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Studentelibero
25-10-02, 19:04
Prodi demolisce il Patto: "E' stupido"
Il presidente Ue stronca l'accordo di stabilita', poi si corregge. sconcerto nelle banche centrali

di Gianbattista Bozzo

Romano Prodi mette in subbuglio la sonnacchiosa Bruxelles e le cancellerie europee dichiarando che il Patto di stabilità "è stupido, come tutte le decisioni che sono rigide". E aggiungendo: "Il Patto è imperfetto, avremmo bisogno di qualcosa di più intelligente, di più flessibile, ma sapete bene che, per avere flessibilità e intelligenza serve l'autorità. E l'autorità non l'ha nessuno, questo è il problema". In un'intervista all'influente quotidiano parigino Le Monde, il presidente della Commissione europea sembra rinunciare alle prudenze diplomatiche, proprie del ruolo, per esporre la sua visione dei limiti presenti nella costruzione monetaria europea. Un'iniziativa che - essendo la commissione il garante dell'ortodossia maastrichtiana, contro le intemperanze di questo o quel Paese - fa scalpore. Patto "stupido", dice infatti il professore, ma anche Patto visto come " il minimo del minimo" nel coordinamento delle politiche economiche nazionali.
Rilanciate dalle principali agenzie di stampa internazionali, le parole di Prodi appaiono a prima vista come una sconfessione del Patto di stabilità. Tanto che, qualche ora dopo, arriva una precisazione. "La lettura dell'intervista toglie ogni incertezza d'interpretazione - afferma il presidente della Commissione -: ho detto,; e lo ripeto alla lettera, che tutte le regole rigide hanno un aspetto di stupidità, anche se vanno rispettate". La Commissione, aggiunge Prodi, ha fatto "grandi passi per rendere queste regole meno stupide e per adattarle alla realtà del ciclo economico". Tuttavia il Patto di stabilità rimane "il fondamento della convivenza fra le economie di diversi Paesi", e la regola del 3% come limite del deficit "resta la base fondamentale".
In un'Europa provata dal rallentamento dell'economia - è contemporaneo all'intervista a Le Monde il dato sulla produzione industriale europea che decresce in agosto dello 0,8% nei confronti di un anno prima - le frasi del professore fanno pensare a una condanna delle rigidità di bilancio, e alla ricerca di spazi per politiche economiche espansive. Il ministro delle Finanze francese Francis Mer afferma d'essere "completamente d'accordo" con quanto dice il presidente della commissione. "Sono estasiato dal realismo della commissione - dice un parlamentare francese, il senatore Philippe Marini -: il Patto di stabilità non esiste più". Da Berlino, la presidente socialdemocratica della commissione Economia e affari sociali Christa Randzio Plath parla di un Patto "amministrato con rigidità ridicola, e controproducente per la crescita e l'occupazione", che è ormai giunto "alla fine". Da Estoril, dove è riunito il Ppe, il presidente della Camera Pierferdinando Casini parla di un'Europa che deve essere capace di elaborare una politica economica "non soffocata da parametri finanziari troppo rigidi".
In un'atmosfera generalizzata di rivalsa politica nei confronti dei tecnicismi e dei tecnocrati europei, dalle sole banche centrali arrivano commenti preoccupati. "Il Patto va rispettato in maniera rigorosa", ribadisce la nella stessa città di Francoforte, la Bce afferma gelidamente che "non ha motivo di ritenere che la Commissione abbia cambiato parere sul Patto".
L'intervento di Prodi giunge in un momento molto delicato per l'Europa, e non soltanto per i bilanci pubblici di Germania, Francia, Portogallo e, in misura minore, Italia. Domani, tre milioni e mezzo di elettori irlandesi - chiamati al secondo referendum sul Trattato di Nizza - decidono il futuro dell'Unione. Un "no", per quanto improbabile alla luce dei sondaggi, impedirebbe l'allargamento ai nuovi "soci" dell'Ue. Eventualità che lo stesso Prodi vede come un "cataclisma", perché il processo di allargamento si fermerebbe, i prossimi vertici europei di Bruxelles e Copenaghen sarebbero inutili, l'intera prospettiva dell'Ue cambierebbe. È questa un'altra conseguenza del principio dell'unanimità, che Prodi contesta anche nel colloquio con Le Monde per quanto riguarda la politica economica. Rilasciata a poche ore dal referendum irlandese, l'intervista potrebbe essere anche vista come un messaggio generico di maggiore flessibilità europea nei confronti di un Paese, l'Irlanda, da sempre refrattario alle rigidità burocratiche di Bruxelles. In questo momento, tuttavia, l'Europa ha bisogno di tutto tranne che di ulteriori elementi d'incertezza.
A calmare le acque prova il primo ministro di Danimarca Anders Fogh Rasmussen, affermando che la presidenza di turno danese non ha alcuna intenzione di proporre modifiche al Patto di stabilità. Per Rasmussen è anzi necessaria una "rigida interpretazione dei criteri del Patto, che resta lo strumento adatto ad assicurare economie solide in Europa". La percezione dei mercati è però diversa: gli operatori attribuiscono, almeno in parte, alle parole di Prodi il calo registrato ieri dall'euro nei confronti del dollaro. "È un errore lasciare in sospeso discussioni come queste - commenta il capo economista della banca Lehman Brothers di Londra, John Llewellyn -, mentre sarebbe assai meglio modificare il Patto o sospenderlo".

ARI6
16-11-02, 22:43
Originally posted by Studentelibero
Prodi demolisce il Patto: "E' stupido"

Anche Prodi lo è ma nessuno lo demolisce.
Perchè?