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Visualizza Versione Completa : I Savoia E La Profezia Di Don Bosco



CESARE BECCARIA
04-11-02, 20:23
Nella puntata di “Stargate” di ieri sera si è parlato molto della Casa Savoia e fra le varie cose della cd “Profezia di San Giovanni Bosco”.
In sintesi questa incredibile storia :
Nel dicembre del 1854, mentre in Parlamento era in discussione la legge per la soppressione degli Ordini religiosi e l'incameramento dei loro beni, Don Bosco fa un sogno così importante che sente la necessità di informare immediatamente il Re Vittorio Emanuele II.
Gli scrive di aver sognato un bambino che gli affidava questo messaggio "Una grande notizia! Annuncia: gran funerale a corte".
Alcuni giorni dopo, visto l'atteggiamento indifferente del Re, Don Bosco gli invia una seconda lettera. Un altro sogno e di nuovo quel bambino che diceva: "Annunzia: non gran funerale a corte, ma grandi funerali a corte". Don Bosco invita il Re a schivare i castighi di Dio impedendo l'approvazione di quella legge. Cosa che il Re non fa.
Il 5 gennaio l855, mentre il disegno di legge è presentato ad uno dei rami del Parlamento, si diffonde la notizia di una improvvisa malattia che ha colpito Maria Teresa, la madre del Re Vittorio Emanuele II. Sette giorni dopo, a soli 54 anni di età, la Regina madre muore.
I funerali sono previsti per il giorno 16 gennaio. Mentre sta tornando dal funerale, la moglie di Vittorio Emanuele II, Maria Adelaide, che ha partorito da appena otto giorni, subisce un improvviso e gravissimo attacco di gastroenterite.
Proprio quel giorno il Re riceve un'altra lettera di don Bosco nella quale era scritto: "Persona illuminata ab alto ha detto: Apri l'occhio: è già morto uno. Se la legge passa, accadranno gravi disgrazie nella tua famiglia. Questo non è che il preludio dei mali. Erunt mala super mala in domo tua. Se non recedi, aprirai un abisso che non potrai scandagliare".
Quattro giorni dopo quest'ultima lettera, la moglie del Re, la regina Maria Adelaide, a 33 anni, muore. Era il 20 gennaio l855.
Non è finita. Quella stessa sera del 20 gennaio, il fratello del Re, Ferdinando, duca di Genova, riceve l’estrema unzione e muore l'11 febbraio. Aveva anche lui, come la Regina, solo 33 anni.
La legge viene comunque approvata il 2 marzo, con 117 voti a favore contro 36. In maggio la legge passa al Senato per la definitiva approvazione. Ma il giorno 17, a un passo dall'approvazione, si verifica una nuova sconcertante morte nella famiglia reale: muore il piccolo Vittorio Emanuele Leopoldo, il figlio più giovane del Re.
Il Re firma e con quella legge 334 case religiose vengono soppresse per un totale di 5456 religiosi.
Era il 29 maggio del 1855. Da Roma arriva la "scomunica maggiore" per tutti "gli autori, i fautori, gli esecutori della legge".
Nel 1855, in piena lotta della Chiesa contro la “legge Rattazzi”, don Bosco pubblica un opuscolo. Dapprima, il governo liberale piemontese ne decide il sequestro, che poi non viene eseguito per paura di fare pubblicità al prete di Valdocco. In quell'opuscolo don Bosco ammoniva Vittorio Emanuele II, rifacendosi ai suoi sogni, perchè non firmasse quella legge. Scriveva testualmente: "la famiglia di chi ruba a Dio è tribolata e non giunge alla quarta generazione".
Una profezia che oggi è verificabile.
Vittorio Emanuele II muore a 58 anni, a quanto pare di malaria.
Il suo primo successore, Umberto I muore 56enne a Monza, ucciso dall'anarchico Bresci.
II secondo successore, Vittorio Emanuele III, scappa di notte dal Quirinale l'8 settembre del 1943 e tre anni dopo sarà costretto ad abdicare.
Il terzo successore, Umberto II è re "provvisorio" per meno di un mese e, perduto il referendum popolare, deve accettare l’ esilio.
Alla quarta successione, alla "quarta generazione" come scriveva don Bosco i Savoia non sono giunti.