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Shaytan (POL)
07-11-02, 11:33
Una ricerca sul dialetto trentino
Una piccola ricerca sul dialetto trentino che può far riflettere su quanto le lingue siano amiche e vicine. A volte molto di più che le persone.






Lavoro dal 1987 in Trentino e quando sono arrivata in questa regione, io infatti sono originaria della Campania, mi ha subito colpito la presenza di sonorità e vocaboli di origine tedesca presenti nel dialetto di questa regione.

Nel dialetto trentino si sono mantenute alcune costruzioni tipiche della lingua tedesca. Ad esempio:

· In dialetto si dice “colazionare” dal tedesco frühstücken che significa fare colazione.

· Spesso la frase interrogativa si costruisce come una interrogativa in tedesco e cioè con l’inversione verbo-soggetto espresso.

· Si sono conservate sonorità germaniche come ad esempio il suono Ü

· Le parole che si sono conservate riguardano i nomi di attrezzi per il lavoro della terra, l’accudimento degli animali e per la vita domestica. Evidentemente nelle zone rurali si è continuato a parlare tedesco anche quando la lingua ufficiale era diventata ormai l’italiano. Poi pian piano è scomparso anche lì. Infatti non tutti i giovani conoscono queste parole. In occasione della ricerca gli alunni hanno avuto modo di risentirle dai genitori, dai nonni, alcuni alunni le hanno sentite per la prima volta in classe.



La spiegazione di questi resti linguistici prestiti (in alcuni casi) è di origine storica. Il Trentino è stato abitato, occupato e attraversato nel corso dei secoli da molti popoli. In ordine approssimativo: i Reti, i Liguri, i Proto Italici, gli Umbri, i Veneto-Illirici, i Galli, i Romani, gli Ostrogoti, gli Alemanni, i Longobardi, i Franchi, i Bavari, i Francesi, gli Austriaci. La lingua locale si è formata, sviluppata e consolidata con l’apporto più o meno importante, più o meno durevole, di tutte queste genti. In questo senso il dialetto trentino costituisce un territorio di ricerca molto fertile per ricerche etimologiche.

Per lo più sono parole che i trentini hanno ereditato dai nonni e bisnonni, i quali vivevano nell’impero austro-ungarico. Dominazione durata fino alla fine della I guerra mondiale, quando poi la lingua ufficiale è diventata l’italiano.

Lo studioso del dialetto trentino Bruno Groff ha raccolto 400 voci di derivazione germanica. Alcune derivano direttamente dal tedesco, altre dall’Antico e Medio Alto tedesco, altre dal Tirolese o dal Gotico.



Ho proposto agli alunni (si tratta di alunni delle scuole medie) di selezionare e trascrivere le parole che secondo loro potevano derivare dal tedesco, usate da parenti e conoscenti che parlavano abitualmente dialetto trentino .

Ho dato loro una settimana di tempo. Sono tornati con elenchi di parole di sicura etimologia tedesca, altre confuse con il tedesco, altre semplicemente dialetto trentino. Insieme abbiamo confrontato le loro parole con quelle proposte dalla ricerca di Bruno Groff, attualmente la più completa al riguardo. Poi ho fatto passare i risultati che ciascuna classe aveva raggiunto tra le varie classi coinvolte nel progetto in modo che i risultati fossero socializzati.



Non ho aggiunto un solo vocabolo che non fosse stato trovato da almeno un alunno partecipante alla ricerca. Ciò allo scopo di integrare e ravvivare le conoscenze, ma non appesantire la ricerca con contenuti che almeno una parte degli alunni non sentisse proprio. Gli alunni che non avevano mai sentito un vocabolo hanno sentito dalla viva voce di un compagno che quel vocabolo esisteva veramente e veniva usato dalla mamma o dalla nonna in quella o quell'altra occasione.



È stato veramente divertente vedere la faccia di certi alunni che studiano malvolentieri il tedesco scoprire che il dialetto che usano è, invece, così vicino a questa lingua straniera.

A parte questo aspetto penso che sia stato un lavoro importante per i ragazzi. Molti si sono sentiti più motivati allo studio della lingua e hanno affinato le loro capacità di riflessione, tutti sono stati coinvolti, hanno trovato un più chiaro collegamento tra lo studio del tedesco e il territorio in cui vivono, hanno utilizzato la videoscrittura per fare le loro tabelle e scrivere in tedesco, in italiano e dialetto le parole trovate. Alla fine dell’anno hanno esposto e illustrato i risultati della ricerca agli altri alunni dell’Istituto.