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Studentelibero
09-11-02, 14:46
Nazioni Unite, storia di un fallimento

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L'oggetto del contendere tra gli Stati Uniti e le Nazioni Unite è dato dalle Nazioni Unite. L'Onu è stata creata nei giorni della" alleanza tra gli angloamericani ed i sovietici. Ha potuto reggere alla guerra fredda perché essa non era una guerra guerreggiata: essa si svolgeva fuori del quadro delle Nazioni Unite. E' un caso singolare che la guerra di Corea nel'50 fosse combattuta, da parte americana sotto l'insegna delle nazioni Unite; in quel tempo l'Unione Sovietica aveva deciso di fare sedia vuota al Consiglio di Sicurezza. Fu un errore che non commise più. La crisi delle Nazioni Unite si rivelò quando cominciarono le guerre calde in Europa con la crisi della ex Jugoslavia. L'inefficienza delle Nazioni Unite apparve nel mandato che esse avevano della neutralità tra le parti contendenti. L'Onu non riuscì ad elaborare un progetto politico e per questo non fu in grado di intervenire negli scontri. Si giunse al paradosso che i soldati olandesi, inclusi nell'Onu, consegnassero essi ai serbi i settemila musulmani della strage di Sebrenica separando gli uomini dalle donne dai bambini. Il presidente del Consiglio olandese, Wilhelm Kok si è dimesso quando il fatto è stato accertato,

Nella memoria dei Bushes è rimasto soprattutto il pauroso fallimento politico della grande coalizione della guerra del Golfo; proprio il fatto di essere una vasta coalizione sotto il segno delle Nazioni Unite rese politicamente senza senso quella guerra. . Le forze dell'Onu non poterono raggiungere Baghdad, distrussero i soldati irakeni, risparmiarono i fedelissimi di Saddam, la Guardia repubblicana. Saddam usci più forte dalla sconfitta, l'Onu aveva mostrato la sua impotenza politica. Gli Stati Uniti capirono la lezione con Clinton: intervennero nei Balcani non nel quadro Onu ma nel quadro Nato.

Bush sa che, se gli Stati Uniti intervenissero nel quadro istituzionale delle Nazioni Unite, vincerebbero la guerra ma non otterrebbero alcun obiettivo. Le guerre per la pura legalità internazionale, come la guerra del Golfo, nel'92 sono eventi folli in cui la vittoria militare si chiude con il non risultato politico, la legalità in Kuwait non valeva una così vasta mobilitazione politica. Agire nel quadro Onu vuol dire agire come carabinieri del diritto, non come operatori politici.

L'esperienza del primo Bush fa sì che il secondo Bush, seguendo la lezione di Clinton e i Balcani abbia deciso di agire solo nel quadro di intervento diretto angloamericano; e ciò significa che le Nazioni Unite, che non possono pensare di usare come gendarme l'unica potenza militare esistente nel mondo. La politica riprende i suoi diritti sul legalismo astratto.

Bush è deciso ad ottenere che Saddam Hussein non sia più là. E che la carta petrolifera del mediooriente cambi. Gli Usa escono dal moralismo giuridico e finalmente praticano una politica degna della loro potenza; si propongono fini concreti, non realizzazione di condizione astratte. La potenza degli Stati Uniti riprende la sua figura di potenza politica e decidere in proprio.

Finisce così una organizzazione internazionale nata nel quadro della grande alleanza tra angloamericani e sovietici. Essa rimase in vita durante la guerra fredda perché la guerra fredda ed i conflitti postcoloniali si svolsero fuori del quadro dell'Onu. Francia e Russia ,che non sono più potenze politico militare sulla scena mondiale si battono per conservare lo status che hanno nell'Onu in quanto membri del Consiglio di sicurezza potere di veto, è un diritto non soltanto di potere reale. Se Francia e Russia voteranno la mozione americana eserciteranno la loro potenza giuridica, ma mostreranno la loro impotenza politica, e quella delle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti hanno che, con la guerra del Golfo e la pace di Dayton nei Balcani hanno mostrato di essere l'unica Stato che può intervenire nel mondo, useranno la loro potenza per ottenere fini politici. La causa occidentale sta molto meglio nelle mani della casa Bianca che in quelle del Palazzo di vetro.

Gianni Baget Bozzo
bagetbozzo@ragionpolitica.it