PDA

Visualizza Versione Completa : La Toscana Chiede PiÙ Attenzione A Bruxelles Per L'agricoltura



Jaki
13-11-02, 01:44
L'assessore Barbini interviene alla Commissione europea a nome della Crpm
LA TOSCANA CHIEDE PIÙ ATTENZIONE A BRUXELLES PER L'AGRICOLTURA
"Una riforma delle politiche agricole che esalti il ruolo delle Regioni"

12.11.2002 - La revisione di medio termine della politica agricola comune (PAC) e la conseguente scelta della Commissione europea di rimettere in discussione la politica unica per l'agricoltura non sono un pericolo per le 150 regioni periferiche marittime, che fondano larga parte delle loro economie sull'agricoltura e sulle risorse dei territori: lo ha detto oggi l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Tito Barbini, intervenendo a nome della Conferenza delle Regioni periferiche marittime (CRPM) nell'audizione del Comitato delle Regioni con la Commissione europea dedicata al futuro della PAC.
Le regioni periferiche marittime condividono anzi, ha ricordato Barbini, la necessità di un aggiornamento della PAC, "per renderla più adeguata alle sfide che abbiamo di fronte: l'allargamento, le legittime attese dei cittadini in tema di sicurezza alimentare, i negoziati mondiali sul commercio, il processo di coesione socio-economica".
Barbini giudica positivamente "scongiurato il pericolo di una rinazionalizzazione della PAC" e ritiene più credibile e opportuno, di fronte alla carenza di risorse finanziarie a livello europeo, "un impegno insieme nazionale e regionale, in modo da assicurare il cofinanziamento degli interventi in agricoltura e soprattutto per lo sviluppo rurale".
Ma le preoccupazioni non mancano: da questo passaggio decisivo della politica agricola comune le Regioni periferiche marittime si attendevano, ha detto l'assessore della Toscana, "un'attenzione maggiore, un segnale più preciso di considerazione degli aspetti regionali". Questo, ha spiegato Barbini, per almeno due ragioni: per l'impatto degli interventi sul territorio e per il ruolo di governo che le stesse Regioni svolgono a livello europeo in agricoltura e per lo sviluppo rurale.
Barbini ha anche lamentato il silenzio della Commissione sulla specificità delle regioni periferiche, e in particolare di quelle scandinave e mediterranee: un silenzio che "dispiace rilevare, considerata l'attenzione che il commissario Fischler dedica alle questioni territoriali e ambientali".
Infine tre raccomandazioni alla Commissione: proseguire nella strada già avviata della riforma, non limitando il dibattito agli addetti ai lavori ma rivolgendosi all'intera società civile, sempre più consapevole del valore universale dell'agricoltura, dell'ambiente e dei valori del mondo rurale; non esaurire la sussidiarietà a livello nazionale, perché è quello regionale che può assicurare una maggiore coerenza degli interventi; attuare definitivamente e senza remore la politica di sviluppo rurale, superando limitazioni e condizionamenti non più rispondenti alla scelta dell'Unione per la coesione socio-economica dei propri territori.