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Nirvana
13-11-02, 23:06
Moya in semifinale, Agassi e Hewitt stop


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Nella seconda giornata del Masters di Shanghai lo spagnolo batte l'australiano numero 1 del mondo e passa. Novak sorprende Andre, Safin ancora k.o.
SHANGHAI, 13 novembre 2002 - Maledetta stanchezza, maledetto equilibrio e anche maledetti round robin. Altro che sprint per determinare il numero uno del mondo dell’anno, gli eroi della racchetta arrivano sfiniti al Masters, l’esaltante sfida fra i primi 7 della Champions Race e il migliore in graduatoria dei vincitori di uno Slam stagionale. E i primi tre del mondo perdono tutti e tre. Dopo il harakiri del primo giorno contro l’onesto ma non trascendentale Carlos Moya, il neo re di Parigi Bercy, Marat Safin, crolla sul 6-3 3-1 contro lo spagnolo più terraiolo di Shanghai, Albert Costa, non a caso imperatore del Roland Garros. E si autoesclude dalla corsa, ancora possibile, per le semifinali, prima che il duello Hewitt-Moya vada in onda per gli 8.000 dell’Expo Center: "Non me lo meriterei, non ho saputo prendere l’occasione, non sarebbe giusto per gli altri".

Poco dopo Carlos il bello conferma, a forza di sventagliate di dritto, la superiorità sul primatista del computer, Lleyton Hewitt, battendolo in due soli set per la quinta volta su sette, la quarta su 5 sfide quest’anno. E qualificandosi aritmeticamente alle semifinali. L’australiano s’inchina: "Non è un dramma perdere contro un ex numero uno del mondo che è tornato a giocare bene dopo i problemi alla schiena". Giovedì dovrà prendersi la rivincita contro Safin per due settimane fa a Bercy, e venerdì dovrà tifare perché Moya vinca anche il derby spagnolo con Albert Costa, evitandogli un pericolosissimo testa o croce sulla base della migliore percentuale set.

Il suicidio di Andre Agassi, che scompare dal campo contro Jiri Novak sul 5-2 del primo set perdendo 11 dei successivi 12 games, lascia comunque ancora speranze all’australiano. "Non so proprio cosa mia successo, lui ha alzato il livello e io non ho saputo più rispondergli", ha mormorato il veterano che può scavalcare Hewitt in vetta alla classifica solo vincendo il titolo domenica. Ma ha già messo le mani avanti: "Sarà dura per me tornare in campo, sono abituato che quando perdo sono fuori dal torneo". Giovedì lo attende un altro spagnolo insidiosissimo, Juan Carlos Ferrero, che non vorrà certo sfigurare davanti ai connazionali. Soprattutto su una superficie non velocissima come il cemento indoor di Shanghai.

Nirvana
13-11-02, 23:06
Tennis Masters Cup (Shanghai, $ 3.700.000, indoor)

Gruppo Rosso (Hewitt, Safin, Moya, Costa)
Carlos Moya (Spa/5) b. Marat Safin (Rus/3) 6-4 7-5
Lleyton Hewitt (Aus) b. Albert Costa (Spa) 6-2 4-6 6-3
Albert Costa (Spa/8) b. Marat Safin (Rus/3) 3-6 6-4 6-3
Carlos Moya (Spa/5) b. Lleyton Hewitt (Aus/1) 6-4 7-5
Gruppo Oro (Agassi, Ferrero, Federer, Novak)
Roger Federer (Svi) b. Juan Carlos Ferrero (Spa) 6-3 6-4
Jiri Novak (R.Cec/7) b. Andre Agassi (Usa/2) 7-5 6-1

Nirvana
13-11-02, 23:07
Masters: l'albo d'oro
Anno Luogo (Naz) Vincitore (Nazione)
1970 Tokyo (Giap) Stan Smith (Usa)
1971 Parigi (Fra) Ilie Nastase (Romania)
1972 Barcellona (Spa) Ilie Nastase (Romania)
1973 Boston (Usa) Ilie Nastase (Romania)
1974 Melbourne (Aus) Guillermo Vilas (Argentina)
1975 Stoccolma (Sve) Ilie Nastase (Romania)
1976 Houston (Usa) Manuel Orantes (Spagna)
1977 New York (Usa) Jimmy Connors (Stati Uniti)
1978 New York (Usa) John McEnroe (Stati Uniti)
1979 New York (Usa) Bjorn Borg (Svezia)
1980 New York (Usa) Bjorn Borg (Svezia)
1981 New York (Usa) Ivan Lendl (R. Cec)
1982 New York (Usa) Ivan Lendl (R. Cec)
1983 New York (Usa) John McEnroe (Stati Uniti)
1984 New York (Usa) John McEnroe (Stati Uniti)
1985 New York (Usa) Ivan Lendl (R. Cec)
1986 New York (Usa) Ivan Lendl (R. Cec)
1987 New York (Usa) Ivan Lendl (R. Cec)
1988 New York (Usa) Boris Becker (Germania)
1989 New York (Usa) Stefan Edberg (Svezia)
1990 Francoforte (Ger) Andre Agassi (Stati Uniti)
1991 Francoforte (Ger) Pete Sampras (Stati Uniti)
1992 Francoforte (Ger) Boris Becker (Germania)
1993 Francoforte (Ger) Michael Stich (Germania)
1994 Francoforte (Ger) Pete Sampras (Stati Uniti)
1995 Francoforte (Ger) Boris Becker (Germania)
1996 Hannover (Ger) Pete Sampras (Stati Uniti)
1997 Hannover (Ger) Pete Sampras (Stati Uniti)
1998 Hannover (Ger) Alex Corretja (Spagna)
1999 Hannover (Ger) Pete Sampras (Stati Uniti)
2000 Lisbona (Por) Gustavo Kuerten (Brasile)
2001 Sydney (Aus) Lleyton Hewitt (Australia)

Nirvana
13-11-02, 23:08
Masters: tutte le statistiche dal 1970

Maggior numero di vittorie

Ivan Lendl (Cec-Usa) 5 (1981-82-85-86-87)
Pete Sampras (Usa) 5 (1991-94-96-97-99)
Ilie Nastase (Rom) 4 (1971-72-73-75)
John McEnroe (Usa) 3 (1978-83-84)
Boris Becker (Ger) 3 (1988-92-95)
Bjorn Borg (Sve) 2 (1979-80)
Stan Smith (Usa) 1 (1970)
Guillermo Vilas (Arg) 1 (1974)
Manuel Orantes (Spa) 1 (1976)
Jimmy Connors (Usa) 1 (1977)
Stefan Edberg (Sve) 1 (1989)
Andre Agassi (Usa) 1 (1990)
Michael Stich (Ger) 1 (1993)
Corretja Alex (Spa) 1 (1998)
Kuerten Gustavo (Bra) 1 (2000)
Hewitt Lleyton (Aus) 1 (2001)

O'Rei
14-11-02, 00:14
Moya è in forma, nonostante sia un terraiolo avendo battuto il campione in carica si mette in prima fila per una probabile vittoria del master.

Aug83
14-11-02, 12:54
Io non c'ho capito nulla...

nel gruppo Rosso chi è passato in semifinale oltre a Moya?

Albert Costa o Hewitt???:confused:

O'Rei
14-11-02, 14:38
Originally posted by Aug83
Io non c'ho capito nulla...

nel gruppo Rosso chi è passato in semifinale oltre a Moya?

Albert Costa o Hewitt???:confused:

penso che giochino oggi....

Nirvana
16-11-02, 16:00
Moya elimina Costa e salva Hewitt


Nessun favore tra spagnoli: il vincitore del Roland Garros lascia il Masters. In semifinale altro derby con Ferrero, Federer con l'aussie n. 1 del mondo.
SHANGHAI, 15 novembre 2002 - Nessuna combine, nessun favore fra spagnoli: Carlos Moya ha battuto Albert Costa in tre set molto tirati, eliminando il connazionale, e promuovendo automaticamente alle semifinali incrociate di venerdì al Masters di Shanghai il pericolosissimo Lleyton Hewitt, campione uscente che s’è appena confermato numero uno del mondo per la seconda stagione consecutiva.

Per "fare appieno la professione di tennista", nella maratona di 2 ore e 53 minuti sul cemento gommoso dell’Expo Center della più consumistica delle megalopoli cinesi, Moya ha sciupato preziose energie che potrebbe presto rimpiangere, sabato, nell’altro derby contro Juan Carlos Ferrero. Ma non conta per qualcuno che vuole "lo sport pulito, senza dubbi, senza la cattiva gente che dice malignità".

E’ questa la grande lezione di Carlos il bello, ex numero uno del mondo recuperato dopo tanti problemi alla schiena. Un campione moderno, ma anche un signore che s’è preoccupato in campo per la nuova contrattura dell’avversario, sul 4-3 del terzo set, malgrado il grande pedalatore della terra rossa l’avesse fatto correre come un matto da fondocampo rimandandogli sempre una palla di più.

Tanto di cappello anche a Juan Carlos Ferrero e Jiri Novak: lo spagnolo giovane e ossigenato ha avuto la meglio, come da pronostico, sul ceco solido ed essenziale in virtù del miglior talento tennistico, e di una varietà che sconcerta Mister Regolarità. La maglia nera va ancora una volta ad Andre Agassi: il peggior perdente del tennis che è scappato a casa con la scusa di un infortunio all’anca cui non crede nessuno. Al suo posto la riserva Thomas Johanson ha giocato praticamente un'esibizione contro il già qualificato Roger Federer. Lo svizzero c’è rimasto male: contro Andre avrebbe potuto allenarsi per la sfida di sabato contro il nuovo re della risposta, Hewitt.

Nirvana
16-11-02, 16:00
Tennis Masters Cup (Shanghai, $ 3.700.000, indoor)

Semifinali
Juan Carlos Ferrero (Spa/4) c. Carlos Moya (Spa/5)
Roger Federer (Svi/6) c. Lleyton Hewitt (Aus/1)

Prima fase

Gruppo Rosso
Carlos Moya (Spa/5) b. Marat Safin (Rus/3) 6-4 7-5
Lleyton Hewitt (Aus) b. Albert Costa (Spa/8) 6-2 4-6 6-3
Albert Costa (Spa/8) b. Marat Safin (Rus/3) 3-6 6-4 6-3
Carlos Moya (Spa/5) b. Lleyton Hewitt (Aus/1) 6-4 7-5
Lleyton Hewitt (Aus/1) b. Marat Safin (Rus/3) 6-4 2-6 6-4
Carlos Moya (Spa/5) b. Albert Costa (Spa/8) 7-6 (9-7) 3-6 6-4
Gruppo Oro
Roger Federer (Svi) b. Juan Carlos Ferrero (Spa) 6-3 6-4
Jiri Novak (R.Cec/7) b. Andre Agassi (Usa/2) 7-5 6-1
Roger Federer (Svi/6) b. Jiri Novak (R.Cec/7) 6-0 4-6 6-2
Juan Carlos Ferrero (Spa/4) b. Andre Agassi (Usa/2) 7-5 2-6 7-6 (8-6)
Juan Carlos Ferrero (Spa/4) b. Jiri Novak (R.Cec/7) 7-5 6-3
Roger Federer (Svi) b. Thomas Johansson* (Sve) 6-3 7-5

* Thomas Johansson ha giocato al posto di Andre Agassi che si è ritirato

O'Rei
16-11-02, 16:12
Hewitt batte Federer 75 57 75

O'Rei
16-11-02, 16:13
Ho sentito su eurosport che Ferrero ha battutto Moya non so quanto però, quindi la finale di domani sarà Ferrero-Hewitt

Aug83
16-11-02, 19:09
Originally posted by O'Rei
Ho sentito su eurosport che Ferrero ha battutto Moya non so quanto però, quindi la finale di domani sarà Ferrero-Hewitt

Peccato, speravo in Moya...:(

O'Rei
16-11-02, 21:00
Originally posted by Aug83


Peccato, speravo in Moya...:(

Anche io!:(

Aug83
17-11-02, 19:32
Per la cronaca...ha vinto Hewitt...

Aug83
17-11-02, 19:33
Una semifinale pazzesca ieri, contro il braccio d’oro Roger Federer. Quand’ha recuperato da 3-5 nel primo set, salvando 5 set point, e poi altrettante palle-break; quando il primo match point sul 7-5 5-4 gli è tornato addosso come il set; quando nella terza partita sembrava sempre morto, ma ha salvato due volte il 5-3, è scappato 5-4 e servizio, ha fatto doppio fallo sul nuovo match point e poi incredibilmente ha chiuso per 7-5 dopo 3 ore al cardiopalma. E una finale incredibile oggi, contro Juan Carlos Ferrero. Quando, dopo un match allo specchio, s’è ritrovato 7-5 7-5 2-6 2-6, costretto a tre break consecutivi, e ad un quarto nei primi sei games, con i 10mila dell’Expo Center di Shanghai ubriachi di eccitazione, a ripetere la "Ola", imparata alla tv. Finché, sul 5-4, l’avversario non ha ceduto per l’ennesima volta, alla pressione, alla tensione e alla fatica, che invece sembrano essere il suo carburante. E allora Lleyton Hewitt ha piazzato il suo micidiale lob di rovescio e, dopo 3 ore 53 minuti, ha chiuso per 6-4 un’altra memorabile battaglia della sua già importante carriera di guerriero.

Tutto si potrà dire di quest’australiano di 21 anni, che per la seconda stagione consecutiva ha chiuso al primo posto della classifica mondiale, tranne che non si meriti i suoi successi. E anche i suoi dollari, a cominciare da quest’ultimo milione e 310mila incassati al Masters. Perché non ha nè il fisico dei grandi battitori e dei grandi picchiatori, nè il talento dei grandi artisti, ma ha cuore e cervello di così alta qualità da venir sempre fuori dalle superfici più difficili. Come dimostra anche questo secondo trionfo consecutivo nell’ultimo appuntamento stagionale che chiama in passerella i primi 7 della classifica più il vincitore di un torneo dello Slam che vanta la miglior graduatoria fra i primi 20 del mondo.

Poi nella vita ci vuole anche fortuna e Hewitt è stato sicuramente fortunato ad incrociare i gentlemen spagnoli: gente come Carlos Moya che, pur già aritmeticamente promosso alle semifinali, non ha lesinato le energie nel derby del girone all’italiana contro Albert Costa, promuovendo automaticamente l’australiano, bocciando il connazionale e perdendo un po’ di lucidità che gli sarebbe servita moltissimo nella successiva sfida in famiglia contro Ferrero.

da www.gazzetta.it

Nirvana
18-11-02, 22:29
Hewitt raddoppia, è ancora lui il n. 1




http://www.gazzetta.it/Gazzetta%20dello%20Sport/Foto%20Hermes/2002/11-Novembre/18/hewitt--310x210.jpg


Per il secondo anno di fila l'australiano guida la classifica finale dell'Atp. Prima di lui era riuscito solo a Borg, McEnroe, Lendl e Sampras.
MILANO, 18 novembre 2002 - Poteva essere il Masters degli spagnoli e invece Shanghai è stato l'ennesimo trionfo di Lleyton Hewitt che negli ultimi 14 mesi si è messo in tasca due tornei dello Slam (Us Open 2001 e Wimbledon 2002), due Masters (Sydney 2001 e Shanghai 2002) e due primi posti nelle classifiche Atp di fine anno. Impresa che è riuscita nella storia Open soltanto a Bjorn Borg (1979 e 1980), John McEnroe (1983 e 1984), Ivan Lendl (1985, 1986 e 1987) e Pete Sampras (1996 e 1997).

Eppure la Spagna sembrava destinata a rubare la scena al giovane australiano. Tre gli iberici in tabellone (Juan Carlos Ferrero, Carlos Moya e Albert Costa) e quando lo stesso Hewitt è stato costretto a cedere a Moya nel secondo match del girone rosso (6-4, 7-5) si è profilata l'ipotesi che tutti e tre potessero accedere alle semifinali; bastava infatti che Moya lasciasse vincere il connazionale Costa e tutti e tre avrebbero passato il turno (Ferrero nell'altro girone aveva vinto lo spareggio contro Novak classificandosi secondo alle spalle di Federer) costringendo Hewitt a lasciare Shanghai anzitempo. Ma Moya ha tirato dritto per la sua strada forse perché era convinto di battere Ferrero in semifinale, evitando dunque il più in forma, Federer, per poi trovarsi di fronte ancora Hewitt contro il quale ha vinto 5 volte su 7.

Ma il tennis, che da sempre vive di scontri diretti, non ama troppi calcoli e così Moya si è fatto imbrigliare ed eliminare da Juan Carlos Ferrero che già contro Agassi aveva giocato una partita straordinaria, mentre Hewitt, rimesso in gara proprio dalla vittoria di Moya su Costa, è tornato a ruggire vincendo una semifinale molto combattuta contro Federer. La finale è stata bella, poco spettacolare ma molto emozionante: Hewitt, pur non giocando al massimo, ha lottato come un leone vincendo due combattuti primi set ma poi ha dovuto lasciare che Ferrero si sfogasse fino al quinto set inoltrato. Ferrero ha avuto, a inizio di quinto set, un break di vantaggio ma non è riuscito a dare la mazzata definitiva a Hewitt che è risorto vincendo per 6-4 dopo quasi 4 ore di battaglia.

Il risultato è stato complessivamente giusto perché ha premiato l'unico giocatore in grado di vincere un grande torneo al 75% della forma. A tutti gli altri, a partire da Agassi e Safin, serve giocare al meglio per superare l'arcigno australiano che è forte nella testa come è solido nel gioco. Non sarà certo un personaggio come altri suoi illustri connazionali o come gli stessi Becker, Edberg, Sampras o Agassi, ma è certo il più valido interprete di uno sport che ancora premia classe e testa, non solo potenza fisica. Anche agli altri va comunque il merito di aver disputato un ottimo Masters: Ferrero ha giocato contro Agassi, Moya e in finale tre gare straordinarie per intensità e coraggio. Moya e Federer, i più in forma della settimana, sono stati fermati ma se avessero vinto le rispettive semifinali non avrebbero di certo rubato niente. Agassi e Safin invece non erano nella forma migliore (a loro serve il 100 % per vincere un torneo come questo), Novak e Costa hanno fatto quello che era nelle loro possibilità.