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Visualizza Versione Completa : il peggior periodo della storia



Felix (POL)
27-11-02, 21:42
qual'è secondo voi il peggior periodo della storia, quello dove non vorreste mai e poi mai vivere, se per avventura vi facessero entrare nella macchina del tempo e scendere in un'altra epoca...

Il "menù" che propongo è il seguente, a ritroso nel tempo:

1 - tempo presente (1970-oggi)

2 - anni trenta-quaranta (II guerra mondiale)

3 - 1914-1920 (I guerra mondiale)

4 - 1840-1870 (nazionalismi unificatori)

5 - 1789-1815 (rivoluzione francese / napoleone)

6 - prima metà del XVII sec (guerra dei trent'anni)

7 - metà del XIV sec (epoca della peste nera)

8 - alto medioevo (700-1100 circa: epoca "buia")

9 - decadenza di Roma / invasioni dei barbari (IV-VI sec.)

10 - II-II sec a. C. (guerre puniche)

Felix (POL)
27-11-02, 23:13
il mio voto va al punto 1.
L'epoca attuale è la peggior epoca che l'uomo abbia mai vissuto, a causa della profonda decadenza spirituale e culturale che sta sperimentando.
Nemmeno la decadenza di Roma si può comparare allo stato di prostrazione, sfinimento, angoscia e disorientamento che viviamo oggi. I barbari ci sono già, del resto...

Altre epoche "dure" ce ne sono state, ovviamente. Anche il XIV sec. non scherza...

Turambar
27-11-02, 23:21
Originally posted by Felix
qual'è secondo voi il peggior periodo della storia, quello dove non vorreste mai e poi mai vivere, se per avventura vi facessero entrare nella macchina del tempo e scendere in un'altra epoca...

Il "menù" che propongo è il seguente, a ritroso nel tempo:

1 - tempo presente (1970-oggi)

2 - anni trenta-quaranta (II guerra mondiale)

3 - 1914-1920 (I guerra mondiale)

4 - 1840-1870 (nazionalismi unificatori)

5 - 1789-1815 (rivoluzione francese / napoleone)

6 - prima metà del XVII sec (guerra dei trent'anni)

7 - metà del XIV sec (epoca della peste nera)

8 - alto medioevo (700-1100 circa: epoca "buia")

9 - decadenza di Roma / invasioni dei barbari (IV-VI sec.)

10 - II-II sec a. C. (guerre puniche)

Non vedo il ventennio piu' triste d'Italia....

Si scrive "qual e' "

antoninus
27-11-02, 23:25
Originally posted by Turambar


Non vedo il ventennio piu' triste d'Italia....

Si scrive "qual e' "

Il Ventennio? Quale? 1945 a 1965, piu` 37?

Felix (POL)
27-11-02, 23:30
Originally posted by Turambar


Non vedo il ventennio piu' triste d'Italia....



è compreso nel punto 2.
Ma anche aborrendo il "ventennio", direi che è il periodo a ridosso e durante la guerra che è stato veramente sciagurato. Non mi dire che era peggio stare in Italia nel 1928 che nel 1944...

Turambar
27-11-02, 23:35
Originally posted by Felix


è compreso nel punto 2.
Ma anche aborrendo il "ventennio", direi che è il periodo a ridosso e durante la guerra che è stato veramente sciagurato. Non mi dire che era peggio stare in Italia nel 1928 che nel 1944...

Dipende...se avevi la tessera del PNF no, ed e' questo che lo rende uno dei peggiori periodi storici

pensiero
28-11-02, 01:40
Ho votato il punto uno, per la disperazione nel vedere lo sbando e la rassegnazione che c'è nella gente, nonostante viva male. Può darsi che le altre epoche siano anche peggiori, ma io sto vivendo questo è per me non è proprio il massimo.

Felix (POL)
28-11-02, 07:29
Originally posted by pensiero
Ho votato il punto uno, per la disperazione nel vedere lo sbando e la rassegnazione che c'è nella gente, nonostante viva male. Può darsi che le altre epoche siano anche peggiori, ma io sto vivendo questo è per me non è proprio il massimo.

idem sentire, cara Pensy. Ti dico che, essendo storico, e quindi avendo una certa dimestichezza nella "navigazione" virtuale su e giù per il tempo storico, opterei di vivere in qualsiasi altro periodo che non sia questo.
Non c'è guerra, dittatura, pestilenza e disastro naturale del passato che si equivalga alla perdita atroce di punti di riferimento culturali che sperimentiamo oggi.

ciao

Turambar
28-11-02, 07:34
Originally posted by Felix


idem sentire, cara Pensy. Ti dico che, essendo storico, e quindi avendo una certa dimestichezza nella "navigazione" virtuale su e giù per il tempo storico, opterei di vivere in qualsiasi altro periodo che non sia questo.
Non c'è guerra, dittatura, pestilenza e disastro naturale del passato che si equivalga alla perdita atroce di punti di riferimento culturali che sperimentiamo oggi.

ciao

Evidentemente perche' non hai mai vissuto durante una guerra, dittatura o pestilenza...quando sei ridotto a mangiare le pelli dei salami rancidi che trovi nel pattume, coi riferimenti culturali ti ci spazzi il c***o, e mi si perdoni il francesismo

Felix (POL)
28-11-02, 07:36
x Turambar

non è il caso di farsi accecare da partigianerie dal fiato corto. La proposta di scelta era considerando le condizioni materiali ed immateriali di vita. Come fai a dire che un italiano medio se la passava altrettanto "male" nel 1928, nel 1932 o nel 1944. Nel primo caso, l'economia era in ripresa, nel secondo si vivevano i momenti drammatici della Grande Crisi, e nel terzo si cercava di sopravvivere tra bombardamenti, rastrellamenti, carestia e freddo.
E dai, non tutto è politica in questo mondo. Ci sono altri parametri...

per farti un controesempio: i russi stavano probabilmente meglio alla fine dell'era sovietica, che oggi. Prima non avevano libertà, ma almeno campavano decentemente, adesso hanno la libertà ma patiscono fame e freddo...

Turambar
28-11-02, 07:39
Originally posted by Felix
x Turambar

non è il caso di farsi accecare da partigianerie dal fiato corto. La proposta di scelta era considerando le condizioni materiali ed immateriali di vita. Come fai a dire che un italiano medio se la passava altrettanto "male" nel 1928, nel 1932 o nel 1944. Nel primo caso, l'economia era in ripresa, nel secondo si vivevano i momenti drammatici della Grande Crisi, e nel terzo si cercava di sopravvivere tra bombardamenti, rastrellamenti, carestia e freddo.
E dai, non tutto è politica in questo mondo. Ci sono altri parametri...

per farti un controesempio: i russi stavano probabilmente meglio alla fine dell'era sovietica, che oggi. Prima non avevano libertà, ma almeno campavano decentemente, adesso hanno la libertà ma patiscono fame e freddo...

ehm...veramente, se rileggi a modo il mio post, proprio di questo stavo parlando
tra la mancanza di punti di riferimento attuale e la morte per fame scelgo la prima, senza dubbio

Felix (POL)
28-11-02, 07:50
ci siamo accavallate le risposte, io rispondevo al tuo post precedente.
Ma vedi che alla fine non siamo così distanti?! anche tu ammetti che per valutare la qualità di vita di un periodo storico non basta avere un "buon governo" liberale, umanista e pacifico, ma ci vogliono anche altri ingredienti vitali. Da una parte il pane quotidiano, e dall'altra lo spirito... :)

locke (POL)
28-11-02, 09:42
Ho votato 7, in quanto questo evento rischiò di annullare la civiltà europea, ne rallentò lo sviluppo nei secoli seguenti.

Cordiali Saluti

Felix (POL)
29-11-02, 01:13
buona scelta anche questa. La crisi del XIV sec fu terribile, si portò via un terzo della popolazione europea, e vide la cristianità retrocedere e quasi soccombere in quanto civiltà occidentale. La ripresa ci fu, lentissima, solo nel XVI sec...

agaragar
29-11-02, 04:43
Originally posted by Felix
buona scelta anche questa. La crisi del XIV sec fu terribile, si portò via un terzo della popolazione europea, e vide la cristianità retrocedere e quasi soccombere in quanto civiltà occidentale. La ripresa ci fu, lentissima, solo nel XVI sec...
ci sarebbe da riflettere su quel periodo,
nel XIII secolo(considerato anche un inizio di rinascimento)il progresso europeo portava all'emancipazione dalla chiesa,all'inizio del 300 ci fu l'esilio avignonese del papato...

il mito degli untori...non sarebbe la prima volta che i preti addossano ad altri le loro colpe,
non è che hanno importato e diffuso qualche bacillo dall'oriente??

Poi mi piacerebbe sapere chi ha votato per le guerre puniche.

Aug83
04-12-02, 16:04
Ho votato Alto Medioevo.

La situazione era davvero terribile, soprattutto in Italia, dopo la caduta dell'Impero.

Saluti.

Il Condor
07-12-02, 17:49
I periodi peggiori sono il 9, l'8 e il 7.

Io ho votato l'8 (Alto Medioevo). Un periodo veramente terribile, condizioni di vita dei popoli simili a quelle delle ultime guerre mondiali... ma con la differenza che invece di durare 4 o 5 anni duravano per secoli :(

Montebardosu
08-12-02, 13:02
Nessun periodo "buio" della storia potrà mai essere uguale, a livello planetario, al periodo della seconda guerra mondiale. Ma anche questa mia affermazione trova le sue eccezioni. Non mi risulta infatti che gli USA, a parte la sofferenza e la rabbia per l'attentato di Pearl Harbor e per i morti in Europa e nel Pacifico, stessero così male a casa loro. Molto male stavano paesi come la Francia e l'Italia sotto l'occupazione nazi-fascista. Gli stessi giapponesi, fino a Hiroshima e Nagasaki nel loro paese non avevano subito sofferenze pari, che so, alla distruzione degli ebrei. Ma per noi Sardi i periodi peggiori sono stati la dominazione spagnola e quella piemontese-italiana. Soprattutto quest'ultima. Per i Maya e gli Aztechi lo sono state le invasioni spagnole. Per i pellerossa d'America lo sono state le invasioni dei bianchi europei. Per i pacifici monaci tibetani l'invasione di Mao. Con ciò voglio dire che non si può fare un sondaggio di questo genere,se non riferendolo a singoli paesi.

Felix (POL)
09-12-02, 05:15
infatti il sondaggio si riferisce a "noi italiani", immaginando un periodo negativo attinente geograficamente e culturalmente alla storia d'Italia (in senso lato, includendo il mediterraneo occidentale e l'europa centrale sull'asse amburgo-venezia).

In effetti sarebbe impossibile proporre un sondaggio a "scala universale" perchè i "brutti momenti" della storia sono diversi da regione a regione. Il periodo 1500-1550, per esempio, è stato abbastanza buono per gli europei, ma una catastrofe per gli indigeni americani. La prima guerra mondiale è stata una tragedia per gli italiani, ma non ha coinvolto i latinoamericani, ecc...

D'altro canto è difficile mettersi "nei panni degli altri", immaginando quanto negativo sia stato un periodo storico per gli appartenenti ad altre aree e culture (anche se la cosa non è impossibile). Quindi il sondaggio più ragionevole è quello che si riferisce a noi in quanto italiani.

saluti

Mjollnir
20-12-02, 23:41
Gli ultimi decenni.

marcejap
20-12-02, 23:54
Credo tutti i periodi ad eccezione dei nostri anni.

agaragar
21-12-02, 11:14
Originally posted by marcejap
Credo tutti i periodi ad eccezione dei nostri anni.
nel 900 c'erano cose che prima non c'erano, hitler anche...

marcejap
21-12-02, 11:53
Originally posted by Pasquin0
nel 900 c'erano cose che prima non c'erano, hitler anche...


Mi riferisco agli ultimi trent'anni.

Affus
22-12-02, 23:23
La battaglia di lepanto dov'è ?

Felix (POL)
23-12-02, 18:24
x affus

[1571] il '500 non mi pare proprio un cattivo periodo, anzi!

ciao :)

Affus
23-12-02, 23:46
Originally posted by Felix
x affus

[1571] il '500 non mi pare proprio un cattivo periodo, anzi!

ciao :)


Fu il perido dell'umanesimo quello ; il germe della spaccatura culturale dell'europa e della Chiesa

Il_Siso
06-01-03, 20:56
Il ventennio fascista

Vassilij
08-01-03, 15:29
Originally posted by Il_Siso
Il ventennio fascista


:lol



(beata ignoranza, se stai bbene de core e de panza :D)

Felix (POL)
10-01-03, 17:45
mi piacerebbe sapere chi ha votato per il periodo 1840-70, quello dei nazionalismi unificatori europei e americani.

In pole position al sondaggio resta per ora il periodo attuale, quello della decadenza dal 1970 in poi (industrializzazione selvaggia, distruzione della civiltà contadina, consumismo, disastro ecologico, nichilismo e solipsismo di massa, consumismo, mondializzazione, migrazioni incontrollate, panmixismo, eclisse dell'occidente, ecc...).

Berardo (POL)
06-02-03, 23:48
Originally posted by Felix
qual'è secondo voi il peggior periodo della storia, quello dove non vorreste mai e poi mai vivere, se per avventura vi facessero entrare nella macchina del tempo e scendere in un'altra epoca...

Il "menù" che propongo è il seguente, a ritroso nel tempo:

1 - tempo presente (1970-oggi)

2 - anni trenta-quaranta (II guerra mondiale)

3 - 1914-1920 (I guerra mondiale)

4 - 1840-1870 (nazionalismi unificatori)

5 - 1789-1815 (rivoluzione francese / napoleone)

6 - prima metà del XVII sec (guerra dei trent'anni)

7 - metà del XIV sec (epoca della peste nera)

8 - alto medioevo (700-1100 circa: epoca "buia")

9 - decadenza di Roma / invasioni dei barbari (IV-VI sec.)

10 - II-II sec a. C. (guerre puniche)

Io ho votato l'opzione "1 - tempo presente (1970-oggi)". Non metterei tanto 1970 perchè allora c'era qualcosa. Allora era l'Italia in stile Dolce Vita, il tempo della ricostruzione, della nascita dell'Eni tramite il quale Enrico Mattei aveva ridato un certo impulso all'economia italiana impedendo alle "sette sorelle" americane di venire a fare affari sfruttando il nostro paese (come fanno oggi con i paesi sudamericani e arabi e in altre parti del Mondo) in quando, essendoci il monopolio degli idrocarburi, non potevano venire aziende private ancor più se straniere a fare gli affari a casa nostra impedendoci di svilupparci. Allora c'era la guerra fredda e l'Italia era un paese che aveva una certa importanza a quei tempi. Io mi soffermerei di più sull'oggi perchè è il periodo in cui non c'è storia. Anzi, in cui vige l'annullamento di sè. Oggi purtroppo non ci sono più monete nazionali in quanto c'è la monete unica, l'euro, che io faccio fatica a chiamare moneta perchè non mi sembra la moneta cioè qualcosa di cui uno si sente parte perché elemento di appartenenza a una nazione o a uno stato. C'è una banca cioè la BCE che comanda più di un governo o di un parlamento. Ci sono i gruppi bancari che con una legge del 1998 mi sembra sono legali anche in Italia e molte banche popolari e casse di risparmio sono finite nelle mani di alcuni di questi (uno che legge il nome della banca legato al territorio pensa che i soldi rimarranno sul suo territorio invece andranno a finire a Milano, a Torino, a Siena a ingrossare il capitale dei vari gruppi bancari Banca Intesa, Mediobanca, San Paolo - Imi, Banca Antonveneta, Banca Popolare dell'Emilia - Romagna, Banca Monte dei Paschi di Siena, Capitalia che praticamente oggi sono quasi i proprietari della Banca d'Italia e se un territorio ha qualche banca locale deve dichiararsi fortunato). Ci vogliono imporre una globalizzazione selvaggia che arricchisce i già forti e impoverisce il popolo e ci vogliono omologare in tutto, anche nell'alimentazione, visto che con le leggi emanate sopratutto a Bruxelles molti prodotti tipici sono destinati a scomparire e in Italia ne risentiamo più che in altri paesi. Ci sono troppi immigrati non compatibili con la nostra cultura (tipo i neri o i maghrebini). Insomma, questo è il periodo della cancellazione della storia. Dell'annullamento. Del suicidio. Non c'è peggior periodo della storia se non il periodo che purtroppo oggi noi stiamo vivendo.

marcejap
08-02-03, 14:28
Non riesco a capire come fate a votare gli ultimi trent'anni. Non capite come siamo fortunati ad essere nati in quest'epoca, dove anche dei poveracci assumono dieci volte le calorie che assumeva no papi od imperatori. L'aspettativa di vita è di gran lunga maggiore rispetto ad ogni periodo storico...

E' proprio vero che la gente guarda solo al lato negativo delle cose.

Berardo (POL)
08-02-03, 20:54
Originally posted by marcejap
Non riesco a capire come fate a votare gli ultimi trent'anni. Non capite come siamo fortunati ad essere nati in quest'epoca, dove anche dei poveracci assumono dieci volte le calorie che assumeva no papi od imperatori. L'aspettativa di vita è di gran lunga maggiore rispetto ad ogni periodo storico...

E' proprio vero che la gente guarda solo al lato negativo delle cose.

Ti riferisci al mio messaggio? Mi spieghi per favore in che cosa non avrei ragione! Io ho scritto tutte cose sensate dette da uno del popolo. Dimmi in cosa mi sbaglio secondo te! :rolleyes: Può essere pure che io mi sbagli. Nessuno è perfetto! Solo voglio dire che la storia che ci fanno studiare è la storia vista dal punto di vista di chi comanda e non da chi la vive. Quando studieranno questo periodo scriveranno:
"Fu un bel periodo, si andò verso l'unificazione dell'Europa con l'introduzione della moneta unica e l'allargamento a Est dell'UE. E circolava più ricchezza nel vecchio continente". E tutte le cose che dicono Prodi e gli altri. Ma io e come me anche altri da persona del popolo oggi dico che le cose non sono mica così. Ma chi prenderà in considerazione tutto ciò in futuro?

Felix (POL)
08-02-03, 21:23
il problema di Marce, molto comune, è quello di giudicare la nostra epoca in base all'individuo ed alle sue condizioni materiali di vita: individualismo e materialismo. Se si parte da questa prospettiva, non c'è dubbio che la vita umana si sia prolungata, che sia al riparo da fame e malattie, ecc...

MA l'uomo è anche altro. Non basta vivere a lungo e in salute. Esistono altri fattori riferenti ad altre dimensioni dell'umano, altrettanto se non più importanti: la vita della comunità, il senso dell'esistenza, la propria cultura, lo spirito, la religiosità, gli affetti familiari... Tutto ciò è in crisi profonda, per usare un eufemismo. Negli ultimi trent'anni abbiamo assistito all'accelerazione di processi disgregativi e degenerativi nelle nostre società "avanzate": crisi della famiglia, solipsismo, consumismo materialista, crisi del senso di comunità, rescissione e perdita delle radici, oblio della memoria ancestrale, rilassamento dei costumi, intiepidimento della spiritualità, insicurezza e smarrimento di punti di orientamento etnici e culturali, sotto la spinta del diffondersi dell'ideologia edonista-individualista-illuminista-mondialista. Dulcis in fundo, l'invasione allogena, che completerà il quadro spazzando via millenni di storia, portando così il nostro percorso di vita collettiva ad un vicolo cieco. La sensazione diffusa è la fine di una Speranza, la chiusura del Futuro, la morte del Destino.

Ce n'è abbastanza per considerare la nostra epoca la peggiore in assoluto.

Elrond
09-02-03, 04:34
Originally posted by Turambar


Dipende...se avevi la tessera del PNF no, ed e' questo che lo rende uno dei peggiori periodi storici


In compenso nel 2003 se non hai la tessera di DS, PRC, PdCI, VERDI o CGIL non puoi lavorare nella coop; in barba alla tanto decantata egualitarietà e democrazia dei compagni !

Affus
09-02-03, 08:08
Originally posted by Felix
il problema di Marce, molto comune, è quello di giudicare la nostra epoca in base all'individuo ed alle sue condizioni materiali di vita: individualismo e materialismo. Se si parte da questa prospettiva, non c'è dubbio che la vita umana si sia prolungata, che sia al riparo da fame e malattie, ecc...

MA l'uomo è anche altro. Non basta vivere a lungo e in salute. Esistono altri fattori riferenti ad altre dimensioni dell'umano, altrettanto se non più importanti: la vita della comunità, il senso dell'esistenza, la propria cultura, lo spirito, la religiosità, gli affetti familiari... Tutto ciò è in crisi profonda, per usare un eufemismo. Negli ultimi trent'anni abbiamo assistito all'accelerazione di processi disgregativi e degenerativi nelle nostre società "avanzate": crisi della famiglia, solipsismo, consumismo materialista, crisi del senso di comunità, rescissione e perdita delle radici, oblio della memoria ancestrale, rilassamento dei costumi, intiepidimento della spiritualità, insicurezza e smarrimento di punti di orientamento etnici e culturali, sotto la spinta del diffondersi dell'ideologia edonista-individualista-illuminista-mondialista. Dulcis in fundo, l'invasione allogena, che completerà il quadro spazzando via millenni di storia, portando così il nostro percorso di vita collettiva ad un vicolo cieco. La sensazione diffusa è la fine di una Speranza, la chiusura del Futuro, la morte del Destino.

Ce n'è abbastanza per considerare la nostra epoca la peggiore in assoluto.

Hai descritto bene quali sono i fattori di crisi della nostra epoca , che sottolineano una sua crisi esistenziale , ma è sui rimedi che non ci siamo .

marcejap
09-02-03, 08:28
Originally posted by Berardo
Ti riferisci al mio messaggio?


No, parlavo in generale. Ho semplicemente visto che 15 persone (il 38 % dei votanti fin'ora) ha espresso come peggior periodo storico proprio quello attuale. E' questo che non capisco.

marcejap
09-02-03, 08:43
Originally posted by Felix
il problema di Marce, molto comune, è quello di giudicare la nostra epoca in base all'individuo ed alle sue condizioni materiali di vita: individualismo e materialismo. Se si parte da questa prospettiva, non c'è dubbio che la vita umana si sia prolungata, che sia al riparo da fame e malattie, ecc...

MA l'uomo è anche altro. Non basta vivere a lungo e in salute. Esistono altri fattori riferenti ad altre dimensioni dell'umano, altrettanto se non più importanti: la vita della comunità, il senso dell'esistenza, la propria cultura, lo spirito, la religiosità, gli affetti familiari... Tutto ciò è in crisi profonda, per usare un eufemismo. Negli ultimi trent'anni abbiamo assistito all'accelerazione di processi disgregativi e degenerativi nelle nostre società "avanzate": crisi della famiglia, solipsismo, consumismo materialista, crisi del senso di comunità, rescissione e perdita delle radici, oblio della memoria ancestrale, rilassamento dei costumi, intiepidimento della spiritualità, insicurezza e smarrimento di punti di orientamento etnici e culturali, sotto la spinta del diffondersi dell'ideologia edonista-individualista-illuminista-mondialista. Dulcis in fundo, l'invasione allogena, che completerà il quadro spazzando via millenni di storia, portando così il nostro percorso di vita collettiva ad un vicolo cieco. La sensazione diffusa è la fine di una Speranza, la chiusura del Futuro, la morte del Destino.

Ce n'è abbastanza per considerare la nostra epoca la peggiore in assoluto.



Ho proprio paura che voi vi fasciate la testa prima di esservela rotta. Indubbiamente io parto da una considerazione molto materialistica, ma le condizioni di vita sono così migliorate che -a mio parere- non si può proprio paragonare il mondo di oggi con quello di qualche decennio fa.

Se poi noi facciamo un uso sbagliato del consumismo e cerchiamo più di apparire che di essere, questo è un altro problema.

marce

Paddy Garcia (POL)
13-02-03, 02:51
Tutto il novecento, se dovessi scegliere direi come sosunturzos gli anni dei nazionalismi e delle guerre mondiali, il mito della razza e dello Stato-nazione, che ha fatto morire per secoli la gente nelle guerre più stupide, nelle trincee più assurde. Ideologie che non potevano che arrivare necessariamente ai forni di Auschwitz.

D'accordo a metà con marcejap: è vero, l'emancipazione umana è più vicina oggi. La globalizzazione nasce come un elemento maledettamente positivo, è un segno di libertà, di liberazione delle forze del Terzo mondo, è un segno della forza dei processi storici che fanno saltare ogni gabbia basata sugli stereotipi più reazionari. Ma non è certamente un orizzonte piacevole quello nel quale ci troviamo. Mi sembra che la guerra nella quale stiamo entrando sia molto più simile alla guerra dei trent'anni e ai suoi massacri, una sorta di stato di natura, quel tipo di scenario lì. Questo motore di costituzione che il mondo assume e chiama "guerra" produce solo catastrofi e barbarie.

P.G.

umberto (POL)
06-03-03, 22:07
I totalitarismi nazi-fascisti, la la II guerram mondiale, lo sterminio nazista e i gulag...

Il Condor
07-03-03, 10:13
Originally posted by Felix
il problema di Marce, molto comune, è quello di giudicare la nostra epoca in base all'individuo ed alle sue condizioni materiali di vita: individualismo e materialismo. Se si parte da questa prospettiva, non c'è dubbio che la vita umana si sia prolungata, che sia al riparo da fame e malattie, ecc...

MA l'uomo è anche altro. Non basta vivere a lungo e in salute. Esistono altri fattori riferenti ad altre dimensioni dell'umano, altrettanto se non più importanti: la vita della comunità, il senso dell'esistenza, la propria cultura, lo spirito, la religiosità, gli affetti familiari... Tutto ciò è in crisi profonda, per usare un eufemismo. Negli ultimi trent'anni abbiamo assistito all'accelerazione di processi disgregativi e degenerativi nelle nostre società "avanzate": crisi della famiglia, solipsismo, consumismo materialista, crisi del senso di comunità, rescissione e perdita delle radici, oblio della memoria ancestrale, rilassamento dei costumi, intiepidimento della spiritualità, insicurezza e smarrimento di punti di orientamento etnici e culturali, sotto la spinta del diffondersi dell'ideologia edonista-individualista-illuminista-mondialista. Dulcis in fundo, l'invasione allogena, che completerà il quadro spazzando via millenni di storia, portando così il nostro percorso di vita collettiva ad un vicolo cieco. La sensazione diffusa è la fine di una Speranza, la chiusura del Futuro, la morte del Destino.

Ce n'è abbastanza per considerare la nostra epoca la peggiore in assoluto.


Al problema degli aspetti "non materiali" uno ci pensa quando sta bene dal punto di vista materiale ;)

Sono sicuro che pochissimi di quelli che hanno votato l'epoca attuale cambierebbero la loro esistenza con quella di un servo della gleba dell'Alto Medioevo ;)

Felix (POL)
07-03-03, 17:15
perchè guardare sempre al fondo della scala sociale? ovvio che il servo rurarle europeo se la passava abbastanza "male" nel XI secolo, ma anche oggi -mutatis mutandis- i disoccupati o gli impiegati in mansioni umili, degradanti, e mal pagate fanno una "brutta" vita. Nel medioevo meglio identificarsi con il nobile, il chierico, il letterato di corte, il ricco mercante o anche il contadino libero benestante.... ;)

umberto (POL)
07-03-03, 20:05
Originally posted by Felix
perchè guardare sempre al fondo della scala sociale? ovvio che il servo rurarle europeo se la passava abbastanza "male" nel XI secolo, ma anche oggi -mutatis mutandis- i disoccupati o gli impiegati in mansioni umili, degradanti, e mal pagate fanno una "brutta" vita. Nel medioevo meglio identificarsi con il nobile, il chierico, il letterato di corte, il ricco mercante o anche il contadino libero benestante.... ;)


se permetti la servitù della gleba non è uguale al alvoro interinale...

Felix (POL)
08-03-03, 02:58
ho detto questo?! mi riferivo a condizioni di vita disagiate, sgradevoli, non invidiabili, nel contesto di ciascuna epoca e ovviamente mutatis mutandis. In ogni epoca la società ha una quota di persone che rimangono al di sotto degli standard della "buona vita", è inevitabile e sempre sarà così...

umberto (POL)
09-03-03, 20:06
Ciò non tglie che non è una situazione che migliora con la rassegnazione.

Non siamo tutti uguali (in ricchezze si intende ovviamente) e non lo saremo mai, ma la redistribuzione del redito è un principio di civiltà.

Affus
09-03-03, 22:48
Originally posted by umberto
Ciò non tglie che non è una situazione che migliora con la rassegnazione.

Non siamo tutti uguali (in ricchezze si intende ovviamente) e non lo saremo mai, ma la redistribuzione del redito è un principio di civiltà.

dove sta scritto ?

umberto (POL)
10-03-03, 00:02
Originally posted by Affus
dove sta scritto ?

Cicerone, De officis.

"Il bene del singolo deve coincidere con quello della collettività."

"Gli uomini non devono lottare a strapparsi ricchezze tra loro ma in fraterna armonia aiutarsi l'un l'altro perchè è l'unico modo con cui lo stato e l'umanità possano prosperare."

"Le ricchezze sono nulla in confronto la bene dell'umanità"

:D :D :D :D :D

Affus
10-03-03, 00:32
Originally posted by umberto
Cicerone, De officis.

"Il bene del singolo deve coincidere con quello della collettività."

"Gli uomini non devono lottare a strapparsi ricchezze tra loro ma in fraterna armonia aiutarsi l'un l'altro perchè è l'unico modo con cui lo stato e l'umanità possano prosperare."

"Le ricchezze sono nulla in confronto la bene dell'umanità"

:D :D :D :D :D


peccato che queste cose belle cicerone le scriveva soltanto e non le praticava mai .

umberto (POL)
10-03-03, 00:33
Diciamo che aveva una concezione piuttosto particolare (e personale) del "bene comune" che tutta l'umanità deve seguire.


Però è un bel principio umanista. :)

Affus
10-03-03, 00:59
Originally posted by umberto
Diciamo che aveva una concezione piuttosto particolare (e personale) del "bene comune" che tutta l'umanità deve seguire.


Però è un bel principio umanista. :)


Io ho tenuto ampi dibattiti e confereze sul bene comune e non roba fumosa e incerta come quelle di cicerone . Opinioni personali .
Quello che si conosce con certezza e siccome è universale , va imposto con le buone o le cattive .
Vai sul forum destra radicale , trova i miei post e cedi cosa vuol dire bene comune .
non mi va di ripetermi .

Turambar
14-03-03, 09:37
Originally posted by Enrold
In compenso nel 2003 se non hai la tessera di DS, PRC, PdCI, VERDI o CGIL non puoi lavorare nella coop; in barba alla tanto decantata egualitariet$B!&(Be democrazia dei compagni !

Bella questa, chi te l'ha raccontata?
Fede?

marcejap
14-03-03, 10:33
Originally posted by Felix
perchè guardare sempre al fondo della scala sociale? ovvio che il servo rurarle europeo se la passava abbastanza "male" nel XI secolo, ma anche oggi -mutatis mutandis- i disoccupati o gli impiegati in mansioni umili, degradanti, e mal pagate fanno una "brutta" vita. Nel medioevo meglio identificarsi con il nobile, il chierico, il letterato di corte, il ricco mercante o anche il contadino libero benestante.... ;)


Sono d'accordo sul fatto che ci sarà sempre una scala sociale e persone che fanno lavori cosidetti umili e degradanti, ma io continuo a credere che chi fa tali lavori oggi stia sempre meglio di un ricco mercante o nobile del medioevo. Anche solo per la qualità di cibo che si assume oggigiorno. Un qualunque lavoratore al livello più basso della scala sociale odierna può permettersi una bella "fiorentina" (la bistecca naturalmente) che il nobile del medioevo si sognava. Senza contare che a tutti, anche ai più umili, sono garantiti (od almeno così dovrebbe essere) servizi essenziali come le cure sanitarie, l'istruzione, ecc.
Penso sia una cosa non da poco.

Felix (POL)
14-03-03, 20:16
bisogna però tener conto del contesto culturale, e delle aspettative, elemento sempre relativo. Un nobile medievale percepiva se stesso come l'apice della gerarchia sociale, all'inverso del servo, che si percepiva ai gradini più bassi. Il cibo per il nobile non era poi così cattivo come pensi: sulla tavola abbondava la cacciagione (fagiani, cinghiali, cervi...), il buon vino e diversi manicaretti che anche oggi sarebbero invidiabili. Mentre il desco del servo era in comparazione miserabile.
La durata della vita era in funzione delle aspettative dell'epoca: oggi tutti ci aspettiamo di campare sino agli 80 anni almeno, allora invece era fortunato chi arrivava ai 50. Valore assoluto? no, relativo. Nel medioevo la spiritualità compensava una vita più corta mediante la certezza della vita ultraterrena, certezza che oggi è sparita (essendo diventata tutt'alpiù un auspicio, per chi crede).
Bisogna sempre fare attenzione agli anacronismi. Le condizioni di vita umane sono in funzione di un contesto culturale, non si possono astrarre nè proiettarle indietro attraverso il tempo.

saluti

jesi1194 (POL)
19-04-03, 10:23
Il periodo attuale. Perchè ha sancito la fine dell'Europa, bella o brutta che fosse.

Mr2
29-04-03, 14:15
Il periodo attuale. Ed è anche per questo che mi piace viverci, per il mio borioso narcisismo del guardare il mondo allo sfascio da una torre d'avorio.

Franco69
13-05-03, 11:20
Non credo che ci sia un periodo storico peggiore di un altro. ogniuno ha avuto i suoi pregi ed i suoi difetti.
L'epoca attuale possiamo agirla ma non giudicarla, giudicheremmo noi stessi.
Tutto il 900 ha espresso i due volti dell'illuminismo, la libertà ed il totalitarismo. E' stato comunque un passo avanti' secondo me sì perchè comunque ha permesso l'autodeterminazione dei popoli e delle nazioni in base a se stesse ed a valori comuni, oltre alla caduta delle ultime famiglie dinastiche (Asburgo, Romanov, Savoia etc.) e degli ultimi imperi (Austriaco, Ottomano, Russo etc.).
Dai valori dell'illuminismo discendono anche la rivoluzione americana con la sua costituzione, fortemente influenzata, in seguito dalla cultura del '48 europeo nazionalista.
Il 600 è stato il secolo delle guerre e della caccia alle streghe, ma anche il secolo di Cartesio, Pascal e del tramonto della concezione scolastica della filosofia alla cui base non vi era il pensiero ma la ricerca dell'esistenza di Dio.
L'alto medioevo Federiciano forse è quello che voterei ma, sinceramente i mori ci avrebbero fatti neri pure a noi, ovviamente buoni voti al medioevo dei comuni (Firenze, Siena etc.) in cui le città avevano in solo scopo, produrre (un pò come le fabbriche di oggi), primo esempio di società liberale. Non che mi esalti, ma meglio dei roghi.
Il primo medioevo, il mille e non più mille, Gregorio VII, Il Sacro Romano Impero, la Pornocrazia, La lotta per le investiture, certamemnte non mi piace affatto ma comunque ha prodotto un equilibrio europeo (e le repubbliche marinare) rotto solo da napoleone. Ma l'italia, se questo è il riferimento del sondaggio, non ci andava male.
L'impero romano abbraccia 1000 anni di storia e costituisce un periodo della civiltà a parte su quale andrebbero fatte ben altre riflessioni.
Comunque voterei per il medioevo di Gregorio VII, c'è?

Paolo82
13-05-03, 11:57
Non sono d'accordo con l'eccessiva framentaione alla quale è stato sottoposto il 'secolo breve',a mio avviso ben entità piu' unitaria di quanto lasci intendere questo sondaggio.
Avrei votato il '900 nella sua interezza,secolo che si apriva con enormi potenzialità e speranze di crescita e sviluppo senza pecedenti ma che ha prodotto frammentazione e rallentamento dello svilupo a livello mondiale.
Tanto per far mente locale:questione europea,sottosviluppo africano,tre conflitti mondiali,economia pigra in America dal dopoguerra in poi.Senza contare le stragi,il genocidio armeno,quelo ebraico,le pulizie etniche nell'europa dell'est e in Palestina.

Affus
13-05-03, 13:34
Originally posted by Mr2
Il periodo attuale. Ed è anche per questo che mi piace viverci, per il mio borioso narcisismo del guardare il mondo allo sfascio da una torre d'avorio.


figlio di puttana

Il_Siso
13-05-03, 14:48
Originally posted by Affus
figlio di puttana
Salute.

Felix (POL)
13-05-03, 16:39
Affus, prima ammonizione per violazione del regolamento.

Affus
13-05-03, 17:08
Originally posted by Felix
Affus, prima ammonizione per violazione del regolamento.

chiedo scusa

agaragar
13-05-03, 19:20
Originally posted by Felix
Affus, prima ammonizione per violazione del regolamento.
ehm felix, Affuse è un membro un pò speciale, una specie di battitore libero,
e come tali non soggetto alle normali regole di comportamento,
per godere i frutti della sua fervida fantasia dobbiamo lasciarlo andare a ruota libera....

agaragar
13-05-03, 19:21
Originally posted by Mr2
Il periodo attuale. Ed è anche per questo che mi piace viverci, per il mio borioso narcisismo del guardare il mondo allo sfascio da una torre d'avorio.
ma ci hai il wc in avorio tu :confused: :confused:

Danny
16-05-03, 20:59
BELLA DOMANDA

Senatore
27-05-03, 03:13
Ho scelto il periodo della rivoluzione francese. Peraltro sono un pò stupito che in pochi l'abbiano votato, dal momento che in genere si ritiene che proprio quell'epoca abbia posto le basi della realtà di oggi: per cui chi ha votato quest'ultimo periodo, per poco che fosse risalito alle cause avrebbe scelto come me. Del resto lo sfacelo cui oggi assistiamo ha anche alcuni vantaggi come il fatto di mostrare nel modo più diretto la miseria spirituale dell'uomo, e quindi ha il valore quantomeno di una presa di coscienza.
Infine non mi piace commiserarmi dicendo che l'ambiente peggiore è il mio! In fin dei conti: tanto peggio tanto meglio, purchè si sappia convertire il veleno in farmaco.

Alberich
06-07-03, 12:34
domanda difficile, anche perchè spesso nei periodi più neri della storia si sono gettate le basi per la rinascita, quindi non saprei. Parlando di Italia, forse, direi il periodo della peste nera.
saluti

agaragar
06-07-03, 13:28
penso ke berluskoni entrerà in klassifika.....

Livio
17-07-03, 11:05
Negli ultimi 33 anni c'è stata più una crisi piscologica (esclusa qualche guerra), negli anni 30 e 40 c'è stato il secondo conflitto mondiale.

Felix (POL)
29-07-03, 01:25
a coloro che si ostinano a decantare le "magnifiche sorti e progressive" del tempo presente, consiglio vivamente la lettura di "La ragione aveva torto?", di Massimo Fini (1985 ma ripubblicato recentemente da Marsilio).

saluti

Felix (POL)
29-07-03, 01:31
Originally posted by Senatore
Ho scelto il periodo della rivoluzione francese. Peraltro sono un pò stupito che in pochi l'abbiano votato, dal momento che in genere si ritiene che proprio quell'epoca abbia posto le basi della realtà di oggi: per cui chi ha votato quest'ultimo periodo, per poco che fosse risalito alle cause avrebbe scelto come me. Del resto lo sfacelo cui oggi assistiamo ha anche alcuni vantaggi come il fatto di mostrare nel modo più diretto la miseria spirituale dell'uomo, e quindi ha il valore quantomeno di una presa di coscienza.
Infine non mi piace commiserarmi dicendo che l'ambiente peggiore è il mio! In fin dei conti: tanto peggio tanto meglio, purchè si sappia convertire il veleno in farmaco.

buona scelta quella della rivoluzione francese (includendo Napoleone), essendo appunto quel periodo una delle fonti principali dei mali che affliggono la nostra agonizzante, decadente e crepuscolare civiltà di oggi.

saluti

Cilento Nazione
04-09-03, 17:48
io direi da tutta l'unità d'itaglia a oggi.

Padanik (POL)
02-10-03, 09:18
Ho votato ovviamente punto 1.

Padanik (POL)
02-10-03, 09:19
Ma se ci fosse stato il voto multiplo avrei votato anche i punti 4 e 5.

Felix (POL)
04-10-03, 18:59
il punto 1 è obbligato, la nostra epoca decadente è al tempo stesso grigia, sordida, rivoltante, malinconica e meschina. Un finale assai triste per la millenaria civiltà europea...

agaragar
04-10-03, 20:36
Originally posted by Felix
la nostra epoca decadente è al tempo stesso grigia, sordida, rivoltante, malinconica e meschina. ... :eek:
ma poi a te ke te freka, vivi in brasile....

agaragar
04-10-03, 21:12
Originally posted by Frà Dolcino
dal 1848 ( deposizione della Comunitatis Universitates Vallis Sicide
nessuno sa cosa cazzo fosse.

agaragar
04-10-03, 21:55
Originally posted by Frà Dolcino
i libri li vendono e si leggono....
sii? e ki l'ha pubblicato?

la kasa ed. orsetti padani?

la val brembana ed. in lingua originale??

Livio
06-10-03, 19:40
Calmiamo gli animi, sarebbe meglio dire tutto quel casino di rivoluzioni del 1848, alcune buone (vedi la Comune:D ) ma che senza dubbio hanno portato morte e distruzione.

umberto (POL)
06-10-03, 20:04
Originally posted by Livio
Calmiamo gli animi, sarebbe meglio dire tutto quel casino di rivoluzioni del 1848, alcune buone (vedi la Comune:D ) ma che senza dubbio hanno portato morte e distruzione.

non ho mai apito quelli che se la prndevano con l'ordine giacobino o della rivoluzione francese.

In fonso loro fecero qualche migliaio di morti (orribila va bene ma facciamo storia).
Luigi VIX fece morire milioni di contadini di fame e di guerra.......

Meglio l'ordine di Robespierre al confronto, no?

Livio
08-10-03, 18:54
Umberto, approfondisci un argomento a me caro (il mio scrittore preferito è Victor Hugo, come dimostrato dal mio Avatar); ho sempre stimato la Rivoluzione Francese, innanzitutto perchè era contro un tiranno che avrebbe portato alla distruzione un intero paese, e anche perchè gli ideali rivoluzioNari li ho sempre aprezzatti; ecco perchè secondo me la rivoluzione ha avuto (succesivamente) esiti negativi: le troppe ideologie hanno sconfitto la rivoluzione; nel 1789 il Comunismo e altre dottrine politiche non esistevano ancora, quindi i rivoluzionari pensavano a cose senza nome che tuttora hanno le seguenti definizioni: anarchia, socialismo, comunismo, fraternità assolluta e (udite udite) Sdrammatizzazione Sociale, infatti nelle carte legislative rivoluzionarie si acenna a una cosa importantissima: Il diritto alla felicità.
Quindi fra gente che tirava in ballo solo pensieri senza definizione si potevano trovare due o tre ragioni comuni, ma quando uno era per la statalizzazione e l'altro no si notano chiaramente le differenze. Inoltre alcune sciagure intenre (rivolta di Vandea) e l'intera Europa contro hanno demoralizzato quella rivoluzione che addiritura arrivò alla ghigliotinnazione del suo massimo leader e fautore.

Iron81
14-10-03, 16:18
Ma si può sapere chi ha votato le guerre puniche?:rolleyes:
Iron