cm814
10-12-02, 09:43
Corriere della Sera
«Edonisti e delusi, l'Italia ha le pile scariche»
Il Rapporto del Censis: non pensiamo più al futuro, ci rifugiamo nel mito
del buon vivere
ROMA - Siamo una bella cartolina. Bei borghi antichi. Buon cibo. Vestiti
eleganti. All'estero ci ammirano. Di più, ci invidiano. Il quotidiano
tedesco Frankfurter Allgemeine ha raccontato che il cancelliere Schroeder
prima delle elezioni andava dicendo: «Per vincere dobbiamo promettere che li
faremo vivere come gli italiani». Ma il modello «rilassato» che attira tanto
gli stranieri pronti a trasferirsi in villaggi come Montegabbione nasconde
appena la realtà di un Paese che è comunque in declino. Non c'è sprint verso
un futuro che non riusciamo a programmare. Poche speranze. Poco lavoro. E'
più di un campanello d'allarme l'ultimo rapporto del Censis. E' una sirena
che chiede la sveglia: l'Italia è un paese con le pile scariche senza voglia
di reagire, prigioniero di uno stallo confermato dall'andamento degli
indicatori sull'occupazione, sui risparmi, sugli impieghi. Paghiamo la
delusione per il mancato ruolo innovativo che avrebbero dovuto esercitare
alcuni fattori di crescita: la new economy che non ha mantenuto le promesse,
la finanza facile e la nuova cultura capitalistica che non hanno funzionato
secondo le attese, mentre la stessa costruzione europea è rimasta più un
sogno che realtà. E così ci rifugiamo sempre più nel mito del «buon vivere»
e di un edonismo fine a se stesso. DOLCE VITA - Per capire: nell'ultimo anno
abbiamo speso oltre 271 miliardi di euro per tutti i beni di piacere e
voluttà (quasi 48 miliardi soltanto per l'abbigliamento, 12 miliardi per le
scarpe). Una spesa che negli ultimi tre anni è cresciuta del 6% a dispetto
di un Pil che nel 2002 ha visto la propria crescita diminuire del 3,1% a
inizio anno per arrivare allo 0,6 della fine. A dispetto di una crescita dei
posti di lavoro che da un anno all'altro è calata dello 0,9%. Crescono
soltanto le imprese che producono piacere: sono diventate ormai 580 mila, il
18% del totale.
BORGHI AFFOLLATI - L'esplosione del nostro edonismo si manifesta non
soltanto nel come, ma anche nel dove vivere. E' per questo che si affollano
i borghi e si svuotano le città inquinate e trafficate. I numeri: negli
8.101 comuni italiani la popolazione è diminuita, in media, dello 0,8%, per
via del calo delle nascite. Ma nei comuni con meno di 20 mila abitanti la
popolazione è cresciuta di quasi il 4%, a differenza delle città con oltre
100 mila abitanti dove la diminuzione è stata del 7,8. Nelle cittadine di
50-100 mila abitanti il calo è stato invece del 2,5%.
TUTTE VELINE - Siamo il Paese che investe meno nella ricerca e nell'
istruzione. E siamo molto ignoranti. Per capire: tra i 25 e i 34 anni
abbiamo il 57% di diplomati, contro l'88 degli Stati Uniti e l'89 della
Germania. Non promettono meglio i nostri ragazzi che affollano gli studi dei
casting e disdegnano le accademie. Sono inquietanti i dati del Censis: ai 26
mila ragazzi che si sono presentati ai provini di «Saranno famosi» si
contrappongono 200 partecipanti per le selezioni dell'Accademia di Santa
Cecilia (quasi tutti stranieri).
SI GLOBAL - Siamo stregati dai marchi e dalle tecnologie. Spendiamo per
coccolarci e per scaricare lo stress. Globalizzati in Rete: Internet è nel
70% delle famiglie con reddito medio-alto (più di 1.500 euro al mese), ma
anche nel 20% di quelle con reddito basso.
«Edonisti e delusi, l'Italia ha le pile scariche»
Il Rapporto del Censis: non pensiamo più al futuro, ci rifugiamo nel mito
del buon vivere
ROMA - Siamo una bella cartolina. Bei borghi antichi. Buon cibo. Vestiti
eleganti. All'estero ci ammirano. Di più, ci invidiano. Il quotidiano
tedesco Frankfurter Allgemeine ha raccontato che il cancelliere Schroeder
prima delle elezioni andava dicendo: «Per vincere dobbiamo promettere che li
faremo vivere come gli italiani». Ma il modello «rilassato» che attira tanto
gli stranieri pronti a trasferirsi in villaggi come Montegabbione nasconde
appena la realtà di un Paese che è comunque in declino. Non c'è sprint verso
un futuro che non riusciamo a programmare. Poche speranze. Poco lavoro. E'
più di un campanello d'allarme l'ultimo rapporto del Censis. E' una sirena
che chiede la sveglia: l'Italia è un paese con le pile scariche senza voglia
di reagire, prigioniero di uno stallo confermato dall'andamento degli
indicatori sull'occupazione, sui risparmi, sugli impieghi. Paghiamo la
delusione per il mancato ruolo innovativo che avrebbero dovuto esercitare
alcuni fattori di crescita: la new economy che non ha mantenuto le promesse,
la finanza facile e la nuova cultura capitalistica che non hanno funzionato
secondo le attese, mentre la stessa costruzione europea è rimasta più un
sogno che realtà. E così ci rifugiamo sempre più nel mito del «buon vivere»
e di un edonismo fine a se stesso. DOLCE VITA - Per capire: nell'ultimo anno
abbiamo speso oltre 271 miliardi di euro per tutti i beni di piacere e
voluttà (quasi 48 miliardi soltanto per l'abbigliamento, 12 miliardi per le
scarpe). Una spesa che negli ultimi tre anni è cresciuta del 6% a dispetto
di un Pil che nel 2002 ha visto la propria crescita diminuire del 3,1% a
inizio anno per arrivare allo 0,6 della fine. A dispetto di una crescita dei
posti di lavoro che da un anno all'altro è calata dello 0,9%. Crescono
soltanto le imprese che producono piacere: sono diventate ormai 580 mila, il
18% del totale.
BORGHI AFFOLLATI - L'esplosione del nostro edonismo si manifesta non
soltanto nel come, ma anche nel dove vivere. E' per questo che si affollano
i borghi e si svuotano le città inquinate e trafficate. I numeri: negli
8.101 comuni italiani la popolazione è diminuita, in media, dello 0,8%, per
via del calo delle nascite. Ma nei comuni con meno di 20 mila abitanti la
popolazione è cresciuta di quasi il 4%, a differenza delle città con oltre
100 mila abitanti dove la diminuzione è stata del 7,8. Nelle cittadine di
50-100 mila abitanti il calo è stato invece del 2,5%.
TUTTE VELINE - Siamo il Paese che investe meno nella ricerca e nell'
istruzione. E siamo molto ignoranti. Per capire: tra i 25 e i 34 anni
abbiamo il 57% di diplomati, contro l'88 degli Stati Uniti e l'89 della
Germania. Non promettono meglio i nostri ragazzi che affollano gli studi dei
casting e disdegnano le accademie. Sono inquietanti i dati del Censis: ai 26
mila ragazzi che si sono presentati ai provini di «Saranno famosi» si
contrappongono 200 partecipanti per le selezioni dell'Accademia di Santa
Cecilia (quasi tutti stranieri).
SI GLOBAL - Siamo stregati dai marchi e dalle tecnologie. Spendiamo per
coccolarci e per scaricare lo stress. Globalizzati in Rete: Internet è nel
70% delle famiglie con reddito medio-alto (più di 1.500 euro al mese), ma
anche nel 20% di quelle con reddito basso.