PDA

Visualizza Versione Completa : Bertone arcivescovo di Genova



cm814
13-12-02, 13:00
La gioia per la nomina del nuovo pastore. L'ausiliare Tanasini ieri in seminario: «Arriverà il 2 febbraio, ma con il cuore è già qui»


Dal Nostro Inviato A Genova Giorgio Bernardelli

L'annuncio, in contemporanea con Roma, arriva puntuale a mezzogiorno. E raggiunge la città di Genova «dall'alto». È infatti nell'atrio del grande seminario fatto costruire dal cardinale Giuseppe Siri a Monte, la zona più panoramica della città, che l'amministratore diocesano, il vescovo ausiliare Alberto Tanasini, dà ai genovesi la notizia tanto attesa: è monsignor Tarcisio Bertone il nuovo arcivescovo del capoluogo ligure. Un piccolo strappo al protocollo, che imporrebbe la Curia o l'architettura gotica della cattedrale di San Lorenzo: ma per il 10 dicembre era già fissato in seminario il ritiro spirituale pre-natalizio degli uffici diocesani. Quale occasione migliore per una notizia del genere?

È dunque l'attuale segretario della Congregazione per la dottrina della fede il presule chiamato da Giovanni Paolo II a raccogliere il testimone del cardinale Dionigi Tettamanzi sulla cattedra di san Siro. Piemontese di Romano Canavese, 68 anni, «teologo e giurista di grande st atura e personalità», lo descrive presentandolo al suo nuovo gregge l'amministratore diocesano durante la breve cerimonia al seminario.

Bertone è il primo ex arcivescovo di Vercelli ad andare a Genova, dopo i quattro genovesi che lungo i secoli hanno percorso la strada inversa. Ma le curiosità storiche contano fino a un certo punto. A Genova adesso è l'ora della gioia per il nuovo pastore. «È il momento che abbiamo atteso nella speranza e affrettato nella preghiera», racconta Tanasini alludendo all'esperienza di questi ultimi mesi. Quasi a sottolinearlo annuncia subito il momento dell'incontro: «L'arcivescovo Bertone farà il suo ingresso a Genova domenica 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al Tempio. Avrebbe desiderato venire anche prima, ma gli impegni presi per la Congregazione glielo impediscono».

Il servizio svolto in questi anni per la Santa Sede. È l'aspetto che l'amministratore diocesano sottolinea di più nel presentare al clero, al personale di Curia e ai gio rnalisti il profilo del nuovo arcivescovo. «Il Papa - spiega - si priva di uno dei suoi collaboratori più stretti e apprezzati per donarlo a Genova. È un gesto di attenzione e di affetto tutto particolare nei nostri confronti». Sono le parole che scrive nel telegramma di ringraziamento inviato a Giovanni Paolo II a nome di tutta la comunità diocesana. Spedito insieme a un secondo, indirizzato direttamente a monsignor Bertone, con il grazie per aver «accettato con grande dedizione di donare a noi ora la sua vita di pastore».

È ancora l'amministratore diocesano a leggere, sotto il grande ritratto di Benedetto XV, il messaggio indirizzato dall'arcivescovo alla sua nuova Chiesa. Risuonano a Genova le parole di saluto ai sacerdoti, ai consacrati, alle famiglie, ai giovani. Ma sono soprattutto le frasi rivolte alla comunità civile a fare breccia. La «trepidazione» per le vicende della Marconi, l'azienda del settore telecomunicazioni la cui crisi occupazionale sta facendo vivere anche nel capoluogo ligure lo stesso dramma di altre zone del Paese. E poi l'accenno al «turbamento» di queste ore, dopo le bombe dell'altra notte alla questura. «Con il cuore è già qui», chiosa Tanasini.

Un primo abbraccio ai tesori non solo artistici di questa comunità, ma anche alle incertezze di una città forse da troppo tempo in trasformazione. Genova ascolta il nuovo arcivescovo indicare che essere cristiani oggi è «offrire i criteri della fede come la chiave risolutiva dei problemi della nostra società». Un'indicazione di percorso già chiara. Con l'invito, affidandosi alla Madonna della Guardia, a «prendere il largo». Sono le parole della Novo Millennio Ineunte. Ma ascoltate da quassù, abbracciando con lo sguardo le gru del porto e il Golfo spazzato dal vento, hanno un suono tutto particolare.


AVVENIRE (http://www.avvenire.it)