Qoelèt
29-12-02, 20:01
Da:
LA CHIESA DEI NOSTRI PADRI
Breve presentazione del Cristianesimo Ortodosso
dell'Esarca d'Italia Archimandrita Silvano (Livi) Superiore del S. Monastero di San Serafino di Sarov a S.Felice di Pistoia .
Ed. Pietrp Chegai-Firenze
http://www.ortodossia.wide.it/12apostoli.jpg
INTRODUZIONE DELL'AUTORE
Mi sono trovato molte volte nella situazione di dover parlare del Cristianesimo Ortodosso a chi ortodosso non è o a chi, più semplicemente, travolto dal vortice della nostra società che sempre di più si dimentica di Dio e di Gesù Cristo, non si sente più nemmeno cristiano, eppure - per quella insaziabile sete di Verità che è nel cuore di ogni uomo e che neppure la scristianizzata società di oggi riesce a spegnere totalmente - non ha rinunziato ad una ricerca di una dimensione spirituale della vita e del mondo.
Queste persone rimangono sconcertate quando io, cristiano ortodosso, dico loro con semplicità:
1. che solo Gesù Cristo ha la vera risposta alle inquietudini del cuore umano e che quindi soltanto nel cristianesimo egli può trovare pace interiore, la meta delle sue ricerche e l'appagamento dei suoi desideri.
2. che soltanto nella Chiesa Ortodossa oggi si è conservato integralmente e senza alcuna modificazione l'autentico insegnamento di Gesù Cristo e dei suoi Apostoli e che tutte le altre confessioni cristiane - per vari motivi storici ed a causa dell'orgoglio degli uomini - lo hanno, più o meno, alterato.
Queste due affermazioni non possono non lasciare sconcertato l'uomo di oggi abituato a dubitare di tutto e di tutti, che si domanda se poi davvero esiste la Verità, e poi – ammesso che esista - perché questa verità debba essere in possesso della Chiesa Ortodossa che, a suo parere, sembra strana, ferma nelle sue tradizioni e nei suoi riti, forse un po' pezzo da museo...
Allora io, cristiano ortodosso, monaco-sacerdote, ho il dovere di rendere ragione delle mie certezze dialogando con tutti con serenità e semplicità, rispettando tutti, ma insieme senza venir meno alla fede per la quale io so che Dio, nonostante la mia debolezza ed il mio peccato,mi ha donato se stesso attraverso Gesù Cristo e, nella sua Chiesa, la Chiesa Ortodossa, mi ha donato la Verità tutta intera. Questo non è orgoglio, né integralismo: la Verità infatti non è mia, non l'ho trovata con le mie forze, anche se con tutte le mie forze l'ho cercata, la Verità mi è stata donata, ed a questo dono corrisponde il dovere ed il compito di portarla a tutti quelli che incontro sul mio cammino.
Quando poi, dialogando con chi mi chiede spiegazioni della mia fede e, spesso, anche qualcosa da leggere, mi sono accorto che in commercio non esistono libri facili, non destinati a chi non si intende di teologia o che, almeno, ha una certa cultura su cose religiose. Questo breve scritto vuol essere un rimedio a questa mancanza.
Chi mi legge dovrà fare un atto di fiducia. Infatti, per non rendere questo libretto pesante e lungo, non ho potuto riportare le fonti delle mie affermazioni: per cui chi mi legge dovrà fidarsi che ciò che affermo si può sempre giustificare, e, se poi vuole approfondire, potrà fare riferimento a libri più specialistici tra i quali consiglio anzitutto quello di P. Evdokimov, L'Ortodossia, oggi pubblicato dalla casa editrice "EDB" di Bologna. In questo libro si potrà trovare un discorso più articolato e complesso. Qui gli unici riferimenti sono quelli della Bibbia che sicuramente ciascuno di voi avrà in casa e quindi facilmente potrà andare a cercarli .
La prima parte di questo libro vuol rispondere alle domande fondamentali dell'uomo alle quali il mondo secolarizzato di oggi non può dare risposta con le risposte che la Santa Chiesa Ortodossa attinge alla Rivelazione di Dio in Cristo.
Le seconda parte vuole invece essere uno sguardo sulla pratica della vita religiosa del credente ortodosso. Vuole inoltre rispondere ad alcune domande che spesso ci vengono poste sul posto di Maria e dei santi nella fede ortodossa, sul culto delle Icone e sulla vita sacramentale.
Parte 1^ - Le domande fondamentali dell'uomo e le risposte di Cristo
Capitolo 1 - "Il nostro cuore e inquieto…"
1.1 Gesù Cristo ha la sola vera risposta alle inquietudine del cuore umano.
Il Beato Agostino, uno dei Padri della Chiesa Occidentale, autore fra l'altro di un libro famoso - Le Confessioni - dove racconta la sua storia, che da una vita non proprio esemplare ma sempre segnata da una profonda ricerca della Verità, lo portò ad essere cristiano e vescovo, afferma che "il cuore dell'uomo è inquieto finché non riposi in Dio."
Ciascuno di noi può trovare una verifica sperimentale di questo dentro se stesso. Solo se per un momento ci lasciamo dietro il frastuono del mondo, i rumori, le musiche assordanti, i ritmi frenetici... anche nei momenti apparentemente più felici abbiamo la sensazione che qualcosa non va. Se ci sentiamo amati abbiamo paura di poter perdere l'amore, se siamo in salute sentiamo che la malattia potrebbe essere in agguato dietro l'angolo, se possediamo qualcosa siamo perfettamente consapevoli del fatto che nulla in questo mondo è eterno... e poi, al termine di tutto, ognuno di noi sa, fin da bambino, che un giorno, presto o tardi dovrà morire. Questa certezza della morte non ci abbandona nemmeno nei momenti in cui - per esempio nei momenti della giovinezza - dovrebbe essere più lontana... eccolo davvero il grande problema, allontanato, nascosto, sommerso, eppur sempre presente: la Morte. Ce la richiama il momento in cui una persona cara ci lascia, il momento in cui leggiamo sul giornale notizie di sciagure, il momento in cui un carro funebre incontra casualmente la nostra strada... Allora, se ci ascoltiamo dentro, comprendiamo che ogni risposta che sia capace davvero di eliminare le nostre inquietudini profonde e le nostre paure, che possa davvero mettere il nostro cuore in pace, deve essere una risposta che comprenda la morte, che dia una spiegazione alla morte, che ci indichi come superare la morte. Attento: tutte le risposte che non fanno i conti con la morte sono risposte illusorie, false, come tutte le risposte del mondo:
*la salute: è la risposta più comune: "basta che ci sia la salute" si dice comunemente, ma sappiamo tutti che la salute fisica non c’è sempre e che, con tutti gli sforzi che la scienza possa fare, non ci assicurerà mai l’eterna giovinezza e l’eterna salute, perché il male, il dolore fan parte della nostra natura umana e della realtà stessa del cosmo.
* Il denaro: è uno degli idoli più adorati del nostro tempo. Si lavora per la casa, la carriera, per aver sempre di più: ma a che serve tutto questo se una macchina ci può investire da un momento all’altro, una tegola cadere in capo, una malattia inaspettata fare la sua comparsa nella nostra esistenza e condurci rapidamente alla morte?
*gli affetti: l’amore forse è, tra le risposte del mondo, quella che più si avvicina alla verità… I’amore ci protegge, la vicinanza della persona amata ci fa sentire sicuri come si sente sicuro il bambino quando è vicino alla mamma… eppure anche l'amore è illusorio, perché anch’esso è contrassegnato dalla fine e dalla morte… a meno che…
*a meno che non ci sia un AMORE che duri per sempre.
Se esiste un Amore che dura per sempre allora non solo abbiamo trovato la risposta alle nostre inquietudini, qualcosa capace di dare un senso alla nostra vita, qualcosa capace di mettere il nostro cuore nella pace, ma abbiamo trovato anche qualcosa capace di dare un senso a tutti gli amori che incontriamo ed abbiamo incontrato nella vita: i veri amori intendo dire, non tutto ciò che oggi si scambia per amore. Tutti i veri amori, se esiste un AMORE che dura per sempre, in questo AMORE trovano il loro significato più vero e più profondo.
1.2 – Un amore che dura per sempre
Ebbene: c’è un Amore che dura per sempre e questo Amore è Dio. Ce lo dice l’Apostolo S. Giovanni che nelle sue lettere, bellissime, che puoi trovare e leggere nel Nuovo Testamento, sulla tua Bibbia, chiama Dio con il nome di Amore. Dio infatti ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio Gesù Cristo nel mondo. Nel Nuovo Testamento, nella Lettera dell'Apostolo S. Paolo ai Filippesi (cap.2), troverai scritto che Gesù pur essendo Dio non ha esitato a condividere la nostra sorte di uomini e si è fatto obbediente fino a fare, Lui, I’Immortale, I’esperienza della nostra morte. Questo e il più grande atto dell'amore di Dio verso di noi.
Ma attento: cosa accade nel momento in cui il Figlio di Dio, che è Dio come il Padre, condivide la morte dell'uomo?
Vorrei che tu facessi lavorare per un momento la tua immaginazione: pensa ad una stanza tutta buia, in completa oscurità… Ora immagina che una lampada luminosissima venga introdotta in questa stanza… cosa è accaduto? Dov'è il buio? Dov'è l'oscurità?…
Ora, Dio è la Vita e la Vita è la luce degli uomini (lo puoi leggere nella tua Bibbia, al cap. I del Vangelo di S. Giovanni). Immagina la Vita che entra nella Morte, la Luce nell’Oscurità dell’Oltretomba! Che cosa accade? La Vita vince la Morte, la Luce vince I’Oscurità: è per questo che l’Apostolo Paolo può esclamare che la Morte ha perso il suo pungiglione, cioè non fa più paura, come uno scorpione che non ha più il mezzo per inoculare il veleno (1° Lettera ai Corinzi, cap. 15).
La Risurrezione di Cristo dai morti è la riprova che l'Amore di Dio non può essere sconfitto nemmeno dalla morte, anzi vince la morte. Per questo l'Amore di Dio è un amore che dura per sempre.
Dal momento della Resurrezione di Gesù Cristo la morte non ci fa più paura perché, se crediamo in Lui, Egli ci ha detto che è il primogenito dei morti e che, se siamo morti con Lui, resusciteremo anche con Lui, anzi, misteriosamente, siamo già risorti il giorno del nostro Battesimo. Leggi quello che scrive l'apostolo S. Paolo nella 1° Lettera ai Corinzi: scrive che il Battesimo è una sepoltura a somiglianza della morte di Cristo ed una resurrezione a somiglianza della resurrezione di Cristo.
Questo, nel Battesimo come si fa nelle chiese cattolico-romane, si può vedere difficilmente, perché ormai si è ridotto più ad un gesto di lavaggio che ad un vero Battesimo. Attento: un adulto, quando viene battezzato, fa morire l'uomo vecchio con tutti i suoi peccati e fa nascere un uomo nuovo, ma un piccolo bambino non ha nulla da lavare: il peccato originale non è una colpa che lui si porta dietro e che deve essere cancellata, ma è la tragica situazione, di cui lui non è personalmente responsabile, è il fatto che anche un bambino nasce in una umanità ed in un mondo dove c'è il peccato, il dolore, la morte e questa è una realtà così evidente che basta girarsi un po' intorno per comprenderla. Nella Chiesa Ortodossa si continua, come nella Chiesa degli Apostoli, a Battezzare con l’immersione in modo che si capisce subito che il Battesimo è Morte e Resurrezione a una vita nuova, non soltanto il lavaggio dei peccati .
Allora la risposta che Gesù Cristo dà alle nostre inquietudini è una risposta che tiene conto della Morte. Non è come le risposte del Mondo (salute, denaro, affetti...) che non tengono conto della Morte, l’allontanano, cercano di non guardarla in faccia... sono risposte vigliacche. La risposta di Gesù Cristo guarda in faccia la Morte, il Dolore, I'Angoscia... e le vince: "lo sono la Via, la Verità, la Vita" dice Gesù nel Vangelo, e ancora "chi crede in me anche se muore vivrà e chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno" (Vangelo di S. Giovanni, cap. I 1).
Questo trionfo di Gesù Cristo sulla morte era talmente vivo e sicuro nell’anima dei primi cristiani che essi chiamarono il luogo dove seppellivano i loro morti "cimitero", che in greco significa "dormitorio".
I cristiani, cioè, sanno bene che la morte non è la fine ma che chi muore in Cristo dorme, attendendo il giorno della resurrezione, nell'attesa del quale è aiutato dalle preghiere dei fratelli ancora in vita a purificarsi di ciò che potrebbe renderlo non bello e non pronto per comparire al cospetto del Dio della Bellezza e della Bontà (è questo il significato della preghiera per i morti). Così il cristiano è certo che vivrà in eterno con Cristo, non è come gli altri che non hanno speranza.
Come scrive I ` apostolo S. Paolo nella 1° Lettera ai Tessalonicesi (cap.4) il cristiano sa di essere risorto con Cristo, non ha paura della morte, ogni Domenica - nella Divina Liturgia - mangia e beve il Corpo ed il Sangue di Cristo che sono la sola medicina capace di curare dalla morte, “ farmaco di immortalità ” come si esprime S. Atanasio, grande patriarca di Alessandria d’Egitto e Padre della Chiesa.
Ora mi aspetto una domanda: ma chi mi dice che solo Gesù Cristo ha la risposta al problema della morte'? E le altre grandi Religioni dell'umanità? La domanda è seria, ma la risposta è più semplice di quello che non sembri: in ognuna delle grandi Religioni c’è un po’ di verità, di quella Verità che Dio ha seminato nel cuore dell'uomo in ogni epoca ed in ogni tempo. Alcune religioni hanno addirittura pensato che la salvezza poteva venire solo da un Dio che morisse e risorgesse (il Dionisio dei Greci, Bacco per i Romani, Osiride degli Egiziani ecc.), ma soltanto Gesù Cristo è morto e risorto davvero, in una precisa epoca storica, quando era Imperatore Romano Tiberio Cesare, in un preciso luogo, a Gerusalemme, mostrandosi a precisi testimoni, gli Apostoli e le donne che andarono al Sepolcro per imbalsamarlo con aromi, e molti altri a cui ha dato l' incarico di testimoniarlo "fino agli estremi confini della terra" (Vangelo di S. Matteo cap. 28). Pertanto noi non rigettiamo gli elementi buoni che ci sono nelle religioni venute prima di Cristo, ma sappiamo che in esse gli elementi di Verità sono mischiati a tanti elementi di errore , e sappiamo anche che solo Gesù Cristo dà spiegazione e compimento alle Verità contenute in quelle stesse religioni: solo in Lui tutti gli uomini religiosi della terra trovano la risposta esauriente a tutti i loro affanni.
Lui è il vincitore della morte, il vincitore del peccato, colui che dà, attraverso il suo Amore, un significato autentico alla nostra vita. Tutte le altre risposte che ci dà il mondo sono illusioni; il Risorto è la nostra vera e solida speranza.
LA CHIESA DEI NOSTRI PADRI
Breve presentazione del Cristianesimo Ortodosso
dell'Esarca d'Italia Archimandrita Silvano (Livi) Superiore del S. Monastero di San Serafino di Sarov a S.Felice di Pistoia .
Ed. Pietrp Chegai-Firenze
http://www.ortodossia.wide.it/12apostoli.jpg
INTRODUZIONE DELL'AUTORE
Mi sono trovato molte volte nella situazione di dover parlare del Cristianesimo Ortodosso a chi ortodosso non è o a chi, più semplicemente, travolto dal vortice della nostra società che sempre di più si dimentica di Dio e di Gesù Cristo, non si sente più nemmeno cristiano, eppure - per quella insaziabile sete di Verità che è nel cuore di ogni uomo e che neppure la scristianizzata società di oggi riesce a spegnere totalmente - non ha rinunziato ad una ricerca di una dimensione spirituale della vita e del mondo.
Queste persone rimangono sconcertate quando io, cristiano ortodosso, dico loro con semplicità:
1. che solo Gesù Cristo ha la vera risposta alle inquietudini del cuore umano e che quindi soltanto nel cristianesimo egli può trovare pace interiore, la meta delle sue ricerche e l'appagamento dei suoi desideri.
2. che soltanto nella Chiesa Ortodossa oggi si è conservato integralmente e senza alcuna modificazione l'autentico insegnamento di Gesù Cristo e dei suoi Apostoli e che tutte le altre confessioni cristiane - per vari motivi storici ed a causa dell'orgoglio degli uomini - lo hanno, più o meno, alterato.
Queste due affermazioni non possono non lasciare sconcertato l'uomo di oggi abituato a dubitare di tutto e di tutti, che si domanda se poi davvero esiste la Verità, e poi – ammesso che esista - perché questa verità debba essere in possesso della Chiesa Ortodossa che, a suo parere, sembra strana, ferma nelle sue tradizioni e nei suoi riti, forse un po' pezzo da museo...
Allora io, cristiano ortodosso, monaco-sacerdote, ho il dovere di rendere ragione delle mie certezze dialogando con tutti con serenità e semplicità, rispettando tutti, ma insieme senza venir meno alla fede per la quale io so che Dio, nonostante la mia debolezza ed il mio peccato,mi ha donato se stesso attraverso Gesù Cristo e, nella sua Chiesa, la Chiesa Ortodossa, mi ha donato la Verità tutta intera. Questo non è orgoglio, né integralismo: la Verità infatti non è mia, non l'ho trovata con le mie forze, anche se con tutte le mie forze l'ho cercata, la Verità mi è stata donata, ed a questo dono corrisponde il dovere ed il compito di portarla a tutti quelli che incontro sul mio cammino.
Quando poi, dialogando con chi mi chiede spiegazioni della mia fede e, spesso, anche qualcosa da leggere, mi sono accorto che in commercio non esistono libri facili, non destinati a chi non si intende di teologia o che, almeno, ha una certa cultura su cose religiose. Questo breve scritto vuol essere un rimedio a questa mancanza.
Chi mi legge dovrà fare un atto di fiducia. Infatti, per non rendere questo libretto pesante e lungo, non ho potuto riportare le fonti delle mie affermazioni: per cui chi mi legge dovrà fidarsi che ciò che affermo si può sempre giustificare, e, se poi vuole approfondire, potrà fare riferimento a libri più specialistici tra i quali consiglio anzitutto quello di P. Evdokimov, L'Ortodossia, oggi pubblicato dalla casa editrice "EDB" di Bologna. In questo libro si potrà trovare un discorso più articolato e complesso. Qui gli unici riferimenti sono quelli della Bibbia che sicuramente ciascuno di voi avrà in casa e quindi facilmente potrà andare a cercarli .
La prima parte di questo libro vuol rispondere alle domande fondamentali dell'uomo alle quali il mondo secolarizzato di oggi non può dare risposta con le risposte che la Santa Chiesa Ortodossa attinge alla Rivelazione di Dio in Cristo.
Le seconda parte vuole invece essere uno sguardo sulla pratica della vita religiosa del credente ortodosso. Vuole inoltre rispondere ad alcune domande che spesso ci vengono poste sul posto di Maria e dei santi nella fede ortodossa, sul culto delle Icone e sulla vita sacramentale.
Parte 1^ - Le domande fondamentali dell'uomo e le risposte di Cristo
Capitolo 1 - "Il nostro cuore e inquieto…"
1.1 Gesù Cristo ha la sola vera risposta alle inquietudine del cuore umano.
Il Beato Agostino, uno dei Padri della Chiesa Occidentale, autore fra l'altro di un libro famoso - Le Confessioni - dove racconta la sua storia, che da una vita non proprio esemplare ma sempre segnata da una profonda ricerca della Verità, lo portò ad essere cristiano e vescovo, afferma che "il cuore dell'uomo è inquieto finché non riposi in Dio."
Ciascuno di noi può trovare una verifica sperimentale di questo dentro se stesso. Solo se per un momento ci lasciamo dietro il frastuono del mondo, i rumori, le musiche assordanti, i ritmi frenetici... anche nei momenti apparentemente più felici abbiamo la sensazione che qualcosa non va. Se ci sentiamo amati abbiamo paura di poter perdere l'amore, se siamo in salute sentiamo che la malattia potrebbe essere in agguato dietro l'angolo, se possediamo qualcosa siamo perfettamente consapevoli del fatto che nulla in questo mondo è eterno... e poi, al termine di tutto, ognuno di noi sa, fin da bambino, che un giorno, presto o tardi dovrà morire. Questa certezza della morte non ci abbandona nemmeno nei momenti in cui - per esempio nei momenti della giovinezza - dovrebbe essere più lontana... eccolo davvero il grande problema, allontanato, nascosto, sommerso, eppur sempre presente: la Morte. Ce la richiama il momento in cui una persona cara ci lascia, il momento in cui leggiamo sul giornale notizie di sciagure, il momento in cui un carro funebre incontra casualmente la nostra strada... Allora, se ci ascoltiamo dentro, comprendiamo che ogni risposta che sia capace davvero di eliminare le nostre inquietudini profonde e le nostre paure, che possa davvero mettere il nostro cuore in pace, deve essere una risposta che comprenda la morte, che dia una spiegazione alla morte, che ci indichi come superare la morte. Attento: tutte le risposte che non fanno i conti con la morte sono risposte illusorie, false, come tutte le risposte del mondo:
*la salute: è la risposta più comune: "basta che ci sia la salute" si dice comunemente, ma sappiamo tutti che la salute fisica non c’è sempre e che, con tutti gli sforzi che la scienza possa fare, non ci assicurerà mai l’eterna giovinezza e l’eterna salute, perché il male, il dolore fan parte della nostra natura umana e della realtà stessa del cosmo.
* Il denaro: è uno degli idoli più adorati del nostro tempo. Si lavora per la casa, la carriera, per aver sempre di più: ma a che serve tutto questo se una macchina ci può investire da un momento all’altro, una tegola cadere in capo, una malattia inaspettata fare la sua comparsa nella nostra esistenza e condurci rapidamente alla morte?
*gli affetti: l’amore forse è, tra le risposte del mondo, quella che più si avvicina alla verità… I’amore ci protegge, la vicinanza della persona amata ci fa sentire sicuri come si sente sicuro il bambino quando è vicino alla mamma… eppure anche l'amore è illusorio, perché anch’esso è contrassegnato dalla fine e dalla morte… a meno che…
*a meno che non ci sia un AMORE che duri per sempre.
Se esiste un Amore che dura per sempre allora non solo abbiamo trovato la risposta alle nostre inquietudini, qualcosa capace di dare un senso alla nostra vita, qualcosa capace di mettere il nostro cuore nella pace, ma abbiamo trovato anche qualcosa capace di dare un senso a tutti gli amori che incontriamo ed abbiamo incontrato nella vita: i veri amori intendo dire, non tutto ciò che oggi si scambia per amore. Tutti i veri amori, se esiste un AMORE che dura per sempre, in questo AMORE trovano il loro significato più vero e più profondo.
1.2 – Un amore che dura per sempre
Ebbene: c’è un Amore che dura per sempre e questo Amore è Dio. Ce lo dice l’Apostolo S. Giovanni che nelle sue lettere, bellissime, che puoi trovare e leggere nel Nuovo Testamento, sulla tua Bibbia, chiama Dio con il nome di Amore. Dio infatti ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio Gesù Cristo nel mondo. Nel Nuovo Testamento, nella Lettera dell'Apostolo S. Paolo ai Filippesi (cap.2), troverai scritto che Gesù pur essendo Dio non ha esitato a condividere la nostra sorte di uomini e si è fatto obbediente fino a fare, Lui, I’Immortale, I’esperienza della nostra morte. Questo e il più grande atto dell'amore di Dio verso di noi.
Ma attento: cosa accade nel momento in cui il Figlio di Dio, che è Dio come il Padre, condivide la morte dell'uomo?
Vorrei che tu facessi lavorare per un momento la tua immaginazione: pensa ad una stanza tutta buia, in completa oscurità… Ora immagina che una lampada luminosissima venga introdotta in questa stanza… cosa è accaduto? Dov'è il buio? Dov'è l'oscurità?…
Ora, Dio è la Vita e la Vita è la luce degli uomini (lo puoi leggere nella tua Bibbia, al cap. I del Vangelo di S. Giovanni). Immagina la Vita che entra nella Morte, la Luce nell’Oscurità dell’Oltretomba! Che cosa accade? La Vita vince la Morte, la Luce vince I’Oscurità: è per questo che l’Apostolo Paolo può esclamare che la Morte ha perso il suo pungiglione, cioè non fa più paura, come uno scorpione che non ha più il mezzo per inoculare il veleno (1° Lettera ai Corinzi, cap. 15).
La Risurrezione di Cristo dai morti è la riprova che l'Amore di Dio non può essere sconfitto nemmeno dalla morte, anzi vince la morte. Per questo l'Amore di Dio è un amore che dura per sempre.
Dal momento della Resurrezione di Gesù Cristo la morte non ci fa più paura perché, se crediamo in Lui, Egli ci ha detto che è il primogenito dei morti e che, se siamo morti con Lui, resusciteremo anche con Lui, anzi, misteriosamente, siamo già risorti il giorno del nostro Battesimo. Leggi quello che scrive l'apostolo S. Paolo nella 1° Lettera ai Corinzi: scrive che il Battesimo è una sepoltura a somiglianza della morte di Cristo ed una resurrezione a somiglianza della resurrezione di Cristo.
Questo, nel Battesimo come si fa nelle chiese cattolico-romane, si può vedere difficilmente, perché ormai si è ridotto più ad un gesto di lavaggio che ad un vero Battesimo. Attento: un adulto, quando viene battezzato, fa morire l'uomo vecchio con tutti i suoi peccati e fa nascere un uomo nuovo, ma un piccolo bambino non ha nulla da lavare: il peccato originale non è una colpa che lui si porta dietro e che deve essere cancellata, ma è la tragica situazione, di cui lui non è personalmente responsabile, è il fatto che anche un bambino nasce in una umanità ed in un mondo dove c'è il peccato, il dolore, la morte e questa è una realtà così evidente che basta girarsi un po' intorno per comprenderla. Nella Chiesa Ortodossa si continua, come nella Chiesa degli Apostoli, a Battezzare con l’immersione in modo che si capisce subito che il Battesimo è Morte e Resurrezione a una vita nuova, non soltanto il lavaggio dei peccati .
Allora la risposta che Gesù Cristo dà alle nostre inquietudini è una risposta che tiene conto della Morte. Non è come le risposte del Mondo (salute, denaro, affetti...) che non tengono conto della Morte, l’allontanano, cercano di non guardarla in faccia... sono risposte vigliacche. La risposta di Gesù Cristo guarda in faccia la Morte, il Dolore, I'Angoscia... e le vince: "lo sono la Via, la Verità, la Vita" dice Gesù nel Vangelo, e ancora "chi crede in me anche se muore vivrà e chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno" (Vangelo di S. Giovanni, cap. I 1).
Questo trionfo di Gesù Cristo sulla morte era talmente vivo e sicuro nell’anima dei primi cristiani che essi chiamarono il luogo dove seppellivano i loro morti "cimitero", che in greco significa "dormitorio".
I cristiani, cioè, sanno bene che la morte non è la fine ma che chi muore in Cristo dorme, attendendo il giorno della resurrezione, nell'attesa del quale è aiutato dalle preghiere dei fratelli ancora in vita a purificarsi di ciò che potrebbe renderlo non bello e non pronto per comparire al cospetto del Dio della Bellezza e della Bontà (è questo il significato della preghiera per i morti). Così il cristiano è certo che vivrà in eterno con Cristo, non è come gli altri che non hanno speranza.
Come scrive I ` apostolo S. Paolo nella 1° Lettera ai Tessalonicesi (cap.4) il cristiano sa di essere risorto con Cristo, non ha paura della morte, ogni Domenica - nella Divina Liturgia - mangia e beve il Corpo ed il Sangue di Cristo che sono la sola medicina capace di curare dalla morte, “ farmaco di immortalità ” come si esprime S. Atanasio, grande patriarca di Alessandria d’Egitto e Padre della Chiesa.
Ora mi aspetto una domanda: ma chi mi dice che solo Gesù Cristo ha la risposta al problema della morte'? E le altre grandi Religioni dell'umanità? La domanda è seria, ma la risposta è più semplice di quello che non sembri: in ognuna delle grandi Religioni c’è un po’ di verità, di quella Verità che Dio ha seminato nel cuore dell'uomo in ogni epoca ed in ogni tempo. Alcune religioni hanno addirittura pensato che la salvezza poteva venire solo da un Dio che morisse e risorgesse (il Dionisio dei Greci, Bacco per i Romani, Osiride degli Egiziani ecc.), ma soltanto Gesù Cristo è morto e risorto davvero, in una precisa epoca storica, quando era Imperatore Romano Tiberio Cesare, in un preciso luogo, a Gerusalemme, mostrandosi a precisi testimoni, gli Apostoli e le donne che andarono al Sepolcro per imbalsamarlo con aromi, e molti altri a cui ha dato l' incarico di testimoniarlo "fino agli estremi confini della terra" (Vangelo di S. Matteo cap. 28). Pertanto noi non rigettiamo gli elementi buoni che ci sono nelle religioni venute prima di Cristo, ma sappiamo che in esse gli elementi di Verità sono mischiati a tanti elementi di errore , e sappiamo anche che solo Gesù Cristo dà spiegazione e compimento alle Verità contenute in quelle stesse religioni: solo in Lui tutti gli uomini religiosi della terra trovano la risposta esauriente a tutti i loro affanni.
Lui è il vincitore della morte, il vincitore del peccato, colui che dà, attraverso il suo Amore, un significato autentico alla nostra vita. Tutte le altre risposte che ci dà il mondo sono illusioni; il Risorto è la nostra vera e solida speranza.