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demian
02-01-03, 12:53
Le Origini

Come tutte le cose che hanno un inizio, anche la razza Rottweiler ha una propria storia, che molti conoscono per le sue grosse linee, ma che pochi hanno studiato in modo approfondito come il Dr.M. Schantzle il quale pubblicò nei 1967 una tesi di laurea in veterinaria con il titolo "Studi di storia dello sviluppo e dell'allevamento della razza Rottweiler". Da questa tesi di laurea abbiamo tratto, grazie alla traduzione del Dr.Ferdinando Romanelli, un libero estratto relativo alla storia della razza e ci è parso opportuno e significativo pubblicarlo proprio in questo periodo.

La ricerca storica riguardante le origini dell'attuale cane Rottweiler attraverso l'abbondante letteratura a disposizione, riporta univocamente ai suoi predecessori sino all'epoca dei romani, quando erano necessari cani da pastore atti alla guida ed alla difesa del bestiame.

Già allora questi cani erano considerati collaboratori dell'uomo e raggiunsero la Provincia di Germania al seguito delle numerose spedizioni militari romane; secondo Strembel ne è prova il fatto che questa razza si ritrova là dove giungevano le strade militari delle legioni romane che portavano al loro seguito anche mandrie di bestiame, guidate e custodite appunto dai predecessori del Rottweiler.

Queste strade attraverso le Alpi e specialmente attraverso il San Gottardo raggiungevano il territorio compreso tra il lago di Costanza ed il resto della Svizzera e della Svevia: dopo il Gottardo una strada conduceva verso nord-est nei pressi di Appenzell, ove la razza si evolveva verso il tipo del cane Vaccaro, che prese appunto il nome dal luogo; un'altra strada, in direzione ovest, oltre il passo del Furka ed Haslital seguendo il corso dell'Aar porta a Berna e di li verso nord alla valle dell'Emmen, sede d'origine di altri cani vaccari, l'Entlebucher e il grosso cane Bernese; proseguendo di qui verso il nord, passando per Sciaffusa Aargau e Donauschlingen si arriva a Rottweil, città che diede il nome alla più grande razza di cane da pastore: la razza Rottweiler. Se da Sciaffusa si scende il corso del Reno si incontra una quarta razza di cani: gli Stuppen dei Reno, razza che oggi non è più nemmeno conosciuta.

Questo cane veniva incontro alle necessità di prestazioni molteplici e diveniva il sicuro compagno di viaggio dei macellai e dei commercianti di bestiame; i suoi compiti non erano solo di guidare, ma anche di difendere la mandria, proteggere il padrone preservandolo dagli assalti dei nemici.

II nome di questo prezioso cane derivò dall'antica città di Rottweil, già antico insediamento romano. Fin dal tempo medioevale venne denominato: cane dei macellai di Rottweil (Rottweiler Metzgerhund). Questa città ebbe origine dall'insediamento preistorico risalente (secondo i reperti preistorici) a 2000

Anni prima di Cristo; Betz riferisce che nella primavera del 74 d.C. i Romani vi giunsero ad occuparla e precisamente con la XI legione, famosa per la sua fedeltà all'Imperatore Claudio e perciò con l'appellativo "Claudia pia fidelis"; i legionari posero il primo campo mobile sull'altura a sinistra del fiume Neckar, poi venne costruito un accampamento stanziale assai grande. Per munirlo di difese vennero creati dei presidi circostanti congiunti con vasta rete stradale adatta per truppe celeri; al centro di questo punto strategico v'era Rottweil che assunse perciò sempre maggiore importanza. Secondo l'uso d'allora i soldati innalzarono degli altari che si chiamarono Arae Flaviae in onore dell'imperatore Flavio Vespasiano: questo fu il primo nome della città di Rottweil.

Non si creda che l'odierno Rottweiler sia identico nella forma e nella figura ai pastori romani di allora: egli ha subito certamente una serie di incroci in parte occasionali ed in parte voluti dall'uomo, che miravano a funzioni d'utilità ben definite, migliorandone sia le qualità fisiche che caratteriali ed inoltre l'evoluzione fu influenzata da altri fattori, quali il clima e l'ambiente che in tutti i tempi hanno avuto importanza non indifferente per la formazione delle razze.

L'allevamento aveva alla base quale scopo essenziale l'utilità; ciò era perseguito attraverso le scelte degli accoppiamenti, con severi criteri che miravano ad ottenere forza, resistenza, volenterosità, limitate esigenze, con risultati incomparabilmente superiori agli odierni. Allora anche in quella regione s'incrociarono i cani nativi con i nuovi arrivati e i cani delle regioni nordiche; perciò accanto ai cani specialisti puri come il Saupacker (cane da porcai) ed agli alani, accanto ai progenitori dei boxer ed accanto ai cani da corte (Hofhúnden) tra cui vi é l'originario Hova

wart, in tutto il territorio tra il lago di Costanza ed il Meno da cui le strade romane s'irraggiavano attraverso la pianura renana e le valli circostanti, ebbe origine la più particolare razza di cani che si può indicare come il più perfetto prodotto della mescolanza delle migliori qualità del cane da pastore e da combattimento romano e dei cani locali e dei cani nordici olandesi ed inglesi a mascella larga.

Con il progredire dell'occupazione romana vennero costruite abitazioni e ville con il lusso e la raffinatezza dell'epoca. Per volontà dell'imperatore Vespasiano, la città sarebbe diventata il capoluogo della provincia conquistata. Oltre alle case, i governanti romani provvidero anche ad opere pubbliche come terme ed acquedotti; sotto la chiesa di S. Pelagio sono ancora conservati gli impianti di riscaldamento per i bagni. Dopo i legionari arrivarono anche le truppe ausiliarie, ma la città rimase ancora un importante centro amministrativo; quando poi i Germani varcarono i limes e si sparsero in tutto il territorio della provincia romana, le legioni dovettero ritirarsi e la zona venne occupata dagli Svevi e dagli Alemanni (verso il 260 d.C.) essi devastarono tutta la regione e la città, insediandosi nelle vicinanze.

Nel 700 d.C. il Principe di questa località costruì sopra le mura d'uno stabilimento termale romano la prima chiesa cristiana (chiesa madre attorno alla quale sorsero ancora altre costruzioni ed un nuovo centro abitato; essa, come le altre comunità abitate si chiamava Villa e dal colore delle tegole e dei mattoni (rimasti dalle costruzioni romane) ebbe il soprannome di Villa Rossa - Rote Wil e, successivamente, Rottweil.

La nuova cittadina ebbe ancora un periodo fiorente, ma non fu più capoluogo amministrativo, fu solo corte imperiale franca ai tempi dei Carolingi e solo nella metà del XII secolo divenne importante centro della Marca. Si rese necessaria munirla di torri e mura, ma siccome la posizione fino ad allora occupata era sfavorevole alla difesa, fu presa l'ardita decisione di costruire la città nuova su un'ampia collina, situata sopra le rocce e protetta da due burroni, in posizione elevata sopra il Neckar; ancor oggi si può notare che l'antica città di Rottweil non é sorta a caso, ma secondo un vero e proprio piano regolatore; venne munita di mura, torri e porte così possenti da farne una città inespugnabile. Assurta quindi a nuova e grande importanza essa divenne meta di soggiorni frequenti e graditi di re e d'imperatori.

Fin dai tempi più remoti del medioevo in questa città, per l'importante traffico di bestiame, si era venuto formando un cospicuo gruppo di macellai e qui convenivano i commercianti di bestiame ed i macellai di tutte le contee. Nella vecchia città imperiale erano giunti perfino compratori e venditori di bestiame provenienti dall'Ungheria e dalla Francia per prendere parte a quest'importante mercato.

Per condurre in quel luogo ed esportarvi le mandrie, era necessario anche un cane di carattere tranquillo, fedelissimo, dotata di particolare robustezza; tale fu il cane che i macellai adattarono ed allevarono proprio per le loro specifiche necessità.

Compratori e venditori appresero ben presto a conoscere ed apprezzare la vasta gamma di prestazioni fornite da questo cane e non c'è da meravigliarsi se in breve tempo egli divenne il compagno fedele e caro dei loro lunghi viaggi commerciali, poiché era un sicuro protettore dei beni affidatigli e del suo padrone.

Nel suo prezioso libretto il Rottweiler parole e figure il Bazille cosi afferma: "Per distinguere quest'animale di così gran pregio dagli altri cani a lui confrontabili esso venne denominato Rottweiler ". Così questo cane diffuse molto lontano dal suo luogo d'origine non solo il nome della sua città, ma anche la buona fama delle sue capacità e la stima per i suoi allevatori.

Esso non era solo un cane da guida, da difesa, ma anche un buon cane da traino; Korn afferma che veniva impiegato per trainare i carretti dei macellai, dei mercanti locali, dei panettieri e dei lattai. Su questo lavoro di traino per i cani si discute assi pro e contro, ma ciò esula dalla nostra trattazione.

Secondo Korn (Presidente del Rottweiler Club Tedesca dal 1955 al 1962) si può affermare che per lunghe osservazioni ed esperienze, il traino di veicoli o slitte con i debiti accorgimenti e carichi idonei non ha mai recato danno a cani sani e razionalmente nutriti e robusti; ne sono testimonianza anche i cani nordici da slitta che, nonostante il loro impiego, possono raggiungere un'età avanzata; d'altra parte si deve altresì credere che un ardente cane legato ad una catena preferirà ben volentieri muoversi al traino, lontano dal solito posto ed in compagnia del suo padrone invece che restare in un martoriante stato di prigionia nel cortile.

Quando più tardi la guida di mandrie con cani venne proibita per disposizioni di legge ed anche nel traino dei veicoli l'asino sostituì il cane, i compiti del Rottweiler diminuirono ed il suo allevamento ebbe un regresso. La razza in conseguenza diminuì al punto che nel 1905 nel circondario di Rottweil fu passibile reperirne solo una femmina. Ma il Rottweiler non correva pericolo di estinguersi perché per le sue ottime doti di carattere aveva trovato anche al di fuori della cerchia dei macellai una schiera di fedeli amici, come cane d'utilità e di compagnia. II lungo periodo di tempo vissuto dalla razza in compagnia e collaborazione con gli uomini aveva ben delineato il suo tipo e le sue costanti prestazioni migliorando in tal modo forma e carattere.

Quando la moderna cinologia prese in considerazione il Rottweiler, esso costituiva già una razza pressoché perfetta, la cui originalità venne così descritta dalla assai competente in materia, contessa Grafin Aga vom Hagen: solido compagno dell'uomo, é fedele ed affettuoso, amichevole con i bambini,

esso sa distinguere nettamente tra tempo in servizio e tempo fuori servizio. Il pericolosa cane da difesa diventa in privato docile come un agnello ed i suoi occhi possono brillare di ferocia, ma mostrano all'amico l'espressione del galantuomo.

Così l'avvenire della razza era assicurato!

Vennero pure trovati altri compiti per lui. Quando fu stabilita da una legge del 1901 di ricorrere ai cani per i servizi di polizia, venne tenuto presente anche il Rottweiler che, grazie alle sue doti fisiche e di carattere, se ne dimostrò all'altezza.II Berta così ebbe a dire: il Rottweiler ha in se un patrimonio ereditario naturale di sensibilità, tale che si possono raggiungere tutti gli scopi desiderati come con il cane da pastore tedesco. II Rottweiler era sempre il pur valido e fedele collaboratore dell'uomo; il suo carattere era venuto sempre più nobilitandosi nel lavoro per disponibilità e fedeltà indiscusse; diligenza, docilità pur accompagnata da senso di indipendenza, coraggio nel pericolo, scarse esigenze e resistenza alla fatica. Allora non si parlava ancora di allevamento secondo i criteri moderni; mancavano completamente gli alberi genealogici.

Hell scrive (1926) che, soltanto per un caso fortuito, la razza Rottweiler uscì dall'ombra e si costituì un Club che ne avrebbe salvaguardato l'integrità e lo sviluppo nel tempo. Infatti occasionalmente Carlo Knauf ed Alberto Graf assieme al noto cinologo Boppel, durante l'esposizione di Heidelberg del 1905, cercavano per il presidente onorario della mostra un cane bello, di razza rara e di ottimo carattere: la scelta cadde sul Rottweiler.

Questo soggetto incontrò l'approvazione di molti cinofili per le sue eccellenti qualità. Hell ritiene che sia stato Graf il primo ad intraprendere un allevamento sistematico della razza; ciò non è esatto poiché, da ulteriori notizie forniteci dal cinologo Bitzer, si è appreso che già sei anni prima (1901) Albert Kull aveva fondato un club per l'allevamento del Rottweiler, chiamato "Club Internazionale del Leonberger e del Rottweiler".

Allora si fece un lodevole tentativo di riunire in un solo club tutte e due le razze sveve. Sembra però che purtroppo, sia per il Rottweiler sia per il Leanberger, questa prima associazione non abbia avuto importanza nell'ulteriore sviluppo dei club anche perché non vengono riportati particolari a riguardo: Non è facile reperire notizie della razza come cane da guardia agli inizi della sua storia; ne è prova il fatto che neppure nel noto lavoro in due volumi di Luigi Beckmann se ne può trovare alcun cenno.

Così si devono realmente considerare Heideiberg e l'anno 1905 il luogo e la data della nascita dell'odierna razza Rottweiler, poiché anche il suo allevamento razionale ebbe sede ad Heidelberg.

Agli inizi dell'allevamento razionale delle varie razze canine si era badato più che altro alla bellezza de1 cane ed al suo miglioramento e questa era la tendenza che predominava anche nelle mostre canine che si diffondevano sempre di più, influendo casi anche sui criteri d'allevamento. Molte critiche furono mosse a questi trionfalismi della sola bellezza che andavano a discapito del carattere, dell'indole e della natura delle razze da utilità ed il danno dura ancor oggi, specialmente nei giudizi delle gare.

D'altro canto si deve ammettere che con la ricerca della bellezza si sono ottenuti notevoli risultati riguardo alle proporzioni ed alla solidità del corpo dell'animale, sicuramente utili anche per le razze da lavoro: Per il Rottweiler la ricerca della bellezza non è stata condotta fino alle estreme conseguenze ma nel rispetto sensato delle sue peculiarità, poiché la bellezza e l'eleganza non possono essere base sufficiente per un cane tozzo e pesante come questo. Una buona proporzione della figura, a grandi linee, deve essere considerata in ogni razza, ma é necessario considerare anche il suo complesso psichico; le residue tracce delle sue peculiari qualità non si possono ridurre in alcuna circostanza a pura esibizione in giri di pedana. in questo senso si orientano le direttive dell'ADKR specialmente riguardo le prove di idoneità alla riproduzione.

Chi ha capacità di osservare le proporzioni del cane, osservando le illustrazioni dei Rottweiler dei tempi precedenti o vicini all'inizio dell'attività dei club d'allevamento, dovrà notare che da allora ad oggi la struttura armonica del corpo ha subito una positiva evoluzione: le linee più definite e sciolte tutto l'apparato locomotore ha guadagnato maggiore idoneità allo scopo; il tutto però lasciando invariata l'impressione generale che lo fa apparire non solo come un animale pesante, forte e compatto, ma anche dotato di un'espressione ed aspetto caratteristici e peculiari della razza.

Tornando alla storia dell'ADRK è da notare che per il suo costante sviluppo già nel 1926 appare diffusa in tutti i Landes, nei circondari e nelle città con 40 sezioni sparse in tutta la Germania.

L'attività dell'ADRK si è svolta anche mediante numerose esposizioni con l'assegnazione di titoli di campionato, che vennero attribuiti solo a soggetti selezionati; infatti, viene dato un grosso peso nell'allevamento alle capacità di prestazione perché il Rottweiler innanzi tutto è un cane d'utilità. Sotto questo punto di vista è proseguita la tutela negli ultimi sessant'anni, durante i quali però le caratteristiche della razza sono pressoché rimaste le stesse: la struttura del cane è ancora tozza, compatta, piena di forza, ma non goffa né sproporzionata.

L'allevamento razionale ha eliminato i grossolani difetti che accompagnavano le caratteristiche della razza ed essi sono andati scomparendo, i più grossi progressi si sono raggiunti in rapporto al pelo ed al suo colore. Eliminando i soggetti a pelo lungo si è mantenuto un pelo corto e compatto, è scomparso il sottopelo che in passata tendeva a farsi superficiale, le macchie bianche sono rare a trovare, variazioni dal caratteristico colore nero focato, che sono ammesse da qualche club, sono tassativamente vietate dall'ADRK; nell'intento di conservare il carattere di nobiltà del Rotwveiler tali soggetti sono esclusi dai libri d'allevamento.

La selezione effettuata dagli allevatori ha eliminato molti difetti: è così scomparsa la giogaia, infatti, ora il collo appare asciutto e si vedono sempre meno corpi troppo grossi, globosi o a forma di fungo. Si sono registrati notevoli progressi anche nella struttura corporea e nell'impalcatura ossea; sempre più raramente si osservano treni posteriori diritti con groppe cadenti; l'andatura ondeggiante (cullante) è sostituita sempre più da un passo ampio ed allungato, sono quasi scomparse le orecchie troppo piccole portate asimmetricamente e quelle eccessivamente lunghe, cosi pure gli occhi chiari e sporgenti.

Non sempre si è riusciti ad eliminare i musi troppo lunghi, frequenti soprattutto in Svezia; essi sono segni di regresso e per eliminarli si sono istituiti ispettori d'allevamento presso ogni gruppo, in modo da escludere dai riproduttori i cani a muso troppo lungo. La severità nelle esposizioni ed in modo particolare quella del Gran Maestro Stiefel, che non si piegò mai davanti a critiche spesso pungenti e sgarbate, con i campioni Lord vom Teck, Lord Remo vom Schifferstadt e Leo vom Cannstatt (rispettivamente padre, figlio e nipote) impartì direttive severe ma giuste all'allevamento ed alla riproduzione.

Korn afferma in un suo scritto pubblicato in occasione del cinquantenario della fondazione del club che l'esperienza e l'intuizione di Stiefel permisero all"AMRK ed agli allevatori di conseguire successi e crescente simpatia per i Rottweiler. II divulgarsi della razza attraverso le esposizioni, il lavoro capillare degli amatori, contributi tecnico-scientifici come quello di Bazille, nel periodo intercorso tra le due guerre mondiali, si svilupparono contemporaneamente a quello di tutta la cinofilia tedesca grazie alla piena armonia dei soci. Le qualità del cane migliorarono specialmente nelle proporzioni, nell'irrobustimento della corporatura, nel miglioramento dell'andatura e nella nobilitazione del modello della testa. La ricostruzione del dopoguerra impose ai soci del club nuovi ed importanti compiti per riparare i danni provocati dal disastro generale e anche, purtroppo, allo scadimento morale degli allevatori traviati dal notevole interesse per la razza da parte delle truppe d'occupazione, ma con molta solerzia si ebbe ragione anche di questi inconvenienti.

A questo proposito Hell scrive: il 13 gennaio 1907, Knauf, quale primo presidente, Beisel, quale cassiere, Graf, quale segretario, fondarono in Heidelberg insieme ad altri entusiasti ammiratori della razza, una società chiamata Rottweiler Club Tedesco (DRK).

La società ebbe vari presidenti, varie sedi e persino un giornale (Il Rottweiler); il suo sviluppo venne arrestato dagli eventi bellici del 1914. Fin dal 1910 le più alte autorità di polizia di Amburgo avevano riconosciuto le grandi qualità della razza ed avendo ottenuto notevoli successi con i due campioni Max vom Strahlenburg e Flock, posero il Rottweiler al quarto posto tra i cani addetti al servizio di polizia. Già dai primi tempi di vita del club (DRK) vi furono discordie specialmente per questioni personali e così, l'uno dopo l'altro, sorsero altri club: il "Rottweiler club tedesco del Sud", il "Rottweiler club internazionale" (1907) (RlK):

II DRK ed il RIK rimasero in lizza con l'intenzione di guidare su vie sicure l'allevamento della razza; unici punti di discordia furono la taglia ed il sottopelo. Entrambi i club tennero propri libri di allevamento e li pubblicarono; più tardi furono ammessi nella lista delle società autorizzate alla registrazione delle origini e dei giudici di allevamento.

Purtroppo nel 1919 vi fu un'ulteriore scissione del DRK che portò, anche se per breve tempo, notevoli danni all'allevamento per la pubblicazione di un suo libro delle origini. Finalmente dopo alcuni infruttuosi tentativi tra il 1920/21, a Wurzburg il 14 agosto 1921 venne fondata "la federazione generale dei Rottweiler Club Tedeschi" ADKR, ente unico, che tale rimane da allora fino ad oggi nell'interesse e per il bene della razza. La società ebbe da allora alcuni validi presidenti dl cui alcuni famosi come il cinologo Bazille; egli dovette superare alcune difficoltà quali l'inflazione postbellica ma diede un contributo in senso scientifico e da più di 60 anni questo ente costituisce la migliore garanzia per la purezza della razza.


Carattere

Il carattere del Rottweiler rappresenta l'insieme di tutte le attitudini innate ed acquisite, sia fisiche che psichiche che determinano e regolano il suo comportamento in funzione dell'ambiente che lo circonda.

Le sue disposizioni psichiche esprimono: amicizia, gioia, tranquillità, alta fedeltà, ubbidienza e piacere al lavoro. Gli impulsi al movimento ed all'azione sono di livello medio. Se provocato, le sue reazioni sono dure, intrepide e controllate. Gli organi sensoriali sono sviluppati conforme alla necessità. Le sue attitudini sono ben utilizzate; le capacità di apprendere sono spiccate. Il Rottweiler appartiene al tipo molto forte ed equilibrato. La sua scarsa diffidenza, media tempra, l'alta sicurezza di se stesso fanno sì che le sue reazioni esteriori siano calme e caute; ma in caso di minaccia il suo impulso combattivo, l'innato ed alto sviluppo degli impulso alla lotta ed alla difesa, scatenano un'azione immediata.

Resiste al dolore con coraggio ed intrepidezza. Terminata la minaccia, il suo ardore combattivo decade e ben presto ritorna al suo temperamento pacifico.

Altre sue particolarità: attaccamento alla casa ed al suo ambiente, vigilanza difensiva. Possiede buon fiuto. La sua resistenza è alta; si getta volentieri in acqua ed ama i bambini. Non possiede attitudine alla caccia.