Nirvana
11-01-03, 18:18
big del nostro continente eleggono il tedesco di Dallas miglior giocatore europeo del 2002. Tra le donne trionfa Ann Wauters.
MILANO, 8 gennaio 2003 - Quiz. Quali sono i due soli giocatori nella Nba a produrre più di 22 punti e 10 rimbalzi ogni volta che si allacciano le scarpe? Uno è Tim Duncan: molti pensano sia il più grande cestista sulla terra, più di Kobe e Shaq. L'altro è Dirk Nowitzki. Le conclusioni sono facili: mai l'Europa aveva prodotto l'arma totale, un giocatore di 2.13 che corre e tira come una guardia, prende i rimbalzi di un pivot e segna i liberi come se avesse un mirino nel cervello. Forse poteva esserlo Arvydas Sabonis, se a 23 anni il tendine d'Achille non fosse saltato quando stava per spaccare il mondo in due. Nowitzki sta dominando la stagione Nba con i Dallas Mavericks e ha portato da solo la Germania sul podio mondiale a Indianapolis. Una sberla per gli americani: di fronte alla loro squadra svogliata e impreparata, minata dai troppi "no" delle grandi stelle, Nowitzki, con Stojakovic, Divac, Turkoglu, ha spiegato perché gli europei sono diversi. Per il legame profondo con la propria terra, la gioia di giocare in Nazionale, anche a costo di entrare in collisione con chi paga, e tanto (90 milioni di dollari per sei anni), e non vede di buon occhio che la sua stella rischi di farsi male altrove. "Gioco e giocherò sempre con la Germania" ha dichiarato Dirk a ripetizione, perché il grande sogno deve ancora realizzarsi: l'Olimpiade. Nato a Wurzburg, figlio di un giocatore di pallamano e di una giocatrice di basket, Nowitzki sarebbe potuto essere il grande colpo dell'Olimpia Milano. Ma 100 mila dollari per un ragazzo che giocava in serie B tedesca sembravano troppi. Quando firmò con la Virtus Bologna, ormai la Nba gli era addosso: il contratto aveva una possibilità di uscita, che Dirk utilizzò subito per firmare con i Mavericks che, a loro volta, lo avevano sfilato ai Bucks che lo avevano scelto scambiandolo con Robert Traylor. A Milwaukee piangono ancora oggi. Ma il lieto fine della favola è ancora lontano. Da solo, senza la famiglia, soffre di saudade. In campo fatica, ma i veri problemi sono al di fuori: l'America non gli piace, si ciba di merendine davanti alla tivù, deperisce. I Nelson gli stanno vicino; Steve Nash, che ha vissuto in Inghilterra seguendo il padre calciatore, lo capisce più di tutti e lo aiuta; il proprietario Mark Cuban mette sotto gli chef per sistemare anche l'aspetto culinario. Quando torna in Germania, non smette mai di allenarsi: d'estate fa 250 km al giorno per lavorare con il coach che lo ha lanciato. E l'esplosione è fragorosa: passa da 8 a 17 punti di media in una stagione, poi a 21.8. L'anno scorso, dopo gli splendidi Europei del 2001 nei quali è capocannoniere e porta la Germania alla finale per il bronzo, supera il grande Drazen Petrovic, diventando il giocatore europeo che ha segnato di più nella Nba: 23.8 punti di media. Il terzo posto ai Mondiali è l'apoteosi. Il primo Euroscar arriva strameritato a 24 anni e a darglielo sono i più grandi giocatori del mondo. Guardate la giuria. Resta, come negli Academy Awards e in tutti i premi del mondo, il grande dubbio. Cosa avrebbe potuto fare Dejan Bodiroga per superarlo, più che vincere da solo la finale degli ultimi Mondiali contro l'Argentina e conquistare l'Eurolega sul campo della Virtus Bologna con una prestazione che resterà nella storia? L'Euroscar, nato quando la Nba per i nostri giocatori era un eden proibito anche dai regolamenti, non sa dare una risposta. Ma ormai la grande partita si gioca al di là dell'Oceano. E là Nowitzki è davvero il più grande dei nostri. La caviglia e i Lakers hanno proibito a Predrag Stojakovic di difendere l'Euroscar del 2001. Nel 2003 potremo vederli uno contro uno. Non solo agli Europei, anche nelle finali dell'Ovest della Nba. Quelle che scelgono i campioni.
http://www.gazzetta.it/Gazzetta%20dello%20Sport/Foto%20Hermes/2002/12-Dicembre/07/nowitzkiap--310x210.jpg
MILANO, 8 gennaio 2003 - Quiz. Quali sono i due soli giocatori nella Nba a produrre più di 22 punti e 10 rimbalzi ogni volta che si allacciano le scarpe? Uno è Tim Duncan: molti pensano sia il più grande cestista sulla terra, più di Kobe e Shaq. L'altro è Dirk Nowitzki. Le conclusioni sono facili: mai l'Europa aveva prodotto l'arma totale, un giocatore di 2.13 che corre e tira come una guardia, prende i rimbalzi di un pivot e segna i liberi come se avesse un mirino nel cervello. Forse poteva esserlo Arvydas Sabonis, se a 23 anni il tendine d'Achille non fosse saltato quando stava per spaccare il mondo in due. Nowitzki sta dominando la stagione Nba con i Dallas Mavericks e ha portato da solo la Germania sul podio mondiale a Indianapolis. Una sberla per gli americani: di fronte alla loro squadra svogliata e impreparata, minata dai troppi "no" delle grandi stelle, Nowitzki, con Stojakovic, Divac, Turkoglu, ha spiegato perché gli europei sono diversi. Per il legame profondo con la propria terra, la gioia di giocare in Nazionale, anche a costo di entrare in collisione con chi paga, e tanto (90 milioni di dollari per sei anni), e non vede di buon occhio che la sua stella rischi di farsi male altrove. "Gioco e giocherò sempre con la Germania" ha dichiarato Dirk a ripetizione, perché il grande sogno deve ancora realizzarsi: l'Olimpiade. Nato a Wurzburg, figlio di un giocatore di pallamano e di una giocatrice di basket, Nowitzki sarebbe potuto essere il grande colpo dell'Olimpia Milano. Ma 100 mila dollari per un ragazzo che giocava in serie B tedesca sembravano troppi. Quando firmò con la Virtus Bologna, ormai la Nba gli era addosso: il contratto aveva una possibilità di uscita, che Dirk utilizzò subito per firmare con i Mavericks che, a loro volta, lo avevano sfilato ai Bucks che lo avevano scelto scambiandolo con Robert Traylor. A Milwaukee piangono ancora oggi. Ma il lieto fine della favola è ancora lontano. Da solo, senza la famiglia, soffre di saudade. In campo fatica, ma i veri problemi sono al di fuori: l'America non gli piace, si ciba di merendine davanti alla tivù, deperisce. I Nelson gli stanno vicino; Steve Nash, che ha vissuto in Inghilterra seguendo il padre calciatore, lo capisce più di tutti e lo aiuta; il proprietario Mark Cuban mette sotto gli chef per sistemare anche l'aspetto culinario. Quando torna in Germania, non smette mai di allenarsi: d'estate fa 250 km al giorno per lavorare con il coach che lo ha lanciato. E l'esplosione è fragorosa: passa da 8 a 17 punti di media in una stagione, poi a 21.8. L'anno scorso, dopo gli splendidi Europei del 2001 nei quali è capocannoniere e porta la Germania alla finale per il bronzo, supera il grande Drazen Petrovic, diventando il giocatore europeo che ha segnato di più nella Nba: 23.8 punti di media. Il terzo posto ai Mondiali è l'apoteosi. Il primo Euroscar arriva strameritato a 24 anni e a darglielo sono i più grandi giocatori del mondo. Guardate la giuria. Resta, come negli Academy Awards e in tutti i premi del mondo, il grande dubbio. Cosa avrebbe potuto fare Dejan Bodiroga per superarlo, più che vincere da solo la finale degli ultimi Mondiali contro l'Argentina e conquistare l'Eurolega sul campo della Virtus Bologna con una prestazione che resterà nella storia? L'Euroscar, nato quando la Nba per i nostri giocatori era un eden proibito anche dai regolamenti, non sa dare una risposta. Ma ormai la grande partita si gioca al di là dell'Oceano. E là Nowitzki è davvero il più grande dei nostri. La caviglia e i Lakers hanno proibito a Predrag Stojakovic di difendere l'Euroscar del 2001. Nel 2003 potremo vederli uno contro uno. Non solo agli Europei, anche nelle finali dell'Ovest della Nba. Quelle che scelgono i campioni.
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