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Montebardosu
17-01-03, 16:04
"DEUS E SU RE" - Una cialtroneria itagliana.


Due righe di storia "patria", a proposito di una frase coniata per galvanizzare i sardi e spingerli a morire da parte degli imbelli generali italiani durante la guerra 15/18.

"La terribile esperienza della trincea e della guerra di posizione sul Carso, sulla Bainsizza e sul Piave trasformò le vite dei soldati sardi... Essi erano per la maggior parte pastori e contadini lontani dalla Sardegna per la prima volta. Nella Brigata Sassari ognuno di loro incontrò Sardi delle altre parti dell’isola e visse con essi [condividendone la vita dura e la sfida giornaliera della morte].....

La vita traumatica delle trincee creò inevitabilmente solidarietà. Ben più della maggior parte degli eserciti la Brigata fu la “scuola della nazione [sarda]”, “la Sardegna armata”. Essa fece crescere una comunità dalle forti lealtà e dai forti rancori: la lealtà era per la Sardegna il risentimento era contro l’Italia.

Regolarmente i bollettini degli alti comandi lodavano le imprese degli “intrepidi sardi”. La Brigata Sassari divenne un’unità mitica, che ebbe più successi e mostrò più eroismo di ogni altra. Essa infatti era stata costituita perché i Sardi erano “diversi”......[cioè considerati selvaggi e feroci] la violenza barbara era proprio ciò che l’esercito cercava......

Ma in questo caso non si trattava di un esercito entusiasta, ispirato dagli ideali militari o dalla retorica risorgimentale. Le finalità belliche dell’Italia (Trento e Trieste) erano senza significato per la fanteria sarda.

Essi combattevano perché lo dovevano fare [cioè vi erano costretti, anche dai fucili puntati dei carabinieri che marciavano dietro di loro], non perché lo volessero, ed erano ben consapevoli che sul continente italiano c’era una quantità di imboscati – operai dell’industria, figli di uomini politici e così via – liberi dal pericolo e probabilmente retribuiti con salari rilevanti.

Come molti soldati guardavano ai loro ufficiali superiori come pericolosi imbecilli, che tentavano di farli ammazzare in azioni assurde. Quando il re Vottorio Emanuele III [re Pippetto] visitò la Brigata, anch’egli fu guardato con scherno, per la sua bassa statura. “Il mito del re crollava!”

da: Martin Clark dell'Università di Edimburgo. La storia politica e sociale [della Sardegna] (1915 - 1975). Jaca Book, 1990.

Montebardosu
28-01-03, 22:16
Originally posted by sosunturzos
"DEUS E SU RE" - Una cialtroneria itagliana.


Due righe di storia "patria", a proposito di una frase coniata per galvanizzare i sardi e spingerli a morire da parte degli imbelli generali italiani durante la guerra 15/18.

"La terribile esperienza della trincea e della guerra di posizione sul Carso, sulla Bainsizza e sul Piave trasformò le vite dei soldati sardi... Essi erano per la maggior parte pastori e contadini lontani dalla Sardegna per la prima volta. Nella Brigata Sassari ognuno di loro incontrò Sardi delle altre parti dell’isola e visse con essi [condividendone la vita dura e la sfida giornaliera della morte].....

La vita traumatica delle trincee creò inevitabilmente solidarietà. Ben più della maggior parte degli eserciti la Brigata fu la “scuola della nazione [sarda]”, “la Sardegna armata”. Essa fece crescere una comunità dalle forti lealtà e dai forti rancori: la lealtà era per la Sardegna il risentimento era contro l’Italia.

Regolarmente i bollettini degli alti comandi lodavano le imprese degli “intrepidi sardi”. La Brigata Sassari divenne un’unità mitica, che ebbe più successi e mostrò più eroismo di ogni altra. Essa infatti era stata costituita perché i Sardi erano “diversi”......[cioè considerati selvaggi e feroci] la violenza barbara era proprio ciò che l’esercito cercava......

Ma in questo caso non si trattava di un esercito entusiasta, ispirato dagli ideali militari o dalla retorica risorgimentale. Le finalità belliche dell’Italia (Trento e Trieste) erano senza significato per la fanteria sarda.

Essi combattevano perché lo dovevano fare [cioè vi erano costretti, anche dai fucili puntati dei carabinieri che marciavano dietro di loro], non perché lo volessero, ed erano ben consapevoli che sul continente italiano c’era una quantità di imboscati – operai dell’industria, figli di uomini politici e così via – liberi dal pericolo e probabilmente retribuiti con salari rilevanti.

Come molti soldati guardavano ai loro ufficiali superiori come pericolosi imbecilli, che tentavano di farli ammazzare in azioni assurde. Quando il re Vottorio Emanuele III [re Pippetto] visitò la Brigata, anch’egli fu guardato con scherno, per la sua bassa statura. “Il mito del re crollava!”

da: Martin Clark dell'Università di Edimburgo. La storia politica e sociale [della Sardegna] (1915 - 1975). Jaca Book, 1990.

:rd

sarchiapone (POL)
25-08-06, 20:56
quello che è successo ai sardi durante la I guerra mondiale è successo a tutti gli italiani.
Che poi si debba "interpretare" in questo modo l'eroismo della mitica brigata Sassari è tutto da vedere.
Io so solo che i nemici erano terrorizzati dalla presenza della Sassari e che, a differenza della "Catanzaro" non vi furono esempi significativi di ribellione.
Sono sicuro che se avessero voluto i fanti della Sassari non avrebbero paura neanche dei Carabinieri perchè anche i fanti erano armati di fucile .

A furia di distruggere la storia vi rimarrà ben poco amici miei.
Tanti cari saluti.

Conterio
30-08-06, 16:09
da: Martin Clark dell'Università di Edimburgo. La storia politica e sociale [della Sardegna] (1915 - 1975). Jaca Book, 1990.

...una garanzia !!! :-0008n

Ambrogio
03-09-06, 22:49
...una garanzia !!! :-0008n

Gli " storici inglesi " 9 su 10 una autentica feccia.................che fa o ha fatto i soldi parlando male dell'Italia................Denis McSmith in testa !

massena (POL)
05-09-06, 14:37
a leggere lussu (un anno sull'altipiano) anche nella brg. sassari ci fu più di una ribellione, che comunque non ebbero gli esiti che ci furono nella brg.catanzaro, anche perchè il contesto era diverso.

concordo con ferruccio (strano, per una volta) sugli storici inglesi. ho recentemente letto un libro su "rommel a caporetto": una autentica schifezza come dati e conoscienza dei fatti (cose raccogliticce, sembra sia stato scritto da uno studente controvoglia alle prime armi) e, non ultimo, tradotto con un'incompetenza da galera.
ho anche un libro sulla storia generale della prima guerra mondiale, sempre di un autore britannico: sembra che il fronte italiano non fosse neanche esistito, saranno 50 pagine su 800. del resto si parla anche poco dei francesi (molto più impeganti degli inglesi).

sulla traduzione del libro su rommel insisto: luoghi scritti a volte in italiano , altre in sloveno (per aumentare la confusione), i nomi delle unità sbagliati (brigata, battaglione ecc.), scarsa conoscienza dei termini militari inglesi.

help!

sarchiapone (POL)
05-09-06, 17:27
a leggere lussu (un anno sull'altipiano) anche nella brg. sassari ci fu più di una ribellione, che comunque non ebbero gli esiti che ci furono nella brg.catanzaro, anche perchè il contesto era diverso.

concordo con ferruccio (strano, per una volta) sugli storici inglesi. ho recentemente letto un libro su "rommel a caporetto": una autentica schifezza come dati e conoscienza dei fatti (cose raccogliticce, sembra sia stato scritto da uno studente controvoglia alle prime armi) e, non ultimo, tradotto con un'incompetenza da galera.
ho anche un libro sulla storia generale della prima guerra mondiale, sempre di un autore britannico: sembra che il fronte italiano non fosse neanche esistito, saranno 50 pagine su 800. del resto si parla anche poco dei francesi (molto più impeganti degli inglesi).

sulla traduzione del libro su rommel insisto: luoghi scritti a volte in italiano , altre in sloveno (per aumentare la confusione), i nomi delle unità sbagliati (brigata, battaglione ecc.), scarsa conoscienza dei termini militari inglesi.

help!

Se è per questo , secondo inglesi e Francesi la battaglia di Vittorio veneto sarebbe stata vinta da loro con l'aiuto degli Italiani.
Fatevi un po' due conti.....

Ambrogio
05-09-06, 22:48
a leggere lussu (un anno sull'altipiano) anche nella brg. sassari ci fu più di una ribellione, che comunque non ebbero gli esiti che ci furono nella brg.catanzaro, anche perchè il contesto era diverso.

concordo con ferruccio (strano, per una volta) sugli storici inglesi. ho recentemente letto un libro su "rommel a caporetto": una autentica schifezza come dati e conoscienza dei fatti (cose raccogliticce, sembra sia stato scritto da uno studente controvoglia alle prime armi) e, non ultimo, tradotto con un'incompetenza da galera.
ho anche un libro sulla storia generale della prima guerra mondiale, sempre di un autore britannico: sembra che il fronte italiano non fosse neanche esistito, saranno 50 pagine su 800. del resto si parla anche poco dei francesi (molto più impeganti degli inglesi).

sulla traduzione del libro su rommel insisto: luoghi scritti a volte in italiano , altre in sloveno (per aumentare la confusione), i nomi delle unità sbagliati (brigata, battaglione ecc.), scarsa conoscienza dei termini militari inglesi.

help!

Ci sono anche storici inglesi seri come ad esempio Richard Lamb : Mussolini e gli inglesi , Erich Morris : la campagna d'Italia una guerra inutile ..........

Gli altri sono spesso solo delle canaglie !