PDA

Visualizza Versione Completa : Come si prega?



rasnal
22-01-03, 12:27
Come si prega?

Scusate la domanda un po' sciocca. Ma al giorno d'oggi l'Ortodossia è considerata parte del supermarket spirituale, e tutti non fanno che parlare dell'esicasmo, ecc.
Credo però che le vie della vita interiore siano diventate un po' come balocchi; e non si pensa che - per arrivare a certe profondità di preghiera e di santificazione - si deve passare per l'orazione, e la fede, semplice della "vecchina" (come una volta, giustamente, disse Padre Silvano). (Posto, poi, che alle "profondità" di cui si legge nei libri Dio ci chiami davvero...il che non è detto; e illudersi può essere, credo, molto pericoloso.)

Quindi, torno alla mia domanda: come potrebbe iniziare (e sottolineo "iniziare": poi, lo so, ci vuole la partecipazione alla vita della Chiesa, e magari la direzione di un Padre) a pregare uno che aspirasse a diventare, non un Serafino di Sarov, bensì, molto più modestamente, una vecchina?

Chiedo questo perché ho letto fin troppi libri, mi sono confuso, e faccio fatica a ritrovare le cose semplici, evidenti.

Grazie - e scusate se imperverso...ma oggi è una giornata calmissima, qui in ufficio; e ne approfitto...:)

Gian Piero

Qoelèt
22-01-03, 13:21
Carissimo, fai bene ad approfittarne ed anzi, ti ringrazio di cuore per rendere così vivace, con i tuoi interessantissimi interventi, questo forum!
E' con un pò di imbarazzo che ti rispondo a questa domanda proprio perchè solo un buon padre spirituale esperto come padre Silvano può risponderti in modo competente ed esaustivo.
Mi limito pertanto a illustrarti come prega ,nella sua piccolezza, un laico come me.
Noto con piacere anzitutto che hai scorto i pericoli che l'esicasmo corre se trapiantato indebitamente in paesi e culture eterodosse come le nostre (traviamenti esoterici, yoga cristiano...)e forse è per questo che,considerata la natura contemplativa (che richiede esychia) e prevalentemente monastica della preghiera del cuore, preferisco ,considerata anche la mia personale natura , la recita e il canto dei Salmi .
Personalmente, anche per sentirmi più vicino alla vita liturgica della Chiesa (e lo ritengo importante visto la nostra forzata condizione di diaspora in cui viviamo), penso sia utile per la preghiera e la devozione di ogni fedele il Compendio Liturgico Ortodosso del p.Antonio Lotti (puoi richiederlo anche al Monastero di p.Silvano che ne ha molte copie). Inizio dunque a dirti come lo uso in rapporto alla mia giornata:
La mattina,quando mi sveglio,anzitutto per prima cosa faccio un bel segno di croce con alcune metanie davanti alle Sante Icone in camera (buona cosa è bere un pò di acqua benedetta e,magari nei giorni di digiuno,mangiare un pò di antidoron)e ,terminate le varie necessità mattutine, cerco di ritagliarmi del tempo per la recita dell'Ora prima.
Se sono a casa, verso metà mattina recito l'Ora Terza e , dopo pranzo ,l'Ora Nona .
La sera prima di andare a dormire recito l'Officio della Piccola Compieta secondo lo schema descritto nel Compendio sopracitato.
Prima dei pranzi principali recito poi la Preghiera del pranzo e della cena.
Ottima cosa, a mio avviso, è,durante la giornata,nei piccoli spazi liberi segnarsi e ripetere una preghiera monologica come appunto la preghiera di Gesù o invocazioni alla Tuttasanta Deipara .
Inutile dire che ,oltre agli schemi "fissi" degli Offici, è sempre auspicata quella confidenza di dialogo filiale con Cristo per invocare e chiedere,umilmente, il Suo aiuto, parlargli delle nostre afflizioni, chiedere persono dei nostri peccati e ringraziarlo per il Suo infinito e tenero amore.
P.Silvano ha comunque anche scritto,ai fini della devozione personale, un "Officio con la corda di preghiera" che ora vado a cercare tra il caos delle mie cartelle del PC e postare !
Un saluto
Luca

rasnal
22-01-03, 13:52
Ti ringrazio per le esaurienti spiegazioni.
Proprio un'esperienza viva di preghiera, come quella che mi hai descritto, è utile per chiarsi le idee. (A proposito, complimenti per la tua pratica: anche se Dio mi aiuta, dovrò penare non poco per avvicinarmi a tale assiduità!...:( )
Vedrò di procurarmi il Compendio Liturgico di cui mi parli.

Ciao

Gian Piero

LUCKY
22-01-03, 13:54
stupenda nella sua semplicità la domanda di Gian Piero. Anch'io spesso mi sono posto e mi pongo lo stesso problema. E ho letto anche tanto sull'esicasmo e la preghiera del cuore.
Ma di fronte alle prospettive che questa offre al credente, così come descritte nella Filocalia e nei Racconti di un Pellegrino Russo, come si fa, caro Luca, a resistere alla "tentazione" di praticarla?
Tutti i pericoli che giustamente elenchi sono reali, ma non dimentichiamoci che viviamo in un contesto e in un'epoca che ha da lungo perso ogni "tecnica" (nel senso di technè, arte) della preghiera.
Le chiese (cattoliche) sono piene di pseudo-presbiteri o aspiranti tali che ogni Domenica si sforzano d'inventare preghiere e atteggiamenti di preghiera ridicoli e fuorvianti.
Personalmente, una volta, ho visto un "catechista" neocatecumenale, al termine della sua catechesi, inventare di sana pianta una preghiera e recitarla con le braccia alzate e gli occhi spiritati al centro dell'assemblea. Uno spettacolo rivoltante, che ha avuto, però, il merito provvidenziale di farmi scappare a gambe levate dalle loro catechesi, dopo sole quattro frequentazioni! In questo senso si può dire che la "loro" preghiera ha funzionato! (Padre Silvano penserà: "Beato te! Ringrazia Dio in eterno, caro Luciano.....")
Custodia dell'intelletto e del cuore, controllo delle fantasie, pace (quella vera), superamento dei sentimentalismi soggettivi.
Tutti beni di cui l'Occidente ha straordinariamente bisogno.

Un abbraccio a tutti
Luciano

Qoelèt
22-01-03, 14:26
Carissimo Luciano, non voglio affatto apparire come un "demolitore" della pratica della preghiera del cuore (tutt'altro! :) ) ma è proprio per la sua tecnica che rischia, a volte, di diventare tecnicismo che è bene, a mio avviso (ribadisco che è solamente una mia fallibilissima opinione personale!!!) ,in un ambiente culturale come il nostro, limitarla a pratica prettamente monastica o comunque profondamente ortodossa : trovo infatti che viverla in un ambiente extraortodosso porti comunque ,bene o male, ad alterarne il senso e lo scopo (sul modello di "lex orandi lex credendi" et versa vice, di San Vincenzo di Lerin ) ,già il rischio si può correre nella pratica del laico ortodosso se non seguita da un padre spirituale attento!
Questa mia apparente "avversione" (ma non è assolutamente così,credimi! questa mia "rigidità" è solo preoccupazione di preservare la preghiera pura nella sua inalterata Tradizione) nasce anche da altri due semplici motivi: per mia natura sono portato e credo più a una mistica liturgica e a una pratica legata al culto ecclesiale (ritornerò su questo punto al fine di non essere frainteso !) , trovo oltrettutto quasi "delittuoso" privarsi della splendida e spirituale innologia poetica ortodossa (oltre che dello splendore dei Salmi stessi) ; te ne puoi rendere conto con il Compendio stesso o, se sei intenzionato a investire una somma un pò più cospicua di denaro, con l'Antologhion di tutto l'anno di Maria Benedetta Artioli.
Ripeto per l'ennesima volta che ,con questo, lungi da me fare alcuna generalizzazione esperienziale!!!
In Cristo
Luca

P.S.: concordo poi pienamente sui preziosi beni quali la custodia dell'intelletto e del cuore,il controllo dei logismoi , e il superamento dei sentimentalismi soggettivi che l'Occidente deve riscoprire , ma che sono ottenibili (così come tanti Santi si sono divinizzati mai praticando la preghiera del cuore) in una vita pia e pienamente Ortodossa che può anche escludere la pratica della preghiera pura.


QUESTA E' LA PAGINA DOVE POTETE TROVARE L' OFFICIO CON LA CORDA DI PREGHIERA (http://www.cristianiortodossi.it/64973.php)

nadda
22-01-03, 21:17
In effetti non bisogna dimenticare come la stessa preghiera del cuore o esicastica costituisca uno e non l’unico approccio orante peraltro strettamente congiunto con la vita liturgica sacramentale ed eucaristica. La spiritualità di un Ivan di Kronstadt ha il merito di sottolineare come un’autentica preghiera del cuore non possa non avere il suo inveramento nel vissuto ecclesiale ed eucaristico e come questo si prolunghi in essa sino allo sviluppo di un ethos eucaristico esteso a tutta l’esistenza. Nell’enfasi su un certo tecnicismo come in quella su una pedissequa ripetizione di formule e di precetti si tende a scordare la natura profondamente teologica della preghiera, il suo carattere pneumatologico di dono inscritto alle radici ontologiche stesse di un creato che appare all’esistenza pregato da Dio inserito in quella eterna preghiera che Dio stesso è, in quanto Trinità, reciproco scambio senza fine. E’ dunque questo Dio in eterno dialogo che prega in noi e che ci assume per pregare in Lui. Più che pregare, Dio, dentro di noi, siamo noi, uomini, a pregare dentro di Lui, presi nel vortice della divina molteplicità. Poiché in corporazione al Cristo è in corporazione al Verbo che è al centro del dialogo divino. E noi, assunti, nel Cristo, in Dio, partecipiamo alla sua vita che è la sua stessa preghiera, la sua perenne, interna liturgia. “Noi che preghiamo; Dio che prega. Forse è il medesimo soggetto. Ben distinti rispetto alla sua trascendenza ma pienamente assunti all’interno della sua immanenza, noi siamo in Lui e lui in noi; e la preghiera viene fatta in comune: prima Dio poi noi, dietro, dentro, all’interno di Lui e della Sua vocazione senza fine.” (A.Zarri). In tal senso nulla di “estraneo” si oppone all’esercizio ed allo sviluppo di questa preghiera, perché nulla è estraneo a Dio e tutto è abbracciato e portato dal Soffio potente dello Spirito a gravitare nel Corpo del Risorto, nello spazio di una infinita comunione di amore. Tutto può essere trasfigurato in eucarestia anzi il carattere eucaristico del creato, preghiera di Dio in Dio, oscurato dalla filautìa e dallo sguardo prensile e rapace dell’egocentrismo, può venire riscoperto ed attualizzato da uno sguardo umile, dioratico, liberato dalla paura e dalle passioni che da essa originano, nel contatto con la misericordi infinita del Dio-Filantropo.