tsarskoe
24-01-03, 19:19
Vi è un passo del rimpianto Padre Rose che vale la pena di riportare. Esso fa molto riflettere infatti gli attuali cristiani sia del popolo che delle élite governative.
"Nell'ordine cristiano anche la politica era fondata sulla verità assoluta. Abbiamo già visto nel capitolo precedente che la principale forma provvidenziale che il governo prese in conformità con la verità cristiana fu l'Impero Cristiano Ortodosso, nel quale la sovranità era conferita al Monarca e l'autorità discendeva da lui in giù attraverso una struttura sociale gerarchica. Vedremo nel capitolo successivo come una politica che rifiuta la verità cristiana debba riconoscere "il popolo" come sovrano e concepire l'autorità come qualcosa che procede dal basso verso l'alto, in una società formalmente "egualitaria". E' chiaro che l'una è il perfetto contrario dell'altra perchè contrarie sono le loro concezioni sia dell'origine sia del fine del governo. La Monarchia Cristiana Ortodossa è governo fondato su un principio divino e orientato, in ultimo, all'altro mondo, governo che ha come scopo supremo l'insegnamento della verità cristiana e la salvezza delle anime; il governo nichilista - il cui nome più adatto è anarchia - è governo fondato dagli uomini e orientato unicamente a questo mondo, governo che non ha finalità più alta della felicità terrena.
La concezione liberale del governo, come si può immaginare, è un tentativo di compromesso tra queste due idee inconciliabili. Nel XIX secolo questo compromesso prese la forma di "monarchie costituzionali", un tentativo - ancora una volta- di conciliare una forma vecchia con un contenuto nuovo; oggi le forme di governo che meglio rappresentano l'idea liberale sono le "repubbliche" e le "democrazie" dell'Europa Occidentale e dell'America, la maggior parte delle quali mantengono un equilibrio piuttosto precario tra autorità e rivoluzione, mentre dichiarano di credere ad entrambe. (...) Ora un governo è sicuro finché ha Dio come suo fondamento e la sua volontà come guida; ma questa non è la descrizione del governo liberale. (..) Il liberale crede in Dio con lo stesso fervore retorico con cui crede nel Paradiso. Il governo fondato su tale fede è assai poco diverso, in linea di principio, da un governo fondato sull'incredulità totale. (...)Un governo deve governare per grazia di Dio o per volontà del Popolo, deve credere nell'autorità o nella rivoluzione.
Cari saluti
Tsarskoe
"Nell'ordine cristiano anche la politica era fondata sulla verità assoluta. Abbiamo già visto nel capitolo precedente che la principale forma provvidenziale che il governo prese in conformità con la verità cristiana fu l'Impero Cristiano Ortodosso, nel quale la sovranità era conferita al Monarca e l'autorità discendeva da lui in giù attraverso una struttura sociale gerarchica. Vedremo nel capitolo successivo come una politica che rifiuta la verità cristiana debba riconoscere "il popolo" come sovrano e concepire l'autorità come qualcosa che procede dal basso verso l'alto, in una società formalmente "egualitaria". E' chiaro che l'una è il perfetto contrario dell'altra perchè contrarie sono le loro concezioni sia dell'origine sia del fine del governo. La Monarchia Cristiana Ortodossa è governo fondato su un principio divino e orientato, in ultimo, all'altro mondo, governo che ha come scopo supremo l'insegnamento della verità cristiana e la salvezza delle anime; il governo nichilista - il cui nome più adatto è anarchia - è governo fondato dagli uomini e orientato unicamente a questo mondo, governo che non ha finalità più alta della felicità terrena.
La concezione liberale del governo, come si può immaginare, è un tentativo di compromesso tra queste due idee inconciliabili. Nel XIX secolo questo compromesso prese la forma di "monarchie costituzionali", un tentativo - ancora una volta- di conciliare una forma vecchia con un contenuto nuovo; oggi le forme di governo che meglio rappresentano l'idea liberale sono le "repubbliche" e le "democrazie" dell'Europa Occidentale e dell'America, la maggior parte delle quali mantengono un equilibrio piuttosto precario tra autorità e rivoluzione, mentre dichiarano di credere ad entrambe. (...) Ora un governo è sicuro finché ha Dio come suo fondamento e la sua volontà come guida; ma questa non è la descrizione del governo liberale. (..) Il liberale crede in Dio con lo stesso fervore retorico con cui crede nel Paradiso. Il governo fondato su tale fede è assai poco diverso, in linea di principio, da un governo fondato sull'incredulità totale. (...)Un governo deve governare per grazia di Dio o per volontà del Popolo, deve credere nell'autorità o nella rivoluzione.
Cari saluti
Tsarskoe