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Visualizza Versione Completa : La battaglia di Mosca



yurj
03-02-03, 12:58
Fonte "di parte", ma vale bene una lettura. Altro che GW Bush :D

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Certo la battaglia di Stalingrado fu decisiva per le sorti della guerra, ma il ricordo più bello e commovente riguarda la battaglia per Mosca dell'anno precedente.
Se i tedeschi avessero attraversato il Volga, impadronendosi del petrolio del Caucaso e del grano della Russia meridionale, sarebbe stato un vero disastro per l'URSS, ma i sovietici avrebbero potuto continuare la lotta più a est.

Nell'autunno del 1941, le cose erano messe ancora peggio per i sovietici. La vita o la morte della madrepatria stavano per essere decise alle porte di Mosca. A partire dal 2 ottobre l'alto comando tedesco aveva scatenato l'operazione Tifone. Hitler proclama alla Germania e al mondo: "Dichiaro oggi che la Russia è stata battuta e non risorgerà più". 60 divisioni germaniche, dopo aver annientato 600.000 uomini dell'Armata Rossa nella sacca di Vjazma, puntano velocemente su Mosca per accerchiarla e conquistarla. Le campagne sono invase, la ferrovia Mosca-Leningrado taglita, le città saccheggiate e distrutte, dappertutto notizie di stragi e brutalità compiute dagli invasori.

La popolazione di Mosca, in preda al panico, si prepara ormai alla fuga dalla città considerata indifendibile. Adolf Hitler intendeva radere al suolo Mosca e farne un immenso lago artificiale, cancellandola per sempre dalla storia. Molti uomini del governo sovietico fuggono e propongono di spostare il governo a Kujbisev. Ma ciò significherebbe il crollo dell'URSS.

Il dramma volge al culmine. Irremovibile, solo Stalin decide di rimanere nella capitale minacciata dal nemico. Sa di poter contare sull'inverno che sta per scendere e su nuove divisioni che si stanno addestrando nelle retrovie agli ordine del maresciallo Zukov. Deve rincuorare la popolazione: se resta lui, significa che non tutto è perduto.

Il 6 novembre, vigilia dell'anniversario della Rivoluzione, nessun moscovita crede che l'indomani si terrà la consueta parata sulla Piazza Rossa. I tedeschi con i loro campi di aviazione sono a 40 km e far sfilare le truppe sarebbe un suicidio. Alcuni reparti tedeschi sono giunti ad intravvedre tra il turbinio della neve le guglie del Cremlino. Ma Stalin ha un geniale colpo d'intuito. Sa che l'indomani nevicherà e da ordine di disporre delle batterie antiaeree nei pressi del Cremlino e della Piazza Rossa.

L'indomani, 7 novembre 1941, la gente apprende che la parata si terrà come ogni anno.
Commossi e increduli, i moscoviti assistono per ore e ore allo sfilare sotto un'abbondante nevicata di 1 milione di soldati siberiani diretti al fronte. Contemporaneamente, cecine di migliaia di cittadini scavano trincee, tracciano reticolati e nelle officine vengono organizzate le milizie operaie. I T34 escono direttamente dalle fabbriche per marciare contro l'invasore.
Stalin, incurante del pericolo di attacchi aerei della Luftwaffe, sale alla tribuna del mausoleo di Lenin per rincuorare le giovani reclute dell'Armata Rossa che si apprestano a sbarrare la strada al nemico.

Con voce calma e sicura, egli seppe parlare direttamente al cuore dei suoi fratelli e compagni, richiamandosi al piu’ profondo patriottismo russo; i nomi delle citta’ e dei villaggi in cui s’arresto’ l’avanzata nazista come Tula, Volokolamsk, Mozhaisk; il nome della giovane partigiana Zoja Kossmodemjanskaja, il cui sacrificio ricorda tutte le vittime degli orrendi eccidi perpetrati dai nazisti in terra sovietica, tutte le donne che combatterono al fronte, che scavarono centinaia di chilometri di trincea attorno a Mosca, tutti coloro che furono impegnati nei piu’ diversi compiti della difesa civile. Dopo aver ricordato alcune frasi di Hitler particolarmente razzista a proposito degli slavi "subumani", il compagno Stalin concluse così il suo discorso: "LA NOSTRA CAUSA E' GIUSTA. E NOSTRA SARA' LA VITTORIA".

Subito dopo, i fanti dell'Aramata Rossa, rafforzata dai reparti siberiani, nel gelo delle foreste dinanzi a Mosca, inflissero agli invasori nazisti la loro prima dura sconfitta militare.

Da quella eroica difesa sarebbero trascorsi ancora tanti e tanti giorni di dolori, lutti e inenarrabili sacrifici prima che la Bandiera Rossa sventolasse sulle rovine del Reichstag ed il nazifascismo fosse sconfitto. Ma fu da quel gelido inverno del 1941 che il popolo sovietico costrui’ la sua vittoria, salvando la capitale e infliggendo il primo mortale colpo alla boria di Hitler e dei suoi generali. Non sia mai dimenticato il sacrificio dei difensori di Mosca!

Non siano mai dimenticati gli eroi della grande vittoria sul nazismo!

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Discorso di Stalin pronunciato alla rivista militare il 7 Novembre 1941 sulla Piazza Rossa a Mosca

Compagni soldati rossi e marinai rossi, comandanti e dirigenti politici, operai e operaie, colcosiani e colcosiane, lavoratori intellettuali, fratelli e sorelle nelle retrovie del nostro nemico, temporaneamente caduti sotto il giogo dei briganti tedeschi, nostri valorosi partigiani e partigiane che distruggete le retrovie degli invasori tedeschi!
A nome del Governo sovietico e del nostro partito bolscevico vi saluto e mi felicito con voi per il ventiquattresimo anniversario della Grande rivoluzione socialista d'Ottobre.
Compagni, oggi dobbiamo celebrare il ventiquattresimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre in condizioni difficili. La perfida aggressione dei briganti tedeschi e la guerra impostaci hanno creato una minaccia per il nostro paese. Abbiamo temporaneamente perduto una serie di regioni, il nemico si trova alle porte di Leningrado e di Mosca. Il nemico calcolava che sin dal primo urto il nostro esercito sarebbe stato disperso e il nostro paese sarebbe stato messo in ginocchio. Ma il nemico ha grossolanamente sbagliato i suoi calcoli. Malgrado gli insuccessi temporanei, il nostro esercito e la nostra marina respingono eroicamente gli attacchi del nemico su tutto il fronte e gli infliggono gravi perdite; e il nostro paese, tutto il nostro paese, si è organizzato in un unico campo di combattimento, per sconfiggere, assieme al nostro esercito ed alla nostra marina, gli invasori tedeschi.
Vi furono giorni in cui il nostro paese si trovò in una situazione ancor più grave. Ricordate il 1918, anno in cui celebrammo il primo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre. I tre quarti del nostro paese si trovavano allora nelle mani degli invasori stranieri. L'Ucraina, il Caucaso, l'Asia Centrale, gli Urali, la Siberia, l'Estremo Oriente furono temporaneamente persi. Non avevamo alleati, non avevamo l'Esercito rosso - se ne iniziava appena la formazione -, mancava il grano, mancavano gli armamenti, mancavano gli equipaggaimenti. 14 Stati assalirono allora il nostro paese. Ma non cademmo nel pessimismo, non ci perdemmo d'animo. Nel fuoco della guerra formammo allora l'Esercito rosso e trasformammo il nostro paese in un campo trincerato. Lo spirito del grande Lenin ci animava allora alla guerra contro gli invasori. Ebbene? Infliggemmo una disfatta agli invasori, ci facemmo restituire tutti i territori perduti e riportammo la vittoria.
La situazione attuale del nostro paese è incomparabilmente migliore di 23 anni fa. Il nostro paese ora è molto più ricco di industrie, di derrate alimentari e di materie prime di 23 anni fa. Abbiamo ora degli alleati che formano, insieme a noi, un fronte unico contro i conquistatori tedeschi. Abbiamo ora la simpatia e l'appoggio di tutti i popoli d'Europa caduti sotto il giogo della tirannide hitleriana. Ora disponiamo di un magnifico esercito e di una magnifica marina che difendono col loro petto la libertà e l'indipendenza della nostra Patria. Ora non abbiamo una mancanza seria né di prodotti alimentari, né di armamenti, né di equipaggiamenti. Tutto il nostro paese, tutti i popoli del nostro paese appoggiano il nostro esercito, la nostra flotta e li aiutano a sconfiggere le orde conquistatrici dei fascisti tedeschi. Le nostre riserve umane sono inesauribili. Lo spirito del grande Lenin e la sua vittoriosa bandiera ci animano oggi, come 23 anni fa, alla guerra per la difesa della Patria.
Si può forse dubitare che possiamo e dobbiamo vincere gli invasori tedeschi?
Il nemico non è così forte come lo dipingono alcuni intellettualucci spaventati. Il diavolo non è così terribile come lo si dipinge. Chi può negare che il nostro Esercito rosso ha più volte messo in fuga disordinata le vantate truppe tedesche in preda al panico? Se si giudica non dalle fanfaronate dei propagandisti tedeschi, ma dalla vera situazione della Germania, sarà facile comprendere che gli invasori fascisti tedeschi sono davanti ad una catastrofe. In Germania oggi regnano la fame e la miseria. In quattro mesi di guerra la Germania ha perduto 4 milioni e mezzo di soldati. La Germania si dissangua, le sue riserve umane si esauriscono. Lo spirito di indignazione invade non solo i popoli d'Europa, caduti sotto il giogo degli invasori tedeschi, ma lo stesso popolo tedesco che non vede la fine della guerra. Gli invasori tedeschi tendono le ultime forze. Non vi è dubbio che la Germania non può sostenere a lungo una tale tensione. Ancora alcuni mesi, ancora mezz'anno, forse un annetto e la Germania hitleriana dovrà crollare sotto il peso dei suoi misfatti.
Compagni soldati rossi e marinai rossi, comandanti e dirigenti politici, partigiani e partigiane! Tutto il mondo vi guarda come ad una forza capace di annientare le orde brigantesche degli invasori tedeschi. I popoli asserviti d'Europa, caduti sotto il giogo degli invasori tedeschi, vi guardano come loro liberatori. Una grande missione liberatrice spetta a voi. Siate, dunque, degni di questa missione! La guerra che voi conducete è una guerra di liberazione, una guerra giusta. Che le figure ardimentose dei nostri grandi antenati - Alessandro Nevski, Demetrio Donskoi, Cosimo Minin, Demetrio Pogiarski, Alessandro Suvorov, Michele Kutusov - vi ispirino in questa guerra! Che la vittoriosa bandiera del grande Lenin sia il segno che vi guidi!
Per la completa disfatta dei conquistatori tedeschi!
Morte agli invasori tedeschi!
Evviva la nostra gloriosa Patria, la sua libertà, la sua indipendenza!
Sotto la bandiera di Lenin, avanti, alla vittoria!

Aryan
05-02-03, 09:31
schifosa propaganda comunista. È una vergogna... :mad:

yurj
05-02-03, 13:00
Originally posted by Aryan
schifosa propaganda comunista. È una vergogna... :mad:

Vuol dire che ti è piaciuto, e la cosa ti infastidisce, o che ritieni (come me, in alcune parti) propaganda il post?

Questo è un forum di Storia, sarebbe interessante anche che aggiungessi dell'altro...

Felix (POL)
06-02-03, 23:56
sarebbe interessante anche citare la fonte, per correttezza... :rolleyes:

yurj
07-02-03, 00:17
Di parte.. era un post su indymedia, probabilmente di qualche fan di Stalin... avevi dubbi?

Mica ho detto che e' la visione reale dei fatti. Mi sembrava interessante... o devo chiederti il permesso?? :rolleyes: