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rasnal
03-02-03, 14:17
Presento qui di seguito la traduzione di un articolo di P. Jackson, Protestante tornato all'Ortodossia, sulle moderne deformazioni della figura di Maria.

Gian Piero


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UNA "NUOVA MARIA" PER UNA “NEW AGE”?
Peter Jackson

Un recente numero di Life (Dicembre 1996) riportava in prima pagina un articolo intitolato “Il mistero di Maria”. Un lettore Ortodosso potrebbe chiedersi di quale “Maria” si tratta...L’articolo è comunque rivelatore, per il modo particolare in cui rappresenta la Theotokos; ed anche per l’intenzione dell’autore di influenzare il pubblico americano nella sua concezione della persona e del ruolo della Madre di Dio.

Prima di iniziare col testo dell’articolo, l’autore ci presenta un montaggio di immagini – icone, statue ed “arte religiosa” – raffiguranti la Vergine Maria: dalla Madre di Dio di Vladimir alle Madonne italiane, dagli acquarelli giapponesi alle figurine africane in stile “animista”. Il messaggio è chiaro, benché l’autore si senta in dovere di citare Karen Armstrong, studiosa di storia (ed ex suora romano-cattolica): “Maria è continuamente re-inventata...In ogni epoca, è stata definita in modo diverso a seconda delle diverse circostanze.”
In altre parole, “Maria” non sarebbe altro che il prodotto delle varie culture ed epoche. Ogni tipo di società, secondo questa prospettiva, ha il diritto di creare Maria “a sua immagine”. Nella nostra cultura occidentale pluralistica, non è permesso credere in alcuna verità assoluta: ogni opinione è considerata valida finché non pretende di essere niente di più che una semplice opinione. E’ tollerata qualsiasi idea, tranne quella che asserisce di sé: “Questa è la Verità”.

Nel secolo scorso si è visto come questa “tolleranza” è stata applicata alla persona di Cristo. Vari scrittori moderni hanno proposto le loro “biografie” di Gesù, come quelle di Renan, Schweitzer e Tolstoj, così popolare nel XIX secolo. In effetti, ognuno reinventa Cristo per adattarlo alle sue idee, crea un Dio a propria immagine e, il più delle volte, finisce col proporre nient’altro che un riflesso di se stesso. Vediamo così gli studiosi di tendenze liberali raffigurare Cristo come un rabbi, i socialisti come un rivoluzionario, e i mistici New Age come un guru...addestrato in Tibet!
Un altro modo in cui Cristo è stato reinterpretato deriva dai risultati degli studi antropologici sulle religioni del Vicino Oriente, in cui sono stati tentati paralleli fra il Dio dei Cristiani e i falsi dei dell’antichità, come il Mithra dei Persiani, l’Osiride egizio e il Tammuz dei Babilonesi (cfr. Ezec 8:14, in cui le donne di Gerusalemme piangono la morte annuale di Tammuz, prima della sua resurrezione). Poiché le mitologie presentano spesso la figura di un eroe che muore e risorge, o che da fanciullo sfugge alla morte per mano di un tiranno, questi studiosi concludono che Gesù Cristo è solo l’ennesimo “eroe mitico” della serie. Tuttavia, Gesù non è una figura mitologica, ma una persona in carne ed ossa che ha camminato su questa terra in un particolare momento della storia, e la cui esistenza è attestata anche da scrittori non cristiani come lo storico ebraico Flavio Giuseppe. Cristo non può essere ridotto ad un mero “archetipo junghiano”. Al contrario, la presenza di un eroe che muore e risorge in tante culture precristiane può essere interpretata come l’espressione del grido universale dell’anima umana che anticipava la venuta del suo Salvatore. L’immagine distorta di un tale eroe, concepito come una figura inferiore al Dio cristiano, è un naturale conseguenza del fatto che l’uomo, perduta l’immagine del suo Creatore, ha provato a figurarsi a suo modo il Messia futuro: una natura decaduta produce un’immagine distorta.

L’uomo moderno crede che non vi sia un solo Cristo, ma che ognuno di noi sia libero di crearlo a propria immagine. Ma, come S.Paolo avverte i Galati: “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!" (Gal 1:8). Lo stesso può dirsi della predicazione di “un’altra Maria”, poiché gli stessi metodi usati per re-inventare Cristo sono adesso usati per la Sua Divina Madre. Ciò non deve sorprenderci. S.Giovanni di Shanghai e S.Francisco, nel suo trattato La venerazione ortodossa della Madre di Dio, nota saggiamente che “tutti coloro che odiano Gesù Cristo e non credono in Lui, che non comprendono i Suoi insegnamenti, o che, per essere più precisi, non vogliono comprenderli come li comprende la Chiesa, e che vogliono sostituire la predicazione di Cristo coi loro ragionamenti umani, trasferiscono il loro odio per Cristo, per il Vangelo e per la Chiesa contro la purissima Vergine Maria. Essi cercano di sminuire la Madre, in modo da distruggere anche la fede nel Figlio; tentano di creare una falsa immagine di Lei, allo scopo di ricostruire tutto l’insegnamento del Cristianesimo su basi differenti. Nel grembo di Maria si unirono Dio e l’uomo. Maria fu la Scala del Figlio di Dio, nella Sua discesa dai cieli. Colpire la venerazione per Maria significa colpire il Cristianesimo alle radici, distruggerlo alla base. “ (pp. 25-26)
Così come vi sono sempre stati falsi Cristi, vi sono sempre state anche false Marie. Il diavolo sa che, per promuovere i primi, deve “vendere” anche le seconde. Così, nell’antico paganesimo, Tammuz era accompagnato dalla madre Semiramide, e Osiride da Iside. Il Protestantesimo è sempre pronto a identificare la venerazione di Maria con l’adorazione di dee del paganesimo, benché sarebbe allora logico associare anche il culto di Cristo con quello delle sue falsificazioni pagane. Se i Cristiani potessero discernere fra il vero e il falso Cristo, sarebbero anche capaci di distinguere fra la Theotokos e le antiche dee pagane che rivendicavano il titolo di “Regina dei Cieli” (Ger 44) .

"Dee madri" del tipo noto nel mondo antico non si trovano solo nel Vicino Oriente o nell’area mediterranea, ma sono universali. Gli indiani Kogi, fra i quali ho vissuto in Colombia, venerano uno spirito chiamato Nabubi, l’ “Antica Madre”. Quando, nel secolo scorso, i missionari romano-cattolici tentarono di evangelizzare i Kogi, usarono una collaudata strategia per condurre i pagani nell’ovile di Roma: invece di spiegare le differenze fra la mitologia pagana e la verità cristiana, si ingegnarono di trovare “equivalenze”. Cristo, da questo punto di vista sincretistico, corrisponde così al Sejukukui dei Kogi (un dio “ingannatore” che simula la sua morte nascondendosi in una grotta), mentre Nabubi è identificata alla Vergine Maria. Questa confusione ha fatto sì che i Kogi chiamino i loro templi pagani “cansamaria”, cioè “casa di Maria”.
Considerati questi “metodi di evangelizzazione” romano-cattolici di più di un secolo fa, non è affatto strano che le contemporanee “apparizioni” di Maria siano invariabilmente accompagnate da messaggi ecumenici che promuovono l’idea che tutte le religioni sono ugualmente valide, e che il Cristianesimo Ortodosso è solo una “via” fra le tante. Un numero recente di Orthodox Tradition (1996) contiene il resoconto del Viaggio della Matushka Katherine Swanson a Medjugorje, in Croazia, per indagare sul più famoso fra i casi recenti di apparizioni di Maria nel mondo romano-cattolico. Scrive la Swanson:
“La nostra guida condusse il gruppo ad un’udienza con i “veggenti”. Durante questa udienza, un pellegrino chiese ad uno dei ragazzi: “La vergine dice forse che la Chiesa Cattolica è la vera Chiesa?” La risposta è una prova evidente del contenuto “ecumenico” e del relativismo religioso che, abbastanza stranamente, caratterizza sempre più le “rivelazioni” di Medjugorje: "La Benedetta Madre dice che tutte le religioni sono ugualmente gradite a Dio.”
L’articolo di Life, dunque, è solo l’ennesimo contributo a questa linea di pensiero. Se tutte le “vie” sono ugualmente valide, allora anche tutte le “Marie” lo sono. L’autore descrive alcune delle Marie dei nostri tempi: la Maria Miracolosa (come quella di Medjugorje), la Maria Mediatrice (che, come afferma Fr. Andrew Greeley, citato nell’articolo, fa entrare gli uomini in Paradiso “per la porta di servizio”), la Maria Moderna delle femministe, e la Madre Maria. Quest’ultima è, a detta dell’autore, la più attraente per i non-cattolici: “Il bisogno emotivo è così irresistibile, nel nostro mondo sconvolto, che anche gli uomini privi di un legame visibile sono condotti a lei. E’ noto che i Musulmani venerano Maria come una figura pura e santa...Gruppi mariani interdenominazionali di preghiera stanno nascendo in tutto il mondo. Molti Protestanti, anche alcuni che ancora negano la nozione di una Vergine “soprannaturale”, sentono la mancanza di Maria”.
Da quale Maria sono attratti Musulmani e Protestanti? La Riforma Protestante ha rifiutato l’immagine distorta di Maria sviluppatasi in Occidente fino dallo Scisma del 1054, che ha finito per dare luogo al dogma romano-cattolico dell’Immacolata Concezione. Ma il Protestantesimo non si è limitato a rifiutare l’immagine occidentale di Maria: l’ha ignorata del tutto, negando il Suo ruolo nell’Incarnazione e, di conseguenza, nella nostra salvezza. Allorché Roma iniziò a considerare Maria sempre più come una “dea”, una quarta Ipostasi della Trinità, i Protestanti reagirono sottovalutando la Sua posizione e rifiutandosi del tutto di renderLe onore, nonostante le parole evangeliche: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata”.
Oggi che i Cristiani eterodossi diventano sempre più ecumenisti e cercano di creare una “Chiesa Mondiale”, si è cominciato anche a cercare una Maria universalmente accettata, una Maria che possa attrarre non solo coloro che portano il nome di Cristiani, ma anche i Musulmani ed altri ancora; e nello stesso tempo vengono fatti tentativi per identificare il “nuovo Cristo” col Mahdi atteso dai Musulmani e col Messia degli Ebrei. Questo, naturalmente, non sarà affatto il Cristo, bensì l’Anticristo. E sembra che si stia preparando la strada anche per un’ “Anti-Maria”. L’articolo di Life termina col caso di un ministro Unitariano che “sogna una Maria buona per tutti, capace di trascendere le ideologie e dare a questo mondo in tumulto la madre di cui esso ha bisogno. “Mi piace pensare a Lei come ad un ponte fra le religioni”, egli afferma.”
Tali parole siano un monito per tutti i Cristiani Ortodossi che potrebbero essere sedotti da apparizioni come quelle di Fatima, Lourdes o Medjugorje. Queste apparizioni sono avvenute fuori della Chiesa, perciò sono da considerarsi con sospetto.
Un altro aspetto inquietante dell’articolo è l’uso irrispettoso di triviali espressioni giornalistiche di facile presa riferite alla Madre di Dio. Ad esempio: “...il fatto che Maria rimase vergine per tutta la vita è discutibile.” “Ciò promosse il...’successo della figura di Maria’”; e “poiché è la più celebre donna della Bibbia, Maria gioca un ruolo simbolico nella battaglia per l’ordinazione delle donne...” La nostra posizione è che la Theotokos non è affatto l’astratta “Maria per tutti i gusti” che siamo liberi di reinventare e fabbricarci su misura. Maria è una persona reale, che ha camminato su questa terra; e, per comprendere chi è Maria, dobbiamo prendere in considerazione esclusivamente le Sacre Scritture e le Sacre Tradizioni della nostra Chiesa, rimaste immutate fino dai tempi apostolici. Maria non è neppure la creatura sovrumana inventata dai Romano-Cattolici, nata senza una natura umana decaduta; né un semplice essere umano, come vorrebbero i Protestanti. L’Occidente, privo delle sue basi Ortodosse, ha dimenticato l’insegnamento patristico della theosis, o “divinizzazione”. Nessuno può nascere perfetto; ma è altrettanto vero che noi esseri umani non siamo affatto destinati ad essere semplici creature decadute. Queste sembrano le uniche due alternative che la Cristianità eterodossa è in grado di comprendere. Ma i nostri Padri della Chiesa hanno sempre insegnato che “Dio è diventato uomo perché l’uomo potesse diventare divino”, cioè perché noi potessimo condividere la Sua natura (II Pie 1:4) e divenire conformi alla divina immagine in cui l’uomo fu originariamente creato. La salvezza è un processo che inizia dalla nostra natura decaduta e peccaminosa, e ascende fino a renderci partecipi della vita stessa della Trinità.
La Chiesa ci insegna che la Theotokos è il primo e più grande esempio di questo processo. Maria ha sottomesso la Sua volontà a Dio, consentendo di portare in sé il Suo Figlio. Senza di Lei non ci sarebbe stata alcuna Incarnazione, e, di conseguenza, alcuna Redenzione. Nella preghiera e nel digiuno Maria crebbe in santità, fino a diventare un vaso purissimo degno di contenere Colui Che Non Può Essere Circoscritto. Dopo la nascita di Cristo, Maria rimase sempre vergine e continuò il Suo podvig per diventare “più onorabile dei Cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei Serafini”. Questa prospettiva, che è quella Ortodossa, evita gli estremi delle confessioni occidentali, che considerano la Theotokos nata perfetta, o mai divenuta tale.
I Cristiani Ortodossi dovrebbero seguire l’esempio della vera Madre di Dio, “la vera Theotokos”, e, ricordandosi di Lei, “affidare noi stessi e tutta la nostra vita a Cristo Dio nostro”.
— Peter Jackson

Da Orthodox Life, No. 1, 1997, pp. 18-22. Vedi anche An Interview with Peter Jackson sulla conversione dell’autore all’Ortodossia dal Protestantesimo; e "The Marian Apparitions: Divine Intervention or Delusion?," di Mirian Lambouras.

LUCKY
04-02-03, 17:26
Caro Gian Piero.
non è bello autocitarsi, ma va' a leggere quello che scrivevo sul thread "dal Cristianesimo al Marianesimo"...
quello che dici ora non fa altro che confermare una mia vecchia intuizione.
Il Marianesimo idolatra non è altro che una variante del New Age checchè ne dica la Chiesa Cattolica Ufficiale (o Ufficiosa sotto forma di network radiofonici, concessionari di appalti dottrinali...)
Occorre vigilare.
Ciao
Luciano