Nirvana
11-02-03, 19:59
Pomezia: la produzione ripartirà a pieno regime solo dal prossimo lunedì
Hanno ripreso il normale ciclo produttivo già ieri mattina tutti i reparti della Fiorucci, l'azienda di insaccati colpita venerdì notte da un grosso incendio, ad eccezione dei settori "arrosti", da dove sono divampate le fiamme, e "salami", adiacente a quello dell'incidente. Per i dipendenti dei due comparti, un centinaio di persone in tutto, è scattata la cassa integrazione ordinaria a zero ore che durerà fino alla fine della settimana, quando saranno completamente ripuliti e bonificati i circa duemila metri quadrati dello stabilimento danneggiati dal fuoco.
Il ricorso agli ammortizzatori sociali è stato deciso al termine dell'incontro che si è svolto ieri tra Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confederazione unitaria di base di categoria, la rappresentanza sindacale interna allo stabilimento ed i vertici dell'azienda per valutare i danni, capire gli interventi da effettuare per la ripresa immediata dei due reparti e, soprattutto, per garantire i livelli occupazionali ai lavoratori.
La Fiorucci, dal canto suo, domenica scorsa aveva già inviato un telegramma alle segreterie regionali delle Confederazioni di categoria, all'Ispettorato del Lavoro, alla Regione Lazio e all'Unione industriali di Roma in cui chiedeva «l'intervento immediato - si legge sul telegramma - di cassa integrazione a zero ore per i dipendenti dei reparti arrosti e salami». Un intervento necessario in attesa di una valutazione dei danni e visto che «gli strumenti - prosegue il telegramma - necessari per la produzione (nei due settori ndr) non sono più idonei».
Sono tornati invece già a lavorare gli addetti alla manutenzione, nonostante l'officina sia stata coinvolta nell'incendio. «Anche se quel reparto è stato danneggiato dal fuoco - ha spiegato Ettore Ronconi, segretario territoriale Flai-Cgil - i dipendenti continuano ad operare ugualmente perché come manutentori stanno ripristinando i macchinari e bonificando l'ala sud dello stabilimento». Quella da dove si è propagato il fuoco a causa del surriscaldamento del circuito elettrico dei frigoriferi che si trovavano proprio nel reparto "arrosti".
Intanto le Confederazioni di categoria, la rsu e l'azienda hanno deciso di incontrarsi quotidianamente per seguire l'evolversi della situazione e soprattutto per scongiurare che possa allungarsi il ricorso alla cassa integrazione.
Già il 23 settembre scorso Fiorucci e sindacati avevano firmato l'accordo al ministero del Lavoro per la mobilità e la cassa integrazione, per un periodo compreso tra il 2002 ed il 2004, di 230 dipendenti.
Hanno ripreso il normale ciclo produttivo già ieri mattina tutti i reparti della Fiorucci, l'azienda di insaccati colpita venerdì notte da un grosso incendio, ad eccezione dei settori "arrosti", da dove sono divampate le fiamme, e "salami", adiacente a quello dell'incidente. Per i dipendenti dei due comparti, un centinaio di persone in tutto, è scattata la cassa integrazione ordinaria a zero ore che durerà fino alla fine della settimana, quando saranno completamente ripuliti e bonificati i circa duemila metri quadrati dello stabilimento danneggiati dal fuoco.
Il ricorso agli ammortizzatori sociali è stato deciso al termine dell'incontro che si è svolto ieri tra Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confederazione unitaria di base di categoria, la rappresentanza sindacale interna allo stabilimento ed i vertici dell'azienda per valutare i danni, capire gli interventi da effettuare per la ripresa immediata dei due reparti e, soprattutto, per garantire i livelli occupazionali ai lavoratori.
La Fiorucci, dal canto suo, domenica scorsa aveva già inviato un telegramma alle segreterie regionali delle Confederazioni di categoria, all'Ispettorato del Lavoro, alla Regione Lazio e all'Unione industriali di Roma in cui chiedeva «l'intervento immediato - si legge sul telegramma - di cassa integrazione a zero ore per i dipendenti dei reparti arrosti e salami». Un intervento necessario in attesa di una valutazione dei danni e visto che «gli strumenti - prosegue il telegramma - necessari per la produzione (nei due settori ndr) non sono più idonei».
Sono tornati invece già a lavorare gli addetti alla manutenzione, nonostante l'officina sia stata coinvolta nell'incendio. «Anche se quel reparto è stato danneggiato dal fuoco - ha spiegato Ettore Ronconi, segretario territoriale Flai-Cgil - i dipendenti continuano ad operare ugualmente perché come manutentori stanno ripristinando i macchinari e bonificando l'ala sud dello stabilimento». Quella da dove si è propagato il fuoco a causa del surriscaldamento del circuito elettrico dei frigoriferi che si trovavano proprio nel reparto "arrosti".
Intanto le Confederazioni di categoria, la rsu e l'azienda hanno deciso di incontrarsi quotidianamente per seguire l'evolversi della situazione e soprattutto per scongiurare che possa allungarsi il ricorso alla cassa integrazione.
Già il 23 settembre scorso Fiorucci e sindacati avevano firmato l'accordo al ministero del Lavoro per la mobilità e la cassa integrazione, per un periodo compreso tra il 2002 ed il 2004, di 230 dipendenti.