PDA

Visualizza Versione Completa : Sabato prossimo, 2 Febbraio YPAPANTI' DEL SIGNORE,DIO E SALVATORE NOSTRO GESU' CRISTO



Qoelèt
13-02-03, 14:17
http://www.orthodoxworld.ru/english/feasts/6/sretenie21.jpg

Cari amici,vorrei ricordare a tutti che domani (1 Febbraio secondo il Calendario Giuliano-Costantiniano) sarà la Vigilia-Poeòrtia dell'Ypapantì del Signore,Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo (oltre che memoria del santo martire Trifone -vi chiedo di ricordare anche la morte del giovane padre eremita Trifone di Esphigmenou morto sabato scorso - ,martire sotto Decio, 249-251); ovviamente domani il digiuno è stretto quindi niente carne,pesce,latte e latticini,uova,vino ed olio d'oliva . Sabato 2 febbraio invece è la grande festa dell'Ypapantì (è una festa despotica, rimando a quanto ho già scritto sul thread liturgico circa il ciclo dei Minei), ossia dell'Incontro,quando nel Tempio il giusto Simeone accolse tra le sue braccia il bambino Gesù (40° giorno dopo la Natività, si celebra quindi l'ultimo evento dell'Infanzia di Cristo narrato dall'Evangelista Luca: Simeone riconosce nel bambino,portato al tempio per conformarsi alle norme della legge mosaica, il Verbo di Dio,compimento e pienezza della Legge e dei Profeti). La Festa dell'Ypapantì è molto antica ed era celebrata a Gerusalemme già alla fine del IV secolo,come nota il giornale di viaggio di egeria; l'evocazione liturgica dell'avvenimento è poi ancora più antica,perchè la recita dell'Inno di Simeone costituiva un momento importante delle più antiche preghiere serali (cantato anche ora nel Vespro in Tono VI ) .
Qualche consiglio pratico per una degna celebrazione della Festività :
domani sera si dovrebbe celebrare il Grande Vespro, per chi non vi potrà partecipare ricordo che domani vengono lette (dopo il Prokìmenon del giorno -vedi schema del Vespro nel Thread liturgico) le seguenti letture :


LETTURA DELL'ESODO (13,1-3.11 S.14-16 e Lev 12, passim)

1 Il SIGNORE disse a Mosè: 2 «Consacrami ogni primogenito tra i figli d'Israele, ogni primo parto, sia tra gli uomini, sia tra gli animali: esso appartiene a me».
3 Mosè disse al popolo: «Ricordate questo giorno, nel quale siete usciti dall'Egitto, dalla casa di schiavitù; perché il SIGNORE vi ha fatti uscire di là, con mano potente; non si mangi pane lievitato.
11 Quando il SIGNORE ti avrà fatto entrare nel paese dei Cananei, come giurò a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato.
14 Quando, in avvenire, tuo figlio ti interrogherà, dicendo: "Che significa questo?", tu gli risponderai: "Il SIGNORE ci fece uscire dall'Egitto, dalla casa di schiavitù, con mano potente; 15 e quando il faraone si ostinò a non lasciarci andare, il SIGNORE uccise tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, tanto i primogeniti degli uomini quanto i primogeniti degli animali. Perciò io sacrifico al SIGNORE ogni primo parto maschio, ma riscatto ogni primogenito dei miei figli". 16 Ciò sarà come un segno sulla tua mano e come un ricordo fra i tuoi occhi, poiché il SIGNORE ci ha fatti uscire dall'Egitto con mano potente.

1 L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 2 «Parla così ai figli d'Israele: Se una donna è rimasta incinta e partorisce un maschio, sarà impura per sette giorni, sarà impura come nei giorni delle sue mestruazioni. 3 L'ottavo giorno si circonciderà la carne del prepuzio del bambino. 4 Poi ella resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi del sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione.
6 Quando i giorni della sua purificazione sono compiuti, sia che si tratti di un figlio o di una figlia, porterà al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, un agnello di un anno come olocausto e un giovane piccione o una tortora come sacrificio per il peccato. 7 Poi il sacerdote li offrirà davanti all'Eterno e farà l'espiazione per lei; ed ella sarà purificata dal flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna che partorisce un maschio o una femmina. 8 E se non ha mezzi per offrire un agnello, prenderà due tortore o due giovani piccioni, uno come olocausto e l'altro come sacrificio per il peccato. Il sacerdote farà l'espiazione per lei, ed ella sarà pura.
16 perché mi sono interamente dati di mezzo ai figli d'Israele; io li ho presi per me, al posto di tutti quelli che aprono il grembo materno, al posto dei primogeniti di tutti i figli d'Israele. 17 Poiché tutti i primogeniti dei figli d'Israele, tanto degli uomini quanto degli animali, sono miei; li consacrai per me il giorno che percossi tutti i primogeniti nel paese d'Egitto.



Lettura della profezia di Isaia (6; 1-12)
1 Nell'anno della morte del re Uzziah, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto ed elevato, e i lembi del suo manto riempivano il tempio. 2 Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno di essi aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. 3 L'uno gridava all'altro e diceva: «Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria». 4 Gli stipiti della porta furono scossi dalla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempì di fumo. 5 Allora io dissi: «Ahimé! Io sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; eppure i miei occhi hanno visto il Re, l'Eterno degli eserciti». 6 Allora uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva preso con le molle dall'altare. 7 Con esso mi toccò la bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, la tua iniquità è rimossa e il tuo peccato è espiato». 8 Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». Io risposi: «Eccomi, manda me!». 9 Allora egli disse: «Va' e di' a questo popolo: Ascoltate pure, ma senza comprendere, guardate pure, ma senza discernere! 10 Rendi insensibile il cuore di questo popolo, indurisci i suoi orecchi e chiudi i suoi occhi, affinché non veda con i suoi occhi, né oda con i suoi orecchi né intenda con il suo cuore, e così si converta e sia guarito». 11 Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose: «Finché le città siano devastate e senza abitanti, le case siano senza alcun uomo e il paese sia devastato e desolato 12 e finché l'Eterno abbia allontanato la gente e vi sia un grande abbandono in mezzo al paese.


Lettura della profezia di Isaia (19 passim.)
1 Profezia sull'Egitto.
Ecco l'Eterno che cavalca su una nuvola leggera ed entra in Egitto. Gli idoli d'Egitto barcollano davanti a lui, e il cuore degli Egiziani viene meno dentro di loro. 2 «Aizzerò Egiziani contro Egiziani, ognuno combatterà contro il proprio fratello, e ognuno contro il proprio Vicino città contro città, regno contro regno. 3 Lo spirito dell'Egitto verrà meno nel suo mezzo, e io distruggerò i suoi disegni, così essi consulteranno gli idoli e gli incantatori, i medium e i maghi. 4 Consegnerò l'Egitto nelle mani di un duro padrone, e un re crudele lo dominerà» dice il Signore, l'Eterno degli eserciti. 5 Le acque del mare si prosciugheranno, il fiume inaridirà e seccherà.
12 Dove sono ora i tuoi saggi? Te lo dichiarino ora e riconoscano ciò che l'Eterno degli eserciti ha deciso contro l'Egitto.
16 In quel giorno l'Egitto sarà come le donne, e tremerà e sarà spaventato di fronte alla mano che l'Eterno degli eserciti agiterà contro di lui.
19 In quel giorno in mezzo al paese d'Egitto vi sarà un altare consacrato all'Eterno, e una stele eretta all'Eterno presso la sua frontiera. 20 Sarà un segno e una testimonianza per l'Eterno degli eserciti nel paese d'Egitto; quando essi grideranno all'Eterno a motivo dei loro oppressori, egli manderà loro un salvatore e uno potente che li libererà. 21 L'Eterno si farà conoscere all'Egitto e gli Egiziani conosceranno l'Eterno in quel giorno; gli offriranno sacrifici e oblazioni di cibo, faranno voti all'Eterno e li adempiranno. 22 L'Eterno colpirà gli Egiziani, li colpirà e li guarirà; essi ritorneranno all'Eterno, che darà ascolto alle loro preghiere e li guarirà. 23 In quel giorno vi sarà una strada dall'Egitto all'Assiria; gli Assiri andranno in Egitto e gli Egiziani in Assiria, e gli Egiziani serviranno con gli Assiri. 24 In quel giorno Israele, il terzo con l'Egitto e con l'Assiria, sarà una benedizione in mezzo alla terra. 25 L'Eterno degli eserciti li benedirà dicendo: «Benedetto sia l'Egitto mio popolo, l'Assiria opera delle mie mani e Israele mia eredità!».


Questo è l' Apolitìkion nel Tono 1

Gioisci,Deipara Vergine piena di Grazia°:*da te infatti è sorto*il Sole di giustizia°*Cristo Dio nostro,*che illumina quanti sono nelle tenebre.*Gioisci anche tu,*o giusto vegliardo,*accogliendo fra le braccia* il liberatore delle anime nostre*che ci dona anche la resurrezione.



Per l'Orthoros:


Kondàkion aftòmelon Tono I

Tu che con la tua nascita*hai santificato il grembo verginale,*e hai benedetto le mani di Simeone,*come conveniva,*ci hai prevenuti anche ora*con la tua salvezza,*o Cristo Dio.*Da' dunque pace alla città tra le guerre* e rafforza i re che hai amato,*o solo amico degli uomini.

Lc 2; 25-32

25 Or ecco, vi era a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone; quest'uomo era giusto e pio e aspettava la consolazione d'Israele; e lo Spirito Santo era su di lui. 26 E gli era stato divinamente rivelato dallo Spirito Santo, che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore. 27 Egli dunque, mosso dallo Spirito, venne nel tempio, e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù, per fare a suo riguardo quanto prescriveva la legge, 28 egli lo prese tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: 29 «Ora, Signore, lascia che il tuo servo muoia in pace secondo la tua parola, 30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31 che tu hai preparato davanti a tutti i popoli; 32 luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».


Per la Divina Liturgia :

Apostolo ( Eb 7 ; 7-17)

7 Ora, senza alcuna contraddizione l'inferiore è benedetto dal superiore. 8 Inoltre quelli che qui ricevono le decime sono uomini mortali, là invece le riceve colui di cui è testimoniato che vive. 9 E per così dire, lo stesso Levi, che riceve le decime, fu sottoposto alla decima in Abrahamo; 10 egli infatti si trovava ancora nei lombi del padre, quando Melchisedek gli andò incontro. 11 Se dunque ci fosse stata la perfezione mediante il sacerdozio levitico (perché sotto quello fu data la legge al popolo), che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedek, e non designato invece secondo l'ordine di Aaronne? 12 Infatti, se viene cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge. 13 Ora colui del quale si dicono queste cose appartiene ad un'altra tribù, di cui nessuno ha mai servito all'altare; 14 è noto infatti che il nostro Signore è uscito da Giuda, in riferimento a cui Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. 15 E la cosa è ancora più evidente, se sorge un altro sacerdote a somiglianza di Melchisedek 16 che non è diventato tale per una legge di prescrizioni carnali, ma per la potenza di una vita indissolubile. 17 Infatti la Scrittura afferma: «Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek».


Evangelo (Lc 2;22-40)

22 Quando poi furono compiuti i giorni della purificazione di lei secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore 23 come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà chiamato santo al Signore», 24 e per offrire in sacrificio, come è detto nella legge del Signore, un paio di tortore o due giovani colombi.
25 Or ecco, vi era a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone; quest'uomo era giusto e pio e aspettava la consolazione d'Israele; e lo Spirito Santo era su di lui. 26 E gli era stato divinamente rivelato dallo Spirito Santo, che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore. 27 Egli dunque, mosso dallo Spirito, venne nel tempio, e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù, per fare a suo riguardo quanto prescriveva la legge, 28 egli lo prese tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: 29 «Ora, Signore, lascia che il tuo servo muoia in pace secondo la tua parola, 30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31 che tu hai preparato davanti a tutti i popoli; 32 luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». 33 E Giuseppe e la madre del bambino si meravigliavano delle cose che si dicevano di lui. 34 Poi Simeone li benedisse e disse a Maria sua madre: «Ecco, costui è posto per la caduta e per l'innalzamento di molti in Israele e per essere segno di contraddizione, 35 e a te stessa una spada trafiggerà l'anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». 36 Vi era anche Anna, una profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser, la quale era molto avanzata in età, avendo vissuto dopo la sua verginità sette anni con il marito. 37 Ella era vedova e, sebbene avesse ormai ottantaquattro anni, non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38 Sopraggiunta ella pure in quel momento, lodava il Signore e parlava di quel bambino a tutti coloro che aspettavano la redenzione in Gerusalemme.
39 Ora, quando ebbero compiuto tutto quello che riguardava l'osservanza della legge del Signore, ritornarono in Galilea nella loro città di Nazaret. 40 Intanto il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era su di lui.



E il mio più sincero augurio che questa santa festività rappresenti veramente per ciascuno di noi un Incontro con l'infinita e personale tenerezza di Dio .

Luca