carbonass
25-02-03, 20:48
L’esponente di An partecipò a una manifestazione nelle Marche contestata dalla Curia
Il ministro volò al solstizio
Interrogazione sul viaggio in elicottero di Alemanno. Che replica: «Nessuna irregolarità»
ROMA - Nel primo pomeriggio del 21 dicembre, un elicottero del Corpo Forestale dello Stato decolla da San Giuliano di Puglia: secondo il piano di volo, l’AB-412 biancoverde dovrebbe atterrare un’ora dopo all’aeroporto dell'Urbe per riportare a Roma il ministro dell’Agricoltura reduce da una visita ufficiale nelle zone del Molise colpite dal terremoto. A metà strada, però, c’è un cambio di programma. Gianni Alemanno chiede ai piloti di piegare verso nord-est e di puntare su Fabriano, nelle Marche, e più precisamente in direzione della stretta valle di Campodonico, dove sorge l’Abbadia di San Biagio in Caprile. All’imbrunire, l’atterraggio riesce al secondo tentativo. L’elicottero si posa su un campo ai margini di Campodonico: il ministro di Alleanza nazionale e un suo collaboratore saltano giù. Poi s’infilano in un bar e nel giro di pochi minuti vengono raccolti da un’auto che infine si dirige verso l’Abbadia. A quel punto, l’elicottero senza più il ministro a bordo è già in volo verso Roma.
IL PRETE - Un mese dopo. Il parroco del paese, don Leopoldo Paloni, firma un articolo su L’Azione , il periodico della diocesi di Fabriano, descrivendo la scena dell’atterraggio: «All’imbrunire (...) un gregge di pecore , in preda al panico per il frastuono, si disperse (...) dall’elicottero scesero due signori dall’aria distinta e con una valigetta in mano (...) A Campodonico era arrivato il ministro dell’Agricoltura on. Alemanno». Ancora dalla cronaca di don Leopoldo: «Una grossa pira era accesa a pochi metri dall’Abbadia. Forse per quello la Forestale era intervenuta? Il fuoco fu alimentato per tutta la notte e vegliato da giovani in atteggiamento di religioso silenzio. Cosa stava succedendo? In quello che per secoli era stato il luogo della fede e della preghiera di tutti gli abitanti della valle, alcuni forestieri di un’organizzazione di destra stavano celebrando il rito pagano del solstizio d’inverno!!!».
IL FUOCO - Conclude il sacerdote-giornalista a proposito dell’eventuale presenza del ministro delle Foreste al rito celtico con la pira in fiamme: «Resta da capire con quale spirito vengono vissute queste "liturgie" da parte di chi condivide responsabilità di governo con partiti di ispirazione cattolica. E’ solo un modo per sentirsi uniti e diversi dagli altri o anche qualcosa di più?».
Il ministro volò al solstizio
Interrogazione sul viaggio in elicottero di Alemanno. Che replica: «Nessuna irregolarità»
ROMA - Nel primo pomeriggio del 21 dicembre, un elicottero del Corpo Forestale dello Stato decolla da San Giuliano di Puglia: secondo il piano di volo, l’AB-412 biancoverde dovrebbe atterrare un’ora dopo all’aeroporto dell'Urbe per riportare a Roma il ministro dell’Agricoltura reduce da una visita ufficiale nelle zone del Molise colpite dal terremoto. A metà strada, però, c’è un cambio di programma. Gianni Alemanno chiede ai piloti di piegare verso nord-est e di puntare su Fabriano, nelle Marche, e più precisamente in direzione della stretta valle di Campodonico, dove sorge l’Abbadia di San Biagio in Caprile. All’imbrunire, l’atterraggio riesce al secondo tentativo. L’elicottero si posa su un campo ai margini di Campodonico: il ministro di Alleanza nazionale e un suo collaboratore saltano giù. Poi s’infilano in un bar e nel giro di pochi minuti vengono raccolti da un’auto che infine si dirige verso l’Abbadia. A quel punto, l’elicottero senza più il ministro a bordo è già in volo verso Roma.
IL PRETE - Un mese dopo. Il parroco del paese, don Leopoldo Paloni, firma un articolo su L’Azione , il periodico della diocesi di Fabriano, descrivendo la scena dell’atterraggio: «All’imbrunire (...) un gregge di pecore , in preda al panico per il frastuono, si disperse (...) dall’elicottero scesero due signori dall’aria distinta e con una valigetta in mano (...) A Campodonico era arrivato il ministro dell’Agricoltura on. Alemanno». Ancora dalla cronaca di don Leopoldo: «Una grossa pira era accesa a pochi metri dall’Abbadia. Forse per quello la Forestale era intervenuta? Il fuoco fu alimentato per tutta la notte e vegliato da giovani in atteggiamento di religioso silenzio. Cosa stava succedendo? In quello che per secoli era stato il luogo della fede e della preghiera di tutti gli abitanti della valle, alcuni forestieri di un’organizzazione di destra stavano celebrando il rito pagano del solstizio d’inverno!!!».
IL FUOCO - Conclude il sacerdote-giornalista a proposito dell’eventuale presenza del ministro delle Foreste al rito celtico con la pira in fiamme: «Resta da capire con quale spirito vengono vissute queste "liturgie" da parte di chi condivide responsabilità di governo con partiti di ispirazione cattolica. E’ solo un modo per sentirsi uniti e diversi dagli altri o anche qualcosa di più?».