PDA

Visualizza Versione Completa : Cattolicesimo, Paganesimo, Panteismo e Gnosticismo: comparazione schematica



Ichthys
02-03-03, 01:21
Cattolicesimo e ortodossia
Sostiene l'esistenza di un solo dio che si manifesta in tre forme.
Pur affermando l'alto valore della vita umana, sostiene una specie di visione servilista da parte dell'uomo verso Dio.
Ha una visione lineare e finalistica del tempo.

Paganesimo, neopaganesimo e Politeismo
Asserisce l’esistenza di molte divinità.
Nega il valore intrinseco della vita umana.
Ha una visione ciclica del tempo in opposizione a quella lineare.
Non comprende che le norme oggettivamente morali sono emanazione del divino e sono una componente essenziale di un culto vero e proprio.

Panteismo antico e new age
Sostiene che tutto ciò che appartiene al creato è divino.
Ha una concezione ciclica del tempo in opposizione a quella lineare.
Nega che Dio è un essere singolo, immutabile, perfetto, trascendente, e che necessariamente domina in maniera assoluta sull’ordine creato.

Gnosticismo antico e moderno
Sostiene l'esistenza di un unico dio di luce che si manifesta essenzialmente in tre forme e sostiene anche l'esistenza di numerose entità decadute che governano vari cieli (eoni, dimensioni spazio-temporali). Il dualismo si radicalizza nella concezione di un dio della luce e di uno del caos.
Ha una visione del tempo in parte finalistica e in parte ciclica.
Sostiene che il creato ha avuto origine da un conflitto sovrannaturale fra il bene e il male.
Considera la materia il male, mentre lo spirito è il bene.
Vede la fuga dal male nella trascendenza dello spazio e del tempo.

agaragar
02-03-03, 01:58
Originally posted by Ichthys
Cattolicesimo e ortodossia
Sostiene l'esistenza di un solo dio che si manifesta in tre forme.
Pur affermando l'alto valore della vita umana, sostiene una specie di visione servilista da parte dell'uomo verso Dio.
Ha una visione lineare e finalistica del tempo.

Paganesimo, neopaganesimo e Politeismo
Asserisce l’esistenza di molte divinità.
Nega il valore intrinseco della vita umana.
Ha una visione ciclica del tempo in opposizione a quella lineare.
Non comprende che le norme oggettivamente morali sono emanazione del divino e sono una componente essenziale di un culto vero e proprio.


Su monoteismo e politeismo ci sarebbe da discutere,
Intanto il demonio è pur sempre un'altra divinità,
poi la "trinità"
le figure degli angeli,
e per finire le migliaia e migliaia dei santi.

Per ciò che riguarda il politeismo, l'esistenza di molteplici divinità è sempre spiegato dall'esistenza di un principio unico e fondamentale che le ha create....

p es. le note deità olimpiche non sarebbero che divinità "minori" create da un principio fondamentale che aveva il potere di farlo.

Tu che ne pensi Ichthys ?

Mjollnir
02-03-03, 02:01
Non mi è chiaro questo passaggio


"Non comprende che le norme oggettivamente morali sono emanazione del divino e sono una componente essenziale di un culto vero e proprio"

non credo che si possa obiettare al paganesimo antico una fondazione meramente umana-sociale della morale. Forse questo carattere si adatta + a certi presunti "pagani" contemporanei. Si può dire + precisamente che il paganesimo contempla una grande varietà nelle declinazioni specifiche della morale. Non ammette dunque che vi sia un unico sistema morale, e che vi siano valori validi e condivisibili per tutti gli uomini. Ma è certo che all'interno di un singolo contesto o di una singola forma religiosa, anche i valori morali sono normativi e quindi si impongono come assoluti alla coscienza dell'uomo.
Se si allarga il discorso, però, si può vedere come la preoccupazione morale stessa non venga assolutizzata rispetto ad altre istanze e dimensioni della vita; ne è un esempio la straordinaria fioritura dell'arte, che sfugge ai rigidi criteri di bene-male, così come la tragedia e la poesia, che mettono in scena lo scontro tra le valutazioni morali ed il destino superindividuale ecc ecc...

Mentre si può rintracciare nella bibbia un atteggiamento ipermoralistico, dove tutto sembra essere minacciato dall'evento della caduta e dall'ossessiva esigenza di redenzione e giustificazione, nelle religioni antiche la morale si può inscrivere nel + largo concetto di "etica", che comprende sia la condotta privata che pubblica, la rettitudine interiore come la fedeltà e la pratica dei mores tramandati, nonchè l'adesione ad una norma che è anche l'ordine interno del cosmo stesso, per cui l'azione morale dell'uomo antico ha un valore anche cosmico ed ontologico, mentre a sua volta la contemplazione dell'ordine del mondo dà anche indicazioni sul problema morale.

Mjollnir
02-03-03, 02:12
In Origine Postato da Pasquin0
Su monoteismo e politeismo ci sarebbe da discutere,
Intanto il demonio è pur sempre un'altra divinità,
poi la "trinità"
le figure degli angeli,
e per finire le migliaia e migliaia dei santi.

Per ciò che riguarda il politeismo, l'esistenza di molteplici divinità è sempre spiegato dall'esistenza di un principio unico e fondamentale che le ha create....

p es. le note deità olimpiche non sarebbero che divinità "minori" create da un principio fondamentale che aveva il potere di farlo.

Tu che ne pensi Ichthys ?

Benvenuto nel forum, Pasquino, mi sembra la prima volta che intervieni qui...:)

In effetti la controversia mono-poli-teismo non è sempre chiara nei termini in cui viene impostata. Soprattutto, non si può far coincidere in modo rigoroso con l'antitesi cristianesimo-paganesimo.
Ciò per 2 motivi:

1- il politeismo non esclude il monoteismo presi astrattamente, perchè si può sempre ipotizzare una gerarchia di esseri e di potenze intermedie tra il Dio supremo ed il mondo. Nei sistemi pagani ciò è frequentissimo. Del resto vediamo che nella tarda antichità il paganesimo evolve verso uno spiccato monoteismo solare proprio sulla spinta della concorrenza cristiana;

2- d'altro canto, se vogliamo il cristianesimo è già implicitamente un pò pagano nel momento in cui non professa una unità assoluta ed introduce la trinità; concetto, questo, che a dei monoteisti rigorosi come gli islamici fa giustamente dire che i cattolici sono idolatri. Che dire poi del culto dei santi, che storicamente e materialmente si presenta proprio come una continuazione implicita del paganesimo ?

Penso che il punto discriminante non sia quindi il numero degli dei, quanto la natura del Dio supremo ed i rapporti che esso intrattiene con l'universo. E' solo partendo da una assoluta trascendenza e alterità che la pluralità degli dei diventa impossibile.

Ichthys
02-03-03, 02:50
Originally posted by Pasquin0
Su monoteismo e politeismo ci sarebbe da discutere,
Intanto il demonio è pur sempre un'altra divinità,
poi la "trinità"
le figure degli angeli,
e per finire le migliaia e migliaia dei santi.

Per ciò che riguarda il politeismo, l'esistenza di molteplici divinità è sempre spiegato dall'esistenza di un principio unico e fondamentale che le ha create....

p es. le note deità olimpiche non sarebbero che divinità "minori" create da un principio fondamentale che aveva il potere di farlo.

Tu che ne pensi Ichthys ?

Come gnostico rispondo citando la frase di sopra, ma modificandola così: "l'esistenza di molteplici divinità è sempre spiegato dall'esistenza di un principio unico e fondamentale che le ha emanate.... "

Albino Cecina
02-03-03, 03:16
Originally posted by Mjollnir
1- il politeismo non esclude il monoteismo presi astrattamente, perchè si può sempre ipotizzare una gerarchia di esseri e di potenze intermedie tra il Dio supremo ed il mondo. Nei sistemi pagani ciò è frequentissimo. Del resto vediamo che nella tarda antichità il paganesimo evolve verso uno spiccato monoteismo solare proprio sulla spinta della concorrenza cristiana


In effetti nell'antichità non erano affatto in contraddizione tra loro, semplicemente perché, da una parte, il politeismo era la descrizione della realtà ("esistono molte divinità"), dall'altra il monoteismo era una possibile spiegazione filosofica della natura di queste divinità ("sono emanazioni di un'unico grande Dio").
In seguito alla "occupazione militare cristiana" dell'idea monoteica, si è dovuto introdurre il concetto di Enoteismo col quale oggi si indica il culto solare dell'ultima fase dell'Impero: il Sole come immagine e sintesi di tutti gli altri dèi, che però continuano ad essere onorati.

Sul politeismo comunque ritengo personalmente valido quanto ha scritto Danielou nel suo "Miti e dèi dell'India" ("La teoria del politeismo").