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Visualizza Versione Completa : Gli Dèi etnarchi, ovvero differenzialismo pagano



Mjollnir
11-03-03, 01:34
“Donde deriva allora questa diversità fra le nazioni, in fatto di costumi e di leggi?”

Flavio Claudio Giuliano, Discorsi contro i Galilei, 131 D


“ […] alla maniera di tutti gli altri uomini, ognuno dei quali riserva onori ai costumi aviti, comunque questi siano stati introdotti […] Tale differenziazione sembra corrispondere non solo al fatto che gli uomini si sono proposti delle leggi differenti le une dalle altre e perché è necessario che, in ogni Stato, i cittadini seguano le leggi stabilite; ma ancora perché è plausibile che in principio le diverse contrade della terra siano state ripartite come tanti governi fra altrettante potenze che le amministrino ciascuna a suo modo, e che in ogni regione tutta va bene quando si governi secondo le regole che quelle hanno istituito. Così, vi sarebbe empietà ad infrangere le leggi che sono stabilite dall’origine”


Celso, Discorso di verità, V - 25


“Come se appunto i popoli d’Asia, d’Europa, di Libia, Elleni e barbari si potessero accordare per osservare una sola norma fino ai confini ultimi della Terra ! Chi riesce a credere questo non capisce un bel niente !!”

Celso, Discorso di verità, VIII - 72


“[…] circa la differenza dei costumi e delle leggi, né Mosè né alcun altro ci ha illuminato. E tuttavia fra gli uomini la differenza tra i costumi e le istituzioni politiche delle nazioni è in ogni modo + grande della differenza relativa al loro linguaggio”

Flavio Claudio Giuliano, Discorsi contro i Galilei, 138 A


“Se la differenza nelle leggi e nei costumi non l’hanno posta, per ogni nazione, un Dio etnarca, un angelo a lui subordinato […] mi si indichi come e da quale altra causa siano state originate queste differenze. Infatti non basta dire Dio disse e così fu. Bisogna invece che la natura delle cose create si accordino con gli ordini di Dio”

Flavio Claudio Giuliano, Discorsi contro i Galilei, 143 B


“Dunque se egli, come ordinò che le lingue fossero confuse e non fossero tra loro in assonanza, così dispose anche le istituzioni politiche dei popoli […] né ci creò perché eliminassimo questa dissonanza. Bisognava infatti, prima di tutto, che differenti nature inerissero in chi diversamente si sarebbe comportato fra i popoli”.

Flavio Claudio Giuliano, Discorsi contro i Galilei, 143 D

Paul Atreides
11-03-03, 19:09
''Infatti i nostri dicono che il demiurgo è comune padre e re di tutti, ma che le altre funzioni sono state da lui assegnate a Dei etnarchi dei popoli e a Dei protettori di città, ciascuno dei quali amministra la sua parte conformemente a se stesso''

Giuliano Augusto, ''Discorsi contro i galilei'', 115 D.