Nirvana
17-03-03, 22:31
L'australiano vince a Indian Wells e conserva la leadership del ranking Atp dall'assalto di Agassi. Tra le donne si impone la fidanzata di Lleyton, Kim Clijsters.
MILANO, 17 marzo 2003 - Nell'aria di Indian Wells si respirava profumo di sorpresa perché Andre Agassi era arrivato così vicino a Lleyton Hewitt che bastava un piccolo scivolone dell'australiano per consentire all'ormai 33enne tennista di Las Vegas di tornare, anche soltanto per una settimana, al primo posto del ranking mondiale. E invece è uscita la cattiveria e la grinta dell'australiano che, giorno dopo giorno, ha interpretato il torneo come se ogni turno rappresentasse una finale. L'esordio contro il marocchino El Aynaoui, che lo aveva battuto all'Open d'Australia, è stato da brivido perché Hewitt ha dovuto fronteggiare tre match point, ma poi il suo tennis è parso un rullo compressore contro Kafelnikov, Coria, Ginepri, Spadea e in finale contro Kuerten.
Purtroppo l'epilogo non è stato all'altezza del torneo visto che a contendere il titolo a Hewitt c'era un Kuerten stremato dalla fatica di aver disputato poche ore prima del match la semifinale contro il tedesco Rainer Schuettler, rinviata a domenica per la pioggia di sabato. E così un 6-1 6-1 senza storia ha regalato all'australiano il 19° torneo della carriera e la permanenza al primo posto del ranking mondiale per la 70esima settimana conclusiva. Nella storia del computer hanno saputo fare meglio soltanto Jimmy Connors, 160 settimane consecutive da numero 1, Ivan Lendl con 157 e Pete Sampras con 102. Questi tre tennisti hanno anche altre tre serie più lunghe di quella di Hewitt; 84 per Connors, 82 per Sampras e 80 per Lendl. Kuerten però non ha demeritato battendo durante la settimana Goran Ivanisevic, Roger Federer, Agustin Calleri, James Blake e in semifinale Schuettler e diventando il primo non statunitense capace di raggiungere la finale nei quattro Masters Series nordamericani (Indian Wells, Miami, Canadian Open e Cincinnati).
La festa in casa Hewitt si era aperta con la vittoria della fidanzata Kim Clijsters che con un 6-4 7-5 ha impedito alla statunitense Lindsay Davenport di vincere a Indian Wells per la terza volta in carriera dopo le affermazioni del 1997 e del 2000. Ormai la Clijsters sembra l'unica in grado di reggere il passo delle scatenate Williams che però in California non hanno giocato. Ora i due circuiti Atp e Wta si prendevo due giorni di pausa per iniziare da mercoledì 19 il secondo Masters Series della stagione, quello ricchissimo di Miami che si gioca nel mega impianto di Key Biscayne. Per tradizione e per montepremi (3.250.000 $ per gli uomini e 2.960.000 $ per le donne) il torneo di Miami è di certo il quinto più importante della stagione dopo i quattro dello Slam.
MILANO, 17 marzo 2003 - Nell'aria di Indian Wells si respirava profumo di sorpresa perché Andre Agassi era arrivato così vicino a Lleyton Hewitt che bastava un piccolo scivolone dell'australiano per consentire all'ormai 33enne tennista di Las Vegas di tornare, anche soltanto per una settimana, al primo posto del ranking mondiale. E invece è uscita la cattiveria e la grinta dell'australiano che, giorno dopo giorno, ha interpretato il torneo come se ogni turno rappresentasse una finale. L'esordio contro il marocchino El Aynaoui, che lo aveva battuto all'Open d'Australia, è stato da brivido perché Hewitt ha dovuto fronteggiare tre match point, ma poi il suo tennis è parso un rullo compressore contro Kafelnikov, Coria, Ginepri, Spadea e in finale contro Kuerten.
Purtroppo l'epilogo non è stato all'altezza del torneo visto che a contendere il titolo a Hewitt c'era un Kuerten stremato dalla fatica di aver disputato poche ore prima del match la semifinale contro il tedesco Rainer Schuettler, rinviata a domenica per la pioggia di sabato. E così un 6-1 6-1 senza storia ha regalato all'australiano il 19° torneo della carriera e la permanenza al primo posto del ranking mondiale per la 70esima settimana conclusiva. Nella storia del computer hanno saputo fare meglio soltanto Jimmy Connors, 160 settimane consecutive da numero 1, Ivan Lendl con 157 e Pete Sampras con 102. Questi tre tennisti hanno anche altre tre serie più lunghe di quella di Hewitt; 84 per Connors, 82 per Sampras e 80 per Lendl. Kuerten però non ha demeritato battendo durante la settimana Goran Ivanisevic, Roger Federer, Agustin Calleri, James Blake e in semifinale Schuettler e diventando il primo non statunitense capace di raggiungere la finale nei quattro Masters Series nordamericani (Indian Wells, Miami, Canadian Open e Cincinnati).
La festa in casa Hewitt si era aperta con la vittoria della fidanzata Kim Clijsters che con un 6-4 7-5 ha impedito alla statunitense Lindsay Davenport di vincere a Indian Wells per la terza volta in carriera dopo le affermazioni del 1997 e del 2000. Ormai la Clijsters sembra l'unica in grado di reggere il passo delle scatenate Williams che però in California non hanno giocato. Ora i due circuiti Atp e Wta si prendevo due giorni di pausa per iniziare da mercoledì 19 il secondo Masters Series della stagione, quello ricchissimo di Miami che si gioca nel mega impianto di Key Biscayne. Per tradizione e per montepremi (3.250.000 $ per gli uomini e 2.960.000 $ per le donne) il torneo di Miami è di certo il quinto più importante della stagione dopo i quattro dello Slam.