PDA

Visualizza Versione Completa : inquinamento luminoso



fede2377
28-03-03, 10:38
'Il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me' sono le due cose che riempiono l'animo di Emanuel Kant 'di ammirazione e venerazione' perché 'di queste due cose io non ho bisogno di cercarle: io le vedo davanti a me'. Ma sarebbe ancora vero, almeno per quel che riguarda il cielo stellato? Decisamente no, secondo i parlamentari italiani che denunciano la 'scomparsa' della notte a causa dell'inquinamento luminoso e, come quelli di altri Paesi europei, cercano di correre ai ripari chiedendo che il firmamento notturno sia considerato dall'Unesco come patrimonio dell'Umanità. Perché a differenze di quel che sosteneva Kant nella 'Critica della ragion pratica', non è per troppe tenebre, ma per eccesso di luce che le stelle non si vedono più nella parte del mondo più ricca e urbanizzata.

Per secoli e secoli le stelle hanno evocato le dimensioni dello spirito e della memoria, dei sentimenti e della riflessione filosofica, della scienza e dell'esoterismo e ora, per il 90% della popolazione europea e nordamericana, sono quasi scomparse, cancellate da 'una nebbia luminosa causata da luce eccessiva e mal direzionata, con danni ambientali, sociali, culturali, scientifici, emotivi e sprechi energetici ed economici'. Così si legge nel testo della risoluzione votata in commissione Esteri della Camera, primo firmatario Valerio Calzolaio, Ds, che impegna il Governo italiano a proporre in sede Unesco il cielo stellato come patrimonio dell'umanità.

Il danno emotivo non è minore a qualunque altro, secondo i parlamentari. Ed in effetti la visione del cielo stellato è da sempre ispiratrice di filosofi e poeti. è la promessa del Paradiso per Dante e Virgilio al termine del lungo viaggio nell'Inferno; a Cavarodossi rievocano i ricordi felici dell'amore con Tosca, prima dell'esecuzione; per Giuseppe Ungaretti con le stelle 'tornano in alto ad ardere le favole'. E Sandro Penna sente nelle 'stelle in corsa l'amore della vita'. E nel disegno notturno degli astri tutte le civiltà hanno cercato di leggere la propria storia e di indovinare il proprio futuro.

'Già l'Unesco nel 1992 ha promulgato la dichiarazione dei diritti delle generazioni future in cui viene espressamente sancito il diritto alla conservazione del cielo, in tutta la sua purezza', ricorda la risoluzione che impegna il Governo, dunque, 'ad agire in sede internazionale, in particolare durante la Presidenza italiana del'Ue, affinché il cielo notturno venga dichiarato e considerato un bene ambientale da tutelare al fine di consentire alle generazioni presenti e future la possibilità di continuare a conoscere, studiare e ammirare il cielo stellato e i suoi fenomeni'.

fonte: Newton