VELENO
31-03-03, 01:16
In gara-4 della finale scudetto salta ancora il fattore campo. Chitarroni con una tripletta guida i suoi al 6-3 che rimette in parità la serie.
ASIAGO (Vi), 29 marzo 2003 - Finirà che il Milano chiederà di giocare le gare casalinghe all'Odegar e l'Asiago all'Agorà. Per la quarta volta consecutiva il fattore campo salta e i campioni d'Italia tornano in parità nella serie, giocando una partita inappuntabile sotto il punto di vista tattico. Il risultato non fa una piega. L'Odegar presenta un colpo d'occhio eccezionale, ma il Milano non si fa certo impressionare e parte in quarta. Dopo due minuti i Vipers sono già sul tabellone, grazie ad una conclusione potentissima di Cowie che sorprende nettamente Streit. La reazione asiaghese è veemente e viene concretizzata dal Falco di Gallio, all'anagrafe Lucio Topatigh, smarcato splendidamente da Luca Rigoni, una delle più belle sorprese della serie. Nella parte centrale e conclusiva il Milano prende in mano il gioco, centra due pali con Nardella e Hollinger e poi trova due reti con lo straordinario Mario Brian Chitarroni, la prima su un rimbalzo concesso da uno Streit non al massimo, poi con una verticalizzazione impressionante, marchio di fabbrica di questo fantastico giocatore che da 15 anni calca le piste europee con grandi risultati.In apertura di periodo centrale il Milano sfrutta a dovere una doppia superiorità numerica e con Busillo e per la prima volta nella serie una squadra riesce a prendere tre gol di scarto. Sembra fatta per la squadra di Adolf Insam, che ancora una volta, però, commette l'errore di rilassarsi. Bergkvist e Kortelainen confezionano l'azione che consente a Laplante di riportare sotto i suoi. Poi i padroni di casa sprecano un paio di ghiotte opportunità di giocare in 5 contro 3, ma trovano una mano inaspettata da cronometristi e Muzzatti. I primi fanno durare il tempo almeno una cinquantina di secondi in più del dovuto, il secondo si fa infilare da un innocuo tiro di Cirone, a tempo che sarebbe stato abbondantemente scaduto. Il terzo tempo si apre con l'ennesimo doppio uomo in più per Lecompte e compagni, che ancora una volta non concretizzano. Molto più pratico è il Milano, che in power-play segna il decisivo 5-3 con una magia sotto porta dell'ispiratissimo Lefebvre. Laporte gioca la carta del sesto uomo di movimento, ma viene punito dal solito immarcescibile Chitarroni, che firma la tripletta e chiude l'incontro.
Cronaca gara 1 (http://www.gazzetta.it/statics/saltri/pp_3.0.963501399.html)
Cronaca gara 2 (http://www.gazzetta.it/common/popup.jhtml?eomid=3.0.966541313)
Cronaca gara 3 (http://www.gazzetta.it/statics/saltri/pp_3.0.968293531.html)
ASIAGO (Vi), 29 marzo 2003 - Finirà che il Milano chiederà di giocare le gare casalinghe all'Odegar e l'Asiago all'Agorà. Per la quarta volta consecutiva il fattore campo salta e i campioni d'Italia tornano in parità nella serie, giocando una partita inappuntabile sotto il punto di vista tattico. Il risultato non fa una piega. L'Odegar presenta un colpo d'occhio eccezionale, ma il Milano non si fa certo impressionare e parte in quarta. Dopo due minuti i Vipers sono già sul tabellone, grazie ad una conclusione potentissima di Cowie che sorprende nettamente Streit. La reazione asiaghese è veemente e viene concretizzata dal Falco di Gallio, all'anagrafe Lucio Topatigh, smarcato splendidamente da Luca Rigoni, una delle più belle sorprese della serie. Nella parte centrale e conclusiva il Milano prende in mano il gioco, centra due pali con Nardella e Hollinger e poi trova due reti con lo straordinario Mario Brian Chitarroni, la prima su un rimbalzo concesso da uno Streit non al massimo, poi con una verticalizzazione impressionante, marchio di fabbrica di questo fantastico giocatore che da 15 anni calca le piste europee con grandi risultati.In apertura di periodo centrale il Milano sfrutta a dovere una doppia superiorità numerica e con Busillo e per la prima volta nella serie una squadra riesce a prendere tre gol di scarto. Sembra fatta per la squadra di Adolf Insam, che ancora una volta, però, commette l'errore di rilassarsi. Bergkvist e Kortelainen confezionano l'azione che consente a Laplante di riportare sotto i suoi. Poi i padroni di casa sprecano un paio di ghiotte opportunità di giocare in 5 contro 3, ma trovano una mano inaspettata da cronometristi e Muzzatti. I primi fanno durare il tempo almeno una cinquantina di secondi in più del dovuto, il secondo si fa infilare da un innocuo tiro di Cirone, a tempo che sarebbe stato abbondantemente scaduto. Il terzo tempo si apre con l'ennesimo doppio uomo in più per Lecompte e compagni, che ancora una volta non concretizzano. Molto più pratico è il Milano, che in power-play segna il decisivo 5-3 con una magia sotto porta dell'ispiratissimo Lefebvre. Laporte gioca la carta del sesto uomo di movimento, ma viene punito dal solito immarcescibile Chitarroni, che firma la tripletta e chiude l'incontro.
Cronaca gara 1 (http://www.gazzetta.it/statics/saltri/pp_3.0.963501399.html)
Cronaca gara 2 (http://www.gazzetta.it/common/popup.jhtml?eomid=3.0.966541313)
Cronaca gara 3 (http://www.gazzetta.it/statics/saltri/pp_3.0.968293531.html)