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Nirvana
31-03-03, 21:42
Gemellaggio per gli ultras in carcere

Sit-in di laziali e romanisti davanti a Regina Coeli per solidarietà agli Irriducibili


«Ultras liberi, ultras liberi». Non lo gridavano solo gli Irriducibili della Lazio ieri pomeriggio davanti a Regina Coeli. C’erano anche esponenti dei Boys della Roma, degli Ultras romani e dell’Inter Club di Roma. In tutto circa 500 persone, forse di più, guardati a vista da un imponente spiegamento di forze dell’ordine.
Il sit-in è la risposta dei tifosi laziali agli arresti che nelle ultime settimane hanno portato dietro le sbarre una trentina di ultrà biancocelesti (tra cui il portavoce Fabrizio Toffolo) per diverse ragioni: per i tafferigli accaduti alla stazione di Firenze, per quelli alla stazione Termini in occasione della trasferta di Torino e per gli scontri avvenuti al termine della partita amichevole tra Lazio e Juventus.
All’appello hanno risposto persone di tutte le età e anche di fede calcistica diversa. Nonni e nipoti, uno a fianco all’altro con la stessa sciarpa biancazzurra al collo, e poi ragazzi con il cappellino della Roma, famiglie intere con figli ancora nel carrozzino ma già con la maglietta della Lazio addosso. Sul lungotevere capeggiava un grande striscione: «Oggi la partita più importante: ultras liberi», dall’altra parte della strada un altro sorretto quasi solo da donne: «Non 30 ma 10.000 colpevoli» riferito alla capienza dell’intera Curva Nord dell’Olimpico. Molti i cori contro la Digos, contro i carabinieri e i magistrati ma soprattutto i manifestanti hanno urlato la loro solidarietà per gli ultras in carcere.
Al microfono si sono alternati Fabrizio Piscitelli, Diabolik, Claudio Corbolotti ma anche il consigliere del primo municipio (An) Alessandro Cochi.
Impressionante lo spiegamento di forze dell’ordine: almeno sei blindati della polizia, uno dei carabinieri e altre jeep e agenti, con caschi e scudi, agli ordini del dirigente del commissariato Trastevere Pietro Dominici, pronti ad intervenire nel caso la situazione fosse degenerata.
«Il sit-in di oggi - si legge sul volantino distribuito - vuole essere non solo un atto di solidarietà verso chi ora è in carcere ma anche una menifestazione di protesta contro una repressione sproporzionata che stiamo subendo». Per Piscitelli «i veri delinquenti sono a spasso e la polizia si sfoga con noi». I laziali oggi detenuti sono in stato di custodia cautelare che è giustificata da indizi di grave colpevolezza, dal pericolo che l’indagato possa fuggire o inquinare le prove o addirittura compiere altri delitti - spiega - Ma che senso ha emettere questo provvedimento dopo più di tre mesi? Se i ragazzi avessero voluto sarebbero potuti fuggire, avrebbero potuto inquinare le prove e compiere tranquillamente dei reati».
Al sit-in ha preso parte anche Mauro Turenci, il responsabile di Trenitalia alla stazione di Firenze Campo Marzio che ha scritto una lettera aperta al questore di Firenze e il portavoce dei Boys della Roma Paolo Zappavigna e anche Maurizio Boccacci leader del disciolto Movimento Politico Occidentale che ha detto: «Qui non c'entra la politica».
Il prossimo appuntamento è per venerdì quando è in programma a Roma la manifstazione di tutti i tifosi d’Italia.