Felix (POL)
02-04-03, 02:54
vedendo il macello che stanno facendo gli anglo-americani in Iraq, viene alla mente ovviamente ciò che fecero per "liberare" l'Italia dalla dittatura di Mussolini nel 1943-45.
I paralleli si sprecano:
-Hussein come Mussolini: un dittatore scomodo da eliminare (prima però Hussein faceva comodo contro l'Iran fondamentalista, e Mussolini faceva comodo contro la Germania revisionista e riarmamentista). Il dittatore avversario viene caricaturizzato e demonizzato, risaltandone gli aspetti grotteschi e meschini.
-la guerra come guerra "di liberazione" (non geopolitica e per interessi concreti, come in effetti è)
-la pesantissima propaganda che offusca e distorce la verità sul conflitto, arrivando a punte di ipocrisia e menzogna sbalorditive ("danni collaterali", "armi intelligenti" e "bombardamenti chirurgici" oggi, come ieri si parlava di "bombardamenti strategici")
-il nazionalismo esaltato di yankees e inglesi, con punte di odio viscerale e spropositato verso "il nemico". Il loro nazionalismo è "buono", quello dei nemici è "cattivo" (come se fossero gli unici popoli ad aver diritto a coltivare l'amor proprio nazionale)
-la sproporzione di mezzi e tecnologia. Per disgrazia di tutti, gli anglo-americani dispongono di capacità economica e tecnologica superiore a qualunque potenziale avversario
-i metodi spietati, cinici e criminali della guerra, che ammettono il bombardamento della popolazione civile, ed in genere il disprezzo per le convenzioni internazionali che limitano e "civilizzano" la guerra (ma poi rinfacciano al nemico di non rispettare quelle stesse regole che essi sono i primi a violare).
Il cinismo include non solo la popolazione civile, ma anche il patrimonio storico ed artistico del paese avversario: ieri bombardavano località italiane ricchissime di arte (Montecassino, Roma...), oggi bombardano e rischiano di distruggere monumenti antichissimi, ziggurat mesopotamiche e moschee medievali... (e loro che criticavano i talebani per aver distrutto i budda di Bamyan...)
-l'appoggio a fazioni, gruppi etnici e movimenti alleati spesso animati da spirito di vendetta criminale contro il paese o la popolazione "nemica". Nel 1945 gli angloamericani chiusero entrambi gli occhi di fronte ai massacri brutali commessi dagli slavi nella venezia giulia contro gli italiani, oggi passano sotto silenzio le vendette etniche dei loro alleati afgani dell'alleanza del nord.
-l'atteggiamento si superiorità morale che assumono gli anglo-americani (loro stanno sempre dalla parte "del bene", il nemico è "cattivo" (nel loro gergo: antidemocratico, totalitario, genocida, ecc...)
-la criminalizzazione dell'avversario, che porta all'idea di "giudicare" il nemico vinto, non considerandolo quindi un belligerante sconfitto, ma solamente una specie di delinquente
-le pressioni, i ricatti e le minacce larvate o palesi verso paesi terzi perchè "si allineino" alla loro politica bellica. Loro vogliono apparire sempre come "gli alleati" alla guida di vaste coalizioni di paesi che dimostrerebbero un consenso "democratico" internazionale alle loro guerre...
è un luogo comune (sbagliato) dire che la Storia "si ripete", ma ci sono -vichianamente´- "corsi e ricorsi", indubbie continuità temporali ed evidenti deja' vu...
I paralleli si sprecano:
-Hussein come Mussolini: un dittatore scomodo da eliminare (prima però Hussein faceva comodo contro l'Iran fondamentalista, e Mussolini faceva comodo contro la Germania revisionista e riarmamentista). Il dittatore avversario viene caricaturizzato e demonizzato, risaltandone gli aspetti grotteschi e meschini.
-la guerra come guerra "di liberazione" (non geopolitica e per interessi concreti, come in effetti è)
-la pesantissima propaganda che offusca e distorce la verità sul conflitto, arrivando a punte di ipocrisia e menzogna sbalorditive ("danni collaterali", "armi intelligenti" e "bombardamenti chirurgici" oggi, come ieri si parlava di "bombardamenti strategici")
-il nazionalismo esaltato di yankees e inglesi, con punte di odio viscerale e spropositato verso "il nemico". Il loro nazionalismo è "buono", quello dei nemici è "cattivo" (come se fossero gli unici popoli ad aver diritto a coltivare l'amor proprio nazionale)
-la sproporzione di mezzi e tecnologia. Per disgrazia di tutti, gli anglo-americani dispongono di capacità economica e tecnologica superiore a qualunque potenziale avversario
-i metodi spietati, cinici e criminali della guerra, che ammettono il bombardamento della popolazione civile, ed in genere il disprezzo per le convenzioni internazionali che limitano e "civilizzano" la guerra (ma poi rinfacciano al nemico di non rispettare quelle stesse regole che essi sono i primi a violare).
Il cinismo include non solo la popolazione civile, ma anche il patrimonio storico ed artistico del paese avversario: ieri bombardavano località italiane ricchissime di arte (Montecassino, Roma...), oggi bombardano e rischiano di distruggere monumenti antichissimi, ziggurat mesopotamiche e moschee medievali... (e loro che criticavano i talebani per aver distrutto i budda di Bamyan...)
-l'appoggio a fazioni, gruppi etnici e movimenti alleati spesso animati da spirito di vendetta criminale contro il paese o la popolazione "nemica". Nel 1945 gli angloamericani chiusero entrambi gli occhi di fronte ai massacri brutali commessi dagli slavi nella venezia giulia contro gli italiani, oggi passano sotto silenzio le vendette etniche dei loro alleati afgani dell'alleanza del nord.
-l'atteggiamento si superiorità morale che assumono gli anglo-americani (loro stanno sempre dalla parte "del bene", il nemico è "cattivo" (nel loro gergo: antidemocratico, totalitario, genocida, ecc...)
-la criminalizzazione dell'avversario, che porta all'idea di "giudicare" il nemico vinto, non considerandolo quindi un belligerante sconfitto, ma solamente una specie di delinquente
-le pressioni, i ricatti e le minacce larvate o palesi verso paesi terzi perchè "si allineino" alla loro politica bellica. Loro vogliono apparire sempre come "gli alleati" alla guida di vaste coalizioni di paesi che dimostrerebbero un consenso "democratico" internazionale alle loro guerre...
è un luogo comune (sbagliato) dire che la Storia "si ripete", ma ci sono -vichianamente´- "corsi e ricorsi", indubbie continuità temporali ed evidenti deja' vu...