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Visualizza Versione Completa : Una Favola, Verosimile - Lettera Dalla Europa



Ulrich Realist
10-04-03, 21:17
UNA FAVOLA (VEROSIMILE )


Successe in tempi molto lontani, nei Paesi della U.E. a Nord delle Alpi.

In Europa alcuni uomini illuminati andarono a caccia di valori. Si dice che fossero di stirpe germanica (alemani o franchi). Qualcuno invece sostiene che fossero degli anglosassoni.

Questi illuminati, dopo lungo cercare, catturarono il valore organizzazione. Incontrandola per la prima volta, le fecero dei tests (sui processi mentali e nella vita di tutti i giorni). Ne apprezzarono i risultati e pensarono di utilizzarla.

La educarono, le misero allora addosso dei bei vestiti, poi un cappello a cilindro, con su la scritta: VALORE PRIMARIO. Poi la mandarono in giro, con la raccomandazione di infilarsi e lasciar traccia in ogni angolo dei Paesi europei.

Si tratta di un valore furbo ed inoltre capace di strategia. Nei suoi lunghi giri, si presento’ dapprima ai capi e direttori, governanti e principi. Fece dei bei discorsi, fu eloquente. Spiego’come il suo uso poteva estendere benefici effetti non solo ad ogni attività ben condotta, ma anche ai processi mentali. Mostro’ l’interesse e la convenienza di chiamarla in causa il più possibile. Predisse che, se un giorno fosse stato creato il villaggio globale, la vita sociale sarebbe divenuta notevolmente complicata, creando cosi la assoluta necessità di organizzarsi.

Una caratteristica dell’organizzazione é il suo spettro molto ampio. La sue grandi capacità strategiche gli permisero di entrare in gioco prima in quei settori e livelli ove poteva avere più influenza. Poi, man mano, scese anche ai bassi livelli.

Nei Paesi ove fu meglio accolta, l’organizzazione fece un buon lavoro. Aiuto’ le culture e i cittadini a lavorare, in modo tale che i risultati di un’attività fossero il più vicini possibile alle previsioni e agli obiettivi iniziali.

Cosa successe in Italia ? Non so, ma ho cercato di informarmi. Qualcuno mi ha detto che, poiché la cultura italiana ha una larga base artistica, era impossibile rendere compatibili organizzazione e arte.
Altri pensano che, vista la diffusione dei comportamenti istintivi in Italia, l’introduzione della organizzazione avrebbe messo a rischio tali modi di fare, cosi tradizionali. Forse, in questo caso, ci sono due verità.

Un’altra versione é che l’organizzazione esiste in Italia. Si tratta di un valore furbo e, come tale, si nasconderebbe ogni volta che teme di soccombere. Si ritroverebbe quindi in anfratti, località segrete, punti ove non rischia di soccombere all’istinto o all’arte. Pare anche che abbia eliminato la scritta dal suo cappello, per non urtare i cittadini.

Ho consultato un paio di professoroni, lunga barba ed esperienza, per sapere come essa funziona. Il primo mi dice che bisognerebbe applicare l’organizzazione ai processi mentali, agli sviluppi del cervello, per avere dei ritorni in efficienza. L’altro invece mi ha detto che cio’ non é possibile, perché in caso di tipologia artistica o istintiva, il cervello andrebbe in corto circuito (nevrosi sembra). Allora egli consiglia di applicare l’organizzazione alle azioni della vita di tutti i giorni. Anche qui, due verità !

Allora ho capito che dovro’, per concludere, fare uno studio approfondito, sto già cercando la bibliografia. Qualcuno mi aiuta ?
Comunque sia, secondo uno studioso, questa situazione incerta determinerebbe nel nostro Paese grossi scostamenti tra gli obiettivi dichiarati all’inizio di alcune attività sociali e i risultati ottenuti alla fine. Non garantisco che sia vero, ma spero di saperlo presto.
Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr

P.S. Le persone interessate ad esempi classici, ufficiali, della organizzazione italiana, possono chiedermeli. Rispondero’ volentieri.

Un esempio nella U.E.: i Francesi fanno colazione con pane, burro e organizzazione. Chi preferisce il croccante, si serve dei wafers alla vaniglia e logica.

Il sistema sanitario francese é forse il migliore d’Europa. Rapido, razionale, affidabile, alla portata di tutti. Centinaia di Italiani (pellegrini sanitari) vengono a servirsene per avere cure di buona qualità. I malati italiani sono tanti che, in alcuni ospedali parigini, le infermiere capiscono la nostra lingua.

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(BOZZA BASE DI DISCUSSIONE)

EUROPEIZZARE L’ITALIA , CON QUALCHE VALORE



Obiettivo: aumentare la competitività del Paese

Perché il sistema Italia si avvicini, come efficenze e qualità di prodotti e servizi, agli altri Paesi della U.E., ci vorrà una reintroduzione di alcuni valori, che sono stati spesso accantonati. Tali valori dovranno essere reintrodotti in alcuni settori, là dove erano spariti.

Un primo tentativo di listarli é riportato di sotto. Il concetto di base ne é: la promozione di tali valori, una volta proposta da un’associazione di cittadini preoccupati del futuro del Paese, dovrà essere discussa a livello nazionale. Indi imposta con impegno e strumenti adeguati dalle autorità, allo scopo di rendere l’economia italiana competitiva. Uno dei più importanti strumenti sarà l’uso nelle scuole di una nuova e adeguata pedagogia, che punti sui valori sotto elencati.

Le resistenze che nasceranno saranno certamente legate al desiderio di alcuni di conservare nicchie e fette di potere antiquate, che possono essere fonte di strozzature per altri (colli di bottiglia, li chiama Ciampi). Con determinazione esse potranno essere vinte.

I VALORI

L’organizzazione (e la programmazione ad essa collegata) dovrà essere introdotta ovunque non esista e divenire un valore primario, come lo é già negli altri Paesi della U.E.;
La chiarezza nella espressione orale e scritta va perseguita ovunque, specie nelle scuole, nelle leggi e regolamenti, nei documenti ufficiali

Promuovere con insistenza la riflessione, che dovrà essere preferita rispetto alle scelte intuitive. Soprattutto quando una decisione ha conseguenze di larga portata. Promuovere inoltre l’uso della logica e del realismo, i quali sono tanto più necessarii, quanto più un fenomeno complesso é soggetto a molte influenze, quando si hanno conseguenze sui costi e su risultati finali di un’attività.

Contemporanea promozione della conoscenza dei diritti da parte dei cittadini. Necessità di attuarli sempre e ovunque.

CONSEGUENZE

Dopo l’applicazione, con determinazione e impegno, dei suddetti valori, di conseguenza tenderanno via via a diminuire/scomparire le incertezze, le zone grige nelle leggi, regolamenti, contratti, manuali, etc., che sono talvolta causa di strozzature. Diverranno rare le sopraffazioni dello stato sui cittadini.
Le gestioni di enti pubblici (ma vedi sotto), di imprese, condominii, etc potranno divenire
più efficienti. Diminuiranno le incertezze e strozzature. L’affidabilità degli attori sociali
(che é una delle basi di una buona società) andrà aumentando.


NELLA SOCIETA TUTTA

La reintroduzione del senso di responsabilità, che già esiste come valore primario diffuso negli altri Paesi della U.E., dovrà essere promossa in tutta la società, incluse la scuola e la formazione alle professioni. Responsabilità del proprio operato e impegno sono valori intimamente legati. Perché la reintroduzione della responsabilità sia effettiva, ci vorrà oculatezza, buon senso, riflessione su modi e conseguenze del cambiamento. E impegno dei vertici.


NEL SETTORE PUBBLICO

Reintroduzione della selezione della classe dirigente per merito ed esperienza, non più per allacci personali o di clans. Valutazione dell’operato delle persone fatta con realismo ed obiettività. Fine dell’impunità.

CONSEGUENZE

Diminuirà col tempo il senso di sicurezza di piccoli e grandi VIPs e l’impunità per i nullafacenti. Aumenterà la motivazione, le carriere dovranno dipendere
dal merito e dall’impegno. Ritornerà il senso del dovere legato al ruolo ricoperto.
Ritornerà anche l’impegno, l’obbligo di servire il cittadino. Alle poltrone sarà di nuovo legata la responsabilità del proprio operato, da privilegiare rispetto all’uso del potere per scopi personali, che é oggi possibile.

SE NON RINNOVIAMO

Se non fosse deciso un rinnovamento simile, dovremmo riconoscere apertamente che non siamo capaci di applicare la costituzione (1) e le leggi per tutti i cittadini (la divaricazione fra i sacri testi e la realtà).

UN TITOLO

Due parole come titolo del rinnovamento: BACK TO BASIC.
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(1) In febbraio 03 il presidente del senato Pera riconosce, durante una conferenza a Parigi, che l’Italia non é riuscita ad applicare completamente la costituzione. Il sottoscritto gli ha allora chiesto in che misura é applicato il codice penale (ho in mente dati preoccupanti forniti da D’Alema, allora premier, sulla questione). La risposta di Pera non mi é sembrata completa ed esauriente.


P.S. Gradisco emendamenti, miglioramenti, cambiamenti. Rispondo anche ad una possibile obiezione. Se un giorno gli Italiani volessero migliorare la competitività, forse i valori potrebbero essere inseriti, ove mancano, solo se ci fosse l’impegno della autorità in gioco e venisse fatta una estesa campagna di promozione. Altre opinioni ?



Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr