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Visualizza Versione Completa : Gigabyte e Nostalg1c



Jaki
25-04-03, 22:26
Lei è la prima esponente dell’hacking femminista. Lui un cracker pentito. Li hanno definiti i Bonnie e Clyde del cyberspazio.


Reduci da San Valentino vi ponete al computer sperando che vi siano risparmiate le smielature che avete dovuto sopportare fino a ieri nel tentativo di compiacere la vostra dolce metà? Spiacenti di deludervi: state per leggere l’ennesima storia d’amore. Prima che sfondiate lo schermo a testate, permetteteci di premettere che si tratta comunque di una storia che valeva la pena di scrivere affinché non sprofondasse nell’oblio: tanto è vero che abbiamo atteso tutta la settimana, sperando che la raccontassero al posto nostro Michele Cucuzza, Cristina Parodi o quantomeno Alda D’Eusanio. Ma non l’hanno fatto. A noi, dunque, l’onere di questa narrazione. E prima di lamentarvi ulteriormente, pensate a ciò che abbiamo dovuto passare noi guardando per una settimana “La Vita in Diretta” e “Verissimo”.

Or dunque. In un mondo caotico come quello della sicurezza informatica, nel quale la fama è un fiore fragile destinato ad appassire con la stessa frequenza con la quale vengono trovate nuove vulnerabilità in Internet Explorer, certamente avrete dimenticato un virus assurto alle glorie dei giornali tecnologici alcuni mesi fa: si chiamava Sharpei, ma venne anche ribattezzato Sharp o Blunt. Tale codicillo, pressoché innocuo, fece notizia non tanto per essere il secondo virus a colpire la piattaforma Microsoft .NET, nonché il primo scritto in linguaggio Microsoft C#. No; la fortuna di Sharpei iniziò quando si seppe che il suo creatore era nientemeno che una donna.

Gigabyte, questo il suo nome di battaglia, aveva 18 anni all’epoca dei fatti. Ad un giornalista inviato ad intervistarla su questa sua impresa, ebbe l’imprudenza di dichiarare: «Voglio che la gente, specialmente i maschi, sappiano che qui fuori ci sono ragazze che amano i computer, e non solo per giocare». Gigabyte oggi giura che quelle parole erano la risposta alla domanda “Perché hai creato un tuo sito?” e non a “Perché hai scritto Sharpei?”. Ma si sa: le smentite arrivano sempre troppo tardi. In breve Gigabyte divenne un’icona dell’informatica al femminile; Wired News arrivò a scrivere che la ragazza aveva superato Lara Croft nel cuore degli smanettoni. Il canale via cavo TechTV inviò addirittura una troupe in Belgio, dove Gigabyte vive e studia, per intervistarla.

L’altra faccia di tanta popolarità fu che, in un mondo in prevalenza maschile come quello dei fanatici di informatica, la figura dell’hacker femminista si attirò parecchie antipatie. Le cronache ricordano ancora un tedesco, un certo NeoZiX, che si presentò sul sito di Gigabyte per dire: «Sei una donna, tornatene in cucina tra le pentole» e insinuò che la ragazza avesse preso il codice scritto da un altro aggiungendoci semplicemente il suo nome.

Gigabyte definisce questi suoi detrattori «idioti totali» e racconta che spesso le «danno la caccia su IRC, tramite la posta elettronica o su ICQ». Ma, per sua fortuna, sulle chat si fanno anche incontri più piacevoli. A maggio, proprio nel pieno della polemica sul virus Sharpei, ha incontrato Nostalg1c, un vecchio membro dei gruppi globalHell e Team Spl0it (responsabili, tra l’altro, del defacement del sito della Casa Bianca). È stato amore a prima vista, per così dire. Ora lei lo chiama affettuosamente “Nostie”. Lui ci si gongola. «Scommetto che le altre ragazze non capirebbero la mia dipendenza dai computer», dichiara visibilmente soddisfatto.

La stampa li ha definiti i Bonnie e Clyde del cyberspazio. Ce li immaginiamo i loro incontri: lui la chiama chiocciolina, lei gli sussurra “cliccami!” in un orecchio. Ma loro giurano di no: «Quando Gigs viene a trovarmi», racconta Nostie, «a volte scarica la posta, oppure andiamo su IRC per infastidire qualcuno con le nostre smancerie amorose, ma comunque non lo facciamo per più di cinque‑dieci minuti».

Nostalg1c ha abbandonato il cracking dopo che i suoi compagni MostHateD e f0bic sono stati condannati a due anni di prigione e 155 mila dollari di multa. Dal canto suo, Gigabyte ci tiene a sottolineare che i suoi virus sono prettamente dimostrativi e mai dannosi. Ma, nel caso la polizia belga dovesse temere che l’unione di queste due menti possa costituire una minaccia per la sicurezza nazionale, i due hanno una giustificazione assai convincente: «Passiamo già abbastanza tempo al computer, ci piace fare altre cose quando ci vediamo», dice Nostie. E Gigs gli fa eco: «Quando siamo occupati l’uno con l’altra, di solito siamo lontani dal PC».