benny3
29-04-03, 10:07
Lo sport più femminile scopre un campione maschio
che ha lottato per anni per poter gareggiare
Storia di Bill May
l'uomo più bravo di tutte
L'atleta Usa è meglio delle donne nel nuoto sinconizzato
di PAOLO ROSSI
Padroni di non crederci, ma la più brava syncronette del mondo si chiama Bill May. Un uomo. A East Meadow (New York), giusto lo scorso fine settimana, ha sbaragliato tutte le ragazze nel 'solo' e nel 'duo' (con Bianca Vandervelden) ai campionati statunitensi di nuoto sincronizzato. In realtà c'è chi dice che Virginie Didieu, la superstar francese, sia inarrivabile anche per lui: ma chi può dirlo? Confronti non ce ne sono, ai maschietti il sincro è da sempre proibito per legge, dalla nascita (1939) di questo sport.
Ma questo testardo newyorchese di 24 anni invece sfida regole, consuetudini e luoghi comuni da almeno una decina d'anni, e la sua storia, una vera crociata, merita quella medaglia d'oro che non potrà mai vincere alle Olimpiadi. Ma Bill non ci pensa, lui ha cominciato solo per amore di questo sport. Passione vera: ci sono ragazzini che nascono e chiedono una palla per prenderla a calci correndo, e chi - come Bill - preferisce (accadeva a dieci anni) seguire la sorellina Courtney in piscina e, nell'osservarla effettuare le piroette subacquee, emozionarsi ed avvertire un fremito che ancora oggi non è sopito, se è vero che in nome dei suoi sentimenti si allena venticinque ore la settimana e, facile immaginarlo, ha incassato un bel po' di insulti, epiteti razzisti e anche qualcos'altro.
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Ma questo, come lui stesso ha più volte raccontato con tranquillità, appartiene al passato: "Sì, mi hanno dato del gay, me ne hanno dette, e me ne dicono, di tutti i colori. Ma io non ho problemi, tutto questo mi è indifferente: amo il sincro e vado avanti per la mia strada".
Così, anno dopo anno, progresso dopo progresso, Bill May oggi è quasi certamente il migliore: "La sua tecnica è sopraffina" conferma Laura De Renzis, ct dell'Italia, "e naturalmente ha una maggiore forza fisica". Non ha la medaglia, ma il rispetto della gente sì, a cominciare dalle colleghe. Qualcosa è cambiato, la battaglia va avanti.
Anche se i suoi sogni sono altri: "Battermi contro un altro uomo. Non mi è mai capitato. E sposare una nuotatrice: abbiamo gli stessi interessi: faremmo tutto insieme senza problemi".
Chissà se Bill May avrà il tempo di riscrivere la storia del nuoto sincronizzato: di certo sta contribuendo. Non lo sa, ma in Italia ha trovato un piccolo estimatore, quando è venuto tre anni fa: Marco Minisini aveva sei anni, lo ha visto esibirsi al Foro Italico ed ha deciso di seguire la sua strada. Oggi ha nove anni ed è campione regionale. "Per ora è un gioco" dice mamma Susanna (De Angelis, un Mondiale e due Europei come syncronette), istruttrice a Ladispoli, in provincia di Roma. Ha creato un gruppo regalando lezioni di sincro. Con Marco ci sono il fratellino Giorgio e altri tre giovanotti tra cui il promettente Agostino Solagna.
"Pregiudizi? Ho trovato mamme intelligentissime. E poi sono ragazzini carini: fanno conquiste che è una bellezza". Questo è l'oggi. "Non so per il futuro, io ci credo molto. E poi in Europa, se vorranno e lo meriteranno, potranno gareggiare".
Vero, questa è la novità: qualcuno, scartabellando nello statuto della Len (la federazione europea), non ha trovato nessun divieto per il sesso maschile. Lo sanno in pochissimi, come conferma Stefania 'Cicci' Tudini, presidente del Bureau. "Perché non c'è mai stato un caso di un atleta, anche se in passato qualcuno c'era: uno svizzero (Stephane Mischler) ed un francese (Stephane Miermont), i pionieri".
Ecco una prima data, dunque, per chi vuol rompere il tabù nel nuoto sincronizzato, regno della grazia e bellezza, lo sport più femminile: Madrid 2004, sede dei prossimi Europei di nuoto. L'appuntamento è per maggio.
che ha lottato per anni per poter gareggiare
Storia di Bill May
l'uomo più bravo di tutte
L'atleta Usa è meglio delle donne nel nuoto sinconizzato
di PAOLO ROSSI
Padroni di non crederci, ma la più brava syncronette del mondo si chiama Bill May. Un uomo. A East Meadow (New York), giusto lo scorso fine settimana, ha sbaragliato tutte le ragazze nel 'solo' e nel 'duo' (con Bianca Vandervelden) ai campionati statunitensi di nuoto sincronizzato. In realtà c'è chi dice che Virginie Didieu, la superstar francese, sia inarrivabile anche per lui: ma chi può dirlo? Confronti non ce ne sono, ai maschietti il sincro è da sempre proibito per legge, dalla nascita (1939) di questo sport.
Ma questo testardo newyorchese di 24 anni invece sfida regole, consuetudini e luoghi comuni da almeno una decina d'anni, e la sua storia, una vera crociata, merita quella medaglia d'oro che non potrà mai vincere alle Olimpiadi. Ma Bill non ci pensa, lui ha cominciato solo per amore di questo sport. Passione vera: ci sono ragazzini che nascono e chiedono una palla per prenderla a calci correndo, e chi - come Bill - preferisce (accadeva a dieci anni) seguire la sorellina Courtney in piscina e, nell'osservarla effettuare le piroette subacquee, emozionarsi ed avvertire un fremito che ancora oggi non è sopito, se è vero che in nome dei suoi sentimenti si allena venticinque ore la settimana e, facile immaginarlo, ha incassato un bel po' di insulti, epiteti razzisti e anche qualcos'altro.
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Ma questo, come lui stesso ha più volte raccontato con tranquillità, appartiene al passato: "Sì, mi hanno dato del gay, me ne hanno dette, e me ne dicono, di tutti i colori. Ma io non ho problemi, tutto questo mi è indifferente: amo il sincro e vado avanti per la mia strada".
Così, anno dopo anno, progresso dopo progresso, Bill May oggi è quasi certamente il migliore: "La sua tecnica è sopraffina" conferma Laura De Renzis, ct dell'Italia, "e naturalmente ha una maggiore forza fisica". Non ha la medaglia, ma il rispetto della gente sì, a cominciare dalle colleghe. Qualcosa è cambiato, la battaglia va avanti.
Anche se i suoi sogni sono altri: "Battermi contro un altro uomo. Non mi è mai capitato. E sposare una nuotatrice: abbiamo gli stessi interessi: faremmo tutto insieme senza problemi".
Chissà se Bill May avrà il tempo di riscrivere la storia del nuoto sincronizzato: di certo sta contribuendo. Non lo sa, ma in Italia ha trovato un piccolo estimatore, quando è venuto tre anni fa: Marco Minisini aveva sei anni, lo ha visto esibirsi al Foro Italico ed ha deciso di seguire la sua strada. Oggi ha nove anni ed è campione regionale. "Per ora è un gioco" dice mamma Susanna (De Angelis, un Mondiale e due Europei come syncronette), istruttrice a Ladispoli, in provincia di Roma. Ha creato un gruppo regalando lezioni di sincro. Con Marco ci sono il fratellino Giorgio e altri tre giovanotti tra cui il promettente Agostino Solagna.
"Pregiudizi? Ho trovato mamme intelligentissime. E poi sono ragazzini carini: fanno conquiste che è una bellezza". Questo è l'oggi. "Non so per il futuro, io ci credo molto. E poi in Europa, se vorranno e lo meriteranno, potranno gareggiare".
Vero, questa è la novità: qualcuno, scartabellando nello statuto della Len (la federazione europea), non ha trovato nessun divieto per il sesso maschile. Lo sanno in pochissimi, come conferma Stefania 'Cicci' Tudini, presidente del Bureau. "Perché non c'è mai stato un caso di un atleta, anche se in passato qualcuno c'era: uno svizzero (Stephane Mischler) ed un francese (Stephane Miermont), i pionieri".
Ecco una prima data, dunque, per chi vuol rompere il tabù nel nuoto sincronizzato, regno della grazia e bellezza, lo sport più femminile: Madrid 2004, sede dei prossimi Europei di nuoto. L'appuntamento è per maggio.