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Visualizza Versione Completa : "Neo" e "paleo" conservative.



Allanim
09-05-03, 12:31
Di fatto il movimento neoconservatore è fondato da un gruppo di intellettuali provenienti da ambienti "liberal" - in qualche caso persino dall'estrema sinistra - che però si sono allontati dal progressismo negli anni '60 a seguito della "radicalizzazione a sinistra" a cui si assisteva con l'affermazione della New Left, della ribellione studentesca, del movimento pacifista, etc.
Molti futuri neocons avevano sostenuto Roosevelt ed il New Deal ma ora la sinistra stava diventando sempre più antiamericana ed antiisraeliana e portava avanti un'aperta politica di pacificazione con i paesi totalitari. La sinistra stava rinnegando l'America - cioè il paese dei diritti ed il paese che rendeva possibili anche "conquiste sociali" che mai sarebbero possibili nei paesi comunisti.
La guida dei neoconservatori fu assunta da due intellettuali ebrei, Irving Kristol e Norman Podhoretz. I punti fondamentali del programma neoconservatore erano all'interno la contrapposizione culturale alle tendenze progressiste e disgreganti della società americana ed all'esterno la netta contrapposizione al comunismo. Il modello occidentale di democrazia doveva essere difeso in tutti i modi ed il più possibile esportato nel mondo. In questo senso diveniva importantissimo il sostegno politico e militare americano allo Stato di Israele, unico presidio occidentale in mediooriente.
I neoconservatori sostenevano la crescita della spesa militare e l'utilizzo dell'embargo contro i paesi comunisti. Accusavano i libertarians che si opponevano agli embarghi di essere commercianti senza scrupoli che preferiscono l'interesse economico alla lotta contro il comunismo.
Gli obiettivi della politica estera americana devono essere quelli di proteggere gli interessi dell'America e di promuovere la libertà nel mondo. L'America è la più grande democrazia ed ha la missione morale di estendere il modello occidentale di libertà in tutto il globo e quindi di fare indietreggiare il totalitarismo.
In economia i neocons non sono dei liberisti accesissimi - se confrontati con i libertarians o con altri conservatori - ma sono comunque in generale favorevole ad una riduzione abbastanza marcata del ruolo dello Stato. In generale l'opinione dominante è che il welfare state quando fu creato non fosse sbagliato in sé ma purtoppo si è andati troppo oltre e lo si è reso un baraccone che incoraggia forme di parassitismo e che sul piano pratico finisce per ottenere risultati opposti a quelli che si è prefisso (crea cioè più povertà anziché combattere la povertà).
Il fatto che il liberismo non sia la prima preoccupazione dei neocons viene dal fatto che secondo loro ancor più importante di abbassare dell'1% le tasse in Texas è vincere la battaglia delle idee. Questo vuol dire sul fronte esterno sconfiggere ideologie quali il comunismo e l'integralismo islamico - sul fronte interno opporsi al dilagare della cultura progressista (femminismo radicale, multiculturalismo, ambientalismo, pacifismo, etc.) sempre più potente nei media, nelle scuole, nelle università che mina i valori fondamentali della società americana e quindi rende il sistema America sempre più debole. Una delle maggiori contraddizioni dell'America è, secondo i necons, il fatto che più il suo sistema ha successo più al suo interno hanno successo coloro che contestano tale sistema. Occoore dunque prendere chiaramente posizione a favore delle virtù dell'America e della società borghese.
I neoconservatori sono in generale ben disposti nei confronti dell'immigrazione. L'identità americana secondo loro non è fondata dall'etnia ma sulla condivisione di determinati valori fondamentali di libertà. In questo senso tutti possono essere o divenire americani. Non stupisce tra l'altro che tra i neocons più prominenti vi siano un alto numero di ebrei, di neri e di ispanici. I neocons si oppongono peraltro alle affirmative actions ed anzi la critica alle politiche progressiste di "classificazione razziale" è una loro battaglia storica.

Negli ultimi anni è stato coniato il termine paleoconservatore per designare la fazione del conservatorismo che maggiormente si contrapposizione ai neocons.
I paleoconservatori si oppongono ad una politica estera interventista che anzi considerano la causa dell'odio antiamericano nel mondo. Come scrive Buchanan gli USA dovrebbero essere una repubblica, non un impero.
In particolare si oppongono alla politica di aiuto ad Israele. Ancora Buchanan descrive il Congresso degli Stati Uniti come uno dei "territori occupati" da Israele.
I paleo considerano inoltre i neocons degli statalisti e dei centralisti. Con l'accusa di combattere il comunismo (ed oggi il terrorismo) nel mondo stanno accumulando sempre più poteri nelle mani del governo di Washington e limitando dunque le libertà degli americani. In altre parole per liberare gli irakeni stanno schiavizzando sempre di più i cittadini USA.
Meglio - per i paleo - togliere potere a Washington e darlo ai singoli Stati ed alle comunità locali.
Anche l'immigrazione è un terreno di scontro. I paleo sono quasi sempre per limiti ferrei.
Per di più una delle accuse che i paleo rivolgono ai cons è quella di essere "usurpatori" - di essersi impossessati indebitamente del movimento conservatore tradendone i principi isolazionisti, federalisti e cristiani per sostituirli con ideali di democrazia globale.

I neoconservatori hanno acquisito importanza a partire dagli anni '70, in particolare attraverso la rivista Commentary che fu diretta da Podhoretz.
E' però durante l'amministrazione Reagan che i neocons vengono ad avere una vera influenza nel Partito Repubblicano.
I fatti dell'11 settembre 2001 hanno rilanciato fortemente la prospettiva neoconservatrice, facendo recedere George Bush dal moderato isolazionismo con cui aveva cominciato la sua presidenza. Sul fronte opposto un grosso scacco per i paleoconservatori è stato il risultato miserrimo ottenuto da Pat Buchanan alle elezioni presidenziali.

Continuerò nei prossimi giorni (prendetela pure come una minaccia).

Suggerisco in particolare due libri. Sul neoconervatorismo Mark Gerson, "The Neoconservative Vision". Sul dibattito conservatore George Nash, "The Conservative Intellectual Movement in America".

Muhaddip
10-05-03, 09:38
A mio parere..Niente " Neo" . Niente "Paleo". Ci sono visioni , esperienze e tonalita' diverse tra conservatori e tra libertari.Come e' sempre stato. Un fenomeno, questo degli ex-liberal che diventano conservatives, estremamente comune negli Stati Uniti e nella realta' umana: Crescendo si fanno esperienze,si cambia. A volte si migliora. Si esce da un ambiente fasullo ed ipocrita come quello delle universita'. Si entra nella vita' reale.Si vedono meglio ipocrisie e falsita' di una certa sinistra. Un fenomeno non solo presente negli "intellettuali" , o nei..."leaders" ..ma in tutta la classe media e produttiva. "Demo" quando giovani studenti.Repubblicans quando.... pagano le tasse , "mettono su' " famiglia e si guadagnano la pagnotta. Tipico. Paralleli italiani? ...Moltissimi...Giuliano Ferrara..le posizioni di Pannella.."prima" e "dopo"...Umberto Bossi era un "sinistro" da studente!...E cosi' via...solo i Dini e De benedetti o...altri democristi puterfatti seguono la corrente opposta...: le posizioni della sinistra sono molto piu' convenienti ed utili o monopolisti...sfruttatori..politicanti disonesti e senza ideali etc. etc.

ARI6
13-05-03, 11:45
Originally posted by Allanim
I fatti dell'11 settembre 2001 hanno rilanciato fortemente la prospettiva neoconservatrice, facendo recedere George Bush dal moderato isolazionismo con cui aveva cominciato la sua presidenza. Sul fronte opposto un grosso scacco per i paleoconservatori è stato il risultato miserrimo ottenuto da Pat Buchanan alle elezioni presidenziali.


Del resto la democrazia porta sempre alla strada maggiormente statalista e parassitaria, alla faccia di chi spera che essa sia compatibile col liberalismo.

Ronald
14-05-03, 19:12
Originally posted by ARI6
Del resto la democrazia porta sempre alla strada maggiormente statalista e parassitaria, alla faccia di chi spera che essa sia compatibile col liberalismo.

Infatti la più grande democrazia del mondo è un Paese tipicamente statalista e parassitario , altro che l'URSS! :D
Invece dittature anti-democratiche come Cuba e l'Iran sono i veri modelli di liberalismo... ovviamente di quello che tu chiami liberalismo! :D

Comunque sì, meglio Pio IX di Cavour (comunque uno dei meno peggio). (Ari6 dixit)

Salutaci il "paleoconservatore" Khomeini !!! ;)

ARI6
14-05-03, 21:24
Originally posted by Ronald
Infatti la più grande democrazia del mondo è un Paese tipicamente statalista e parassitario , altro che l'URSS! :D
Invece dittature anti-democratiche come Cuba e l'Iran sono i veri modelli di liberalismo... ovviamente di quello che tu chiami liberalismo! :D

Comunque sì, meglio Pio IX di Cavour (comunque uno dei meno peggio). (Ari6 dixit)

Salutaci il "paleoconservatore" Khomeini !!! ;)

Perchè continui a ripetere le cazzate propagandistiche dei guerrafondai? sono riusciti a farti credere che l'unica alternativa esistente è tra democrazia e dittatura. Tertium non datur, perchè solo ciò che è reale è razionale (lo diceva il noto liberale Hegel, ispiratore del nazismo e del comunismo).
Ma non è guardando al presente che si può pensare un futuro migliore: bisogna invece riconsiderare il passato. Un passato policentrico, con un'idea forte del diritto naturale e privo dei moderni leviatani, democratici o dittatoriali che siano (comunque figli della rivoluzione e dell'illuminismo).
Visto che parli così male di Pio IX, hai un'idea di quanto lo stato pontificio ottocentesco fosse più liberale (con questo intentendo difensore della proprietà privata) dei tuoi amati USA del 2003?

Ronald
17-05-03, 19:36
Originally posted by ARI6
Perchè continui a ripetere le cazzate propagandistiche dei guerrafondai? sono riusciti a farti credere che l'unica alternativa esistente è tra democrazia e dittatura. Tertium non datur, perchè solo ciò che è reale è razionale (lo diceva il noto liberale Hegel, ispiratore del nazismo e del comunismo).
Ma non è guardando al presente che si può pensare un futuro migliore: bisogna invece riconsiderare il passato. Un passato policentrico, con un'idea forte del diritto naturale e privo dei moderni leviatani, democratici o dittatoriali che siano (comunque figli della rivoluzione e dell'illuminismo).
Visto che parli così male di Pio IX, hai un'idea di quanto lo stato pontificio ottocentesco fosse più liberale (con questo intentendo difensore della proprietà privata) dei tuoi amati USA del 2003?

Ok , però Churchill diceva :"La democrazia non è l'unico sistema , però al momento non ne conosciamo nessun altro migliore."
Il passato , caro Ari , alle volte torna , alle volte no. Credi che sia veramente realistico e attuabile oggi il sistema che tu proponi? Quali potrebbero essere i mezzi? Io credo di no , ma spero di poter essere da te convinto del contrario.
Ho perfettamente idea di quanto fosse illiberale l'odiato e cialtronesco Stato Pontificio , il peggio amministrato fra i vari Stati pre-unitari , con un debito maggiore e condizioni finanziarie peggiori del Regno delle Due Sicilie.
Non era affatto difensore della proprietà privata e della libertà di poterla gestire , poichè sottoponeva i proprietari a folli dazi e a odiatissime corvè.
La borghesia , motore del capitalismo , era considerata la peggior classe sociale , macchiatasi del peccato , inconcepibile per lo squallido e ipocrita pauperismo cattolico , di essere ricchi ,di avere liberi pensieri , di godersi la vita senza temere ogni giorno l'inferno , ...di essere liberali insomma!
Meglio considerati erano i nobili , poichè forti e potenti (di conseguenza temuti dal prete , vigliacco per natura) , e ovviamente gli ultra-pezzenti , bassa manovalanza da sfruttare dietro la minaccia dell'inferno e premiati con la promessa del paradiso ( che dunque era a pagamento!).
Ciao

ARI6
18-05-03, 03:01
Ok , però Churchill diceva :"La democrazia non è l'unico sistema , però al momento non ne conosciamo nessun altro migliore."

Infatti Churchill non era un gran liberale. ;)


Il passato , caro Ari , alle volte torna , alle volte no. Credi che sia veramente realistico e attuabile oggi il sistema che tu proponi? Quali potrebbero essere i mezzi? Io credo di no , ma spero di poter essere da te convinto del contrario.


Se dico che sarebbe buona cosa guardare al medio evo come a un'era di libertà non mi sogno nemmeno di proporre quel sistema pari pari nel mondo di oggi. Ogni era ha le sue contraddizioni, i suoi punti a favore e contro. Al policentrismo, a un'idea forte del diritto naturale, a un sistema consuetudinario sicuramente più liberale del giuspositivismo democratico, si contrapponevano spesso forme di schiavitù quali la servitù della gleba e forti restrizioni anche all'interno della proprietà privata, ed è immortale la critica rothbardiana a Bruno Leoni (e in generale dei liberali ai comunitaristi): se la common law è sinonimo di larga condivisione all'interno di una comunità, non è detto però che rifletta la vera giustizia (esempio classico: una tribù dove è permesso il cannibalismo).
Insomma: io non invoco un nuovo medio evo, ma credo che da quella epoca si possa e si debba attingere nel tentativo di creare una società più libera. Credo che innanzitutto oggi si debba incoraggiare ogni movimento indipendentista: più secessioni, quindi concorrenza tra piccoli governi "costretti" ad assumere una condotta liberale anzichè no (vedi alla voce "voto con i piedi"). Questo mi sembra tutt'altro che un'utopia, anche se sarebbe un'inversione di tendenza rispetto alla vulgata che fa corrispondere globalizzazione economica e globalismo giuridico: basterebbe solo che i liberali capissero questo nodo fondamentale e spingessero verso questa direzione.


Ho perfettamente idea di quanto fosse illiberale l'odiato e cialtronesco Stato Pontificio , il peggio amministrato fra i vari Stati pre-unitari , con un debito maggiore e condizioni finanziarie peggiori del Regno delle Due Sicilie.
Non era affatto difensore della proprietà privata e della libertà di poterla gestire , poichè sottoponeva i proprietari a folli dazi e a odiatissime corvè.
La borghesia , motore del capitalismo , era considerata la peggior classe sociale , macchiatasi del peccato , inconcepibile per lo squallido e ipocrita pauperismo cattolico , di essere ricchi ,di avere liberi pensieri , di godersi la vita senza temere ogni giorno l'inferno , ...di essere liberali insomma!
Meglio considerati erano i nobili , poichè forti e potenti (di conseguenza temuti dal prete , vigliacco per natura) , e ovviamente gli ultra-pezzenti , bassa manovalanza da sfruttare dietro la minaccia dell'inferno e premiati con la promessa del paradiso ( che dunque era a pagamento!).

Tipica assunzione acritica della falsa storia progressista. O meglio, si ritorna al punto precedente: c'è di sicuro qualcosa di vero, ma confrontato col presente è una bazzecola. Pensi che nello stato pontificio il tax free day cadesse dopo agosto inoltrato?
Un'ultima osservazione: il pauperismo è bollato come eretico dalla dottrina cattolica. Compito a casa: lettura di qualche libro firmato da Vittorio Messori.

Allanim
21-07-03, 18:30
La scorsa settimana nel corso di un dibattito organizzato da Radicali taliani ho avuto modo di apprezzare il pensiero [e la persona] di Michael Leeden, uno dei principali esponenti del movimento neoconservative.

Per chi fosse interessato: Liberal di questo mese [titolo di copertina: I nuovi Stati Uniti], propone una serie di articoli sul pensiero neoconservatore: in sostanza tutto ciò che unisce e divide neocons, conservatorismo tradizionale, destra religiosa, e la Old Right libertarian e isolazionista.
Ve ne propongo solo alcuni spunti, credo interessanti:

*******

Il neoconservatorismo è divenuto col tempo - soprattutto durante la presidenza Reagan - il cantore della superiorità del modello statunitense nel mondo, della globalizzazione economica intesa anche come veicolo del globalismo politico, della "crociata per la democrazia", del capitalismo democratico; insomma di quello spirito che viene giornalisticamente definito "imperialista" e "americanista" e per il quale è stata coniata l'espressione gergale Manhattan Conservatism. Soprattutto dopo la fine della Guerra Fredda, il neoconservatorismo cominciò ad essere associato con una politica estera aggressiva: rispetto ai conservatori tradizionali, i neocons si battono infatti perché il partito repubblicano cessi di giocare politicamente sulla difensiva (anche se oggi la distinzione tra conservatore e neoconservatore si va sempre più attenuando) e credono nell'uso della potenza americana per promuovere gli ideali americani all'estero (su questo differenziandosi dalla destra libertarian e isolazionista).

I neocons sono quasi tutti ebrei; non a caso le loro tesi vengono spacciate come "cospirazioni di malvagi ebrei" e il loro movimento definito [scherzosamente] l'Asse della Circoncisone.

Curioso poi il legame che si è venuto creando tra il neoconservarismo e il conservatorismo a fondamento religioso.
Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, il progressismo ed il laicismo erano riusciti ad assumere il controllo del Partito democratico, del sistema educativo, dei media, delle facoltà universitarie di giurisprudenza, della magistratura, delle principali scuole di teologia, dei vescovi della Chiesa Cattolica e delle burocrazie delle principali denominazioni protestanti. A questo punto milioni di cristiani statunitensi si resero conto di essere rimasti isolati e di esere sostanzialmente impotenti rispetto alle istituzioni. Cercarono quindi di sviluppare legami con i conservatori tradizionali, dato che in comune avevano gli stessi nemici: il governo progressista, un sistema educativo liberale di sinistra e una magistratura ubriaca di dogmi progressisti. Ma quello tradizionale era un conservatorismo puramente economico, che tendeva ad essere libertarian e persino laicisteggiante riguardo alle problematiche morali o sociali che agitavano i cristiani.

Ed è per questo che i cristiani conservatori trovano oggi più facile accompagnarsi ai neocons: molti di questi ultimi infatti provengono da un retroterra culturale e da un ambiente intellettuale più preoccupato di criticare il liberalismo progressista che non lo "statalismo".

Fu soprattutto la critica neoconservatrice dell'assistenzialismo inteso come corruzione delle anime di chi ne beneficia, diversa dall'enfasi che il conservatorismo tradizionale poneva sullo spreco del denaro dei contribuenti, che fece della necessità di riformare il Welfare una delle priorità dei conservatori religiosi. Analogamente, prima di diventare un argomento popolare, la condizione travagliata in cui versa la famiglia moderna ha dato motivi di preoccupazione sia ai neoconservatori laici, sia ai conservatori cristiani.

Peraltro, tutto questo non è più oggi di così grande importanza, dato che la compenetrazione tra neoconservatorismo e conservatorismo tradizionale, iniziata con l'elezione alla presidenza di Reagan, è cosa oramai largamente compiuta.

p.s. Per una mappa del movimento neoconservatore si veda inoltre http://www.nyobserver.com/pages/obspdf.pdf)

benny3
28-07-03, 19:06
sul dom di sabato c`e` una pagina intera dedicata ai neo-con, con tutti i distinguo del caso rispetto agli "old conservative"
certo mi ha colpito l`affermazione in uno degli articoli nei quali si diceva che i neocon vedono per la storia americana una data storica nell`11 settembre. mentre per gli old conservative la data e` quella tradizionale del 4 luglio.
inoltre i cosidetti "paleo" sembrano meno propensi a compiti di ingerenza umanitaria. cosa che sino ad ora sembrava appannaggio esclusivo dei democratici.
chissa` se il tentativo di democratizzazione dell`Irak non dovesse andare bene si dovrebbe tornare alla vecchia sobria ed umile atteggiamento old conservative ( paleo-conservatore).

ARI6
31-07-03, 17:04
In origine postato da benny3
chissa` se il tentativo di democratizzazione dell`Irak non dovesse andare bene si dovrebbe tornare alla vecchia sobria ed umile atteggiamento old conservative ( paleo-conservatore).

Pia illusione, mio caro Benny.
Quando il confronto è tra persone giuste e responsabili da una parte ed esaltati propugnatori di una presunta superiorità dall'altra, non c'è storia.
La vittoria non va ai più numerosi, ma ai più cinici e spietati. Difficile essere ottimisti.

Muhaddip
01-08-03, 09:01
In origine postato da ARI6
Pia illusione, mio caro Benny.
Quando il confronto è tra persone giuste e responsabili da una parte ed esaltati propugnatori di una presunta superiorità dall'altra, non c'è storia.
La vittoria non va ai più numerosi, ma ai più cinici e spietati. Difficile essere ottimisti. ....Questa e' un tantino manicheista ed esagerata. Oltretutto le differenze e divisioni spesso non sono cosi' nette ed esagerate.Ci sono posizioni "miste" e...c'e' chi, semplicemente, dice che esportare o inspirare il resto del mondo ad ideali come la liberta' di commercio ed i diritti umani,civili ed individuali non e' un delitto e non si puo' chiamare "imperialismo". Uno che si esprime in questi termini puo' anche avere torto ma...chiamarlo un "esaltato" mi sembra un po'tanto.

ARI6
01-08-03, 11:44
In origine postato da Muhaddip
....Questa e' un tantino manicheista ed esagerata. Oltretutto le differenze e divisioni spesso non sono cosi' nette ed esagerate.Ci sono posizioni "miste" e...c'e' chi, semplicemente, dice che esportare o inspirare il resto del mondo ad ideali come la liberta' di commercio ed i diritti umani,civili ed individuali non e' un delitto e non si puo' chiamare "imperialismo". Uno che si esprime in questi termini puo' anche avere torto ma...chiamarlo un "esaltato" mi sembra un po'tanto.

Rileggendo il mio post precedente in effetti un errore l'ho trovato.
E' nella definizione dei paleoconservatori come persone giuste e responsabili: dovevo ricordarmi che si parla pur sempre di politici, quindi le lodi sono decisamente fuoriluogo.
Quanto ai trotzkisti riciclati, confermo la mia opinione e se posso la indurisco ulteriormente.

benny3
06-08-03, 13:15
In origine postato da ARI6
Rileggendo il mio post precedente in effetti un errore l'ho trovato.
E' nella definizione dei paleoconservatori come persone giuste e responsabili: dovevo ricordarmi che si parla pur sempre di politici, quindi le lodi sono decisamente fuoriluogo.
Quanto ai trotzkisti riciclati, confermo la mia opinione e se posso la indurisco ulteriormente.

comprendo la tua argomentazione. e` importante non solo avere delle convinzioni ma come queste convinzioni vengono sviluppate ed espresse. infatti i neo-con hanno una militanza ed un approccio dogmatico alle loro teorie che effettivamente non ha simili nel pragmatismo paleo-conservatore.
speriamo che le sirene attorno abush siano diverse, e che lo stesso presidente abbia "sfruttato" la ventata neo-con solo per togliere di mezzo saddam.

Muhaddip
07-08-03, 08:28
Insomma,raga'.Tutto vero. Io sono un anti-"politicanti" militante e convinto. Bush padre non mi ha mai convinto. Bush figlio....e' quello che e'. I Neo-con.Probabilmente, sono , per la maggior parte degli intelletuali da strapazzo...riciclati a destra che....a lavorare mai. Quindi,con me, hanno poco a che fare. Pero' ,piu' generalmente parlando,sul fatto che alcuni di questi politicanti, qui , negli UsA,alcuni di questi politicanti, di fatto e senza dubbi siano ..."meno pejo"...ci sono di fatto, pochi dubbi.Ho appena aperto la posta e....voila'...mi arrivera', presto, un assegno dovuto ad un taglio di tasse su mio figlio. Il rinnovo della licenza di vendita mi costera' meno. Tutte decisioni dell'amministrazione Bush. Lo dicono e...a volte..un po'...almeno qui...LO FANNO.L'amministrazione Clinton NON ha MAI preso decisioni del genere,se non ...alcune decisioni di tagli...spinte dalla maggioranza repubblicana,"mitigate" da ulteriori AUMENTI del governo e dello stato sociale! L'amministrazione Clinton ha raddoppiato le "misure del governo!" ..la classe medio-produttiva lo sa' ,per questo, nonostante tutto..Gore, con tutti i media e l'onda di "una buona economia" ( Che, nel finale dell'amministrazione Clinton stava crollando..ma..i media.."mantenevano su' " ) ...e' riuscito , nel miracolo al contrario di non vincere le elezioni. Nello spirito conservatore americano, nella destra conservatrice libertaria americana e' rimasto ancora un po' di quello spirito originale libertario e liberista. Insomma, nei fatti...alcune cose...giuste...LE FANNO. Questo e' cio che piu' conta. Non confondiamoli con un governo italiano paralizzato , incapace e deludentemente...di 'centro-sinistra" ! Questo NON e' il caso. Ci sono,in posti chiave dell'amministrazione Bush, alcuni uomini che, parlando da libertar-conservatore, sono da votare ad occhi chiusi, quando si tratta di decidere. I..."neo-con"...non so' .E' piu' un fatto di media,e ..di necessita', anche da parte dei media destri..di avere argomenti freschi ed "affascinanti" di cui parlare. Questa la mia opinione. ( fa un caldo boia! E li'?) Ciao.