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Mati777
12-05-03, 23:08
Da http://news.airwise.com/display/story.html?name=2003/05/1052738960.html

FORZA ITALIA :D

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Italy Introduces Airport SARS Checks
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Italy is to become the first European Union nation to introduce mandatory screening of passengers arriving from countries affected by the SARS virus.

Any passenger showing symptoms of Severe Acute Respiratory Syndrome, which currently has killed over 500 people worldwide, will be quarantined.

The move comes after EU health ministers rejected Italy's call to introduce screening in all member countries. The Italian health authorities will now carry out checks on all air travelers arriving from SARS-affected countries, including those who have first made stops in other places.

Italy's health minister is to renew the call for screening throughout Europe and said it would be irresponsible not to tighten border controls.

According to World Health Organization figures, Italy has reported only nine suspected cases of SARS and no one in the country had died from the disease. There have been 7,296 cases worldwide and 526 fatalities

Oli
13-05-03, 19:26
Nn condivido x nulla la scelta palesemente antieuropea del governo italiano.

Praticamente ha detto agli altri stati europei "i vostri controlli nn valgono una cicca, e noi nn ci fidiamo di voi".

Mi pare scorretto e fuori da ogni logica.

Oltretutto gli italiano dimostrano molto + di tutti gli altri europei di sbattersene profondamente della propria salute, viaggiando costantemente senza cinture x esempio..... quindi nn vedo nessuna necessità d derogare (come unico stato) da Schengen x una immaginaria parvenza di efficienza.

P.S. Ho spostato qs thread in qs forum, perkè mi sembra + adatto come argomento.

Ciao

AZ777
14-05-03, 15:39
Credo che in realtà non si debba parlare di scelta europea o anti europea. Il Governo Italiano deve prima di tutto tutelare la salute e gli interessi del popolo Italiano che lo ha eletto, non degli altri stati Europei. Comunque lo stesso trattato di Schengen prevede l'eventuale 'sospensione' per situazioni di pericolo come quella nella quale il mondo sta versando.

Mi stupisco tanto meno visto che per cazzate minori tedeschi e francesi hanno sospeso i trattati di Schengen... ma a loro tutto è concesso. Bravo al Ministro Sirchia... anche se per la verità per la questione del fumo lo detesto un pò...:-0n09d

Oli
14-05-03, 21:45
Originally posted by AZ777
Credo che in realtà non si debba parlare di scelta europea o anti europea. Il Governo Italiano deve prima di tutto tutelare la salute e gli interessi del popolo Italiano che lo ha eletto, non degli altri stati Europei. Comunque lo stesso trattato di Schengen prevede l'eventuale 'sospensione' per situazioni di pericolo come quella nella quale il mondo sta versando.

Mi stupisco tanto meno visto che per cazzate minori tedeschi e francesi hanno sospeso i trattati di Schengen... ma a loro tutto è concesso. Bravo al Ministro Sirchia... anche se per la verità per la questione del fumo lo detesto un pò...:-0n09d

Possibile ke su 15 paesi facenti parte di Schengen solo uno consideri i controlli insufficienti?

Caso strano è il paese + antieuropeista dell'area Schengen, caso strano è il solo paese a nn avere festeggiato l'Euro, caso strano è il solo paese il cui ministro degli esteri europeista si è dimesso quando ha professato il proprio europeismo.

I tedeschi e i francesi hanno sospeso Schengen x pokissimo tempo, in occasioni del tutto particolari.

Qui da noi nulla è + defintivo del provvisorio.

Ulrich Realist
27-05-03, 19:30
Leggo un commento giusto: "qui da non il provvisorio diventa definitivo".
Verissimo. Siamo tanto cambiati in peggio negli ultimi 320 anni, che siamo divenuti l'unico Paese U.E. ove :
- la costituzione e le leggi sono applicate ogni tanto, quando va bene;
- si vive alla giornata;
- non si riflette alle cause della perdota di competitoività.

Chi é interessato alle cause mi chieda qualche lettera in merito.
Antonio Greco Mansi
ANGREMA@wanadoo.fr

Parigi, aprile 03

DEFINIZIONE DELL’ITALIANO DI INIZIO SECOLO

L’Italiano dell’inizio XXI secolo é l’unico europeo:

- che accetta di vivere nella confusione e nell’incertezza come condizione normale di vita;
- che adatta la sua attività di lavoro agli interessi personali o di clan;
- che ha spesso un doppio ruolo nella vita sociale, quello che formalmente dovrebbe svolgere e quello che in pratica gli conviene inventarsi;
- che ha talmente abbassato il livello di guardia dei comportamenti accettabili, che accetta senza commenti qualsiasi comportamento dagli altri. In compenso puo’ permettersi qualsiasi azione di sua scelta.

L’italiano si é adattato negli ultimi anni a vivere spesso alla giornata, non per sua colpa, ma per via delle incertezze e confusioni della vita sociale. Non ha più un grande interesse per il futuro del Paese e per le evoluzioni sociali in corso. Privilegia i fatti proprii. Non si meraviglia affatto se, in ambito sociale, gli obiettivi raggiunti o mancati sono diversi dalle primitive dichiarazioni di intenzioni. Cio’ che capita abbastanza spesso, non puo’ sorprendere.

La impossibilità di vedere tutti i proprii diritti realizzati é divenuta recentemente per lui un’abitudine accettata, con rassegnazione balcanica. In compenso la sua furbizia e il suo ottimismo (o faciloneria) gli fanno sperare che i suoi diritti di cittadino potranno realizzarsi con l’intervento risolutore del suo referente (chi non ne ha uno puo’ essere perduto).

La sua rassegnazione ad una vita sociale degradata é tanta, che egli non si chiede neanche se negli altri Paesi della U.E. la qualità delle vita é migliore e perché. Non si chiede perché l’Italia é l’unico Paese della U.E. inguaiato, né gli interessa sapere perché. Si lamenta pero’ della chiusura della FIAT (e spera che non ci siano altre chiusure).

Le abitudini di vita sociale, eccezionali per la U.E., stanno scavando un fossato verso gli altri Paesi della U.E più a Nord. Un fossato simile, molto più pronunciato, esiste da tempo tra Nordamerica e America latina. Un’idea semplicistica delle abitudini che si stanno diffondendo é data nello allegato.

Nel Paese non si indaga troppo sui perché, ma vivendo all’estero, ci si chiede: “come potrebbe funzionare l’economia di un Paese, ove i comportamenti indicati nell’allegato (sempre attribuibili agli altri e non a se stesso) si sono tanto diffusi ?”
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ALLEGATO Parigi, gennaio 2000

L’ ITALIA E I COLLI DI BOTTIGLIA
LA DIVARICAZIONE CON LA U.E.

Il presidente Ciampi alla fine dello scorso anno ha autorevolmente indicato agli Italiani la necessità di liberare il Paese dai “colli di bottiglia” esistenti, al fine di permettere all’economia di riprendersi (“colli di bottiglia”, dall’inglese, sta per strozzature).

Poiché concordo col presidente Ciampi, ritengo utile riassumere in maniera concisa come, dall’estero, si intravede l’effetto dei “colli di bottiglia” sulla vita civile del Paese. Il fenomeno indicato qui sotto non riguarda tutti gli Italiani, ma una percentuale comunque troppo larga di cittadini. Purtroppo sembrerebbe che le abitudini di una minoranza sono ormai accettate dalla maggioranza, stà li il problema. Esso, visibile in maniera macroscopica agli Italiani che vivono in Paesi avanzati, é un segno della divaricazione Italia-Unione Europea.

I PRINCIPALI COLLI DI BOTTIGLIA

Insufficienza di chiarezza
“ riflessione adeguata
“ analisi e progettualità seria
“ trasparenza
“ rigore e precisione
“ organizzazione
“ promozione della serietà nel lavoro
assenza dell’obbligo di rispettare le regole (ogni cittadino puo farsi un codice à la carte, nota Severgnini).

CONSEGUENZE

a) sia le attività economiche che i servizi resi al cittadino (includendo in essi anche la definizione di leggi e regolamenti) sono spesso accompagnante da:

confusione
improvvisazione
classe dirigente selezionata non per esperienza, ma per allacci
personali (l’eccezione della U.E.)

b) a differenza degli altri Paesi della U.E., le seguenti difficoltà sono ormai estese nella vita sociale del nostro Paese, con riferimento al settore pubblico, ma anche al privato:

- per raggiungere i proprii obiettivi si aggirano spesso le leggi, talvolta arretrate o confuse, e i regolamenti, con metodi improprii
- bassa qualità dei servizi resi
- basso rendimento di alcune attività economiche
- incertezza sul possibile raggiungimento di obiettive economici
- incertezza sulle possibilità di supporto adeguato per le imprese
- diffusione di omertà e connivenze, con l’aggiramento della legge
- incertezza frequente sulla capacità e volontà dello stato di far rispettare i diritti del cittadino
- intrusione della criminalità e della corruzione negli organi dello stato
- molte autorità nazionali o locali e alcuni imprenditori ricercano nicchie sicure per una vita di rendita, cioé senza sfide né rischi
- il livello di guardia per i comportamenti scorretti é paurosamente basso e sembra calare sempre di più.

RISULTATI FINALI

Degradazione in molte regioni del Paese di:

- certezza del diritto
- qualità della vita
- competitività in ambito U.E.
- potenzialità degli attori dell’economia
- potenzialità dell’occupazione
- emigrazione dei migliori cervelli iniziata da un pezzo (credo che cominciano a emigrare anche i Q.I. non elevati, cioe l’uomo comune). Sarebbe interessante chiedere al ministro competente l’andamento dell’emigrazione negli ultimi anni, forse accelera ? Essa non riguarda, come agli inizi del secolo scorso i manovali, ma la manodopera qualificata.

CONCLUSIONE

In poche parole: un cittadino che vive all’estero ha l’impressione che la vita sociale si sta bloccando. Quella economica sta cominciando anche a bloccarsi. Sarà il momento di aprire gli occhi sulla divaricazione rispetto alla U.E. ?


Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr