PDA

Visualizza Versione Completa : 86° giro d'Italia



ARI6
13-05-03, 17:47
Visto che ve lo cagate in pieno, il thread del giro lo apro io.

Ovviamente sono graditi commenti, pronostici e tutto quanto fa discutere.

ARI6
13-05-03, 17:52
Vittoria e maglia rosa a Petacchi.

ARI6
13-05-03, 17:55
Vince Baldato.
Petacchi conserva la maglia rosa.

ARI6
13-05-03, 17:57
Vittoria a Garzelli e maglia rosa che resta sulle spalle di Petacchi.

ARI6
13-05-03, 17:58
Mc Ewen al fotofinish la spunta su Petacchi, che ovviamente resta in maglia rosa.

ARI6
13-05-03, 18:12
Da notare come dopo 4 giorni già ci sia il caso-Cipollini.
Il Re Leone non ha ancora vinto, e si vocifera sulla sua forma precaria (qualcuno dice che sia alla frutta) e sugli errori della squadra che oggi l'ha lasciato solo quando si è staccato dal gruppo della maglia rosa.
Io credo che il suo momento verrà. E voi?

Nirvana
16-05-03, 18:48
Giro, Petacchi fantastico tris

La maglia rosa brucia tutti allo sprint: secondo Galvez, terzo Svorada. Cipollini smette di pedalare a 50 metri dall'arrivo e arriva sesto.




AVEZZANO, 16 maggio 2003 - Ora c'è la conferma: il Re Leone è in crisi nera. Non ci sono altri modi per fotografare l'ennesima sconfitta di Mario Cipollini. La volata di Avezzano ha confermato due cose: Alessandro Petacchi è, al momento, il velocista più forte (per lui terza vittoria al Giro), mentre il campione del mondo è solo la controfigura dell'imbattibile sprinter ammirato nelle passate stagioni. Insomma, se non è un passaggio di consegne è quantomeno un primo segnale del tempo che passa inesorabile anche per l'iridato. E fin quando il toscano non centrerà la vittoria (che vale il record di Binda) negli occhi dei tifosi resterà impressa l'immagine (triste) del campione che smette di pedalare a 50 metri dal traguardo. Un eloquente segnale di resa che è nello stesso tempo il migliore spot per la nuova impresa di Petacchi. La maglia rosa, senza nessun treno, ha vinto alla grande la volata battendo di potenza lo spagnolo Galvez e il ceco Svorada. Adesso lo spezzino ha un vantaggio di 1'09'' su Stefano Garzelli, ma la sua avventura in rosa dovrebbe terminare sul Terminillo.

Proprio in quest'ottica era smentito chi pensava a una tappa in stile trasferimento (con andature dolci). A far saltare questi piani era la voglia di vittoria di tre corridori: Moreni (Alessio), Zaballa (Kelme) e Backstedt (Fakta). Al chilometro 49 il terzetto andava via di gran lena conquistando subito un discreto vantaggio (quasi due minuti). Il gruppo non dava segni di reazione, mentre il gap si dilatava a dismisura fino a raggiungere 8'23''. Insomma, il pericolo di una cosiddetta fuga bidone c'era tutto. Così la squadra della maglia rosa iniziava a tirare per ridurre il distacco. Un lavoro che dava subito i suoi frutti: in poco più di venti chilometri erano limiti quasi due minuti. Il ritmo elevato contribuiva anche a due ritiri: Bongiorno della Panaria Fiordo e Przydzial della Ccc Polsat alzavano bandiera bianca nei pressi del rifornimento. La progressiva erosione del vantaggio portava il trio di testa ad affrontare il primo Gran premio della montagna con una dote di 5' e 12'', ma nei successivi tre chilometri il plotone si riportava sotto i quattro minuti (3'50''). Insomma, era gara vera tanto che Mario Cipollini perdeva le ruote dei migliori per poi rientrare nella successiva discesa. I guai peggiori arrivavano dall'asfalto reso viscido dalla pioggia: almeno tre le cadute in rapida successione (coinvolti anche Lombardi, Aggiano e Duma), ma per fortuna tutti i corridori potevano riprendere la gara.

La seconda asperità di giornata dava un po' di fiato ai fuggitivi che bloccavano l'emorragia di secondi (3'42'' in vetta). Gli ultimi 42 chilometri, però, non lasciavano scampo al trio: prima la discesa, poi la successiva pianura erano letali per le gambe dei battistrada (in avanscoperta per oltre 167 chilometri): il ricongiungimento era cosa fatta ai - 6 dall'arrivo (nonostante un tentativo disperato di Backstedt). A quel punto il canovaccio era quello di sempre: entrava in scena il treno della Domina Vacanze per pilotare la volata di Cipollini. Lombardi&company svolgevano un lavoro perfetto, ma il "locomotore" Cipollini in questi giorni sbuffa e va a vapore, mentre Petacchi sfreccia come un Tgv.

ARI6
16-05-03, 21:26
Le mie certezze vacillano... :rolleyes:

Aug83
17-05-03, 20:28
Bella rivincita di Garzelli, oggi.
Secondo me può davvero vincere questo Giro, anche se ancora ovviamente è prestissimo per dirlo.

---------------------------------------------------------------------------

da www.gazzetta.it

Il Terminillo incorona un re (Stefano Garzelli), elegge un suo vice (Simoni), rimanda tutti gli altri (da Casagrande a Pellizotti, da Scarponi a Popovych) e boccia in modo inequivocabile Frigo e Aitor Gonzalez (arrivati staccatissimi). E Pantani? ne parleremo dopo, ma la prima sensazione è positiva, per la grinta mostrata molto più che per il risultato ottenuto.

In ogni caso l'apertura è obbligatoriamente dedicata a Garzelli: il varesino ha vinto il primo arrivo in salita conquistando la maglia rosa. Un successo messo in discussione solo da alcuni scatti di Simoni che sono stati fatali a tutti gli altri corridori, ma che non hanno scardinato la resistenza di Garzelli. Così la volata finale è stata una formalità per l'atleta della Vini Caldirola. Una volta giunta sul traguardo, la coppia di testa (seguita da un bravissimo Noè) si è fermata per vedere i danni provocati dal loro ritmo. Una classifica segnata dai ritardi accumulati, in particolare spiccano i 2'32'' accusati da Casagrande, mentre Pantani è giunto a 3'49''. Un distacco che sarebbe stato un'enormità per il Pirata di qualche anno fa, ma che invece deve far ben sperare per il futuro del romagnolo. Pantani ha lottato come non faceva da anni, salendo con il suo passo e non mollando mai. La grinta dei tempi migliori c'è, la gamba, invece, ancora no. Ma siamo convinti che nel prosieguo del Giro, il Pirata potrà ancora fare qualcosa d'importante.

La tappa (abbastanza breve: 146 chilometri) aveva già riservato emozioni nella prima parte, complice un percorso nervoso. Dopo soli 10 chilometri dalla partenza di Avezzano, infatti, la strada iniziava a salire per la prima asperità di giornata: il valico di Fonte Capo la Maina. A cercar fortuna a mille metri dalla vetta era un gruppetto di corridori, ma la discesa ricompattava il plotone messo alla frusta dall'andatura imposta dagli uomini in rosso della Saeco. Un segnale eloquente ("sto bene") firmato Simoni che trovava pronta risposta nell'altro superfavorito della vigilia: Garzelli. Anche il varesino decideva di "mostrare" i muscoli mandando in avanscoperta i suoi compagni di squadra a tirare. Insomma, in attesa della salita vera i big si misuravamo in una sorta di guerra psicologica, mentre proprio nella tappa meno adatta alle sue caratteristiche, Mario Cipollini ritrovava un po' di tranquillità. Il Re Leone veleggiava in coda al gruppo dispensando sorrisi a compagni, avversari e telecamere. La parola ritiro (paventata dopo l'ennesima sconfitta in volata) era così spazzata via dagli atteggiamenti positivi dell'iridato. Altra storia quella di Petacchi. Lo spezzino si godeva l'ultima giornata in rosa come se stesse gustando un bel dessert dopo un pranzo memorabile.

Si arrivava così ai 16 chilometri conclusivi che davano vita alla bagarre dei big. Il gruppo si asciugava (Petacchi e Cipollini avevano già alzato bandiera bianca da tempo) lentamente: davanti restavano in nove (tra cui Garzelli, Simoni e Tonkov), mentre Scarponi, Casagrande e Pantani lottavano nel secondo plotone. All'appello mancavano clamorosamente Aitor Gonzalez e Dario Frigo. Il duo dalle Fassa Bortolo crollava in modo inaspettato proprio mentre in testa la sfida si restringeva alla coppia Simoni-Garzelli, con il volenteroso Noè nel ruolo del pendolo. La volata dava ragione (per ora) a Garzelli. Ma il Giro è appena agli albori.

ARI6
18-05-03, 02:31
Originally posted by Aug83
Bella rivincita di Garzelli, oggi.
Secondo me può davvero vincere questo Giro, anche se ancora ovviamente è prestissimo per dirlo.

Se non stravolgono la classifica a tavolino anche quest'anno, se la gioca con Simoni. Oggi è stato impressionante: in una tappa che si è rivelata più difficile del previsto (se la ricorderanno per un pezzo i capitani della Fassa Bortolo) rispondeva senza sforzo apparente agli scatti di Simoni e alla fine se l'è mangiato in volata. Da applausi.

Aug83
18-05-03, 15:18
Originally posted by ARI6
Se non stravolgono la classifica a tavolino anche quest'anno, se la gioca con Simoni. Oggi è stato impressionante: in una tappa che si è rivelata più difficile del previsto (se la ricorderanno per un pezzo i capitani della Fassa Bortolo) rispondeva senza sforzo apparente agli scatti di Simoni e alla fine se l'è mangiato in volata. Da applausi.

appunto, mi sembra sia in una forma psicologica strepitosa. Ci feci caso già prima dell'inizio del Giro quando lo intervistavano: sembrava raggiante.
Comunque è un bussino di merda.:D

Aug83
18-05-03, 17:35
Mario Cipollini ha eguagliato il record di 41 vittorie al Giro d'Italia di Alfredo Binda. Il toscano ha vinto l'8.a tappa della corsa rosa, regolando in volata McEwen con il tempo di 5h29'46". In terza posizione è giunto Alessandro Petacchi. E' stata una tappa interlocutoria, vissuta su alcune fughe che non hanno mai raggiunto più di 40" di vantaggio sul gruppo. Stefano Garzelli conserva la leadership della classifica generale.

Dunque dopo le fatiche del Terminillo, che ha sentenziato l'ottimo stato di forma di Stefano Garzelli e Gilberto Simoni, il Giro d'Italia si prende la prima di due tappe di "respiro" e concede ai velocisti di piazzare un colpo vincente prima di tornare a "salire". La prossima settimana sarà di quelle toste, con tre frazioni di montagna martedì, giovedì (arrivo sullo Zoncolan) e domenica (ascesa sull'alpe di Pampeago). La frazione che portava la carovana rosa da Rieti ad Arezzo non ha visto grandi scossoni, con alcune fughe nella prima parte contenute nell'ordine dei 20". A 45 chilometri dall'arrivo il tentativo di un gruppo composto da Aggiano della Formaggi Fiavè Ciarrocchi, l'ucraino Adveyev della Landbouwkrediet Colnago, lo spagnolo Gutierrez della Kelme, Zanotti della De Nardi Colpack, il francese Dacruz della FDJ e Marini della Tenax. Il loro vantaggio massimo sul gruppo della maglia rosa tocca i 40". Le squadre dei velocisti però mantengono il controllo della testa del gruppo per non consentire ai fuggitivi di staccarsi troppo e portare i loro sprinter alla volata finale. Il gruppo di battistrada viene gradatamente risucchiato e ripreso ai 20 dall'arrivo. Di lì alla fine è un continuo lavoro di tattica, Domina Vacanze e Saeco tirano il gruppo fino a poche centinaia di metri dalla fine. E' lì che parte la volata di Mario Cipollini, che si prede la personale rivincita su Alessandro Petacchi e vince alla sua maniera. Il record è agguantato, il re Leone entra di diritto nella storia del Giro d'Italia con 41 vittorie, come il grande Alfredo Binda.

da www.datasport.it

Aug83
18-05-03, 17:36
Mario Cipollini è felicissimo per la prima vittoria al Giro, che dopo le difficoltà delle prime tappe gli ha permesso di eguagliare il record di successi parziali alla Corsa Rosa, che è di Alfredo Binda.

“Finalmente è arrivata – ha detto il Re Leone pochi secondi dopo il suo successo sul traguardo di Arezzo - Sicuramente l’aria di casa mi ha fatto bene. Sono contento di avere regalato una bella emozione alla mia famiglia, che è qui in tribuna”.

da www.datasport.it

ARI6
18-05-03, 21:28
Originally posted by Aug83
Comunque è un bussino di merda.:D

Confermo.
Alla prossima che si mette, lo smanicato Napa? :D

ARI6
18-05-03, 21:29
Originally posted by Aug83
Mario Cipollini ha eguagliato il record di 41 vittorie al Giro d'Italia di Alfredo Binda.

Come volevasi dimostrare: bastava il mio dubbio... ;)

Aug83
18-05-03, 21:41
E domani il Giro transita dalla nostra Poggibonsi.
Ari, sai mica da dove passa di preciso?

ARI6
18-05-03, 22:05
Originally posted by Aug83
E domani il Giro transita dalla nostra Poggibonsi.
Ari, sai mica da dove passa di preciso?

Esiste MSN apposta.;)

Aug83
19-05-03, 21:30
Seconda vittoria consecutiva per Mario Cipollini, che sul traguardo di Montecatini conquista il suo successo numero 42 al Giro d’Italia.

Nella volata, il Re Leone è riuscito per pochi centimetri a contenere il ritorno di Robbie McEwen, dopo che all’ultima curva una caduta aveva messo fuori gioco alcuni corridori, tra cui i primi della classifica. Stefano Garzelli, uno dei ciclisti rimasti coinvolti nella caduta, conserva la maglia rosa, con 40 secondi di vantaggio su Simoni.

La nona tappa del giro, che porta la carovana da Montecatini ad Arezzo, si presenta come una frazione adatta ai velocisti. Anche se la prima parte del tracciato è piuttosto ondulata, infatti, l’ultimo tratto pianeggiante rende molto improbabile una soluzione per distacco.

A tentare la fuga nella fase iniziale della tappa è un gruppetto di sei atleti: sono Faresin della Gerolsteiner, il croato Miholievic della Alessio, il polacco Brozyna della CCC Polsat, il francese Casar della FDJ, Bruseghin della Fassa Bortolo e Sacchi della Saeco. All’intergiro di Certaldo passa primo Casar, che precede Miholievic e Faresin, mentre il vantaggio del sestetto rimane stabile sul minuto e mezzo fino ad una quarantina di km dal traguardo, quando il forcing delle squadre dei velocisti inizia a farsi sentire.

La Domina-Vacanze di Cipollini, la Fassa Bortolo di Petacchi, e la Lotto Domo di McEwen vanno in testa al gruppo e tentano di favorire il ricongiungimento, per dare una chance nel finale ai velocisti. Il forcing del plotone si fa sentire, e il vantaggio dei tre cala rapidamente, fino all’aggancio, che avviene a 32 km dall’arrivo.

A 16 km dal traguardo è De Angeli a provare la fuga in solitaria, ma il suo tentativo dura solo qualche centinaio di metri. Poco successo ha anche lo scatto di Aggiano, mentre a meno di 10 km dall’arrivo una caduta coinvolge anche Casper e Galvez, due tra i migliori velocisti, che riescono comunque a ripartire.

All’interno del circuito di Montecatini, che i ciclisti ripetono due volte, non vanno a segno i diversi tentativi di scatto, mentre in mezzo al gruppo c’è qualche scaramuccia tra Nauduzs e Petacchi. E’ proprio il lettone a cadere all’ultima curva, bloccando i corridori rimasti nell’ultima parte del plotone, compresi Simoni e Garzelli; davanti, intanto, il primo a partire per la volata è Cipollini, la cui progressione è troppo forte per tutti gli avversari, tranne McEwen, che rimonta negli ultimi metri ma finisce dietro al Re Leone, anche se solo per pochi centimetri.

Per Cipollini la vittoria ha un sapore particolare, visto che il successo che permette a SuperMario di superare il record di Binda arriva nel giorno dell'esclusione del Re Leone dal Tour.

da www.datasport.it

ARI6
19-05-03, 21:35
Originally posted by Aug83
Per Cipollini la vittoria ha un sapore particolare, visto che il successo che permette a SuperMario di superare il record di Binda arriva nel giorno dell'esclusione del Re Leone dal Tour.

Grande Cipollini, ma soprattutto grande la sua squadra. Quanto a Leblanc, stendiamo un velo pietoso...

Gianmario
22-05-03, 00:12
Allora il mio favorito per il Giro è Simoni che è il più forte in salita e lo ha dimostrato, secondo me domani Garzelli sullo Zoncolan andrà in crisi e si prenderà un bella sveglia.
Come tutti gli anni naturalmente spero nel mio idolo Pavel Tonkov anche se ormai l'età inizia a farsi sentire ma la buona prova sul Teriminillo mi fa ben sperare.
Cmq il podio è possibile per lo Zar.

Piccola postilla: con i Tonkov, i Gotti e i Pantani di una voltal'unico che realmente potrebbe competere sarebbe Simoni tutti questi giovincelli e questipresunti fenomeni prenderebbero solo bastonate.

Basta vedere la tappa di Folgaria dell'anno scorso quando nell'unico giorno di buona forma perlo Zar di Russia inflisse 17 minuti alla Maglia rosa Cadel Ewans, 12 al 2° in classifica frigo, 7 e 50 al neofenomeno Perez Cuapio e 2 e 10 al futuro vincitore Savoldelli.

Pavel Tonnkov CARICA A BASTONI !!!!!


17^ Tappa: CORVARA IN BADIA - FOLGARIA



POS. CORRIDORE NAZ. SQUADRA TEMPO DIST. ABB.
1 Pavel TONKOV RUS LAM 7h24'57" 12"
2 Paolo SAVOLDELLI ITA INA 7h27'08" 2'11" 8"
3 Juan Manuel GARATE ESP LAM 7h28'05" 3'08" 4"
4 Georg TOTSCHNIG AUT GST 7h28'11" 3'14"
5 Denis LUNGHI ITA CPK 7h28'11" 3'14"
6 Pietro CAUCCHIOLI ITA ALS 7h28'11" 3'14"
7 Hernan Dario MUNOZ COL CLM 7h28'18" 3'21"
8 Fernando ESCARTIN ESP COA 7h28'58" 4'01"
9 Tyler HAMILTON USA CST 7h28'58" 4'01"
10 Addy ENGELS NED RAB 7h29'11" 4'14"
11 Yaroslav POPOVYCH UKR LAN 7h29'30" 4'33"
12 Marcelino GARCIA ALONSO ESP CST 7h30'34" 5'37"
13 Rik VERBRUGGHE BEL LOT 7h31'21" 6'24"
14 Grischa NIERMANN GER RAB 7h31'26" 6'29"
15 Michael BOOGERD NED RAB 7h31'59" 7'02"
16 Julio PEREZ CUAPIO MEX PAN 7h31'59" 7'02"
17 Ivan GOTTI ITA ALS 7h32'48" 7'51"
18 Oscar PEREIRO SIO ESP PHO 7h33'19" 8'22"
19 Carlos SASTRE CANDIL ESP CST 7h34'04" 9'07"
20 Andrei MIZOUROV KAZ MER 7h34'08" 9'11"
21 Gianni FARESIN ITA GST 7h34'31" 9'34"
22 Alessandro SPEZIALETTI ITA SAE 7h34'49" 9'52"
23 Geert VERHEYEN BEL RAB 7h35'22" 10'25"
24 Serhiy HONCHAR UKR FAS 7h35'24" 10'27"
25 Aitor GONZALEZ JIMENEZ ESP KEL 7h35'36" 10'39"
26 Vladimir MIHOLIEVIC CRO ALS 7h35'45" 10'48"
27 Franco PELLIZOTTI ITA ALS 7h35'45" 10'48"
28 Michael RASMUSSEN DEN CST 7h35'54" 10'57"
29 Hector MESA MESA COL FOT 7h35'55" 10'58"
30 Kurt VAN DE WOUWER BEL LOT 7h36'13" 11'16"
31 Michele SCARPONI ITA ACQ 7h36'22" 11'25"
32 Torsten HIEKMANN GER TEL 7h36'52" 11'55"
33 Dario FRIGO ITA TAC 7h37'13" 12'16"
34 Matthias KESSLER GER TEL 7h37'23" 12'26"
35 Vladimir DUMA UKR PAN 7h38'06" 13'09"
36 Steve ZAMPIERI SUI TAC 7h38'07" 13'10"
37 Eddy MAZZOLENI ITA TAC 7h38'07" 13'10"
38 Luis LAVERDE JIMENEZ COL FOT 7h38'45" 13'48"
39 Sergiy ADYEYEV UKR LAN 7h39'21" 14'24"
40 Andrea NOE' ITA MAP 7h42'08" 17'11"
41 Cadel EVANS AUS MAP 7h42'08" 17'11"
42 Dario David CIONI ITA MAP 7h42'08" 17'11"
43 Francisco LEON MANE ESP KEL 7h42'40" 17'43"
44 Bo HAMBURGER DEN INA 7h46'05" 21'08"
45 Daniele DE PAOLI ITA ALS 7h46'05" 21'08"
46 Thorwald VENEBERG NED RAB 7h46'05" 21'08"
47 Joaquim CASTELBLANCO COL CLM 7h46'05" 21'08"
48 Paolo LANFRANCHI ITA INA 7h46'05" 21'08"
49 Luca MAZZANTI ITA MER 7h46'05" 21'08"
50 Sylvester SZMYD POL TAC 7h46'05" 21'08"
51 Juan DE LOS ANGELES ESP KEL 7h46'05" 21'08"
52 Igor PUGACI MDA SAE 7h46'14" 21'17"
53 Cristian MORENI ITA ALS 7h46'14" 21'17"
54 Manuel CALVENTE ESP CST 7h47'10" 22'13"
55 Mariano PICCOLI ITA LAM 7h47'20" 22'23" 2"
56 Daniele NARDELLO ITA MAP 7h47'20" 22'23"
57 Roberto CONTI ITA ACQ 7h47'20" 22'23"
58 Marc LOTZ NED RAB 7h47'20" 22'23"
59 Igor ASTARLOA ESP SAE 7h48'37" 23'40"
60 Alexandre MOOS SUI PHO 7h48'42" 23'45"
61 Fabio SACCHI ITA SAE 7h48'49" 23'52"
62 Oscar MASON ITA SAE 7h50'01" 25'04"
63 Ruben Alverio MARIN COL CLM 7h50'01" 25'04"
64 Matteo TOSATTO ITA FAS 7h52'08" 27'11"
65 Milan KADLEC CZE LAM 7h52'08" 27'11"
66 Alessandro BERTOLINI ITA ALS 7h52'10" 27'13"
67 Francisco J. LARA RUIZ ESP COA 7h53'43" 28'46"
68 Manuel BELTRAN ESP COA 7h58'57" 34'00"
69 Gabriele MISSAGLIA ITA LAM 7h58'57" 34'00"
70 Alessandro PETACCHI ITA FAS 7h59'04" 34'07"

ARI6
22-05-03, 02:10
E' assai probabile una crisi di Garzelli nel tappone di domani, ma le conseguenze potranno essere decisive solo se Simoni compie un'impresa eccezionale. Non dimentichiamoci che verrà la crono a ristabilire il vantaggio del varesino.
Staremo a vedere, speriamo che ci facciano divertire.
Quanto a Tonkov, l'ho profondamente odiato nei tempi delle sfide a Pantani: ora mi è simpaticissimo, e un po' di tifo sarà per lui. Ma sarà facile che possa dire la sua, considerata l'età.

Gianmario
22-05-03, 20:58
Originally posted by Gianmario
Allora il mio favorito per il Giro è Simoni che è il più forte in salita e lo ha dimostrato, secondo me domani Garzelli sullo Zoncolan andrà in crisi e si prenderà un bella sveglia.
Come tutti gli anni naturalmente spero nel mio idolo Pavel Tonkov anche se ormai l'età inizia a farsi sentire ma la buona prova sul Teriminillo mi fa ben sperare.
Cmq il podio è possibile per lo Zar.

Piccola postilla: con i Tonkov, i Gotti e i Pantani di una voltal'unico che realmente potrebbe competere sarebbe Simoni tutti questi giovincelli e questipresunti fenomeni prenderebbero solo bastonate.

Basta vedere la tappa di Folgaria dell'anno scorso quando nell'unico giorno di buona forma perlo Zar di Russia inflisse 17 minuti alla Maglia rosa Cadel Ewans, 12 al 2° in classifica frigo, 7 e 50 al neofenomeno Perez Cuapio e 2 e 10 al futuro vincitore Savoldelli.

Pavel Tonnkov CARICA A BASTONI !!!!!


17^ Tappa: CORVARA IN BADIA - FOLGARIA



POS. CORRIDORE NAZ. SQUADRA TEMPO DIST. ABB.
1 Pavel TONKOV RUS LAM 7h24'57" 12"
2 Paolo SAVOLDELLI ITA INA 7h27'08" 2'11" 8"
3 Juan Manuel GARATE ESP LAM 7h28'05" 3'08" 4"
4 Georg TOTSCHNIG AUT GST 7h28'11" 3'14"
5 Denis LUNGHI ITA CPK 7h28'11" 3'14"
6 Pietro CAUCCHIOLI ITA ALS 7h28'11" 3'14"
7 Hernan Dario MUNOZ COL CLM 7h28'18" 3'21"
8 Fernando ESCARTIN ESP COA 7h28'58" 4'01"
9 Tyler HAMILTON USA CST 7h28'58" 4'01"
10 Addy ENGELS NED RAB 7h29'11" 4'14"
11 Yaroslav POPOVYCH UKR LAN 7h29'30" 4'33"
12 Marcelino GARCIA ALONSO ESP CST 7h30'34" 5'37"
13 Rik VERBRUGGHE BEL LOT 7h31'21" 6'24"
14 Grischa NIERMANN GER RAB 7h31'26" 6'29"
15 Michael BOOGERD NED RAB 7h31'59" 7'02"
16 Julio PEREZ CUAPIO MEX PAN 7h31'59" 7'02"
17 Ivan GOTTI ITA ALS 7h32'48" 7'51"
18 Oscar PEREIRO SIO ESP PHO 7h33'19" 8'22"
19 Carlos SASTRE CANDIL ESP CST 7h34'04" 9'07"
20 Andrei MIZOUROV KAZ MER 7h34'08" 9'11"
21 Gianni FARESIN ITA GST 7h34'31" 9'34"
22 Alessandro SPEZIALETTI ITA SAE 7h34'49" 9'52"
23 Geert VERHEYEN BEL RAB 7h35'22" 10'25"
24 Serhiy HONCHAR UKR FAS 7h35'24" 10'27"
25 Aitor GONZALEZ JIMENEZ ESP KEL 7h35'36" 10'39"
26 Vladimir MIHOLIEVIC CRO ALS 7h35'45" 10'48"
27 Franco PELLIZOTTI ITA ALS 7h35'45" 10'48"
28 Michael RASMUSSEN DEN CST 7h35'54" 10'57"
29 Hector MESA MESA COL FOT 7h35'55" 10'58"
30 Kurt VAN DE WOUWER BEL LOT 7h36'13" 11'16"
31 Michele SCARPONI ITA ACQ 7h36'22" 11'25"
32 Torsten HIEKMANN GER TEL 7h36'52" 11'55"
33 Dario FRIGO ITA TAC 7h37'13" 12'16"
34 Matthias KESSLER GER TEL 7h37'23" 12'26"
35 Vladimir DUMA UKR PAN 7h38'06" 13'09"
36 Steve ZAMPIERI SUI TAC 7h38'07" 13'10"
37 Eddy MAZZOLENI ITA TAC 7h38'07" 13'10"
38 Luis LAVERDE JIMENEZ COL FOT 7h38'45" 13'48"
39 Sergiy ADYEYEV UKR LAN 7h39'21" 14'24"
40 Andrea NOE' ITA MAP 7h42'08" 17'11"
41 Cadel EVANS AUS MAP 7h42'08" 17'11"
42 Dario David CIONI ITA MAP 7h42'08" 17'11"
43 Francisco LEON MANE ESP KEL 7h42'40" 17'43"
44 Bo HAMBURGER DEN INA 7h46'05" 21'08"
45 Daniele DE PAOLI ITA ALS 7h46'05" 21'08"
46 Thorwald VENEBERG NED RAB 7h46'05" 21'08"
47 Joaquim CASTELBLANCO COL CLM 7h46'05" 21'08"
48 Paolo LANFRANCHI ITA INA 7h46'05" 21'08"
49 Luca MAZZANTI ITA MER 7h46'05" 21'08"
50 Sylvester SZMYD POL TAC 7h46'05" 21'08"
51 Juan DE LOS ANGELES ESP KEL 7h46'05" 21'08"
52 Igor PUGACI MDA SAE 7h46'14" 21'17"
53 Cristian MORENI ITA ALS 7h46'14" 21'17"
54 Manuel CALVENTE ESP CST 7h47'10" 22'13"
55 Mariano PICCOLI ITA LAM 7h47'20" 22'23" 2"
56 Daniele NARDELLO ITA MAP 7h47'20" 22'23"
57 Roberto CONTI ITA ACQ 7h47'20" 22'23"
58 Marc LOTZ NED RAB 7h47'20" 22'23"
59 Igor ASTARLOA ESP SAE 7h48'37" 23'40"
60 Alexandre MOOS SUI PHO 7h48'42" 23'45"
61 Fabio SACCHI ITA SAE 7h48'49" 23'52"
62 Oscar MASON ITA SAE 7h50'01" 25'04"
63 Ruben Alverio MARIN COL CLM 7h50'01" 25'04"
64 Matteo TOSATTO ITA FAS 7h52'08" 27'11"
65 Milan KADLEC CZE LAM 7h52'08" 27'11"
66 Alessandro BERTOLINI ITA ALS 7h52'10" 27'13"
67 Francisco J. LARA RUIZ ESP COA 7h53'43" 28'46"
68 Manuel BELTRAN ESP COA 7h58'57" 34'00"
69 Gabriele MISSAGLIA ITA LAM 7h58'57" 34'00"
70 Alessandro PETACCHI ITA FAS 7h59'04" 34'07"

Vabbè ho sbagliato tutto! Oggi lasveglia se l'è presa Tonkov e di brutto pure è arrivato persino dietro a Frigo e Aitor Gonzales il peggiore degli uomini di classifica.......... boh, speriamo per una tappa.

ARI6
22-05-03, 22:01
Originally posted by Gianmario
Vabbè ho sbagliato tutto! Oggi lasveglia se l'è presa Tonkov e di brutto pure è arrivato persino dietro a Frigo e Aitor Gonzales il peggiore degli uomini di classifica.......... boh, speriamo per una tappa.

Diciamo che Tonkov da oggi non può più dirsi uomo di classifica. Peccato.
Piuttosto, che ne pensate del fatto del giorno? parlo ovviamente della rinascita di Pantani. Io son contento, oggi mi veniva spontaneo tifare per lui...

Aug83
23-05-03, 00:29
Io resto sempre dell'idea che alla fine la spunterà Garzelli.
E tifo per lui.;)

ARI6
23-05-03, 01:59
Ma sì, in fondo anch'io spero che vinca Garzelli: ha una classe immensa sui pedali...
Però anche Simoni sta facendo quello che prometteva: e ancora non può fermarsi, ha guadagnato troppo poco.
Insomma, il ciclismo è bello proprio perchè non esiste il tifo contro (frase da thread del luogo comune, anzi ora la posto), e chiunque meriti si prende gli applausi. Io sinceramente spero di assistere ancora a qualche sorpresa, tanto meglio se pelata e di Cesenatico... ;)

Aug83
23-05-03, 13:07
Originally posted by ARI6
Ma sì, in fondo anch'io spero che vinca Garzelli: ha una classe immensa sui pedali...
Però anche Simoni sta facendo quello che prometteva: e ancora non può fermarsi, ha guadagnato troppo poco.
Insomma, il ciclismo è bello proprio perchè non esiste il tifo contro (frase da thread del luogo comune, anzi ora la posto), e chiunque meriti si prende gli applausi. Io sinceramente spero di assistere ancora a qualche sorpresa, tanto meglio se pelata e di Cesenatico... ;)

...mah...io al Tour di qualche anno fa tifavo contro Ullrich...;)

ARI6
23-05-03, 14:20
Originally posted by Aug83
...mah...io al Tour di qualche anno fa tifavo contro Ullrich...;)

Stupido ultras prestato al ciclismo... :D
Comunque simpatie e antipatie esistono, non c'è dubbio, ma se poi l'odioso cronoman che vince giro e tour senza portare a casa una tappa un giorno mi fa l'impresa in montagna io sono il primo ad applaudire.
A proposito di Ulrich: anch'io l'ho odiato abbastanza, ma adesso comincia a restarmi simpatico. Sarà che appare più umano...

Aug83
23-05-03, 14:40
Originally posted by ARI6
Stupido ultras prestato al ciclismo... :D
Comunque simpatie e antipatie esistono, non c'è dubbio, ma se poi l'odioso cronoman che vince giro e tour senza portare a casa una tappa un giorno mi fa l'impresa in montagna io sono il primo ad applaudire.
A proposito di Ulrich: anch'io l'ho odiato abbastanza, ma adesso comincia a restarmi simpatico. Sarà che appare più umano...

Verissimo, infatti io mica lo odio...però il maggiore avversario del tuo preferito ti resta un po' sul cazzo automaticamente...

ARI6
23-05-03, 14:50
Originally posted by Aug83
Verissimo, infatti io mica lo odio...però il maggiore avversario del tuo preferito ti resta un po' sul cazzo automaticamente...

Infatti io, supertifoso di Martinello, per molto tempo no ho avuto particolare simpatia per Cipollini.

Gianmario
24-05-03, 18:09
Ma Tonkov oggi è arrivato ?
Prima è andato in fuga poi si è fatto riprendere edè sparito, ho guardato la classifica di tappama lui non c'è...... bah ?!?!?

Cmq ha mal di schiena e aveva detto che forse si sarebbe ritirato, è un peccato perchè ha anche detto di avere una buona gamba ma la schiena non gli permette di salire sui pedali in salita quindi è notevolmente penalizzato.

Cmq il recor di ascesa sulla salita di Pampeago rimane il suo ;)

Aug83
24-05-03, 18:24
Oggi gran bella tappa, e grande Simoni che è andato a vincere alla grande.
Io spero ancora in Garzelli soprattutto perchè a cronometro è superiore all'avversario, ma in salita Simoni ha una marcia in più, devo ammetterlo.

Aug83
25-05-03, 23:06
Gilberto Simoni della Saeco è sempre più in testa al Giro d'Italia. Dopo la 15.a tappa, frazione a cronometro da Merano a Bolzano, il trentino ha incrementato il vantaggio su Stefano Garzelli in classifica generale. Ora il corridore della Vini Caldirola si trova a 1'58". La frazione è stata vinta dallo spagnolo Aitor Gonzalez della Fassa Bortolo con il tempo di 54'33" davanti allo svedese Magnus Backstedt, a 51". Terzo Serhiy Honchar a 1'22". Da segnalare la rovinosa caduta di Alessandro Petacchi (Fassa Bortolo), che ha concluso la sua prova, non ha riportato nessuna frattura ma è stato trasportato in ospedale per accertamenti.

La 15.a tappa è ovviamente vissuta sul duello tra Gilberto Simoni, maglia rosa, e Stefano Garzelli, secondo in classifica. Quarantadue chilometri e cinquecento metri per decidere chi dei due conquisterà la vetta della classifica, chi dei due affronterà l'ultima settimana di Giro in prima posizione e potrà difendere il vantaggio in vista delle ultime impegnative salite.

Oltre alla sfida fra i duellanti, da notare la bella prestazione di Aitor Gonzalez, spagnolo della Fassa Bortolo capace di staccare un 54'33" alla media di 46,746 km/h. Al secondo posto lo svedese Magnus Backstedt, a 51". Terza piazza per l'ucraino Serhiy Honchar a 1'22". Buon quarto posto per Dario Frigo, altro portacolori della Fassa Bortolo, a 1'23".

Tornando ai primi due in classifica, Stefano Garzelli è protagonista di una partenza fulminea, che gli permette di recuperare 19" nei primi 10 chilometri. Di lì in poi è una grande rincorsa del trentino della Saeco, che non molla e nei secondi 10 km recupera qualcosa come 27".

Il comportamento di Simoni è al di là delle più rosee aspettative e gli permette di incrementare il suo vantaggio sul secondo in classifica generale. Al secondo rilevamento (Terlano, al km 24) ha 11" di vantaggio. Nel frattempo arriva al traguardo Marco Pantani (non certo specialista delle cronometro) che perde da Aitor Gonzalez 3'32".

La maglia rosa transita al gran premio della montagna con 30" di vantaggio, per poi chiudere sul traguardo con un 56'13", ben 39" di vantaggio su Garzelli, che quindi in classifica generale ora si trova a 1'58". Un vantaggio di quasi due minuti da poter gestire nell'ultima settimana del Giro, che vivrà giovedì 29 maggio la sua giornata più dura, nella 18.a tappa con il transito su 4 gpm, di cui uno la Cima Coppi: il Colle d'Esischie a quota 2366.




da www.datasport.it

ARI6
25-05-03, 23:20
Cazzo, Simoni ha guadagnato anche a cronometro! :eek:
Quest'anno va fortissimo, era chiaro già da ieri che oramai la maglia non gliela toglie nessuno. Peccato per Garzelli, che in fin dei conti non sta deludendo affatto.

Aug83
26-05-03, 19:17
Se qualcuno lo avesse pronosticato appena 24 ore fa, forse sarebbe stato portato nello stesso ospedale dove Alessandro Petacchi si stava sottoponendo agli accertamenti per sapere se la caduta nella crono aveva procurato fratture nel suo corpo. Insomma, parlare di una sua vittoria nella 16ª tappa poteva sembrare quasi una presa in giro. Ma i "miracoli" sportivi fanno la storia dello sport. Così la favola del "Petacchi resuscitato" entra di diritto nelle pagine più belle di questo Giro. Prima della partenza lo spezzino avrebbe forse firmato per concludere la frazione. Ma strada facendo ha capito che il peggio era passato. Così tutti hanno intuito come sarebbe finita la volata quando la maglia ciclamino si è posta in testa al gruppo a caccia del quinto successo. E vittoria è stata, nonostante i tentativi disperati di Casper e Svorada (da segnalare il decimo posto di Marco Pantani). Ora Petacchi può davvero superare il record di Mario Cipollini (sei trionfi parziali nello stesso Giro).

I 207 chilometri della 16ª tappa dovevano, sulla carta, favorire le fughe da lontano. Ma in questo Giro non c'è fortuna per gli attaccanti di giornata. Per loro il primo segnale negativo arrivava fin dal primo mattino. In realtà era una bella notizia: Alessandro Petacchi si presentava regolarmente al via, nonostante le numerose escoriazioni alla schiena rimediate nella caduta durante la crono. Certo, l'ex maglia rosa sembrava fuori causa per un'eventuale volata. Ma non sarà così. In ogni caso all'appello non mancavano sprinter vogliosi di vittoria: da Furlan a Bennati, da Svorada a Fontanelli. Lo stesso sentimento che animava i tentativi solitari di molti corridori fuoriusciti nei primi 50 chilometri. Il gruppo, però, non lasciava spazio. L'azione giusta, invece, la trovavano Chmielewski e Adyeyev. I due atleti dell'est (polacco il primo, ucraino il secondo) partivano a razzo guadagnando subito un buon margine. La spinta della coppia continuava per diversi chilometri tanto che in breve tempo il loro vantaggio superava i 3'. Ma la storia si ripeteva. Dopo un primo momento il gruppo maglia rosa si riorganizzava e per i fuggitivi la strada (piatta) si faceva in salita. Il loro margine iniziava a scendere in modo inesorabile e dopo 110 chilometri la loro azione si esauriva.

A quel punto era l'Intergiro a regalare emozioni (la volata vedeva il successo di Svorada che precedeva Di Biase) anche perché non c'era più spazio per tentativi solitari. Sia la Fassa, sia la Domina Vacanze tenevano sotto controllo il plotone mantenendo l'andatura vicino ai 50 orari. E mentre l'austriaco Riebenbauer decideva di "regalarsi" un fuori programma dentro un canale pieno d'acqua (per fortuna senza conseguenze), i velocisti iniziavano a scaldare i motori. Ma il rombo vincente era sempre griffato Petacchi.

da www.gazzetta.it

ARI6
26-05-03, 23:00
Chi ha visto Petacchi ieri intervistato all'ospedale credo sia rimasto impressionato.
L'ennesima piacevole sorpresa di questo bel giro.

Aug83
26-05-03, 23:15
Originally posted by ARI6
Chi ha visto Petacchi ieri intervistato all'ospedale credo sia rimasto impressionato.
L'ennesima piacevole sorpresa di questo bel giro.

si infatti, io l'ho visto dopo la caduta con tutte quelle brutte abrasioni e poi tutto fasciato in ospedale.
Non mi sarei mai aspettato la sua vittoria oggi.

Aug83
29-05-03, 18:24
Nel giorno di Dario Frigo (vittoria di tappa e balzo in classifica generale: ora è 7°), il Giro 2003 ha praticamente emesso il suo verdetto: Gilberto Simoni, salvo clamorosi sconvolgimenti, sarà il trionfatore della corsa rosa. Una vittoria meritata per il trentino, anche se il suo rivale Stefano Garzelli è stato messo definitivamente ko da una caduta che ha coinvolto anche Marco Pantani. Il momento topico della 18ª tappa arrivava nella discesa del Sampeyre: il varesino e il Pirata stavano spingendo a tutta per rientrare sulla testa della gara (formata da Simoni, Popovych e Frigo), ma la loro rincorsa finiva dopo una curva. Dopo la scivolata Garzelli ripartiva quasi subito, mentre Pantani rimontava in bici solo dopo 7'. Sul traguardo i loro distacchi sono notevoli: oltre 5' per il corridore della Vini Caldirola (che mantiene il secondo posto per un soffio), quasi 16' per il romagnolo. In ogni caso resta la grande prova di Simoni (all'attacco su tutte le salite) e quella di un ritrovato Frigo, particolarmete a suo agio in giornate autunnali come quella di oggi, mentre non altrettanto si può dire per una quarantina di corridori, tra cui Alessandro Petacchi, finiti fuori tempo massimo (e quindi esclusi dal Giro).

Di certo la frazione invogliava alle imprese: quattro Gran premi della montagna (compresa la Cima Coppi a quota 2366) con arrivo in salita. Le prime schermaglie andavano in scena dopo 50 chilometri: in fuga si ritrovavano nove corridori (tra cui Lanfranchi e Faresin), mentre al loro inseguimento si poneva un plotone composto da 21 atleti (con Belli). Il gruppo maglia rosa era segnalato a 2'35''. Ma era il colle d'Esischie a ridisegnare la graduatoria. La prima vittima illustre era Francesco Casagrande che si ritirava sulle prime rampe della Cima Coppi a causa di problemi gastrointestinali. Intanto il comando della gara era passato nelle mani di dieci corridori (sempre presente Belli) con la maglia verde Fredy Gonzalez primo sul traguardo del Gpm. Dietro, però, iniziavano le scintille: Simoni scattava in faccia a Garzelli con il varesino in crisi. Anche Pantani si staccava, mentre Popovych e Dario Frigo tenevano il ritmo della maglia rosa. La discesa, però, ricompattava gli uomini di testa.

La battaglia era solo rimandata al colle di Sampeyre. Gli attaccanti di giornata erano fagocitati dal tempo (pioggia, grandine e freddo pungente) e dall'azione di uno scatenato Simoni. In salita il corridore della Saeco se ne andava nel tratto più duro (pendenze al 15%) trascinando con sé il redivivo Frigo e Popovych. A 40'' arrancavano Garzelli, Pantani e Rumsas. Ma, come scritto, era la picchiata verso Sampyere (con la strada imbiancata dalla grandine) a decidere il Giro: Garzelli cadeva dopo una curva, trascinando a terra anche Pantani, ammainando ogni velleità di successo nella corsa rosa. La vittoria di tappa andava così a un Frigo scatenato sull'ultima salita che vinceva davanti a un Simoni stanchissimo (terzo Totschnig a 2'37'', quarto Popovych a 3'12''), ma con la maglia rosa in cassaforte.

da www.gazzetta.it

ARI6
29-05-03, 22:43
Se non crollava alla fine mi aveva stupito Popovych.
Quello promette veramente bene...
Per il resto bravo Frigo, che si è risparmiato per il finale, e bravissimo Simoni: oramai non ci sono più aggettivi per definire il suo giro. Lo ha stravinto non mancando mai appena si saliva un po'.
Se poi vogliamo parlare del nuovo capitolo della sfiga di Pantani possiamo farlo.
Un ultima cosa: chissà chi vincerà l'ultima tappa, ora che i velocisti non ci sono più (oggi fuori tempo massimo a decine, tra di loro super-Petacchi).

ARI6
01-06-03, 12:16
Ancora Simoni in versione "Cannibale" nella tappa di venerdì (ma così finisce per stare sulle palle ai colleghi), Lombardi (ed era quasi scontato)nella tappa di ieri.

Ed ecco un bell'articolo di Ormezzano sul Giro 2003 da www.ilnuovo.it

Il Giro di Simoni ha conquistato la gente
di Gian Paolo Ormezzano

Nonostante le assenze dei big stranieri
Il Giro è stato un successo
Grazie a Gilberto Simoni
Che scala le montagne e conquista le folle
Una quarantina abbondante di Giri d'Italia e Tours de France seguiti per ragioni giornalistiche possono non essere sufficienti per far intuire prima del via che la corsa rosa sarà un successo nonostante la sua quasi totale autarchia. E' il caso, desolantemente professionale, di chi scrive queste righe, e non ha valutato a priori che il Giro numero 86, il Giro di Gilberto Simoni (arriveremo a lui fra poco, meglio far prima tappa su altri motivi) sarebbe stato bello proprio perché quasi sicuramente tutto italiano, proprio perché la nostra gente che va sulle strade se ne infischia delle eventuali alte proposte tecniche e atletiche di un fuoriclasse straniero (Armstrong, lo statunitense padrone del Tour, ha sempre ignorato il Giro, pur essendo cresciuto da dilettante anche in Italia, e adesso il Giro ignora lui, non fa nulla ma proprio nulla per averlo al via). C'era in partenza la minaccia di uno spagnolo, il Gonzales scalatore e cronoman vincitore della Vuelta 2002, pensiamo che lui abbia usato il Giro per allenarsi al Tour, affari suoi.

Un Giro povero, che è una cosa tutta diversa da un povero Giro, ha richiamato sulle strade folle enormi, ed ha avuto una alta audience televisiva, pur essendosi dipanato nel finale del calciocampionato e soprattutto nei giorni sacralizzatissimi della Champions League tutta nostra. E a proposito di folle: una delle massime sciocchezze consiste nel dire che i tifosi stanno numerosi sulla strada del Giro perché lo spettacolo è gratuito, non si paga per un qualche biglietto. In realtà i tifosi non stanno ma vanno sulle strade del Giro, e con esodi di massa che costano molto in tempo, lavoro perduto, fatica, benzina... Andare ad aspettare il fugace passaggio della corsa in montagna può costare come andare a Manchester. Purtroppo il ciclismo viene giudicato da un sistema mediatico che è legato alle metropoli ed al modo di sentire della vaste tribù dei bipedi di città. Poi si scopre che Cipollini fa comunque richiamo, ed è un povero diavolo che cade e deve ritirarsi perle ferite, non è soltanto un fichissimo usabile anche per pubblicità ammiccanti. Si scopre che Petacchi, spelatissimo da una caduta, riesce a rimediare il sesto sprint vittorioso dopo sofferenze fachiresche e poi va fuori tempo massimo. Si scopre che il Pantani che piange per una caduta grave proprio nella tappa da lui programmata per uno show di rinascita è quasi meglio del Pantani che, quando vinceva o quando si ribellava a certe accuse, aveva sempre lo stesso rictus.

Gran bagno di umanità, se non anche di umanesimo. E Simoni in questo mare non solo ci sguazza, ma è tritone, cavalluccio marino, Nettuno da miracoli e rematore da fatica bruta. Proviamo a dire di alcune sue caratteristiche molto ma molto ciclistiche, non messe bene in fila quando, due anni fa, vinse il suo primo Giro d'Italia dando l'impressione di essere soprattutto un buon galleggiatore nell'edizione del devastante blitz antidoping di Sanremo (fuori Frigo che poteva vincere la corsa, e che nella tappa più epica di quest'anno ha vinto precedendo proprio Simoni).

1) Gilberto Simoni è trentino ergo montanaro, ma è pure trentino di Palù di Giovo, il paese dei Moser: e ha sposato la figlia di una sorella del grande Francesco. Quando, l'anno scorso, l'antidoping lo accusò di positività alla cocaina si difese parlando di caramelle che zia Giacinta, altra sorella di Francesco (sono i nomi dei bambini di Fatima ai quali apparve la Madonna, in famiglia c'è anche una sorella che richiama Lucia, come la pastorella ancora in vita), gli aveva portato dalla Colombia. Troppo ingenua la difesa, per non essere quella di un montanaro in buona fede: e infatti Simoni è stato alla fine assolto.

2) Gilberto Simoni assomiglia a Davide Cassani: nei tratti del viso, nel modo di parlare, negli occhi che quasi sempre ridono, nel fisico minuto, nei gesti vivaci e sinceri. E' straordinaria la simpatia che raccoglie Cassani, ex buon ciclista e poi telecronista d'appoggio tecnico e umano a Adriano De Zan prima ed a Auro Bulbarelli poi: perché è bravo, è modesto e fa capire che ama il ciclismo e che il ciclismo deve essere amato. Simoni gli assomiglia, sì.

3) Gilberto Simoni ha 31 anni, è professionista da dieci stagioni ma sembra ancora e sempre capace di divertirsi andando a esplorare l'Italia in bicicletta. E specie su strade che salgono: lo scalatore è un must per ciclofili che, beati loro, non sanno cosa vuol dire must.

4) Gilberto Simoni attacca anche in maglia rosa: spesso il tatticismo, la prudenza da diaframma fra il pedalatore e la folla diventano muro, barriera, ostacolo, separazione.

5) Gilberto Simoni è comunque e dovunque (nel senso che si alza sui pedali anche quando è in programma l'ascesa ad un cavalcavia) lo scalatore tipico (vedasi punto 3).

6) Gilberto Simoni è il contraltare ideale di Mario Cipollini: uno è Apollo, l'altro è al massimo Mercurio.

7) Gilberto Simoni semra sempre intento a ringraziare la vita: anche quando sa che la gente è davanti al televisore perché spera che ci siano servizi speciali sulla Champions League.