PDA

Visualizza Versione Completa : Guantanamo e Ginevra



Ulan
13-05-03, 22:28
Sono rimasto allibito davanti alla preformance (La 7) del Senatore manconi e dell’esponente di amnesy interantrional.
Credo che ai detenuti di Guantanamo vada applicata la convenzione di Ginevra la quale prescrive la fucilazione per mercenari e franchi tiratori, entrambe fattispecie perfettamente corrispondenti a quella realtà.
Certo questa regola di buon senso, su suggerimento di quella grande democrazia che fu l’unione sovietica venne attenuata rispetto i franchi tiratori (ma USA e GB non accolsero mai tale variazione alla convenzione e pertanto non li riguarda), ad ogni modo, sempre su suggerimento sovietico, fu introdotta la drastica norma contro i mercenari in quanto tali, e nel caso specifico tanto basta.
In parole povere si voleva agevolare i guerriglieri dei vari “movimenti di liberazione” e colpire i mercenari bianchi nelle guerre africane degli anni ’60, ’70, non tutte le ciambelle riescono col buco.
Ho sentito la mancanza dell’ottimo Giannino che speravo presente per lapidare i due citati fenomeni a colpi di manuale di diritto internazionale.
Bizzarro poi m’è parso il meravigliarsi se uno Stato sovrano in tempore belli usa le corti marziali per giudicare quanti, non cittadini, attentano alla sua sicurezza, onestamente mi meraviglierei del contrario.
La questione di fondo oggi, e la guerra in Iraq la messa chiaramente in evidenza è che marxisti e cattolici, in questo coerenti con la loro dottrine, negano l’idea stessa di Stato e quindi di quelle prassi di assoluto buon senso ed ovvietà che negli ultimi 300 anno qualsiasi Stato di diritto ha messo in atto per autotutelarsi.
Con abile mistificazione si fa passare l’idea che lo Stato, come il privato, non abbia diritto all’autotutela confondendo ad arte i piani del diritto internazionale e di quello interno.
Oggi nell’€uropa continentale il conformista benpensante ritiene lecito ostacolare, se lo si ritiene, le attività delle proprie Forze Armate né è lo scandalizza, meglio proprio non riesce più a capire le fattispecie di reato del tradimento e dell’inteligenza col nemico.
Qui è tramontata l’idea che lo Stato possa accampare qualche diritto sul destino individui, ad Ovest di Calais no e si vede.