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Visualizza Versione Completa : Vangeli Gnostici



Ichthys
17-05-03, 23:06
Nel colto mondo intellettuale di Alessandria d'Egitto, durante il secondo secolo, il problema religioso è inserito nell'ambito di una matura esperienza filosofica e mistica. I dottori alessandrini distinguono tra pístis, la fede accettata immediatamente, per adesione sentimentale, e gnôsis, l'esame della fede stessa, la conoscenza delle verità religiose per una loro accettazione razionale.
Allacciandosi al neoplatonismo, gli gnostici ritengono che il cosmo sia formato da una gerarchia di entità incorporee (gli «eoni») emanate da Dio, sempre meno perfette a mano a mano che si allontanano da lui, come una luce che progressivamente si attenua distanziandosi dalla sua fonte. L'ultimo eone, l'anima umana, venuto a contatto della materia, è stato sopraffatto da essa, è caduto nelle tenebre, è divenuto schiavo del male, del dolore, della morte.

Questa situazione è quindi conseguenza di oblio e ignoranza della propria origine divina, e la gnosi è appunto il riprendere conoscenza di essa e aspirare al ritorno ad essa, cioè alla perfezione di Dio, momento di origine.

Concedere all'uomo la possibilità del proprio riscatto è un gesto d'amore da parte di Dio, che egli compie mandando al mondo il modello perfetto dell'uomo spirituale, l'Anthropos celeste. Questi, con l'esempio di se stesso e con la rivelazione delle verità dimenticate dall'uomo, rende l'uomo partecipe della gnosi, cioè della conoscenza salvatrice.

La scarsa conoscenza che si aveva finora dello gnosticismo (poche citazioni e commenti ostili dell'eresiografia patristica) non permetteva nemmeno di risolvere un problema di fondo: cioè, se lo gnosticismo fosse un movimento eretico, staccatosi dal cristianesimo, oppure un indirizzo filosofico-religioso indipendente dal cristianesimo.
La recente scoperta di un'intera biblioteca di scritti gnostici (in parte tuttora all'esame di specialisti) dimostra l'esistenza di un cristianesimo gnostico contemporaneo alle tendenze giudeo-cristiane, che ha influito sul Nuovo Testamento, specialmente su Giovanni.
La scoperta della biblioteca gnostica, in lingua copta, è avvenuta nel 1945 presso il villaggio di Nag Hammâdi, in Alto Egitto, nella zona di Khenoboskion, dove nei primissimi anni del IV secolo Pacomio aveva fondato un monastero cristiano. Complicate questioni circa i diritti di possesso e di acquisto dei testi rinvenuti, hanno ritardato fino al 1956 l'inizio regolare degli studi, salvo per un piccolo gruppo di essi, tempestivamente acquistato dall'Istituto Jung di Zurigo. Poi gli studi sono stati di nuovo sospesi, e ripresi nel 1962, dopo un accordo tra l'Unesco e il governo della Repubblica Araba unita. Una nuova interruzione è stata causata, nel giugno del 1967, dalla guerra arabo-israeliana.
Ora i tredici codici in papiro, contenenti complessivamente 49 scritti gnostici, sono catalogati, sommariamente esaminati, e alcuni di essi già trascritti e studiati.

Otto Rahn
31-08-03, 06:27
VANGELO DI TOMMASO

Questi sono i detti segreti pronunciati da Gesù, il Vivente, e scritti da Didimo Giuda Tomaso.
[1] Egli disse: Colui che scopre l'interpretazione di queste parole non gusterà la morte.
[2] Gesù disse: Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando non avrà trovato; quando avrà trovato si stupirà. Quando si sarà stupito, si turberà e dominerà su tutto.
[3] Gesù disse: Se coloro che vi guidano vi dicono: Ecco il Regno (di Dio) è in cielo! Allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono: E' nel mare! allora i pesci del mare vi precederanno. Il Regno è invece dentro di voi e fuori di voi. Quando vi conoscerete, allora sarete conosciuti e saprete che voi siete i figli del Padre che vive. Ma se non vi conoscerete, allora dimorerete nella povertà, e sarete la povertà.
[4] Gesù disse: Un vecchio che nei suoi giorni non esiterà a interrogare un bimbo di sette giorni riguardo al luogo della vita, vivrà. Giacché molti primi saranno ultimi, e diverranno uno solo.
[5] Gesù disse: Conosci ciò che ti sta davanti, e si manifesterà ciò che ti è nascosto Giacché non vi nulla di nascosto che non sarà manifestato.
[6] L'interrogarono i suoi discepoli e gli dissero: "Vuoi tu che digiuniamo? Come pregheremo e daremo elemosina? E che norma seguiremo riguardo al vitto?" . Gesù disse: " Non mentite e non fate ciò che odiate, giacché tutto è manifesto al cospetto del cielo. Non vi è nulla, infatti di nascosto che non venga manifestato nulla di celato che non venga rivelato".
[7] Gesù disse: Beato il 1eone mangiato da un uomo : diverrà uomo; maledetto l'uomo mangiato da un leone : l'uomo diverrà leone .
[8] Egli disse: l'uomo é simile a un pescatore saggio che gettò la sua rete in mare, e dal mare la ritirò carica di pesci piccoli. In mezzo a quelli il saggio pescatore scorse un bel pesce grosso; allora gettò via, in mare, tutti i pesci piccoli e scelse senza sforzo il pesce grande. Chi ha orecchie da intendere, intenda"
[9] Gesù disse: " Ecco uscì il seminatore Si riempì la mano e gettò (la semente). Qualcosa cadde sulla via: vennero gli uccelli e la beccarono; altro cadde sulla pietra: non mise radice in terra e non levò la spiga al cielo; altro cadde tra le spine che soffocarono la semente, e il verme se la mangiò; altro cadde sulla terra buona e portò buon frutto su in alto: produsse (più) del sessanta e del cento per cento.
[10] Gesù disse: Ho gettato fuoco sul mondo, ed ecco, lo custodisco fino a che divampi.
[11] Gesù disse: Passerà questo cielo e passerà ciò che è sopra di esso, i morti non sono vivi e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiavate ciò che è morto, voi lo rendevate vivo. Quando sarete nella luce che cosa farete? Nel giorno in cui eravate uno, siete diventati due. Ma allorché siete diventati due che cosa farete?
[12] I discepoli dissero a Gesù. Sappiamo che te ne andrai da noi Chi tra di noi sarà il più grande?>. Gesù rispose loro: Dal luogo ove sarete, andrete da Giacomo il Giusto, per il quale sono stati fatti il cielo e la terra.
[13] Gesù disse ai suoi discepoli: Fatemi un paragone, ditemi a chi rassomiglio . Simon Pietro gli rispose: sei simile a un angelo giusto ". Matteo gli rispose: Maestro sei simile a un Saggio filosofo Tommaso gli rispose: Maestro, la mia bocca è assolutamente incapace di dire a chi sei simile. Gesù gli disse: " lo non sono il tuo maestro, giacché hai bevuto e ti sei inebrialo alla fonte gorgogliante che io ho misurato ". E lo prese in disparte e gli disse tre parole. Allorché Tomaso ritornò dai suoi compagni, questi gli domandarono: Che cosa ti ha detto Gesù? " . Tomaso rispose : Se vi dicessi una delle parole che egli mi ha detto, voi dareste mano alle pietre per lapidarmi, e dalle pietre uscirebbe fuoco e vi brucerebbe ".
[14] Gesù disse: Se digiunerete vi attribuirete un peccato; se pregherete vi condanneranno; se darete l'elemosina farete del male ai vostri spiriti. Se andrete in qualche paese e viaggerete nelle (sue) regioni, se accoglieranno, mangiate ciò che vi porranno davanti e guarite quanti tra loro sono infermi. Giacché ciò che entra dalla bocca non vi contaminerà, ma è ciò che esce dalla vostra bocca che vi contaminerà.
[ 15] Gesù disse: Quando vedrete colui che non è nato da donna, prostratevi bocconi e adoratelo: egli è il vostro Padre.
[16] Gesù disse: Forse gli uomini pensano che io sia venuto a gettare la pace sul mondo e non sanno che io sono venuto a gettare divisioni, fuoco, spada, guerra. Cinque saranno in una casa: tre contro due e due contro tre, il padre contro il figlio e il figlio contro il padre Ed essi se ne staranno soli.
[17] Gesù disse: Vi darò ciò che occhio non vide, ciò che orecchio 'non udì ciò che mano non toccò e ciò che non entrò mai in cuore d'uomo
[18) I discepoli di Gesù dissero: Manifestaci quale sarà la nostra fine . Gesù rispose: Avete scoperto il principio voi che vi interessate della fine? Infatti ne1 luogo ove è il principio, là sarà pure la fine. Beato colui che sarà presente nel principio! Costui conoscerà la fine e non gusterà la morte .
[19] Gesù disse: Beato colui che era prima di divenire. Se diverrete miei discepoli e ascolterete le mie parole, queste pietre saranno al vostro servizio. In paradiso, infatti, avete cinque alberi che non cambiano né d'estate (né) d'inverno e le loro foglie non cadono: colui che li conosce non gusterà la morte.
[20] I discepoli di Gesù dissero: Manifestaci a che cosa assomiglia il Regno dei cieli . Egli rispose loro: E' simile a un grano di senape, che è il più piccolo di tutti , ma allorché cade su un terreno coltivato produce un grande ramo (e) diventa rifugio per gli uccelli del cielo.
[21] Maria domandò a Gesù : A chi assomigliano i tuoi discepoli? . Egli rispose: Sono simili a bambini che si intrattengono in un campo che non appartiene loro.
Allorché verranno i padroni del campo, diranno: "Lasciateci il nostro campo! ". Essi (saranno) nudi davanti a loro mentre lasciano e restituiscono il campo. Perciò dico : Se il padrone di casa sa che verrà il ladro, vigilerà prima che venga, e non permetterà che penetri nella casa del suo regno e asporti i suoi beni. Ma voi vigilate al cospetto del mondo! Cingetevi i fianchi di grande potenza, affinché i ladri non trovino la strada per giungere fino a voi. Giacché il profitto che aspettate, essi lo troveranno. Ci sia tra voi un uomo giudizioso! allorché il frutto è maturo, egli viene subito recando in mano la sua falce, (e) lo raccoglie. Chi ha orecchie da intendere, intenda.
[22] Gesù vide dei bimbi che succhiavano il latte. Disse ai suoi discepoli : Questi bambini che prendono il latte assomigliano a coloro che entrano nel Regno. Gli domandarono: Se noi saremo bambini entreremo nel Regno? . Gesù rispose loro: Allorché di due farete uno, allorché farete la parte interna come l'esterna, la parte esterna come l'interna e la parte superiore come 1'inferiore allorché del maschio e della femmina farete un unico essere sicché non vi sia più né maschio né femmina allorché farete occhi in luogo di un occhio, una mano in luogo dì una mano,un piede in luogo di un piede e un'immagine in luogo di un'immagine, allora entrerete nel Regno.
[23] Gesù disse: " Vi sceglierò uno da mille e due da diecimila; e saranno confermati come una sola persona ".
[24] I suoi discepoli dissero: " Istruiscici sul luogo ove tu sei, giacché per noi è necessario che lo cerchiamo ". Egli rispose loro: " Chi ha orecchie, intenda. Nell'intimo di un uomo dì luce c'è luce e illumina tutto il mondo. Se non illumina, sono tenebre ".
[25] Gesù disse: " Ama tuo fratello come l'anima tua. Veglia su di lui come la pupilla del tuo occhio ".
[26] Gesù disse: " Vedi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, ma non vedi la trave che è nel tuo occhio. Quando dal tuo occhio avrai tolto la trave, allora vedrai (abbastanza) per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello".
[27] (Gesù disse): " Se non digiunate verso il mondo, non troverete il Regno. Se non osservate il sabato come un sabato, non vedrete il Padre".
[28] Gesù disse: " Mi sono trovato in meno al mondo, e mi manifestai loro nella carne. Li trovai tutti ubriachi; tra essi non ne trovai alcuno assetato.
E l'anima mia è tormentata per i figli degli uomini perché in cuor loro sono ciechi e non vedono: vennero nel mondo vuoti e cercano di uscire dal mondo vuoti.
" Ma ora sono ubriachi. Allorché avranno vomitato il loro vino, allora faranno penitenza ".
[29] Gesù disse: " Se la carne pervenne all'esistenza a motivo dello spirito, è una meraviglia. Se lo spirito è pervenuto all'esistenza a motivo del corpo, è una meraviglia delle meraviglie. Ma io mi stupisco che una tale ricchezza abbia preso dimora in questa povertà ".
[30] Gesù disse: " Dove si trovano tre dèi, sono tre dèi; dove sono due o uno io sono con lui ".
[31] Gesù disse: " Un profeta non è accetto nel suo paese. Un medico non cura quelli che lo conoscono ".
[32] Gesù disse: " Una città costruita su un alto monte (e) fortificata, non può cadere né essere nascosta".
[33] Gesù disse: " Ciò che udrai in un orecchio, proclamalo sui vostri tetti nell'altro orecchio. Nessuno, infatti, accende una lucerna per metterla sotto il moggio, né la pone in luogo nascosto, bensì la mette su un candeliere affinché quelli che entrano e quelli che escono vedano la sua luce ".
[34] Gesù disse: " Se un cieco guida un cieco, cadono ambedue in una fossa ".
[35] Gesù disse: " Non è possibile che uno entri nella casa di una persona forte e la prenda con la forza se prima non le lega le mani. Allora potrà saccheggiare la sua casa".
[36] Gesù disse: Non siate ansiosi da. mattino a sera e dalla sera al mattino su come vi vestirete ".
[37] I suoi discepoli domandarono: o In che giorno ti manifesterai a noi, e in che giorno ti vedremo?".
Gesù rispose: " Quando vi spoglierete senza vergogna, quando deporrete i vostri abiti e li metterete sotto i
vostri piedi, come fanno i bambini, e li calpesterete, allora vedrete il Figlio del Vivente senza alcun timore".
[38] Gesù disse: Molte volte avete desiderato ascoltare queste parole che vi dico, e non avete alcun altro dal quale ascoltarle. Giorni verranno nei quali mi cercherete e non mi troverete ".
[39] Gesù disse: l farisei e gli scribi hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Essi non sono entrati e non hanno lasciato entrare quelli che lo volevano. Voi, però, siate prudenti come serpenti e semplici come colombe
[40] Gesù disse: (Una vite fu piantata da altri che non era mio Padre: giacché non si irrobustì, sarà sradicata e perirà ".
[41] Gesù disse: " Sarà dato a colui che già ha nella sua mano; e a colui che non ha sarà tolto anche quel poco che ha ".
[42] Gesù disse: " Siate transeunti!
[43] I suoi discepoli gli domandarono: (Chi sei tu, che ci dici queste cose? ". (Gesù rispose:) "Da ciò che vi dico non capite chi io sia. Ma siete diventati come gli ebrei. Essi amano l'albero, ma ne odiano il frutto, oppure amano il frutto e odiano l'albero.
[44] Gesù disse: (A colui che bestemmia mio Padre sarà perdonato, e a colui che bestemmia il Figlio sarà perdonato. Ma a colui che bestemmierà lo Spirito Santo non sarà perdonato né in terra né in cielo "
[45] Gesù disse: " Non colgono l'uva dalle spine, ne raccolgono fichi dai rovi; giacché essi non danno frutto. Una persona buona trae il bene dal proprio tesoro; 41 una persona cattiva, dal proprio tesoro cattivo, che è in cuor suo, trae il male e dice (parole) cattive: giacché è dall'abbondanza del suo cuore che produce cose cattive".
[46] Gesù disse: " Da Adamo a Giovanni Battista nessun nato da donna fu più grande di Giovanni Battista, si che (davanti a lui) egli debba abbassare gli occhi. Tuttavia vi dissi: Tra di voi chiunque sarà piccolo conoscerà il Regno e sarà più grande di Giovanni".
[47] Gesù disse: " Non è possibile che un uomo cavalchi due cavalli e tiri due archi; e non è possibile che un servo serva a due padroni: onorerà uno e disprezzerà l'altro. Nessuno beve vino vecchio e desidera poi subito del vino nuovo; né mettono vino nuovo in otri vecchi, per tema che si rompano; né mettono vino vecchio in un otre nuovo, per tema che lo guasti; non cuciono una pezza vecchia su di un vestito nuovo, per tema che ne risulti uno strappo ".
[48] Gesù disse: " Se, in questa stessa casa, due fanno pace l'uno con l'altro, diranno a un monte: "Allontanati". E si allontanerà ".
[49] Gesù disse: " Beati i solitari e gli eletti, poiché troverete il Regno; voi, infatti, da esso venite e a esso nuovamente ritornerete ".
{50] Gesù disse: " Se vi domandano: "Donde venite?". Rispondete loro: "Siamo venuti alla luce, dal luogo ove la luce nacque da se stessa; si eresse e si manifestò nella loro immagine". Se vi domandano: "Chi siete voi?". Rispondete: "Noi siamo suoi figli, noi siamo gli eletti del Padre vivo". Se vi domandano: "Qua! è il segno di vostro Padre in voi?". Rispondete: "E il movimento e il riposo" ".
[51] I suoi discepoli gli domandarono: " In che giorno verrà il riposo dei morti, e in che giorno verrà il mondo nuovo? ". Egli rispose: " Quel (riposo) che aspettate è venuto, ma voi non lo avete riconosciuto ".
[52] I suoi discepoli gli dissero: In Israele parlarono ventiquattro profeti, e tutti parlarono in te ". Egli rispose loro: " Avete omesso il Vivente che è davanti a voi, e avete parlato (soltanto) dei morti".
[53] I suoi discepoli gli domandarono: " La circoncisione giova oppure no? ". Egli rispose loro: Se giovasse, il loro padre li genererebbe circoncisi dalla madre loro. Ma la vera circoncisione nello Spirito ha trovato piena utilità".
[54] Gesù disse: Beati i poveri, poiché vostro è il Regno dei cieli.
[55] Gesù disse: Colui che non odierà suo padre e sua madre, non potrà divenire mio discepolo. (Colui che non) odierà i suoi fratelli e le sue sorelle, e (non) porterà la sua croce come me, non sarà degno di me".
[56] Gesù disse: (Colui che ha conosciuto il mondo, ha trovato (soltanto) un cadavere; e colui che ha trovato un cadavere è superiore al mondo ".
[57] Gesù disse: 11 Regno del Padre è simile a un uomo che aveva una buona semente. Di notte venne il suo nemico e seminò zizzania sopra alla buona semente. L'uomo non permise loro di sradicare la zizzania. Disse loro: "Affinché non andiate a estirpare la zizzania (e) sradichiate con essa anche il grano. Nel giorno della mietitura, le zizzanie appariranno, saranno estirpate e bruciate"".
[58] Gesù disse: (Beato l'uomo che ha sofferto. Egli ha trovato la vita
[59] Gesù disse: Mentre vivete contemplate il Vivente; affinché non moriate e cerchiate di contemplarlo, e non possiate (più) vederlo".
[60] (Videro) un samaritano entrare nella Giudea portando un agnello. Disse ai suoi discepoli: (Che cosa farà dell'agnello? ". Gli risposero: "Intende ucciderlo e mangiarne ". Egli disse loro: (Fino a quando è vivo non ne mangerà, bensì dopo averlo ucciso e fattolo cadavere . Gli risposero: (Non potrebbe fare altrimenti ". Ed egli: (Voi pure cercate un luogo per il riposo affinché non siate ridotti a un cadavere e mangiati ".
[61] Gesù disse: Due riposeranno su un letto: uno morirà e l'altro vivrà ". Salome gli domandò: "chi sei tu, uomo, che come colui che è dall'Uno sei salito sii! mio lettuccio e hai mangiato alla mia mensa? ". Gesù rispose: "Io sono colui che proviene dall'Indiviso: a
30 me furono date cose (che sono) del Padre mio ". Salome disse: "Io sono tua discepola! ". E Gesù a lei: "Perciò io dico: Quando uno sarà indiviso sarà ricolmo di luce; ma quando è diviso sarà ricolmo di tenebre".
[62] Gesù disse: "Io comunico i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri. Ciò che fa la tua destra, la tua sinistra lo deve ignorare ".
[63] Gesù disse: Cera un uomo ricco che aveva molte ricchezze. Disse: Mi servirò delle mie ricchezze per seminare, mietere, piantare e riempirò i miei granai di frutta, e non mancherò di nulla. Così pensava in cuor suo, ma in quella notte morì. Chi ha orecchie, intenda ".
[64] Gesù disse: "Un uomo aveva degli ospiti. Dopo che ebbe preparato il banchetto, mandò un suo servo a invitare gli ospiti. " Andò dal primo, e gli disse: "Il mio signore ti invita". Quello gli rispose: "Dei commercianti mi devono denaro. Vengono da me questa sera. Andrò e darò ordini. Mi scuso per il banchetto". Andò dal secondo, e gli disse: "Il mio signore ti invita". (Quello) gli rispose: "Ho comprato una casa, e sono richiesto per un giorno. Non avrò tempo".
" Andò dal terzo, e gli disse: "Il mio signore ti invita". (Quello) gli rispose: "Un mio amico si sposa, e io darò il banchetto: non potrò venire. Mi scuso per il banchetto".
.Andò da un altro e gli disse: "Il mio signore ti invita". Quello rispose: "Ho comprato una cascina, vado a riceverne i redditi; non potrò venire. Mi scuso".
"Il servo tornò dal suo signore e gli disse: "Quelli che hai invitato al banchetto si scusano". Il signore disse al servo: "Va' per le strade, e conduci al banchetto quanti trovi. Compratori e commercianti non entreranno nei luoghi dei Padre mio" ".
[65] Egli disse: " Un uomo onesto aveva una vigna. La diede a contadini affinché la lavorassero, per ricavarne (così) il frutto tramite loro. Mandò il suo servo ai contadini affinché gli dessero il frutto della vigna. Lo presero, io colpirono, e poco mancò the l'uccidessero. Il servo se ne andò a dirlo al suo signore. Il signore pensò: Forse non l'hanno riconosciuto. Mandò un altro servo. I contadini colpirono anche il secondo. Allora il signore mandò il proprio figlio, pensando: Forse avranno rispetto di mio figlio. I contadini, visto che era l'erede della vigna, lo presero e l'uccisero. Chi ha orecchie, intenda ".
[66] Gesù disse: " Indicami la pietra respinta dagli edificatori! Essa è la pietra d'angolo
[67] Gesù disse: " Colui che conosce il tutto, ma è privo (della conoscenza) di se stesso, è privo del tutto
[68] Gesù disse: " Beati allorché vi odieranno e vi perseguiteranno. Non vi sarà luogo nel quale voi (non) sarete perseguitati ".
[69] Gesù disse: " Beati quelli che sono stati perseguitati nel loro cuore. Essi sono coloro che, in verità, hanno conosciuto il Padre.
" Beati quelli che sono affamati, giacché il ventre di colui che lo vuole sarà riempito ".
[70] Gesù disse: " Se lo esprimete da voi stessi, ciò che avete vi salverà. Se in voi stessi non l'avete, ciò che in voi stessi non avete vi ucciderà ".
[71] Gesù disse: " Distruggerò questa casa, e nessuno potrà riedificarla
[72] Un uomo gli disse: " Di' ai miei fratelli che dividano i beni di mio padre con me ". Egli rispose: " Uomo, chi ha fatto di me un divisore? ". E rivolto ai suoi discepoli disse loro: " Sono io, forse, un divisore? ".
[73] Gesù disse: " La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate il Signore affinché mandi operai per la messe..
[74] Egli disse: " Signore, molti sono presso il pozzo, ma nessuno è nel pozzo "
[75] Gesù disse: " Molti sono coloro che stanno alla porta, ma (soltanto) i solitari entreranno nella camera nuziale ".
[76] Gesù disse: " Il Regno del Padre mio è simile a un commerciante che aveva della merce, e trovò una perla. Questo commerciante era saggio: vendette la merce e si comprò la perla. Anche voi cercate il tesoro che non perisce, che è durevole, là ove non può avvicinarsi il tarlo per rodere, né il verme per distruggere ".
[77] Gesù disse: " Io sono la luce che sovrasta tutti loro. Io sono il tutto. Il tutto promanò da me e il tutto giunge fino a me. Spaccate del legno, io sono lì dentro. Alzate la pietra, e lì mi troverete ".
[78] Gesù disse: " Perché siete usciti fuori in campagna? Per vedere una canna agitata dal vento? Per vedere un uomo vestito mollemente? Guardate i vostri 17 re e i vostri grandi! Costoro sono vestiti mollemente, e non potranno conoscere la verità
[79] Una donna gli disse di tra la folla: " Beato il ventre che ti ha portato e i seni che ti hanno nutrito! ". Egli rispose: " Beati coloro che udirono il Logos del Padre e lo custodirono veramente! Giorni verranno nei quali direte: "Beato il ventre che non ha concepito e i seni che non hanno allattato!" ".
[80] Gesù disse:Chi ha conosciuto il mondo, ha trovato il corpo; ma colui che ha trovato il corpo è superiore al mondo.
[81]. Gesù disse: " Colui che si è fatto ricco, diventi re; e colui che ha il potere, vi rinunci ".
[82] Gesù disse: " Colui che è vicino a me, è vicino al fuoco. Colui che è lontano da me, è lontano dal Regno".
[83] Gesù disse " Le immagini sono manifestate all'uomo, ma la luce che è in esse è nascosta nell'immagine della luce del Padre. Egli si manifesterà, ma la sua immagine resterà nascosta dalla sua luce.
[84] Gesù disse: Oggi, allorché vedete un vostro simile, vi rallegrate. Ma quando vedrete le vostre immagini che sono state fatte prima di voi, che né muoiono né sono palesi, per quanto sopporterete?
[85] Gesù disse " Adamo scaturì da una grande potenza e da una grande opulenza, e (tuttavia) egli non fu degno di voi. Se, infatti, fosse stato degno non avrebbe gustato la morte ".
[86] Gesù disse: " Le volpi hanno le loro tane, e gli 48 uccelli hanno i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha alcun luogo ove poggiare il capo e riposare
[87] Gesù disse: " Misero è il corpo che dipende da un corpo, e misera è l'anima che dipende da ambedue".
[88] Gesù disse: " Verranno a voi gli angeli e i profeti e vi daranno quanto vi appartiene. Voi date loro ciò che avete nelle mani. Domandate a voi stessi: In che giorno verranno a ricevere ciò che è loro?
[89] Gesù disse: " Perché lavate la parte esterna del bicchiere? Non comprendete che colui che ha fatto la parte interna è lo stesso che ha fatto l'esterna? ".
[90] Gesù disse: " Venite a me, poiché il mio giogo è dolce e mite la mia dominazione, e troverete per voi un riposo
[91] Gli dissero: " Manifestaci chi sei, affinché possiamo credere in te!". Egli disse loro: " Mettete alla prova la superficie del cielo e della terra, e non avete riconosciuto colui che è davanti a voi. Voi non sapete (come) mettere alla prova questo tempo.
[92] Gesù disse: " Cercate e troverete. Ma le cose sulle quali in quei giorni mi avete interrogato, io non le ho dette, allora. E adesso che io desidero dirvele, voi non me le domandate ".
[93] (Gesù disse): " Non date ciò che è santo ai cani, affinché non lo gettino nel letamaio. Non gettate le perle ai porci, affinché non le calpestino
[94] Gesù disse: " Colui che cerca, troverà; e a colui che bussa sarà aperto".
[95] Gesù disse: " Se avete del denaro, non imprestatelo a interesse, ma datelo a uno dal quale non lo riavrete ".
[96] Gesù disse: " Il Regno dei Padre è simile a una donna; prese un po' di lievito, Io nascose nella pasta, e ne fece pani grandi. Chi ha orecchie, intenda! ".
[97] Gesù disse: " Il Regno del Padre è simile a una donna che recava una brocca piena di farina. Mentre camminava per una strada lungi da casa, si ruppe l'an-sa della brocca e la farina fuoriuscì sulla via; lei non se ne accorse e non badò all'incidente. Giunta a casa sua posò la brocca e la trovò vuota.
[98] Gesù disse: " Il Regno del Padre è simile a un uomo che vuole uccidere una persona potente: in casa propria estrae la spada e trapassa una parete, per provare se la sua mano è abbastanza forte. Poi uccise quella persona potente ".
[99] I discepoli gli dissero: " Fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli ". Egli rispose: " Quelli che sono qui, quelli che fanno la volontà dei Padre mio, costoro sono miei fratelli e mia madre. Questi entreranno nel Regno di mio Padre ".
[100] Mostrarono a Gesù una moneta d oro e gli dissero: " Gli agenti di Cesare esigono da noi le tasse. Egli rispose " Date a Cesare ciò che e di Cesare date a Dio ciò che è di Dio; e date a me ciò che è mio ".
[101] Gesù disse " Colui che non odia suo padre e sua madre come me, non è adatto a essere mio discepolo. E colui che non ama suo padre e sua madre come me, non può divenire mio discepolo. Poiché mia madre mi diede menzogna, ma la mia vera madre mi diede la vita ".
[102] Gesù disse: " Guai ai farisei! Sono infatti come un cane accovacciato su una mangiatoia di buoi: né mangia, né lascia che mangino i buoi ".
[103] Gesù disse: " Beato l'uomo che sa da quale parte entreranno i ladri, perché s'alzerà, concentrerà la sua forza, e si cingerà i fianchi prima che essi arrivino ".
[104] Gli dissero: " Vieni, oggi preghiamo, e digiuniamo! ". Gesù disse: " Che peccato ho dunque commesso, o in che cosa sono stato vinto? Ma quando lo sposo uscirà dalla stanza nuziale, allora digiuneranno e pregheranno ".
[105] Gesù disse: " Colui che conosce il padre e la madre sarà detto "figlio di una prostituta" ".
[106] Gesù disse: " Quando di due farete uno, sarete figli dell'uomo; e quando direte a un monte: "Allontanati!", si allontanerà ".
[107] Gesù disse: " Il Regno è simile a un pastore che ha cento pecore. Una, la più grande, si smarrì. Egli lasciò le novantanove e cercò quell'una fino a quando la trovò. Dopo che si era affaticato disse alla pecora: "Ti amo più delle novantanove" ".
[108] Gesù disse: " Colui che beve dalla mia bocca, diventerà come me; io stesso diverrò come lui e gli saranno rivelate le cose nascoste ".
[109] Gesù disse: " Il Regno è simile a un uomo che, senza saperlo, ha un tesoro nascosto nel suo campo. Dopo la sua morte, lo lasciò al figlio. Il figlio non ne sapeva nulla: ereditò il campo e lo vendette. Il compratore venne e, mentre arava, trovò il tesoro; e cominciò a imprestare denaro a interesse a quelli che voleva ".
[110] Gesù disse: " Colui che ha trovato il mondo ed è diventato ricco, deve rinunciare al mondo ".
[111] Gesù disse: " I cieli e la terra scompariranno davanti a voi, e colui che vive dal Vivente non vedrà né la morte né la paura. Poiché Gesù dice: Il mondo non è degno di colui che troverà se stesso
[112] Gesù disse: " Guai alla carne che dipende dall'animai. Guai all'anima che dipende dalla carne".
[113] I discepoli gli domandarono: " In quale giorno verrà il Regno? ". ( Gesù rispose:) " Non verrà mentre lo si aspetta. Non diranno: "Ecco, è qui!". oppure: "Ecco, è là!". Bensì il Regno dei Padre è diffuso su tutta la terra, e gli uomini non lo vedono ".
[114] Simon Pietro disse loro: " Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne della Vita ". Gesù disse: " Ecco, io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi maschi. Poiché ogni femmina che si fa maschio entrerà neI Regno dei cieli ".

Otto Rahn
31-08-03, 06:30
VANGELO DI FILIPPO

Da un ebreo viene un ebreo, ed è detto proselito, ma da un proselito non viene un proselito. Certuni esistono e da essi vengono altri uguali a se stessi, mentre altri hanno solo l'esistenza. Lo schiavo aspira soltanto a essere libero, non cerca i beni dei suo padrone. Il figlio non è soltanto un figlio, ma aspira all'eredità del padre.
Quelli che ereditano dai morti sono essi stessi morti ed ereditano ciò che è morto. Quelli che ereditano da colui che è vivo sono essi stessi vivi e sono eredi di ciò che è vivo e di ciò che è morto. Quelli che sono morti non ereditano nulla: come può ereditare un morto? Se colui che è morto eredita ciò che è vivo non morirà; colui che è morto vivrà ancora più a lungo.
Un pagano non muore: colui che non ha mai vissuto non può morire. Colui che ha creduto alla verità ha trovato la vita: costui corre il pericolo di morire, poiché egli vive.
Dopo che è venuto il Cristo, il mondo è creato, le città sono ornate, il morto allontanato.
Quando eravamo ebrei eravamo orfani; avevamo soltanto la madre; ma allorché siamo divenuti cristiani abbiamo avuto padre e madre.
Quelli che seminano d'inverno raccolgono d'estate: l'inverno è il mondo, l'estate è l'altro eone. Seminiamo in questo mondo per potere raccogliere nell'estate. Perciò conviene che non preghiamo durante l'inverno: dopo l'inverno vi è l'estate.
Colui che raccoglierà d'inverno in realtà non raccoglierà, ma soltanto strapperà: in questo genere di cose non vi è altro modo di ottenere il raccolto.
Non soltanto adesso non porterà alcun frutto, non soltanto non uscirà, ma anche nel sabato il suo campo sarà infruttuoso.
Il Cristo è venuto per liberare alcuni, per riscattare altri, per salvare gli altri. Ha liberato coloro che erano stranieri, e li ha fatti propri. Ha separato i suoi e li ha costituiti come pegno nella sua volontà.
Non soltanto allorché si manifestò egli depose -quando volle - la sua anima, ma depose la sua anima fin da quando il mondo esiste. Quando volle, venne anzitutto a liberarla poiché era trattenuta in ostaggio. Si trovava in mano ai briganti, era tenuta prigioniera, ma egli la riscattò e, nel mondo, ha redento i buoni e i cattivi.
Luce e tenebre, vita e morte, destra e sinistra, sono tra loro fratelli. Non è possibile separarli. Perciò né i buoni sono buoni, né i cattivi sono cattivi, né la vita è vita, né la morte è morte. Per questo ognuno si dissolverà nel suo stato originale. Ma coloro che sono al dì sopra dei mondo sono indissolvibili ed eterni.
I nomi dati alle cose terrestri racchiudono una grande illusione: infatti distolgono il cuore da ciò che è consistente per volgerlo a ciò che non è consistente. Così, chi ode "Dio " non afferra ciò che è consistente, ma afferra ciò vhe non è consistente. Allo stesso modo è con " il Padre ", " il Figlio", e " lo Spirito Santo ", con " la vita " e " la luce ", e " la risurrezione ", con " la Chiesa " e con tutte le altre cose, non si afferra ciò che è consistente ma ciò che non è consistente, a meno che si sia arrivati a conoscere ciò che è consistente.
I nomi che si odono sono nel mondo per indurre in inganno; se fossero nell'eone non sarebbero mai stati usati come nomi nel mondo, né sarebbero stati posti tra le cose terrestri. Essi hanno fine nell'eone.
Solo uno è il nome non pronunciato nel mondo: il nome dato dal Padre al Figlio, il nome al di sopra di ogni cosa, il nome del Padre. Infatti, il Figlio non sarebbe diventato Padre se non si fosse rivestito del nome del Padre. Quelli che hanno questo nome lo conoscono, ma non lo pronunciano. Quelli, invece, che non lo hanno non lo conoscono.
Ma la verità addusse nel mondo dei nomi, poiché è impossibile insegnarla senza nomi. La verità è una unità, ma è anche molteplicità per noi, affinché impariamo tale unità attraverso la molteplicità.
Gli arconti vollero ingannare l'uomo, a motivo della sua parentela con quelli che sono veramente buoni. Presero il nome di coloro che sono buoni e lo attribuirono a coloro che non sono buoni, per poterlo ingannare mediante i nomi e poterlo vincolare a quanti non sono buoni. In seguito, se essi Fanno loro un favore, (gli arconti) li allontanano da quelli che non sono buoni e li collocano tra i buoni, che essi conoscono. Essi, infatti, vogliono eliminare chi è libero e farne un loro schiavo per sempre.
Vi sono forze che lottano contro l'uomo perché non vogliono che egli sia salvato, si che esse possano...; poiché se l'uomo è salvato non avranno più luogo i sacrifici.., e non saranno più offerti animali alle forze. Coloro che... animali sono coloro che li offrono a quelle. Essi, invero, li offrivano viventi, ma dopo averli offerti morivano. L'uomo, invece, fu offerto morto a Dio, ma egli visse.
Prima della venuta di Cristo, nel mondo non c'era pane. Come nel paradiso - il luogo dove era Adamo - vi erano molte piante per il cibo degli animali, ma non vi era il frumento per il cibo dell'uomo; l'uomo si cibava come gli animali. Ma quando venne Cristo, l'uomo perfetto, portò il pane dal cielo, affinché l'uomo si cibasse con il cibo dell'uomo.
Gli arconti pensavano che quanto facevano fosse dovuto alla loro potenza e alla loro volontà; ma era lo Spirito che, per mezzo loro, operava segretamente ogni cosa secondo il suo desiderio.
La verità esiste fin dall'inizio, ed è seminata ovunque: molti vedono che è seminata, ma pochi sono coloro che la vedono raccolta.
C'è chi dice: " Maria ha concepito per opera dello Spirito Santo ". Sbagliano. Non sanno quello che affermano. Quando mai una donna ha concepito per opera di una donna? Maria è la vergine che non fu mai contaminata da alcuna forza. Essa è una grande maledizione per gli ebrei, cioè per gli apostoli e per gli apostolici. Questa vergine non contaminata da alcuna forza... le forze hanno contaminato se stesse. E il Signore non avrebbe detto: "Il Padre mio che è nei cieli" se non avesse avuto un altro padre. Egli avrebbe detto semplicemente: "Mio Padre".
Il Signore disse ai discepoli: " Portate fuori da ogni casa. Portate dentro la casa del Padre. Ma non rubate, non prendete nulla nella casa del Padre
"Gesù " è un nome nascosto. "Cristo" è un nome manifesto. Per questo " Gesù " non si trova in nessuna lingua, ma il suo nome è Gesù, come viene pronunciato. Il suo nome è anche " Cristo ": in siriaco è Messia, in greco, invece, è Cristo. Ovunque, tutti gli altri l'hanno secondo la loro lingua. "Il Nazareno" è colui che rivela ciò che è nascosto.
Il Cristo ha in se stesso ogni cosa: sia l'uomo, sia l'angelo, sia il mistero, e il Padre.
Coloro che affermano: " Il Signore è morto e (poi) è risuscitato ", sbagliano. Egli, infatti, prima risorse e (poi) morì. Chi non ottiene prima la risurrezione, costui morirà. Poiché Dio vive, costui sarà (già) morto.
Nessuno nasconde in un vaso grande un oggetto grande e prezioso, ma spesso valori incalcolabili sono posti in un vaso di poco conto. Così è dell'anima: è una cosa preziosa posta in un corpo spregevole.
Alcuni temono di risuscitare nudi, perciò desiderano risuscitare nella carne. Costoro non sanno che proprio quanti portano la carne sono nudi; mentre quelli che si apprestano a spogliarsi non sono nudi. " La carne e il sangue non possono ereditare il Regno di Dio ". Qual è quella che non può ereditare? Quella di cu ci siamo rivestiti. E qual è quella che erediterà? E quella del Cristo e il suo sangue. Perciò egli disse: " Colui che non mangia la mia carne e beve il mio sangue non avrà in sé la vita ". Che cosa significa? La sua carne è il Logos, e il suo sangue è lo Spirito Santo. Colui che ha ricevuto questo ha cibo, bevanda, e vestito.
Io biasimo gli altri che dicono: " Non risusciterà! ". Allora sbagliano ambedue. Tu dici: " La carne non risusciterà! ". Ma, dimmi, che cosa risusciterà, affinché possiamo onorarti? Tu dici: " Lo Spirito è nella carne, e anche questa luce è nella carne ". Anche il Logos è nella carne, poiché qualunque cosa tu menzioni, non menzioni nulla fuori della carne. Bisogna risorgere in questa carne, giacché tutto esiste in essa.
In questo mondo coloro che indossano vestiti sono migliori dei (loro) vestiti. Nel Regno dei cieli i vestiti sono migliori di coloro che li indossano. Acqua e fuoco purificano ogni luogo.
Il visibile per meno del visibile, il nascosto per mezzo del nascosto: vi sono cose nascoste da ciò che è visibile. C'è acqua nell'acqua, c'è fuoco nell'unzione.
Gesù dissimulò segretamente ogni cosa. Egli, infatti, non si manifestò qual era (realmente), ma si manifestò come lo si poteva vedere. Così si manifestò a tutti. Si manifestò grande ai grandi. Si manifestò piccolo ai piccoli. Si manifestò agli angeli come un angelo, e agli uomini come un uomo. Perciò il suo Logos si è nascosto a tutti. Alcuni lo videro, credendo di vedere se stessi. Ma quando, sul monte, egli apparve nella gloria ai suoi discepoli non era piccolo; era grande, ma rese grandi i suoi discepoli affinché lo potessero vedere nella sua grandezza.
In quel giorno, rendendo grazie, disse: " Tu che hai congiunto la luce perfetta con lo Spirito Santo, congiungi con noi gli angeli, (con noi che siamo loro) "immagini"
Non disprezzate l'agnello, poiché senza di esso non è possibile vedere il re. Nessuno - se è nudo - può avanzare verso il re.
I figli dell'uomo celeste sono più numerosi di quelli dell'uomo terrestre. Se sono numerosi i figli di Adamo, quantunque muoiano, tanto più i figli dell'uomo perfetto che non muoiono, ma sono continuamente rigenerati.
Il padre fa un figlio, ma il figlio non può fare un figlio: poiché colui che fu generato non ha il potere di generare; un figlio può acquisire dei fratelli, non dei figli.
Tutti coloro the sono generati nel mondo sono generati in modo naturale; ma gli altri dallo Spirito.
Coloro che sono generati da lui gridano di quaggiù vaso l'uomo (perfetto), poiché sono nutriti dalla promessa del luogo celeste.
…dalla bocca, poiché se il Logos viene da quel luogo, egli nutre dalla sua bocca e sarà perfetto. Il perfetto, infatti, concepisce e genera per meno di un bacio. E per questo che noi ci baciamo l'un l'altro. Noi siamo fecondi dalla grazia che è in ognuno di noi.
Tre persone camminavano sempre con il Signore: Maria, sua madre, la sorella di lei, e la Maddalena, detta la sua compagna. Maria infatti (si chiamava) sua sorella, sua madre, e sua compagna.
" Padre " e " Figlio " sono nomi semplici. " Spirito Santo " è un nome doppio. Essi, infatti, sono ovunque: sono in alto e sono in basso, sono nell'invisibile e sono nel manifesto. Lo Spirito Santo è nel manifesto, è quaggiù; è nell'invisibile, è in alto.
I santi sono serviti da forze malvagie: queste, infatti, sono accecate dallo Spirito Santo affinché credano di servire uomini, mentre sono all'opera per i santi. Per questo, allorché un discepolo pose un giorno una domanda al Signore riguardo a questo mondo, egli rispose: " Domanda a tua madre e lei ti darà qualcosa che appartiene a un altro
Gli apostoli dissero ai discepoli: " Ogni nostro sacrificio possa meritare il suo sale! ". Essi chiamavano " sale " Sofia: senza di essa nessun sacrificio è gradito.
Ma Sofia è una donna sterile, senza figlio; e per questo motivo è chiamata " traccia di sale ". Ma ovunque essi saranno sarà (anche) lo Spirito Santo, e i figli di lei sono molti.
Quanto appartiene al padre appartiene anche al figlio; però, fintanto che il figlio è giovane, (il padre) non gli affida quanto è suo. Ma quando è diventato uomo, il padre gli dà tutto ciò che gli appartiene.
Quelli che sbagliano sono generati dallo spirito; e seguitano a sbagliare anche a causa dello spirito. Per questo, per mezzo dello stesso spirito si accende e si spegne il fuoco.
Una cosa è Achamot e altra cosa è Echmot. Achamot è semplicemente la Sofia; mentre Echmot è la Sofia di morte; (ed è) questa Sofia di morte che conosce la morte, ed è chiamata la piccola Sofia.
Vi sono animali che sottostanno all'uomo, come il bue, l'asino e altri di questo genere; vi sono pure animali che non sottostanno all'uomo, e vivono solitari nei deserti. L'uomo lavora i campi con gli animali che gli sono sottomessi; e con questo egli nutre se stesso e gli animali, sia con quelli che gli sono sottomessi sia con quelli che non gli sono sottomessi.
Allo stesso modo, l'uomo perfetto lavora con le forze che gli sono sottomesse, e sostiene tutto a mantenersi efficiente. E in questo modo, infatti, che si consolida tutto il luogo, sia i buoni sia i cattivi, quelli della destra e quelli della sinistra. Lo Spirito Santo li fa pasco lare e governa tutte le forze, quelle che gli sono sottomesse, quelle che non gli sono sottomesse, e le solitarie. Poiché egli le unisce e le consolida affinché non...
Colui che è stato creato è bello e tu troveresti che i suoi figli sono una creatura nobile; se non fosse stato creato, ma generato, tu troveresti che la sua discendenza è nobile. Ma ecco che (non solo) fu creato (ma anche) generato. Quanta nobiltà è questa!
Prima venne l'adultero e poi l'omicida; fu generato nell'adulterio: era, infatti, figlio del serpente. Perciò divenne omicida come suo padre, e uccise suo fratello. Ogni unione che si origina da cose dissimili è adultera.
Dio è un tintore. Come i colori buoni, quelli che diciamo autentici, muoiono con le materie da essi tinte, così è pure della materia tinta da Dio. Ma poiché i suoi colori sono immortali, essi (i colorati) diventano immortali grazie ai suoi colori. Ora Dio immerge coloro che immerge nell'acqua.
E impossibile the uno veda qualcosa delle realtà essenziali, se non è diventato come quelle. L'uomo, davanti alla verità, non si trova come di fronte al mondo:
vede il sole pur non essendo sole, vede il cielo, la terra e ogni altra cosa pur non essendo nulla di tutto questo. Ma (se) tu hai visto qualcosa di quel luogo, tu sei diventato quello (che hai visto). Tu hai visto lo Spirito, e tu sei diventato Spirito; tu hai visto il Cristo, e tu sei diventato Cristo; tu hai visto il Padre, e tu diventerai Padre.
Così in questo luogo vedi ogni cosa, ma non vedi te stesso; ma in quel luogo tu vedrai te stesso e diventerai quello che tu vedi.
La fede riceve, l'amore dà. Nessuno può ricevere senza la fede. Nessuno può dare senza l'amore. Per questo, appunto, crediamo, per ricevere veramente; è così che possiamo amare e dare, giacché se uno non dà per amore, non trae profitto da ciò che dà.
Colui che non ha ancora ricevuto il Signore è tuttora un ebreo.
Prima di noi, agli inizi, gli apostoli (lo) chiamavano così: " Gesù, il Nazoreo, Messia " e cioè " Gesù, il Nazoreo, il Cristo ". L'ultimo nome è " Cristo "; il primo è "Gesù"; quello di mezzo è "Nazareno". "Messia"ha due significati: "Cristo" e " il limitato ". In ebraico, "Gesù" significa "redenzione"; "Nazara" la " verità ": il Nazareno, dunque, è (quello della) "la verità". Il Cristo è stato limitato: "il Nazareno" e "Gesù" lo hanno limitato.
Una perla gettata nel fango non perde valore, né cosparsa di balsamo è più preziosa: per il proprietario ha sempre lo stesso valore. Così è pure dei figli di Dio: ovunque si trovano, mantengono sempre il loro valore presso il Padre.
Se dici: " Sono ebreo ", nessuno si commuove; se dici: " Sono romano ", nessuno trema; se dici: " Sono greco, barbaro, schiavo, libero ", nessuno si agita. Se dici: "Sono cristiano", trema il mondo. Riceva io questo segno che gli arconti non possono sopportare, allorché odono il suo nome.
Dio è un mangiatore di uomini; per questo l'uomo gli è immolato. Prima che gli si immolasse l'uomo, gli si immolavano animali, giacché coloro ai quali si sacrificava non erano dèi.
Vasi di vetro e vasi d'argilla sono fabbricati col fuoco. Ma se si spezzano, i vasi di vetro sono rimodellati, perché furono prodotti mediante un soffio; se invece si spezzano i vasi d'argilla, vanno distrutti, perché furono fabbricati senza il soffio.
Girando attorno a una mola un asino fece cento miglia; quando fu sciolto, si trovò ancora allo stesso posto. Certi uomini camminano molto, ma non arrivano mai da nessuna parte; quando per loro giunge la sera non vedono né città né villaggio ne creazione né natura né forza né angelo. Miserabili, hanno sofferto invano.
L'eucarestia è Gesù, poiché in siriaco egli è detto Pharisata, cioè " colui che è disteso ": Gesù, infatti, venne per crocifiggere il mondo.
Il Signore entrò nella tintoria di Levi, prese settantadue colori, li gettò nel calderone e li ritrasse tutti bianchi e disse: " Il Figlio dell'uomo è giunto invero come un tintore ".
La Sofia, chiamata " sterile ", è la madre degli angeli; la compagna del Figlio è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli, e spesso la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli, vedendolo con Maria, gli domandarono: " Perché l'ami più di noi tutti? ". II Salvatore rispose e disse loro: " Com'è ch'io non vi amo quanto lei? ".
Se si trovano in mezzo alle tenebre un cieco e uno che vede, non si distinguono l'uno dall'altro. Ma quando viene Ia luce, colui che vede vedrà la luce, mentre colui che è cieco rimarrà nelle tenebre.
Il Signore ha detto: " Beato colui che è prima di divenire. Poiché colui che è, è stato e sarà ".
La superiorità dell'uomo non appare agli occhi, ma è nascosta alla vista. Per questo egli è signore degli animali, che sono più forti e grandi di lui sia per ciò che appare sia per ciò che è nascosto, e provvede al loro sostentamento; ma se l'uomo se ne separa, essi si uccidono e si mordono l'un l'altro: si divorano l'uno con l'altro perché non trovano cibo. Adesso, però, hanno trovato cibo perché l'uomo ha lavorato la terra.
Se uno scende nell'acqua, e ne risale senza avere ricevuto nulla, e dice: " Io sono cristiano ": costui si prende a prestito il Nome. Ma se riceve lo Spirito Santo, costui ha il Nome come un dono. A colui che ha ricevuto un dono non lo si domanda indietro; ma a colui
che l'ha preso a prestito lo si chiede indietro. Così accade a colui che sperimenta un mistero.
Grande è il mistero del matrimonio! Senza di esso non ci sarebbe il mondo, giacché gli uomini sono consolidamento del mondo, e il matrimonio è il consolidamento degli uomini. Comprendete la comunione immacolata, poiché è dotata di una grande forza. La sua immagine è nella contaminazione del corpo.
Vi sono spiriti impuri maschili e (spiriti impuri) femminili: i maschili si associano alle anime che hanno preso domicilio in corpi di femmine, e i femminili sono associati a quelle dei corpi degli uomini, a motivo di colui che disobbedì; e non sfugge loro alcuno - poiché essi lo trattengono -, a meno che uno riceva una forza maschile e una forza femminile e cioè quella del fidanzato e della fidanzata. Questo, poi, si riceve, in immagine, nella camera nuziale.
Quando donne sciocche vedono un uomo che se ne sta tutto solo, lo assalgono, folleggiano e lo contaminano. Allo stesso modo, quando uomini sciocchi vedono una bella donna tutta sola, la persuadono e le usano violenza perché vogliono contaminarla. Ma se vedono un uomo e una donna insieme, le donne non possono avvicinarsi all'uomo, e gli uomini non possono avvicinarsi alla donna. La stessa cosa avviene quando l'immagine e l'angelo si uniscono: nessuno osa andare verso l'uomo o verso la donna.
Colui che esce dal mondo non può più essere trattenuto, poiché è stato nel mondo. È chiaro che egli è al di sopra del desiderio.., e della paura; è padrone della natura; è al di sopra della gelosia. Ma se viene il maligno, lo afferra e lo soffoca, come potrà fuggire le grandi forze che stringono? Come potrà nascondersi a esse?
Spesso certuni vengono a dire: " Siamo fedeli! " per sfuggire agli spiriti impuri e ai demoni, Se, infatti, avessero lo Spirito Santo, nessuno spirito impuro si accosterebbe loro.
Non avere paura della carne, e non amarla. Se tu ne hai paura, essa ti dominerà. Se tu l'ami, essa ti divorerà e ti inghiottirà.
E ciò avverrà in questo mondo o nella risurrezione o nei luoghi di mezzo. Non capiti ch'io sia trovato in essi!
In questo mondo c'è del buono e del cattivo: il suo buono non è buono, e il suo cattivo non è cattivo. Ma, dopo questo mondo, c'è qualcosa di veramente cattivo, ed è il luogo di mezzo. Esso è la morte.
Fin che siamo in questo mondo conviene che acquistiamo la risurrezione affinché, quando ci spogliamo della carne, ci troviamo nel riposo, non abbiamo da andare nel luogo di mezzo: sono molti, infatti, coloro che sbagliano lungo il cammino.
Conviene risalire da questo mondo prima che l'uomo pecchi.
Alcuni né vogliono né possono (peccare). Altri, invece, anche se lo vogliono (peccare) non sono migliori perché non lo fanno, poiché questa volontà fa di loro dei peccatori. Ma anche se qualcuno non vuole (peccare) la giustizia si nasconderà a tutti e due, al non volere e al non fare.
Un apostolico vide in una visione alcuni chiusi in una casa in fiamme e avvinti a catene, che giacevano in preda al fuoco. C'era però dell'acqua in mezzo a loro, ma inutilmente. Egli disse loro: " Perché non possono essere salvati? ". Egli rispose: " Non lo vogliono. Ricevettero questo luogo come punizione, (luogo) che è denominato "tenebra esteriore, stridore di denti" ".
L'anima e lo spirito sono nati dall'acqua, dal fuoco. Dall'acqua, dal fuoco e dalla luce nacque il figlio della camera nuziale. Il fuoco è l'unzione, la luce è il fuoco. Parlo non di questo fuoco che non ha forma, ma di quell'altro che ha la forma bianca della bella luce e dà la bellezza.
La verità non è venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e immagini. Non la si può afferrare in altro modo.
Vi è una rigenerazione, e un'immagine di (questa) rigenerazione. Bisogna veramente rinascere per mezzo dell'immagine. Che cos'è la risurrezione? L'immagine deve risorgere per mezzo dell'immagine. Lo sposo e l'immagine penetrano nella verità per meno dell'immagine. Questa è l'apocatastasi.
Non solo è bene che quanti non hanno il nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo lo ottengano, ma che l'ottengano per se stessi. Se qualcuno non li ha ottenuti per se stesso, sarà privato anche del nome. Ma egli li riceve con l'unzione aromatica della forza della croce; (forza) che gli apostoli chiamano " la destra " e " la sinistra ". Costui, infatti, non è più un cristiano, ma un Cristo.
Il Signore ha operato tutto in un mistero: battesimo, unzione, eucarestia, redenzione, camera nuziale.
Il Signore ha detto: " Sono venuto per rendere le cose di quaggiù simili alle cose di lassù, e le cose esterne simili alle cose interne. Sono venuto per unirle in quel luogo
Egli si è manifestato in questo luogo per mezzo di simboli e di immagini.
Coloro che affermano: " C'è un uomo celeste e uno al di sopra diluì ", sbagliano. Poiché colui che si è manifestato in cielo è l'uomo celeste, ed è chiamato: " Colui che è quaggiù ". Colui al quale appartengono le cose nascoste è al di sopra di lui. È dunque bene dire così: " L'interno e l'esterno, e l'esterno dell'esterno ". Perciò il Signore chiamò la corruzione " tenebre esteriori ", sebbene non abbia alcun esterno.
Egli ha detto: " Il Padre mio che è nel segreto". Ha detto: " Entra nella tua camera, chiudi la porta dietro di te e prega tuo Padre che è nel segreto ", che si trova cioè all'interno di tutti loro. Ma ciò che è all'interno di tutti loro è il Pleroma. Oltre quello, non c'è alcuno che sia all'interno di lui. Ed egli è colui del quale fu detto che è al di sopra dì loro.
Prima del Cristo erano usciti molti; donde erano usciti non potevano più ritornare, e donde erano entrati non potevano più uscire. Poi venne il Cristo: fece uscire quelli che erano entrati, e fece rientrare quelli che erano usciti.
Nei giorni in cui Eva si trovava in Adamo, la morte non c'era; la morte sopravvenne allorché Eva fu separata da lui. Se rientra in lui, e se egli la prende in sé, la morte non ci sarà più.
" Mio Dio, mio Dio, perché, Signore, mi hai abbandonato? ". Sulla croce egli disse queste parole, perché là egli fu diviso. Chiunque fu generato da colui che distrugge non proviene da Dio.
Il Signore risorse dai morti. Egli divenne com'è. Ma il suo corpo era perfetto. Aveva sì la carne, ma questa carne è una vera carne. La nostra carne, invece, non è vera; noi abbiamo solo un'immagine della vera.
Il letto nuziale non è per gli animali, né per gli schiavi, né per le donne impure, ma per gli uomini liberi e per le vergini.
Certo, siamo stati generati nuovamente dallo Spirito Santo, tuttavia siamo generati anche dal Cristo. Ambedue volte siamo stati unti nello Spirito; e allorché fummo generati siamo stati riuniti.
Senza luce, nessuno può vedersi nell'acqua oppure in 10 ano specchio, ma neppure senza acqua e senza specchio potrai nuovamente vederti nella luce. Per questo motivo è necessario battezzare nella luce e nell'acqua, in tutte e due. Ora la luce è l'unzione.
A Gerusalemme tre erano le case che fungevano da luogo di sacrificio: una, aperta dal lato occidentale, era detta " il santo "; l'altra, aperta dal lato meridionale, era detta "il santo del santo"; la terza, aperta dal lato orientale, era detta " il santo dei santi "; in questo luogo penetrava soltanto il sommo sacerdote.
Il battesimo è la casa " santa "; l'unzione è " il santo del santo "; la camera nuziale è " il santo dei santi ". Il battesimo comprende la risurrezione e la redenzione. La redenzione ha luogo nella camera nuziale. Ma la camera nuziale è superiore ad essa, poiché tu non troverai nulla come essa. Quanti le sono familiari sono coloro che pregano nel santo, in Gerusalemme. In Gerusalemme vi sono alcuni che pregano aspettando il Regno dei cieli. Costoro sono detti " il santo dei santi ", poiché prima che il velo fosse strappato, noi non avevamo altra camera nuziale, ma solo un'immagine della camera nuziale che è lassù. E per questo che il velo fu strappato dall'alto al basso, perché era opportuno che qualcuno andasse dal basso in alto.
Coloro che si sono vestiti della luce perfetta non sono visti e, quindi, non possono essere trattenuti dalle forze: ci si riveste di questa luce nel mistero, nell'unione.
Se la donna non si fosse separata dall'uomo, non sarebbe morta con l'uomo: all'origine della morte ci fu la sua separazione. Perciò il Cristo è venuto a porre riparo alla separazione che ebbe inizio fin dal principio, e a unire nuovamente i due, a vivificare coloro che erano morti a motivo della separazione.
Ma la donna si unisce con suo marito sul letto nuziale: e coloro che sono uniti sul letto nuziale, non si possono più separare. Eva si separò da Adamo perché non si era mai unita con lui sul letto nuziale.
L'anima di Adamo proviene da un soffio; quello è il suo compagno. Lo spirito che gli è stato dato è sua madre; la sua anima fu sostituita dallo spirito, che gli era stato dato in sua vece. Allorché si unì a lui pronunciò parole incomprensibili alle forze. Queste allora lo invidiarono, perché non possedevano l'unione pneumatica... Tale divisione offri loro l'occasione di formarsi un simbolico letto nuziale affinché gli uomini si contaminassero (in esso).
Sulle rive del Giordano Gesù manifestò se stesso: vi era la pienezza del Regno dei cieli. Colui che fu generato prima di tutto fu nuovamente generato. Colui che all'inizio fu unto come Figlio, fu nuovamente unto. Colui che fu redento, a sua volta ha redento (gli altri).
Se è lecito parlare di un mistero, il Padre del tutto si unì con la Vergine, che era discesa dall'alto, e in quel giorno brillò per lei un fuoco. Egli apparve nel grande letto nuziale. Perciò il suo corpo fu prodotto in quel giorno: lasciò il letto nuziale, come uno che viene dallo sposo e dalla sposa. Così Gesù raddrizzò il tutto, per mezzo loro, in esso. E necessario che ognuno dei discepoli entri nel suo riposo.
Adamo fu prodotto da due vergini: dallo spirito e dalla terra vergine. Il Cristo, perciò, nacque da una vergine, per correggere il passo falso verificatosi all'inizio.
In mezzo al paradiso crescono due alberi: uno genera animali, l'altro genera uomini. Adamo mangiò dell'albero che genera animali: divenne animale e generò animali. Per questo i figli di Adamo venerano animali. L'albero di cui Adamo mangiò il frutto è l'albero della conoscenza. Questo è il motivo per cui aumentarono i peccati. Se egli avesse mangiato del frutto dell'altro albero, cioè del frutto dell'albero della vita, quello che genera uomini, allora gli dèi venererebbero gli uomini. Poiché all'inizio Dio creò l'uomo. Ma ora gli uomini creano Dio,
Nel mondo le cose vanno così: gli uomini si fabbri) degli dèi e venerano le loro creazioni. Sarebbe
invece opportuno che gli dèi venerassero gli uomini.
In verità, le opere dell'uomo provengono dalla sua forza; perciò sono dette forze. Le opere sono i suoi figli e provengono dal suo riposo; per questo la sua forza è 10 ~ presente nelle sue opere, ma il suo riposo si manifesta nei suoi figli. Troverai che tutto ciò si applica diretta-mente all'immagine, e questo è l'uomo conforme all'immagine. Compie le sue azioni grazie alla sua forza, ma genera i suoi figli grazie al suo riposo.
In questo mondo gli schiavi sono sottoposti agli uomini liberi. Nel Regno dei cieli i liberi sono al servizio degli schiavi; i figli della camera nuziale sono al servizio dei figli del matrimonio. I figli della camera nuziale hanno lo stesso unico nome. Sugli uni e sugli altri regna il riposo. Non hanno più bisognò di vedere perché godono della contemplazione, dotati della (facoltà) di comprendere per mezzo dei sentimento. Sono molti perché non pongono il loro tesoro nelle cose di quaggiù, che sono vili, ma nelle glorie di lassù, sebbene (ancora) non le conoscano.
Coloro che vogliono essere battezzati discendono nell'acqua. Ma il Cristo uscendo (dall'acqua) la consacrò affinché coloro che ricevono il battesimo nel suo nome siano perfetti. Egli, infatti, ha detto: " Dobbiamo adempiere ogni giustizia
Quanti affermano che prima si deve morire e poi risuscitare, si ingannano. Se da vivi non ottengono la risurrezione, quando moriranno non otterranno nulla. Allo stesso modo essi parlano del battesimo: affermano che il battesimo è una grande cosa, poiché chi lo riceve vivrà.
L'apostolo Filippo disse: " Il falegname Giuseppe, avendo bisogno di legna per il suo mestiere, piantò un giardino; con gli alberi che aveva piantato fece la croce, e il suo discendente fu sospeso a quello che egli aveva piantato: il suo discendente è Gesù, l'albero è la croce". -
Ma l'albero della vita è in mezzo al giardino. Tuttavia è dall'ulivo che si estrae il crisma, per mezzo del quale si ha la risurrezione.
Questo mondo è un divoratore di cadaveri: tutto ciò che vi si mangia muore di nuovo.
La verità è una divoratrice di vita: quanti si nutrono di essa non moriranno. Gesù venne da quel luogo, donde portò del cibo. A chi lo desidera ha dato la vita, affinché egli non muoia.
Dio piantò un giardino. L'uomo fu posto nel giardino. Là erano molti alberi per lui e l'uomo viveva in questo luogo con la benedizione e nell'immagine di Dio. Di ciò che vi è in esso io mangio come voglio. Questo paradiso è il luogo nel quale mi si dirà: " Uomo, mangia questo! " oppure: Mangia quello, come vuoi ". Questo è il luogo nel quale io mangerò di tutto, poiché vi è l'albero della gnosi. Quello ha ucciso Adamo, mentre in questo luogo l'albero della gnosi fece vivere l'uomo. La legge era l'albero. Esso ha il potere di dare la conoscenza del bene e del male: non l'esentò dal male né lo stabilizzò nel bene, ma predispose la morte per quanti ne mangiarono. Poiché quando egli disse: " Mangia di questo, non mangiare di quello ", fu l'inizio della morte.
L'unzione è superiore al battesimo. E dall'unzione, infatti, che noi siamo stati chiamati " cristiani ", e non dal battesimo. Anche il Cristo fu chiamato (così) a motiVo dell'unzione: il Padre unse il Figlio, il Figlio unse gli apostoli, e gli apostoli unsero noi. Colui che è stato unto possiede il tutto: possiede la risurrezione, la luce, la croce, lo Spirito Santo. Il Padre gli ha dato questo nella camera nuziale, egli (lo) ha accettato,
Il Padre era nel Figlio, e il Figlio nel Padre. Questo è il Regno dei cieli.
Bene disse il Signore: " Alcuni entrarono nel Regno dei cieli ridendo, e uscirono ". Essi non vi rimasero perché l'uno non era un cristiano, l'altro perché in seguito rimpianse (la sua decisione). Non appena il Cristo discese nell'acqua, ne uscì ridendo di tutto, non perché fosse per lui un gioco, ma per l'assoluto disprezzo che ne aveva. Colui che vuole entrare nel Regno dei cieli, vi giungerà. Se disprezza il tutto (di questo mondo) e lo considera un gioco, ne uscirà ridendo.
E così anche del pane, del calice, dell'olio, anche se vi è qualcosa di più elevato di questi.
Il mondo ebbe origine da una trasgressione. Colui, infatti, che lo ha creato voleva farlo incorruttibile e immortale; ma falli, e non realizzò quanto sperava. Poiché l'incorruzione del mondo non esisteva, non esisteva l'incorruzione di colui che creò il mondo. Non vi sono, infatti, cose incorrotte, ma (solo) figli; e nessuna cosa può ricevere l'incorruzione a meno che, prima, divenga fanciullo. Ma colui che è incapace di ricevere, a maggior ragione è incapace di dare.
Il calice della preghiera contiene vino e acqua, essendo simbolo del sangue sul quale si rendono grazie. Esso è ripieno dello Spirito Santo, e appartiene all'uomo totalmente perfetto. Quando ne beviamo, riceviamo l'uomo perfetto.
L'acqua viva è un corpo; è necessario che ci rivestiamo dell'uomo vivo. Perciò quando è in procinto di discendere nell'acqua, si sveste per rivestirsi di quello.
Un cavallo genera un cavallo, un uomo genera un uomo, un dio genera un dio. Così è dello sposo e della sposa: i loro figli furono concepiti nella camera nuziale. Fintanto che la legge era in Vigore, non c'è stato un ebreo (che sia nato da un greco). Noi stessi in quanto stirpe cristiana non discendiamo dagli ebrei. C'era un'altra stirpe, e i suoi discepoli sono chiamati " stirpe eletta del Dio vivente " e " l'uomo vero " e " il Figlio dell'uomo " e " la discendenza del Figlio dell'uomo ". Questa, nel mondo, è chiamata la vera stirpe. Ovunque si trovano, là è il luogo dei figli della camera nuziale.
Mentre, in questo mondo, l'unione (sessuale) è di un maschio e di una femmina, come di forza e di debolezza; nell'eone l'immagine dell'unione (spirituale) è diversa. Tuttavia noi lo chiamiamo con gli stessi nomi. Ma vi sono altri nomi al di sopra di ogni nome con i quali è menzionato, e più forti del forte. Poiché là ove si trova la violenza vi sono coloro che eccellono nella forza. Queste non sono cose diverse, ma ambedue sono una stessa cosa. Questa è una cosa che il cuore della carne non riuscirà mai a vincere.
A quanti hanno tutto non è forse necessario che tutti conoscano se stessi? Alcuni, se non conoscono se stessi, non gioiscono di quello che possiedono. Ma quelli che sono pervenuti alla conoscenza di se stessi ne gioiranno.
Non soltanto non riusciranno ad afferrare l'uomo perfetto, ma non riusciranno a vederlo, poiché se lo vedessero lo afferrerebbero. Nessuno riuscirà a ottenere questa grazia in alcun altro modo, se non rivestendosi della luce perfetta e divenendo egli stesso luce perfetta. Colui che.si rivestirà di questa, entrerà nel Regno. Questa è la luce perfetta, ed è necessario che - con ogni mezzo - diventiamo uomini perfetti prima di uscire dal mondo.
Colui che ha ricevuto tutto ma non ha il dominio di questi luoghi, non riuscirà a dominare questo luogo, ma andrà nel luogo di mezzo come imperfetto. Soltanto Gesù conosce la fine di costui.
L'uomo santo è perfettamente santo anche nel suo corpo. Infatti, se ha ricevuto il pane lo santificherà, o il calice o qualsiasi altra cosa riceva, egli la purifica. E come non santificherà anche il corpo?
Come Gesù ha reso perfetta l'acqua del battesimo, così ha svuotato la morte. Perciò noi discendiamo sì lo nell'acqua, ma non discendiamo nella morte per non venire gettati fuori nello spirito di questo mondo. Quando soffia lo spirito del mondo, fa venire l'inverno. Quando soffia lo Spirito Santo fa venire l'estate.
Colui che ha la conoscenza della verità è libero. Ma colui che è libero non pecca, poiché chi pecca è schiavo del peccato. La verità è la madre, ma la conoscenza è il padre. Coloro ai quali è permesso di peccare, il mondo li chiama liberi. A coloro ai quali non è permesso di peccare, la conoscenza della verità innalza il cuore, e cioè li rende liberi e li innalza al di sopra di ogni luogo.
Ma l'amore edifica. E colui che è divenuto libero per mezzo della conoscenza, per mezzo dell'amore, è schiavo per quanti non hanno ancora potuto innalzarsi verso la libertà per mezzo della conoscenza. La conoscenza li rende capaci di diventare liberi. L'amore non avoca a sé nulla. Anche di ciò che è suo non dice: " Quello è mio " oppure: " Questo è mio ". Ma dice: "Tutto questo è tuo!".
L'amore spirituale è vino e balsamo. Ne gioiscono coloro che ne sono unti. Ne gioiscono anche coloro che si mantengono separati, fintanto che gli unti sono presso di loro. Se gli unti con il balsamo cessano (di stare) vicini e si allontanano da loro, costoro, che non sono unti e si mantengono soltanto separati da quelli, rimangono nuovamente nel loro cattivo odore.
Al ferito il samaritano diede soltanto vino e olio: non è altro che l'unzione. E guarì le ferite; l'amore, infatti, copre una moltitudine di peccati.
Quelli che la donna genera rassomigliano a colui che ella ama: se è suo marito, rassomigliano al marito; se è un adultero, rassomigliano all'amante. Spesso, quando una donna dorme col marito per necessità, mentre il suo cuore si trova con l'amante con cui è in comunione, colui che ella genera è generato somigliante a questi.
Ma voi, che siete con il Figlio di Dio, non amate il mondo, amate il Signore, affinché coloro che generate non rassomiglino al mondo, ma rassomiglino al Signore.
L'uomo si associa con l'uomo, il cavallo si associa con il cavallo, l'asino si associa con l'asino: le specie si associano con quelli della loro specie. Allo stesso modo, lo Spirito si associa con lo Spirito, il Logos è in comunione col Logos, e la luce è in comunione con la luce. Se tu diventi uomo, l'uomo ti amerà. Se tu diventi Spirito, lo Spirito si porrà in comunione con te. Se tu diventi Logos, il Logos sarà in comunione con te. Se tu diventi luce, la luce sarà in comunione con te. Se tu diventi ciò che è in alto, ciò che è in alto si riposerà su dite. Se tu diventi un cavallo, o un asino, o un vitello, o un cane, o un montone, o un qualsiasi altro animale che sì trovano al di fuori e al di sotto, tu non potrai essere amato né dall'uomo né dallo Spirito né dal Logos né dalla luce né da ciò che è in alto né da ciò che è all'interno. Questi non potranno riposarsi in te, e tu non avrai parte in essi.
Colui che è schiavo contro la sua volontà potrà diventare libero. Colui che era libero in grazia del suo signore, e si è venduto in schiavitù, non potrà più diventare libero.
L'agricoltura del mondo abbisogna di quattro elementi: si accumula nel granaio quanto proviene dall'acqua, dalla terra, dal vento e dalla luce. Anche l'agricoltura di Dio abbisogna di quattro elementi: la fede, la speranza, l'amore e la gnosi. La nostra terra è la fede nella quale affondiamo la radice; l'acqua è la speranza della quale ci nutriamo; il vento è l'amore per mezzo del quale diventiamo grandi; e la luce è la gnosi per 30 mezzo della quale maturiamo.
Anche la grazia abbisogna di quattro clementi: essa è terrestre, è celeste, essa proviene dall'alto dei cieli, e risiede nella verità.
Beato colui che non ha rattristato un'anima. Costui è Gesù Cristo. Egli è venuto in ogni luogo e non ha oppresso alcuno. Perciò, beato chi è come lui, perché è un uomo perfetto. Egli, infatti, è il Logos.
Poneteci domande su di lui, poiché è difficile presentarlo. Come potremmo portare a compimento questo grande compito? Come darà egli riposo a ognuno?
Innanzi tutto non è giusto affliggere alcuno - sia grande sia piccolo sia infedele sia fedele - e in seguito offrire conforto soltanto a coloro che provano soddisfazione nel compiere il bene. Alcuni traggono profitto nell'offrire conforto a chi sta bene. Chi compie il bene non può offrire conforto a costoro, poiché è contro la sua volontà. Ma egli non può affliggere, a meno che operi affinché opprimano se stessi. Colui, invece, che sta bene talvolta li affligge: non che egli lo voglia espressamente, è piuttosto la loro malignità che li affligge. Colui che ha la natura (buona) gioisce del bene; ma a causa di ciò alcuni si affliggono malamente.
Un capofamiglia acquista ogni cosa: figli, servi, animali, cani, maiali, grano, orzo, paglia, erba, ossi, carne e ghiande. E un uomo saggio, e conosce il nutrimento adatto a ognuno: mette pane, olio d'oliva e carne daVanti ai figli; pone olio di ricino e grano davanti ai servi; getta agli animali orzo, paglia ed erba; getta ossa ai cani; ai maiali getta ghiande e avanzi di pane.
Si comporta così anche il discepolo di Dio. Se è saggio, comprende le qualità di un discepolo; le forme corporee non l'inducono in errore; valuta piuttosto la disposizione d'animo di ognuno e parla con lui. Nel mondo vi sono molti animali che hanno forma umana; allorché egli li riconosce, getta ghiande ai maiali, getta orzo, paglia ed erba agli animali, getta ossi ai cani. Ai servi dà gli inizi (delle lezioni), ai fanciulli dà (l'insegnamento) perfetto.
C'è il Figlio dell'uomo, e c'è il figlio dei Figlio dell'uomo. II Figlio dell'uomo è il Signore; il figlio del Figlio dell'uomo è colui che è stato creato dal Figlio dell'uomo. Il Figlio dell'uomo ricevette da Dio il potere di creare. Egli può anche generare.
Colui che ha ricevuto (il potere) di creare è una creatura. Colui the ha ricevuto il potere di generare è un generato. Chi crea non può generare. Chi genera può creare.
Ma si dice: " Chi crea, genera ". Tuttavia la sua generazione è una creatura: poiché i suoi generati non sono i suoi figli, ma sue creazioni. Chi crea, lavora in modo visibile, ed è egli stesso visibile. Chi genera, genera in segreto ed è egli stesso nascosto, stando con la sua immagine. Chi crea, crea apertamente, ma colui che genera, genera figli in segreto.
Nessuno è capace di conoscere il giorno in cui l'uomo e la donna si uniscono, eccetto loro due. Infatti, nel mondo, il matrimonio è un mistero per coloro che hanno preso moglie.
Se il matrimonio della contaminazione è nascosto, a maggior ragione il matrimonio immacolato è un vero mistero. Non è carnale, ma puro. Non appartiene alla passione, ma alla volontà. Non appartiene alle tenebre o alla notte, ma appartiene al giorno e alla luce.
Quando un matrimonio è senza veli, diventa prostituzione; e la sposa si prostituisce non soltanto quando accoglie il seme di un altro uomo, ma anche quando lascia la camera da letto ed è vista. Ella può manifestarsi soltanto a suo padre, a sua madre, all'amico dello sposo e ai figli dello sposo: a costoro è permesso di entrare tutti i giorni nella camera nuziale. Ma gli altri non possono che desiderare di udire la sua voce, di gioire del suo profumo, e nutrirsi delle briciole di pane che cadono dalla tavola, come i cani. Gli sposi e le spose appartengono alla camera nuziale; nessuno potrà vedere lo sposo e la sposa, a meno che lo diventi.
Quando Abramo gioì perché avrebbe visto quanto stava per vedere, circoncise la carne del suo prepuzio, insegnandoci così che è necessario distruggere la carne.
Molte cose, in questo mondo, stanno ritte e vivono fino a tanto che le loro parti interiori sono nascoste; ma quando vengono allo scoperto muoiono, come è provato dall'uomo visibile. E, infatti, fintanto che le viscere dell'uomo sono nascoste, l'uomo è vivo; ma se le sue viscere sono esposte ed escono da lui, l'uomo morirà. Così è pure dell'albero: fintanto che la radice è nascosta, fiorisce e cresce; ma se la radice è esposta, l'albero secca. Così è di ogni prodotto del mondo, sia per ciò che è esposto sia per ciò che è nascosto. Poiché fintanto che la radice del male è nascosta, è forte; ma quando è scoperta si dissolve. Se si manifesta, viene distrutta.
Perciò il Logos dice: " L'ascia è già posta alla radice degli alberi ". Non taglierà - ciò che viene tagliato spunta di nuovo -; l'ascia, invece, taglierà in profondità fino a estirpare la radice. Gesù ha reciso la radice di tutto il luogo, ma gli altri (soltanto) parzialmente. Quanto a noi, ognuno scavi fino alla radice del male che è in lui, lo sradichi dal suo cuore fino alla radice.
Ma esso sarà sradicato, se noi lo riconosceremo. Se, invece, lo ignoriamo si radicherà in noi e produrrà i suoi frutti nel nostro cuore. Esso impera su di noi. Siamo suoi schiavi, ci rende prigionieri, sicché facciamo ciò che non vogliamo e non facciamo ciò che vogliamo. Esercita un grande potere perché non l'abbiamo scoperto. Fintanto che esiste, è operante. L'ignoranza è la
madre di ogni male. L'ignoranza si risolverà in morte, perché quanti provengono dall'ignoranza non erano, non sono, non saranno.
Ma quelli che sono nella verità saranno perfetti, quando sarà rivelata tutta la verità. La verità, infatti, è come l'ignoranza: nascosta, rimane in se stessa; manifesta e riconosciuta, è glorificata, essendo tanto più forte dell'ignoranza e dell'errore. Essa dà la libertà. Il Logos ha detto: " Se voi conoscerete la verità, la verità vi farà liberi ". L'ignoranza è schiava. La gnosi è libertà. Se conosciamo la verità, troveremo in noi stessi i frutti della verità. Se ci uniamo a essa, porterà il nostro Pleroma.
Adesso abbiamo (le parti) visibili della creazione. Siamo soliti dire: " Le cose potenti sono rispettabili, mentre le cose nascoste sono deboli e spregevoli ". Il contrario è delle cose rivelate dalla verità: sono deboli e spregevoli, mentre le cose nascoste sono potenti e rispettabili. I misteri della verità sono rivelati per mezzo di tipi e di immagini. Ma la camera nuziale resta nascosta: è il santo del santo.
All'inizio, infatti, il velo nascondeva, in certo modo, il controllo dei creato da parte di Dio. Ma allorché il velo si squarciò, e l'interno sarà manifesto, questa casa sarà lasciata deserta, meglio, sarà distrutta. Ma non tutta la divinità fuggirà da questi luoghi nel santo dei santi, giacché non potrà unirsi alla luce pura e alla pienezza senza deficienza, bensì sarà sotto le ali della croce e sotto le sue braccia. Quest'arca sarà la sua salvezza, allorché su di quelle si alzeranno le acque del diluvio.
Coloro che fanno parte della tribù sacerdotale, potranno penetrare al di là del velo, insieme col sommo sacerdote, Per questo il velo non si è squarciato soltanto in alto, poiché si sarebbe aperto unicamente per quelli dall'alto; né si squarciò soltanto in basso, perché si sarebbe manifestato unicamente per quelli dal basso. Ma si è squarciato dall'alto in basso. Quelli dall'alto hanno aperto per noi che siamo dal basso, affinché possiamo entrare nel segreto della verità,
Ciò è veramente degno di rispetto, poiché è potente! Ma noi vi penetreremo per mezzo di tipi spregevoli e di forme deboli. Spregevoli rispetto alla gloria perfetta. C'è una gloria che oltrepassa la gloria. C'è una potenza che supera la potenza. Perciò ci è stato aperto quanto è perfetto, e il segreto della verità; il santo dei santi si è manifestato, e la camera nuziale ci ha invitato.
Fintanto che ciò è nascosto, la malignità è impotente; non è stata sottratta al seme dello Spirito Santo: sono i servi della cattiveria. Ma quando sarà rivelato, si manifesterà; e allora la luce perfetta si diffonderà su ognuno, e tutti coloro che saranno in essa riceveranno l'unzione. Gli schiavi, allora, saranno liberi, e i prigionieri saranno riscattati.
Ogni pianta non piantata dal Padre mio che è nei cieli, sarà sradicata ". Coloro che sono separati saranno uniti e ricolmi. Tutti coloro che entreranno nella camera nuziale accenderanno la luce; non come si accende nei matrimoni (di quaggiù) che avvengono di notte.
Il fuoco brucia soltanto nella notte; poi si spegne. Ma i misteri di questo matrimonio si compiono di giorno e di notte. Quel giorno e quella luce non tramontano.
Se qualcuno diventa figlio della camera nuziale riceverà la luce. Se qualcuno non la riceve, mentre si trova in questi luoghi, non la potrà ricevere nell'altro luogo. Chi riceverà quella luce non sarà visto, ne potrà essere preso; costui non potrà venire molestato, anche se vive nel mondo. E, ancora, quando abbandona il mondo egli ha già ricevuto la verità per mezzo di immagini.
Il mondo è diventato un eone, perché l'eone è, per lui, pienezza. £ in questo modo: è rivelato soltanto a lui; non è nascosto nelle tenebre e nella notte, ma è nascosto in un giorno perfetto e in una luce santa.

Otto Rahn
31-08-03, 06:31
VANGELO DI MARIA

...la materia sarà distrutta, oppure no? Il Salvatore disse: “ Tutte le nature, tutte le formazioni,

tutte le creazioni sussistono l’una nell’altra e l’una con l’altra, e saranno nuovamente dissolte nelle

proprie radici. Poiché la natura della materia si dissolve soltanto nelle (radici) della sua natura.

Chi ha orecchie da intendere, intenda ”.

Pietro gli disse: Giacché ci hai spiegato ogni cosa, spiegaci anche questo. Che cosa è il peccato del mondo? ”. Il Salvatore rispose: “ Non vi è alcun peccato. Siete voi, invece, che fate il peccato allorché compite (azioni) che sono della stessa natura dell’adulterio, che è detto “il peccato”.

“ Per questo motivo il bene venne in mezzo a voi, nell’ (essenza) di ogni natura per restituirla alla

sua radice . E proseguì dicendo: “ Per questo vi ammalate e morite, perché voi amate ciò che è ingannevole, ciò che vi ingannerà. Chi può comprendere, comprenda.

“ La materia diede origine a una passione senza uguali, che procedette da (qualcosa) che è

contro natura. Ne venne allora un disordine in tutto il corpo. “ Per questo motivo vi dissi: Fatevi coraggio! Se siete afflitti, fatevi coraggio, in presenza delle molteplici forme della natura. Chi ha orecchie da intendere, intenda”.

Ciò detto, il Beato li salutò tutti e disse: “ La pace sia con voi! Abbiate la mia pace! State all’erta che nessuno vi inganni con le parole: “Vedete qui” o “Vedete là,,. Il Figlio dell’uomo è infatti dentro di voi. Seguitelo! Chi lo cerca lo trova.

“ Andate, dunque, e predicate il Vangelo del Regno. Non ho emanato alcun precetto all’infuori di quello che vi ho stabilito. Né vi ho dato alcuna legge come un legislatore, affinché non avvenga che siate da essa costretti ”. Ciò detto, se ne andò,

Ma essi rimasero tristi e piangevano forte, dicendo: “ Come possiamo andare dai gentili e predicare loro il Vangelo del Regno del Figlio dell’uomo?

Se essi non risparmiarono lui, come saremo risparmiati noi?

S’alzò allora Maria, li salutò tutti, e disse ai suoi fratelli: “ Non piangete, non siate malinconici, e neppure indecisi. La sua grazia sarà per intero con voi e vi proteggerà. Lodiamo piuttosto la sua grandezza, giacché egli ci ha preparati e fatti uomini”

Così dicendo, Maria volse al bene la loro mente ed essi incominciarono a discutere sulle parole del Salvatore.

Pietro disse a Maria: “ Sorella, noi sappiamo che il Salvatore ti amava più delle altre donne.

Comunicaci le parole del Salvatore che tu ricordi, quelle che tu conosci, (ma) non noi; (quelle) che noi non abbiamo neppure udito ”.

Maria rispose e disse: “ Quello che a voi è nascosto, io ve lo comunicherò ”.

Ed ella iniziò a dire loro le seguenti parole: “ Io, lei disse, vidi il Signore in una visione, e gli dissi: “Signore, oggi ti ho visto in una visione”. Egli mi rispose e disse: “Beata, tu che non hai vacillato alla mia vista. Là, infatti, ove è la mente, quivi è il tesoro”. Io gli dissi: “Signore, adesso (dimmi): colui che vede la visione, la vede (attraverso) l’anima oppure (attraverso) lo spirito?”.

“ Il Salvatore rispose e disse: “Egli non vede attraverso l’anima, né attraverso lo spirito, ma la mente, che si trova tra i due, è quella che vede la visione e...” ”.

[Mancano quattro pagine].

“ ... E la bramosia disse: “Non ti ho vista quando sei discesa, ora invece ti vedo mentre sali in alto. Come mai, dunque, tu mi menti dal momento che mi appartieni?”. L’anima rispose: “Io ti ho veduta, mentre tu non mi hai né vista né conosciuta. Io ti facevo da vestito, ma non mi hai riconosciuta”. Ciò detto, ella se ne andò via allegra e gioiosa.

“ Andò poi dalla terza potenza che si chiama ignoranza. Questa domandò all’anima: “Dove Vai? Sei stata presa nella malignità, ma sei stata presa. Non giudicare!”.

L’anima disse: “Perché mi giudichi, mentre io non ho giudicato? Io sono stata presa, sebbene io non abbia preso. Non sono stata riconosciuta. Ma io ho riconosciuto che il tutto è stato disciolto, sia (le cose e nature) terrestri sia le celesti”.

“ Dopo che l’anima ebbe lasciato dietro di sé la terza potenza, salì in alto e vide la quarta potenza. Essa aveva sette forme. La prima è l’oscurità; la seconda è la bramosia; la terza è l’ignoranza; la quarta è l’emozione della morte; la quinta è il regno della carne; la sesta è la stolta saggezza della carne; la settima è la sapienza stizzosa. Queste sono le sette potenze dell’ira.“

Esse domandarono all’anima: “Da dove vieni, assassina degli uomini? Dove sei incamminata, superatrice degli spazi?”. L’anima rispose e disse; “Ciò che mi lega è stato ucciso, ciò che mi circonda è stato messo da parte, la mia bramosia è annientata e la mia ignoranza è morta. In un mondo sono stata sciolta da un mondo, in un typos da un typos superiore, dalla catena dell’oblio, che è passeggera. D’ora in poi io raggiungerò, in silenzio, il riposo del tempo, del momento, dell’eone”

Detto ciò, Maria tacque. Fin qui le aveva parlato il Salvatore.

Ma Andrea replicò e disse ai fratelli: “ Dite che cosa pensate di quanto ella ha detto. Io, almeno, non credo che il Salvatore abbia detto ciò. Queste dottrine, infatti, sono sicuramente insegnamenti diversi ”.

Riguardo a queste stesse cose parlò anche Pietro. Egli li interrogò in merito al Salvatore: “Ha egli forse parlato realmente in segreto e non apertamente a una donna, senza che noi lo sapessimo?

Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse egli l’ha anteposta a noi? “,

Maria allora pianse e disse a Pietro: “Pietro, fratello mio, che cosa credi dunque? Credi tu che io l’abbia inventato in cuor mio, o che io menta riguardo al Salvatore? “.

Levi replicò a Pietro dicendo: “Tu sei sempre irruente, Pietro! Ora io vedo che ti scagli contro la donna come (fanno) gli avversari. Se il Salvatore l’ha resa degna, chi sei tu che la respingi?

Non v’è dubbio, il Salvatore la conosce bene. Per questo amava lei più di noi. Dobbiamo piuttosto vergognarci, rivestirci dell’uomo perfetto, formarci come egli ci ha ordinato, e annunziare il Vangelo senza emanare né un ulteriore comandamento, né un’ulteriore legge, all’infuori di quanto ci disse il Salvatore“.

Quando Levi ebbe detto ciò, essi presero ad andare per annunziare e predicare.

Otto Rahn
31-08-03, 10:26
VANGELO DI VERITA'

Il Vangelo di verità è gioia per coloro che dal Padre della verità hanno ricevuto la grazia di conoscerlo attraverso la potenza del Logos venuto dal Pleroma: egli è nel pensiero e nella mente del Padre, egli è chiamato " Salvatore" essendo questo il nome dell'opera che ha da portare a compimento per la salvezza di coloro che non conoscevano il Padre. Il nome del Vangelo è, infatti, un proclama di speranza, è una scoperta per coloro the lo cercano. Tutti, infatti, erano alla ricerca di colui dal quale erano usciti, e i tutti erano in lui, l'inafferrabile l'incomprensibile, colui che è al di sopra di qualsiasi pensiero.
L'ignoranza del Padre fu sorgente di angoscia e di paura. L'angoscia si è condensata come una caligine, sicché nessuno ha potuto vedere. Perciò l'errore si è affermato: ignorando la verità, ha elaborato la sua materia nel vuoto. Si industriò a formare una creatura sforzandosi di ancorare nella bellezza l'equivalente della verità.
Ma ciò non era una umiliazione per lui, l'inafferrabile l'incomprensibile: questa angoscia, questo oblio, e quest'opera menzognera erano un nulla, mentre la verità è stabile, inalterabile, inamovibile, è imperfettibilmente bella. Perciò disprezzate l'errore. Non avendo radice, era in una caligine rispetto al Padre, apprestandosi a predispone opere, oblii e paure per attrarre -per loro tramite - coloro che si trovano nel (luogo) di mezzo, e farli prigionieri.
L'oblio, derivante dall'errore, non era manifesto. 18 Non en come ... presso il Padre. L'oblio non esisteva presso il Padre, anche se pervenne all'esistenza a causa di lui; quanto esiste in lui è la conoscenza, che fu manifestata affinché si estinguesse l'oblio e il Padre fosse conosciuto. L'oblio, infatti, pervenne all'esistenza perché non conoscevano il Padre: dal momento, dunque, in cui conoscono il Padre, l'oblio non sarà più. Questo è il Vangelo di colui che essi cercano: è stato manifestato ai perfetti grazie alla misericordia del Padre.
Mistero nascosto, Gesù Cristo, per mezzo dei quale ha illuminato coloro che, a motivo dell'oblio, si trovavano nell'oscurità: li ha illuminati, ha indicato (loro) la via. E questa via è la verità che ha insegnato loro. Per questo motivo, l'errore si adirò contro di lui, lo perseguitò, lo maltrattò, lo annichilì. Fu inchiodato a un legno, divenne frutto della conoscenza del Padre; ma per coloro che ne hanno mangiato non divenne causa di perdizione.
Al contrario, per coloro che ne mangiarono, divenne (causa) di gioia, a motivo della scoperta. Egli, infatti, li trovò in se stesso, ed essi trovarono lui in se stessi: (lui che è) l'inafferrabile l'incomprensibile, il Padre perfetto, colui che ha fatto il tutto, nel quale si trova il tutto, e del quale il tutto ha bisogno.
Egli, infatti, trattenne in se stesso la loro perfezione: non l'aveva data al tutto. Non perché il Padre sia. geloso: quale gelosia vi può essere in lui verso le sue membra? Poiché se in tal modo questo eone avesse trattenuto per se la loro perfezione, essi non avrebbero potuto salire verso il Padre, che trattiene in se stesso la loro perfezione: egli (invece) la concede loro affinché ritornino a lui e lo conoscano con una conoscenza unica nella perfezione. Egli è colui che ha fatto il tutto, (colui) nel quale era il tutto, e del quale il tutto ha bisogno. Siccome uno che è ignorato da molti desidera essere conosciuto e, quindi, amato - di che cosa, infatti, ha bisogno il tutto, se non della conoscenza dei Padre? -, così egli venne, guida serena e tranquilla.
Entrò in una scuola e, da maestro, pronunciò la Parola. Si recarono da lui i sapienti, quanti si credevano tali, mettendolo alla prova; ma egli li confondeva, dimostrando loro che erano vuoti. L'odiarono perché, in verità, non erano sapienti.
Dopo tutti costoro si recarono da lui anche i fanciulli, ai quali appartiene la conoscenza del Padre: poiché furono irrobustiti, impararono (a conoscere) gli aspetti del volto del Padre. Conobbero, e furono conosciuti. Furono glorificati, e glorificarono. Nel loro cuore si manifestò il libro vivo dei viventi, scritto nel pensiero e nell'intelligenza dei Padre, che nella sua incomprensibilità era anteriore alla fondazione del tutto. Nessuno poteva impadronirsi di questo (libro), poiché era riservato a colui che lo afferrerà, a colui che sarà immolato. Nessuno di coloro che credettero alla salvezza poté essere manifestato fino a che quel libro non fece la sua apparizione. Perciò il misericordioso e fedele Gesù accettò con pazienza di sopportare le sofferenze, fino a quando prese quel libro, sapendo che la sua morte è vita per molti.
Come in un testamento, che non è ancora stato aperto, è nascosta la fortuna del capofamiglia morto, così il tutto rimaneva nascosto fintanto che il Padre, l'essere che esiste da sé e dal quale provengono tutti gli spazi, era invisibile. Perciò apparve Gesù: si rivestì di quel libro, fu inchiodato a un legno, rese pubblica - sulla croce- la disposizione del Padre
Oh grande insegnamento! Si umiliò fino alla morte, colui che era rivestito di vita eterna! Spogliatosi dei cenci corruttibili, si rivestì di immortalità, della quale nessuno lo può privare. Penetrato nelle vuote regioni delle paure, passò attraverso gli ignudi a causa dell'oblio - e divenne gnosi e perfezione - annunziando quanto è nel cuore del Padre affinché la sua parola ammaestrasse coloro che avrebbero accolto il suo insegnamento.
Coloro che accolgono il suo insegnamento, cioè i viventi, gli iscritti nel libro dei viventi, ricevono la dottrina su se stessi, La ricevono dal Padre tornando nuovamente verso di lui. Siccome la perfezione del tutto è nel Padre, è necessario che il tutto risalga verso di lui. Allora colui che conosce prende ciò che è suo e l'attrae a sé.
Colui, infatti, che non conosce è nel bisogno; e ciò di cui ha bisogno è grande, giacché ha bisogno di ciò che lo rende perfetto. Siccome la perfezione del tutto si trova nel Padre, è necessario che il tutto risalga verso di lui, e che ognuno prenda ciò che è suo; costoro egli li ha già iscritti e li ha preparati per dare a quanti sono proceduti da lui.
Costoro, il cui nome egli aveva già conosciuto, furono chiamati alla fine, sicché colui che conosce è quegli il cui nome fu pronunciato dal Padre. Colui il cui nome non è stato pronunciato è ignorante. E, infatti, come può udire uno il cui nome non è stato pronunciato? Poiché colui che è ignorante fino alla Fine è opera dell'oblio e con esso sarà distrutto. Se così non fosse, perché questi miserabili non hanno un nome, non hanno una voce?
Sicché colui che conosce è dall'alto. Se viene chiamato, ascolta, risponde, si volge verso colui the lo chiama, risale verso di lui. Conosce come viene chiamato, Siccome conosce, compie la volontà di colui che lo chiama, vuole essergli gradito, accoglie il riposo. Il nome dell'Uno diventa il suo nome. Colui che conoscerà in questo modo sa donde venne e dove va; conosce come uno che, ubriacatosi, si riscuote dall'ebbrezza: ritornato in sé, ha ristabilito ciò che è suo.
Egli ha distolto molti dall'errore, li ha preceduti fino ai luoghi dai quali si erano allontanati quando caddero in errore a motivo della profondità di colui che avvolge ogni spazio, e non è avvolto da alcuno.
En una grande meraviglia che essi fossero nel Padre, senza conoscerlo, e che fossero capaci di uscire da soli, dato che erano incapaci di comprendere e di conoscere colui nel quale si trovavano. Poiché non così era uscita da lui la sua volontà. Egli si manifestò come conoscenza che convince tutte le emanazioni, Questa è la gnosi del libro vivente che egli ha manifestato agli coni, alla fine, come lettera senza che egli stesso si manifestasse. Poiché non sono vocali né consonanti che uno può leggere, e pensare a cose vuote, bensì. sono lettere della verità, che pronuncia solo chi le conosce. Ogni lettera è verità perfetta come un libro perfetto, poiché sono lettere scritte dall'unità; le scrisse il Padre, affinché -per mezzo delle sue lettere - gli coni conoscano il Padre.
Mentre la sua sapienza medita il Logos
e la sua dottrina lo esprime,
la sua gnosi si manifestò.
La sua indulgenza è su di lui come una corona.
La sua gioia è unita a lui.
La sua gloria lo ha esaltato.
La sua immagine lo ha manifestato.
Il suo riposo l'ha accolto in se stesso.
Il suo amore si è incarnato in lui
La sua fedeltà lo ha circondato.
Così il Logos del Padre camminò tra il tutto, essendo il frutto del suo cuore e l'espressione della presenza della sua volontà.
Egli, tuttavia, sostenta il tutto; egli vi compie una scelta, e prende la forma del tutto. Egli lo purifica e lo fa ritornare al Padre, alla Madre, il Gesù di infinita dolcezza.
Il Padre scopre il suo petto: (il suo petto è lo Spirito Santo); manifesta quanto in lui è nascosto: ciò the in lui è nascosto è il Figlio suo, affinché, per opera della misericordia del Padre, gli eoni possano conoscerlo e non più penare alla ricerca del Padre: così si riposano in lui, sapendo che egli è il riposo.
Colmata la mancanza, distrusse l'esterna apparenza. La sua esterna apparenza è il mondo, al quale egli era asservito. Infatti, il luogo ove si trovano invidia e discordia è la deficienza; mentre il luogo ove si trova l'unità è la perfezione.
La deficienza venne perché essi non conoscevano il Padre, ma dal momento in cui conoscono il Padre la deficienza non esisterà più.
Come l'ignoranza di una persona si dissolve da sola, nel momento in cui ella conosce. Come si dissolve l'oscurità nel momento in cui splende la luce, così la deficienza dispare nella perfezione. Da questo momento non appare più l'apparenza esterna: si dissolverà fondendosi nell'unità, mentre on le loro opere sono disperse. In (quel) momento l'unità porterà alla perfezione gli spazi.
Nell'unità ognuno ritroverà se stesso. Nell'unità, per meno della conoscenza, egli purificherà se stesso dalla molteplicità; come una fiamma, divorerà in se stesso la materia: l'oscurità per meno della luce, la morte per meno della vita.
Se questo, dunque, avvenne a ognuno di noi, è anzitutto necessario che ognuno rifletta a che l'abitazione sia santa e tranquilla per l'unità.
Come persone che abbandonando un luogo distruggono i vasi non buoni the. vi si trovano e il padrone dell'abitazione non si offende, anzi, se ne rallegra perché al posto dei vasi cattivi ve ne sono di pieni e perfetti.
Questo infatti è il giudizio the è venuto dall'alto e ha giudicato ognuno, la spada sguainata a due tagli che taglia da ambo le parti: quando apparve il Logos, che è nel cuore di quanti lo proferiscono - non fu soltanto un suono, ma ha assunto un corpo -, tra i vasi si produsse un grande trambusto poiché gli uni erano vuoti e gli altri pieni, gli uni erano dritti e gli altri rovesciati, gli uni erano puri e gli altri spezzati.
Tutti gli spazi sobbalzarono e furono sconvolti: in essi non v'era stabilità alcuna, né avevano un ordine. L'errore fu preso dall'angoscia, non sapendo che cosa fare; si afflisse, si lamentò, si stupì, poiché non sapeva nulla.
Allorché gli si avvicina la gnosi - che è la rovina sua e di tutte le sue emanazioni -, l'errore è vuoto, non ha più nulla in se stesso.
Apparve la verità, e tutte le sue emanazioni la riconobbero. Nella verità salutarono il Padre con una forza perfetta che le ricongiunge al Padre: ognuno, infatti, ama la verità poiché la verità è la bocca del Padre; la sua lingua è lo Spirito Santo. Colui che si unisce alla verità è congiunto alla bocca del Padre, allorché dalla sua lingua riceverà lo Spirito Santo: egli è la manifestazione del Padre e la rivelazione di questi ai suoi eoni. Egli ha rivelato quanto di lui era segreto. Egli lo ha spiegato. Chi è mai, infatti, colui che esiste, se non il solo Padre?
Tutti gli spazi sono sue emanazioni. Essi conobbero che procedevano da lui come i figli da un uomo perfetto. Essi sapevano the non avevano ancora ricevuto la forma, né avevano ancora ricevuto il nome the il Padre crea per ognuno: allora ricevono da lui una forma della sua conoscenza. Poiché, pur essendo in lui, essi non lo conoscono; ma il Padre, il quale è perfetto, conosce gli spazi che sono in lui. Se egli vuole manifesta chi vuole, dandogli una forma e un nome: dà loro un nome, e fa sì che pervengano all'esistenza.
Quanti non sono ancora pervenuti all'esistenza ignorano colui che li ha fatti. Io, dunque, non affermo che quanti non sono ancora pervenuti all'esistenza sono un nulla: essi sono in lui.
Quando egli vorrà e se egli vorrà; in un momento futuro essi perverranno all'esistenza.
Prima che appaiano tutte le cose, egli conosce ciò che produrrà; al contrario, il frutto che non è ancora apparso non sa nulla e non fa nulla. Così ogni spazio, che è nel Padre, proviene da colui che è, ma egli lo ha posto in essere partendo dal non essere. Poiché ciò che non ha radice non ha frutto; ma dice a se stesso: " Ho avuto l'esistenza per essere nuovamente distrutto ".Sarà distrutto.
Perciò quanto non è mai esistito non avrà mai esistenza.
Che cosa vuole dunque che egli pensi di se stesso?
Questo: "Sono come le ombre e i fantasmi della notte ". Quando risplende la luce, comprende che la paura, da cui era preso, è nulla. Erano talmente ignoranti del Padre che non lo vedevano. E ciò infondeva paura, confusione, instabilità, indecisione, dissensione; molte erano le illusioni che li agitavano; molte le vuote stoltezze; proprio come se fossero immersi nel sonno e pervasi da sogni inquietanti; o come se fuggissero da qualche pane o ritornassero stremati dopo avere inseguito questo o quello; (come se) colpissero qualcuno o ricevessero dei colpi, cadessero dall'alto o volassero nell'aria pur senza avere ali; altre volte è come se qualcuno li volesse uccidere, sebbene nessuno li insegua, o come se uccidessero i vicini, poiché sono sporchi del loro sangue; fino al momento in cui coloro the sono passati attraverso tutto ciò si svegliano: non vedono nulla, quanti erano in tutta questa confusione, poiché tutto ciò era nulla.
E quanto accade a coloro the hanno eliminato l'ignoranza come un sogno, che per essi non conta più nulla; neppure le sue opere contano più: le considerano vuote, perciò le abbandonano come un sogno notturno; e stimano la gnosi dei Padre come la luce.
Si comportarono così tutti coloro che erano addormentati, allorché erano ignoranti; così si levarono, allorché si svegliarono.
Felice colui che è ritornato in sé, e si è svegliato. Felice colui che ha aperto gli occhi ai ciechi. Lo Spirito si affrettò a rialzano, allorché tese la sua mano a colui che giaceva a terra, gli consolidò i piedi, poiché non era ancora risorto. Diede loro i mezzi per conoscere la gnosi dei Padre e la rivelazione del Figlio. Quando lo videro e l'udirono, concesse loro di gustarlo, di sentirne il profumo e di toccare il Figlio prediletto, dopo che era apparso portando loro il Vangelo dei Padre incomprensibile.
Soffiò su di loro ciò che si trova nel pensiero, compiendo la sua volontà. Molti furono illuminati, si volsero a lui.
Ma gli ilici gli erano estranei, non vedevano la sua immagine e non lo avevano riconosciuto; poiché era venuto in una forma di carne, non c'era ostacolo sul suo cammino essendogli propria sia l'incorruttibilità sia l'essere irresistibile.
Annunziò cose nuove, parlò di quanto è nel cuore del Padre, proferì il Logos perfetto. La luce parlò per sua bocca, la sua voce generò la vita. Diede loro il pensiero, la ragione, la misericordia, la salvezza, lo spirito di forza the deriva dall'infinità del Padre e dalla dolcezza.
Pose termine ai castighi e ai supplizi, giacché erano questi che distoglievano dal suo volto quanti, invece, avevano bisogno della sua misericordia, (trovandosi) nell'errore e tra i lacci: li distrusse con forza, e li confuse per mezzo della gnosi.
Egli divenne via per quanti si smarrivano, gnosi per quanti erano ignoranti, scoperta per quanti cercavano, stabilità per quanti barcollavano, biancore per quanti erano macchiati.
Egli è il pastore che ha lasciato le novantanove pecore che non si erano smarrite, ed è andato alla ricerca di quella smarrita; trovatala, se ne rallegrò, Novantanove, infatti, è un numero che si trova sulla mano sinistra, che ne è padrona. Ma allorché è trovato l'uno, tutto il numero passa alla (mano) destra.
Così accade a colui che manca dell'uno; e cioè tutta la mano destra attrae ciò di cui è manchevole, lo prende dalla mano sinistra, lo fa passare alla destra, e così diventa il numero cento. Questo è il segno di quanto è nella loro voce, cioè del Padre. Per la pecora ritrovata, caduta in un pozzo, egli lavorò anche di sabato, e le diede vita.
Trasse questa pecora dal pozzo affinché i vostri cuori sappiano qual è il sabato nel quale bisogna che la salvezza non resti inoperante; affinché voi parliate del giorno che viene dall'alto ed è senza notte, e della luce che non tramonta, perché è perfetta.
Dite, dunque, di cuore che questo giorno perfetto siete voi, che in voi abita la luce inestinguibile. Parlate della verità con coloro che la cercano, della gnosi con coloro che - nel loro errore - hanno peccato. Voi siete i figli della gnosi e del cuore!
Rinforzate il piede di coloro che vacillano, tendete la mano agli infermi. Nutrite quanti hanno fame, consolate coloro che soffrono, innalzate quanti lo desiderano, innalzate e svegliate coloro che dormono. Voi, infatti, siete la coscienza che attrae. Se la forza agisce cosi essa diventa ancora più forte.
Curatevi di voi stessi, non curatevi delle cose estranee che avete respinto, che avete abbandonato.
Non rivolgetevi a quanto avete vomitato, per nutrirvene. Non diventate tarme, non diventate vermi: sono cose che avete definitivamente respinto.
Non diventate un luogo del diavolo, poiché l'avete definitivamente distrutto.
Non rafforzate quei vostri ostacoli vacillanti: sarebbe una restaurazione.
Colui che è senza legge è nulla: danneggia più se stesso che la legge. Compie, infatti, le sue azioni come un senza legge.
Ma colui che è giusto compie le sue opere per gli altri. Voi, dunque, fate la volontà del Padre, poiché derivate da lui.
Il Padre, infatti, è dolce, e nella sua volontà vi sono cose buone. Egli ha preso conoscenza di ciò che è vostro, affinché in esso voi troviate riposo.
È dai frutti che si riconosce ciò che è vostro, giacché i figli del Padre sono il suo profumo, poiché provengono dalla grazia dei suo volto. Il Padre ama il proprio profumo e lo manifesta in ogni luogo; se esso si mescola con la materia, egli comunica il suo profumo alla luce e, nel suo silenzio, egli permette che assuma ogni forma e ogni suono.
Non sono le orecchie che aspirano il profumo, ma è lo Spirito che ha il senso dell'olfatto e l'attira a sé e l'immerge nel profumo dei Padre; lo prende e lo riconduce al luogo dal quale era venuto, (lo riconduce) nel profumo originale (il profumo comunicato) che era diventato freddo in una creatura psichica come l'acqua fredda, the (cade) in una terra instabile, e coloro che la vedono, pensano: " E terra, e presto nuovamente si dissolverà ". Ma se spira un soffio, essa si riscalda.
I profumi freddi derivano dalla separazione. Venne perciò la fede a distruggere la separazione e a condurre il caldo Pleroma dell'amore, affinché il freddo non ritorni più, e regni l'unità del pensiero perfetto.
Questo è il Logos del Vangelo, della scoperta del Pleroma, per coloro che attendono la salvezza che viene dall'alto. Desta è la loro speranza e verso di essa sono tesi coloro la cui immagine è luce, in cui non vi è ombra alcuna se in quel momento giunge il Pleroma.
La deficienza della materia non proviene dall'infinità del Padre, che giunge nel momento della deficienza, sebbene nessuno fosse in grado di affermare che l'incorruttibile sarebbe venuto in questo modo. E piuttosto la profondità del Padre che si moltiplica; e in lui non vi era il pensiero dell'errore.
E un mistero di caduta, è un mistero che cessa di ergersi, grazie alla scoperta di chi è venuto da colui che vuole fare ritornare. Questo ritorno è detto conversione.
Per tale motivo l'incorruttibilità ha soffiato: ha inseguito colui che aveva peccato affinché trovasse il riposo.
Il perdono è l'eccedenza della luce nella deficienza, è il Logos del Pleroma. Il medico si affretta verso il luogo ove si trova il malato, perché tale è la sua volontà. Colui che ha una deficienza non la nasconde, poiché (il medico) ha ciò di cui egli (il malato) ha bisogno. Così la deficienza è colmata dal Pleroma - nel quale non vi è alcun bisogno -, che (il Padre) ha mandato per riempire la deficienza, affinché ora riceva la grazia: quando, infatti, era nella deficienza, non aveva la grazia.
Ove non c'era la grazia, vi era la deficienza. Allorché ricevette ciò di cui era mancante, egli (il Padre) manifestò che ciò di cui abbisognava era il Pleroma, cioè la scoperta della luce della verità, che lo ha illuminato perché essa è immutabile.
Questo è il motivo per cui essi parlano di Cristo in mezzo a loro, affinché quanti sono angosciati si convertano ed egli li unga con l'unzione. L'unzione è la misericordia del Padre, ed egli sarà misericordioso verso di loro. Quelli che egli ha unto sono diventati perfetti.
Sono i vasi pieni, quelli che si ha cura di sigillare. Ma allorché la sigillatura svanisce, (il vaso) si vuota; e il motivo per cui è difettoso consiste nel luogo dal quale fuoriesce l'unzione. Poiché in quel momento è attratto da un soffio in forza di colui che è con lui.
Ma in chi non ha deficienza non avviene alcuna dissigillatura né alcun svuotamento, bensì il Padre perfetto lo riempie di ciò di cui ha bisogno. Egli è buono.
Egli conosce le sue sementi avendole seminate egli stesso nel suo paradiso. Il suo paradiso è il luogo del suo riposo, è la perfezione grazie al pensiero del Padre; e queste sono le parole della sua meditazione. Ognuna delle sue parole è opera della sua singola volontà nella manifestazione del suo Logos.
Mentre si trovavano nella profondità del suo pensiero, il Logos - che procedette per primo - le ha manifestate, con l'intelligenza che parla del Logos, nella grazia silenziosa. Egli fu detto " pensiero " perché esse erano in lui prima di venire manifestate.
Avvenne che egli (il Logos) procedesse per primo nel momento in cui piacque alla Volontà di colui che ha voluto.
Nella volontà il Padre si riposa, e si compiace. Nulla avviene senza di lui, nulla accade senza la volontà del Padre. Ma la sua volontà è imperscrutabile. La sua orma è la sua volontà, ma nessuno la può conoscere, né è possibile scrutarla per comprenderla. Ma quando egli 30 vuole, avviene quanto egli vuole, anche se la vista di ciò non piace loro affatto; davanti a Dio questa è la volontà del Padre.
Egli conosce l'inizio e la fine di tutti. Quando verrà la loro fine, egli domanderà loro ciò che avranno fatto.
Ora la fine consiste nel conoscere colui che è nascosto. E questi è il Padre dal quale proviene il principio e verso il quale ritorneranno tutti coloro che da lui provengono.
Essi, d'altronde, furono manifestati per la gloria e per la gioia del suo nome.
Ma il nome del Padre è il Figlio: fu lui che nel principio diede il nome a quegli che promanò da lui: era se stesso; egli lo generò come Figlio. Gli diede il nome che gli apparteneva; egli è colui al quale appartengono tutte le cose che lo circondano, il Padre,
Suo è il nome; suo è il Figlio. E possibile vederlo, ma il nome è invisibile, poiché esso soltanto è il mistero dell'invisibile destinato a giungere alle orecchie che sono totalmente piene di lui. Infatti, il nome del Padre non è pronunciato, ma è manifestato per mezzo del Figlio.
Così il nome è grande. Chi sarà capace di esprimere un nome per lui, questo grande nome, se non egli soltanto al quale questo nome appartiene, e i figli del nome, sui quali riposa il nome del Padre, e che a loro volta riposano sul suo nome?
Dato che il Padre non è generato, egli solo che ha generato un nome per se stesso prima di produrre gli eoni, affinché sul loro capo vi fosse il nome del Padre, come Signore, cioè il nome vero, stabile nel suo comando, nella sua perfetta potenza. Poiché questo nome non fa parte di (semplici) parole, né il suo nome consiste in appellazioni, ma è invisibile.
Egli ha dato il nome a se stesso, poiché è il solo che vede se stesso; egli soltanto ha il potere di darsi un nome. Poiché colui the none esiste non ha nome. Che nome si può dare a colui che non esiste? Colui, invece, che esiste, esiste con l'altro suo nome, e conosce se stesso. Darsi un nome è (prerogativa) del Padre.
Il Figlio è il suo nome. Egli, dunque, non l'ha celato nel segreto, bensì era il Figlio; e solo a lui egli ha dato il nome. Il nome è, perciò, quello del Padre, come il nome dei Padre è il Figlio. Dove, infatti, può trovare un nome la misericordia all'infuori del Padre?
Ma certamente qualcuno dirà al suo vicino: Chi mai darà un nome a chi esisteva prima di lui? quasi che ora i fanciulli non ricevano il nome da coloro che li hanno generati .
Anzitutto è importante che noi riflettiamo su questo: che cos'è il nome? Questo, infatti, è il vero nome; è il nome che viene dal Padre, il suo nome proprio.
Egli, dunque, non ha ricevuto un nome a prestito. come gli altri, secondo il modo particolare in cui lo riceve ognuno di loro. Al contrario, questo è il nome proprio. Egli non l'ha dato ad alcun altro. Ma è inneffabile, indicibile, fino al momento in cui egli, colui che è perfetto, lo ha pronunciato da solo. Egli ha il potere di pronunciare il suo nome e di vederlo.
Perciò quando a lui piacque che il suo nome diventasse il Figlio suo prediletto, diede il nome a colui che promanò dalla profondità; ed egli parlò dei suoi segreti sapendo che il Padre è assolutamente buono.
Per questo egli l'ha inviato, affinché parlasse del, luogo e del suo riposo, dal quale è giunto, e desse gloria al Pleroma, alla grandezza del suo nome e alla dolcezza del Padre. Egli parlerà del luogo da cui ciascuno è Venuto e della regione nella quale ha ricevuto il suo essere essenziale; si affretterà a farlo ritornare nuovamente colà, a ritirarlo da questo luogo, luogo nel quale egli
si è trovato, provando piacere per l'altro luogo, nutrendosene e crescendo in esso. Il luogo del suo riposo è il suo Pleroma.
Perciò tutte le emanazioni del Padre sono Pleromi, tutte le sue emanazioni hanno la loro radice in colui che le ha fatte tutte crescere da se stesso e ha assegnato loro i loro destini. Ognuna fu poi manifestata affinché per opera del loro pensiero fossero perfette.
Infatti il luogo al quale rivolgono il pensiero, quel luogo è la loro radice, che le innalza in tutte le altezze fino al Padre; esse raggiungono (allora) il suo capo -che è il loro riposo -, e si trattengono accanto a lui, si da poter affermare di avere partecipato al suo volto baciandolo.
Ma esse (le emanazioni) non appaiono così, quasi che si siano innalzate da sole, né sono prive della gloria del Padre, né lo concepiscono come piccolo, severo, o irascibile, bensì come assolutamente buono, imperturbabile, dolce, conoscitore di tutti i luoghi prima che pervengano all'esistenza, e senza alcun bisogno di venire istruito.
Questo è il modo di essere di coloro che hanno ricevuto (qualcosa) dall'alto, dalla sconfinata grandezza: sono protesi verso l'unico, il perfetto, che è là per loro; non discendono nell'Amenti; sono esenti da gelosia e da sospiri, da morte, si riposano in colui che è in riposo; non hanno tormenti, né sono impegnati nella ricerca della verità; essi stessi sono la verità; il Padre è in loro, ed essi sono nel Padre, poiché sono perfetti e indivisibili da questo (essere) veramente buono: non soffrono alcuna privazione, ma si riposano, rinfrescati nello Spirito.
Presteranno attenzione alla Toro radice. Volgeranno il loro interesse alle (cose) nelle quali egli (il Padre) troverà la propria radice, e la sua anima non soffrirà danno alcuno.
Questo è il luogo dei beati, questo è il loro luogo.
Quanto agli altri, sappiano, nel loro luogo, che io 43 non sono in grado - dopo essere giunto nel luogo del riposo - di dire altro, Dimorerò là, e in ogni momento mi dedicherò al Padre del tutto e ai veri fratelli, su cui è stato effuso l'amore del Padre e in mezzo ai quali egli non lascia mancare nulla di sé.
Costoro invero si manifestano in questa vita vera ed eterna, parlano della luce perfetta, e sono ricolmi della semenza del Padre che è nel suo cuore e nel Pleroma. Mentre il suo Spirito gioisce e dà gloria a colui nel quale era, poiché è buono. I suoi figli sono perfetti, sono degni del suo nome, poiché egli è il Padre: questi sono i figli che egli ama.

Ichthys
11-11-03, 00:21
Volevo aggiungere che anche il Vangelo "canonico" di Giovanni può essere a ragione definito gnostico.