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Visualizza Versione Completa : Sui laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare



Berardo (POL)
01-06-03, 22:54
FISSATO PER LUNEDÌ 9
Un consiglio sui laboratori
Dura mozione dei Ds, nel mirino anche la Regione
IL CASO GRAN SASSO «Subito la messa in sicurezza e accertare le responsabilità»

di Dino Venturoni

TERAMO. Un consiglio comunale straordinario è stato convocato a Teramo per lunedì 9 giugno (ore 10): argomento principale all'ordine del giorno, il caso dei laboratori di fisica nucleare. Dopo che la magistratura ha sequestrato la sala C dei laboratori con una serie di motivazioni da brivido (in sostanza: mancanza delle autorizzazioni e dei requisiti minimi di sicurezza, e quindi pericolo di nuovi episodi di inquinamento nocivi per la salute pubblica e la salubrità ambientale), e dopo che l'Infn ha sospeso tutte le sue attività nel ventre della montagna, il consiglio discuterà la questione attraverso una mozione presentata da Giovannino Pettinaro, capogruppo dei Ds.
«Nella mozione», spiega Pettinaro, «si chiede al consiglio di proporre che tutti gli esperimenti vengano sospesi finché non siano ripristinate le elementari norme di sicurezza, e che tutte le risorse stanziate per il terzo traforo vengano investite nella messa in sicurezza del laboratorio e delle reti idriche. Si chiede inoltre di condannare il comportamento dell'istituto di fisica nucleare, che di fronte alle ripetute richieste degli ingegneri di Teramo non ha ottemperato al decreto legislativo n.39 del '97, attuativo della direttiva Cee n.313 del '90, secondo il quale chiunque ha diritto di accedere a documenti relativi alla sicurezza ambientale. Si chiede, infine», conclude Pettinaro, «di condannare quella che a mio giudizio è stata la totale latitanza della Regione, che ha nominato la commissione d'inchiesta solo dopo l'incidente dell'agosto 2002 e che, nel marzo scorso, all'ennesima richiesta di documentazione degli ingegneri ha risposto che sui laboratori aveva in mano solo il documento istitutivo della commissione stessa».
Nella conferenza dei capigruppo alcuni consiglieri di centrodestra hanno sostenuto che bisognava invitare in aula il direttore dei laboratori, Alessandro Bettini; Pettinaro ha ribattuto proponendo un contraddittorio tra Bettini e il geologo Leo Adamoli. La proposta Bettini, allora, è decaduta.
Altri consigli. Nel consiglio del 9 giugno si discuteranno, a seguire, altre mozioni e interrogazioni tra le quali spiccano quella sull'allarme Sars legato alla Coppa Interamnia e quella sul paventato sdoppiamento di Giurisprudenza (al riguardo è stato invitato il rettore Luciano Russi). Tre consigli comunali, infine, sono stati convocati per risolvere l'intricata questione Prg: sono previsti il 13, il 16 e il 18 giugno.


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LA POLEMICA
Tempesta: Ruffini
delira sul terzo tunnel


L'AQUILA. Al sindaco dell'Aquila Biagio Tempesta non piace l'ipotesi di una sorta di mediazione tra l'istituto di fisica nucleare (che rinuncerebbe al terzo tunnel) e le istituzioni e associazioni protagoniste della battaglia a colpi di carte bollate per la tutela dell'acqua del Gran Sasso (che, una volta messo in sicurezza il laboratorio, rinuncerebbero a ulteriori azioni giudiziarie). Su questa ipotesi il presidente della Provincia Claudio Ruffini ha dichiarato al "Centro": «Accetterei». Tempesta invita i cittadini a leggere «attentamente» queste dichiarazioni e aggiunge: «A che punto di delirio è arrivata la politica. Lascio ai cittadini ogni commento. Per quanto mi riguarda, continuo a concepire l'azione politica nelle regole della democrazia e nel rispetto delle persone, delle istituzioni e delle leggi».


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L'INTERVENTO
Gli ingegneri: dopo silenzi e reticenze
l'Infn ammette tardivamente i problemi

d.v.

TERAMO. L'ordine degli ingegneri di Teramo è stato, con il Wwf, tra i primi soggetti a sollevare il problema della sicurezza nei laboratori in relazione all'ambiente esterno. La battaglia degli ingegneri per ottenere informazioni al riguardo dall'Infn, avviata mesi prima dell'incidente del 16 agosto, è sfociata in una favorevole sentenza del Tar: l'istituto è stato obbligato a fornire delle informazioni, anche se non l'ha ancora fatto. Ora, dopo il sequestro giudiziario della sala C e la sospensione di ogni attività all'interno della struttura, il presidente dell'ordine provinciale Alfonso Marcozzi e Gennaro Pirocchi, della commissione ambiente e territorio, si tolgono qualche sassolino dalle scarpe.
«L'Infn», dicono, «adesso ammette che ci sono problemi di sicurezza nei laboratori, in contrasto totale con quanto ha detto sempre il direttore Bettini. Ebbene, se ne accorgono ora? Secondo noi, è stata proprio la cattiva gestione della vicenda da parte dei laboratori a portare a questa situazione. Bastava che, l'anno scorso, accogliessero le nostre ripetute richieste di informazioni invece di opporre prima dei silenzi, poi una lettera di Bettini che, in sostanza, dettava le sue condizioni. Adesso», concludono gli ingegneri, «i soldi del terzo traforo li spendano per mettere in sicurezza quello che c'è. Non c'è alternativa».

Berardo (POL)
13-06-03, 11:54
Era ora che la Provincia prendesse un provvedimento del genere! Finalmente ha negato l’autorizzazione a ogni tipo di scarico dei rifiuti dei laboratori dell’Infn sul nostro ambiente. Ma con quale faccia tosta, dopo l’incidente dell’agosto dell’anno scorso che fu fotografato da quell’albergatore di Casale San Nicola di Isola, vanno a chiedere l’autorizzazione per gli scarichi. Bravo il servizio tutela acqua della Provincia di Teramo. Così nell’ottobre scorso questi dell’Infn avevano chiesto l’autorizzazione allo scarico delle acque di un impianto di purificazione e delle acque di raffreddamento! Ma con quale faccia tosta dopo gli ultimi fatti! Bravi anche perché stato procedendo alla revoca dell’autorizzazione allo scarico delle acque dei servizi igienici. Bravo Ruffini che ha detto che i soldi per il terzo traforo che vorrebbe fare Lunardi (chissà perché! :D) sono da utilizzare per mettere in sicurezza la struttura che già c’è! Ma io sono ancora più esigente perché voglio che i laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare siano smantellati completamente dalla nostra terra e dalla nostra montagna. E quei rifiuti tossici provenienti dall’esperimento Macro dell’Infn che sono stati trovati vicino l’Ospedale San Salvatore di L’Aquila! Quelli dell’Infn hanno detto che si costituiranno parte civile contro il processo alle ditte responsabili! :D. Credono così di fare credere alla gente che essi non c’entrano niente! :D. Ma pure se c’entrassero ditte esterne incaricate dello smaltimento dei rifiuti, quei rifiuti tossici non provengono sempre dai laboratori dell’Infn, e dai loro esperimenti quindi? Noi che siamo gli abitanti della nostra terra e i proprietari del Gran Sasso, nonostante credano loro di essersene impossessati noi siamo i proprietari pure se siamo quella gente umile e semplice che disprezzano tanto e che pensano che i suoi problemi e le sue esigenze siano una rottura di coglioni. Il governo è assente e di fronte all’incidente dell’agosto del 2002 così come il governatore Giovanni Pace e tutta la giunta regionale non ha preso posizione. Già! Pensano a difendere gli interessi di Lunardi o di chi sa quali pochi eletti! Il popolo è buono solo quando deve dare il voto e dopo pensano a lui solamente quando devono andare al bagno. E Zichichi che fa, difende la sua “creatura” pure di fronte a certe evidenze e volendo avere ragione per forza e altrettanto darla agli scienziati pure quando sono in torto pesante.

Berardo (POL)
13-06-03, 11:56
Trasparenza sui laboratori del Gran Sasso

SIGNOR direttore, posso capire i professor Zichichi nella sua determinazione a difendere ad onta di ogni evidenza i laboratori del Gran Sasso contro la magistratura e tutti coloro che incautamente intendono impedire il trionfale cammino della scienza: è il padre che difende la sua creatura. Un meccanismo psicologico spesso distorcente che conosciamo tutti, attivato dall’umanissimo bisogno di autostima.
Ma qui non si tratta semplicemente del “figlio” che compie la piccola marachella. Qui si tratta di una vicenda molto più preoccupante e per certi versi inquietante. Liquidi chimici altamente tossici (quanti, quali e perché è appunto da accertare) si sono riversati, almeno in una circostanza riscontrata, nelle acque potabili con conseguente seria minaccia della salute delle popolazioni. Questo è un fatto che nessuno può contestare, salvo che si vogliano negare la presenza del trimetilbenzene nel Mavone e la sua tossicità. Non credo che il professor Zichichi, scienziato aduso a lavorare sull’evidenza, voglia giungere a tanto pur di difendere se stesso.
E allora è chiara la conclusione. I laboratori del Gran Sasso, una delle più importanti riserve idriche appenniniche, allo stato attuale non sono in grado di garantire l’incolumità dell’ambiente e di chi vi abita. E si faccia attenzione: la minaccia è reale, non parto di emotività di gente semplice e sprovveduta condizionata dall’informazione. La popolazione vuole spiegazioni convincenti, garanzie certe per il futuro, perché purtroppo è già accaduto in Italia che persone sono morte per disastri ambientali. Non c’è rapporto certo tra causa ed effetto: è così che si dice, vero? E ci si mete a posto la coscienza.
Stupisce che noti scienziati che si professano con zelo “amanti della natura”, creino poi verso chi ha il dovere di compiere indagini o semplicemente rivendica la propria tutela un clima vagamente omertoso, fortemente corporativo, scarsamente collaborativi, perfino con una punta di risentito fastidio per chi ha osato intaccare o criticare il sacrosanto diritto alla ricerca.
Ebbene, gli scienziati non sono intoccabili sacerdoti. Come tutti sono persone fallibili alle prese con una grande risorsa coma la scienza, altrettanto umana, le cui vie però possono talvolta collidere con la sicurezza dell’umanità. Se la libertà di ricerca è scissa dalla coscienza può diventare egoistiche chiusura mentale, fonte di rischi collettivi, perfino delirio e mi piace sempre ripensare alle belle parole piene di umanità del grande epistemologo Vailati: “Ogni errore ci indica una via da evitare, mentre non ogni scoperta ci indica una via da seguire”.
Raffaele Moranti
L’Aquila


da “Il Centro” di venerdì 13 giugno 2003 – sez. “Pagina aperta”.

Berardo (POL)
03-07-03, 00:46
Io riporto qui un articolo che ho trovato su “Il Centro” di mercoledì 2 luglio 2003.


“Terzo traforo, tutto deciso”
Orlando denuncia: ci prendono in giro

L’AQUILA. L’iter per la realizzazione del terzo tunnel del Gran Sasso a servizio dei laboratori di Fisica nucleare è già definito: entro settembre prossimo sarà consegnato il progetto e entro marzo 2004 sarà esperita la gara d’appalto. Lo ha annunciato il capogruppo di Rifondazione in Consiglio regionale, Angelo Orlando, a margine dei lavori dell’Assemblea. Orlando ha fatto riferimento ai documenti che l’Anas ha inviato al Cnel per elaborare lo stato dell’arte dei lavori pubblici abruzzesi.
L’iter – ha spiegato Orlando – è già definito in un programma di attività degli itinerare della legge obiettivo approvato il 17 giugno scorso dal Cda dell’Anas nel quale si prevedono tutte le scadenze; nel documento c’è anche la convenzione tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e la stessa Anas. “Sono state già decise anche le cifre – 64,30 milioni di euro – la lunghezza – 5,5 chilometri – e i tempi delle progettazioni definitive>>.
Orlando ha spiegato che la richiesta di stato di emergenza inviata dalla Regione il 23 giugno scorso serve a sanare eventuali intoppi di natura burocratica. Il consigliere di Rifondazione si è anche chiesto il perché i parlamentari abruzzesi non conoscano a che punto sia realmente l’iter di questo contestato progetto.
La denuncia di Orlando fa da contraltare alle dichiarazioni di esponenti del centrodestra che parlano di procedura ancora da definire.

Beh! Io non so fino a che punto ci possiamo fidare di Orlando perché può essere che voglia solo guadagnare favori rispetto alla CdL che è la sua concorrenza. Ma pure quando si trattava della cessione dell’acqua alla Puglia captandola dai nostri fiumi Vomano, Pescara e Sangro non avevano fatto sapere niente e non si era saputo niente fino a quando qualcuno dell’opposizione non scoprì loro le carte e non fu scoperto che la Regione Abruzzo era stata tagliata fuori dal progetto messo nelle mani di una multinazionale inglese la cui società filiale in Italia ha la sede a Pistoia. E poi l’anno scorso Pace disse che per il momento non avrebbe dato acqua alla Puglia perché c’erano da fare altre opportune valutazioni etc. . E noi ci tranquillizzammo. Poi tutto rimase in silenzio perso nel mondo della burocrazia. Ma nel frattempo il progetto doveva passare alla votazione e al parere di tutte le persone fisiche e giuridiche interessate. Ma per il fatto che vale la regola del silenzio assenso e nessuno diceva niente tutto procedeva e noi non sapevamo niente, fino a quando noi non lo siamo venuti a sapere dai giornali perché qualcuno dell’opposizione ha di nuovo scoperto le carte. E molti sono tornati in allarme. Così pare pure questa volta. Ci prendono per il culo! In silenzio stanno presentando i progetti e a fare tutte le pratiche burocratiche. E hanno già deciso le date di costo, lunghezza e tempo. E l’emergenza che hanno dichiarato era contro gli intoppi burocratici che ci sarebbero potuti essere … insomma, hanno dichiarato gli interessi per tutelare la nostra acqua e poi con questa emergenza vogliono fare il traforo che ce ne priverebbe ancora di più. Che cazzo c’entra la tutela dell’acqua per noi del popolo con il terzo traforo per quei figli di puttana che stanno utilizzando la nostra montagna per i loro esperimenti e che è una costruzione che ce ne farà perdere ancora di più? Al contrario delle stupidaggini che racconta Lunardi l’Emiliano come se lui ne sapesse più di noi Abruzzesi che siamo gli abitanti del posto e che siamo i veri proprietari del Gran Sasso d’Italia. Cosa che a tutti quei figli di puttana che lo utilizzano per fare i loro esperimenti, e per tutte le cose che ci fanno che noi non sappiamo. Che se ne sono impossessati io lo aggiungo! Ma non è bastato il versamento di trimetilbenzene nel Mavone e che ha documentato con la macchina fotografica l’albergatore di Casale San Nicola di Isola per fare avere loro un po’ di vergogna. E delle sostanze tossiche trovate vicino all’Ospedale San Salvatore di L’Aquila in una discarica abusiva? Insomma. Vogliono averci pure ragione e avere le comodità per la loro attività che da me, come io penso dalla maggior parte di noi Abruzzesi, è indesiderata? Che cosa ci ricaviamo noi Abruzzesi se essi fanno gli esperimenti a casa nostra? Forse non paghiamo l’autostrada perché zona martoriata per il versamento sconosciuto di sostanze tossiche? Abruzzesi, se le cose stanno così e prendendo questa piega, allora è il momento di tornare a manifestare per le strade delle nostre città come abbiamo fatto e come abbiamo messo paura a questi buoni a nulla che ci ritroviamo per amministratori e a chiunque abbia voluto fare affari sulla nostra terra. O vinceremo la nostra causa giusta o l’avranno vinta loro noi dobbiamo fare di tutto per resistere. I bisogni nostri e la difesa della nostra terra viene prima dagli interessi di Lunardi che ha una delle maggiori, se non la maggiore, azienda di escavazione in Europa e che ha avuto a che fare sia con i Laboratori che con la costruzione dei primi due trafori in passato e dagli interessi che hanno gli scienziati che vogliono avere le comodità nello svolgere quell’attività a casa nostra. E per quanto riguarda Pace e compagnia bella facciamogliela pagare al momento del voto perché nei loro anni di amministrazione, fino a adesso, hanno fatto gli interessi di tutti all’infuori dei nostri, facendo dei nostri interessi solo poche cose e hanno votato no al momento di decidere se dovevamo fare il referendum sul terzo traforo o meno. Ricordiamocelo.