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Davide (POL)
20-06-03, 17:22
DA LIBERO – 18 GIUGNO 2003 – Italia

L’approvazione sarebbe frenata dalla "eccessiva" durezza delle pene. Pronto un emendamento

Ferma da mesi la legge salva-animali

Già passata alla Camera, la norma contro i maltrattamenti prevede fino a 3 anni di carcere e 100mila euro di multa

Roma: Sembrava a un passo dall’approvazione, quando passò il vaglio della Camera il 15 gennaio 2003. Invece è ancora al palo la legge che introduce i delitti contro gli animali tra titoli del Codice penale, ferma al Senato da mezzo anno. E intanto è attivata l’estate, con tutta la galleria degli orrori che ogni anno puntualmente si rinnova per i quattrozampe (abbandonati, maltrattati, seviziati, uccisi), senza neanche uno straccio di normativa che li tuteli veramente. Si dichiara "esterrefatto" Italico Perlini (Fi), relatore del testo unico (1930) in cui sono confluite le varie proposte di legge contro i combattimenti clandestini e il maltrattamento degli animali in genere, "per il ritardo a Palazzo Madama. Mi auguro.", dichiara Perlini, - Che il Senato provveda in tempi rapidi all’approvazione. A ottobre.- Fa notare, - verrebbe meno il 50 per cento della sua utilità. Ma spero soprattutto che non muti la sostanza dell’impianto che è la vera novità di questa normativa.- Il disegno di legge che fa scattare le manette a chi maltratta gli animali –trasforma il sentimento di affetto diffuso verso cani e gatti in una loro tutela effettiva. Il dato caratterizzante- spiega perlini, - non è l’entità della pena, ma la sua natura: in luogo, della contravvenzione, infatti, si introduce il delitto. In questo modo, si fornisce alle autorità di pubblica sicurezza lo strumento per perseguire chi abbandona, sevizia o specula sugli animali. Oggi.- precisa, - non è possibile effettuare intercettazioni telefoniche o procedere alla confisca degli animali. Tutto questo diventerà fattibile se il Senato si deciderà ad approvare questa legge,- che punisce i maltrattamenti con la reclusione fino a tre anni e multe fino a 100mila euro. Ma sembrerebbe proprio questo lo scoglio cui è rimasta impigliata la legge a detta della confirmataria Luana Zanella (Verdi), - i membri della commissione Giustizia hanno trovato troppo penalizzante l’apparato sanzionatorio e troppo vaga la fattispecie del reato. Il fatto che vengano trattati "contro loro natura",- spiega – finisce col coinvolgere tutta una serie di attività, come il circo, la caccia, che rischiano di dare troppe armi agli animalisti di turno, secondo alcuni senatori.- E intanto la legge è ferma in commissione di Giustizia, mentre si moltiplicano i combattimenti clandestini, le competizioni non autorizzate e i casi di cani , gatti e cornacchie crocefisse (numerosi questi ultimi nella provincia di Vicenza). Ma mentre Zanella si dice – preoccupata – al punto da voler proporre – una conferenza stampa per sensibilizzare i colleghi sulla necessità di accelerare l’iter della legge -, Claudio Azzolini, confirmatario di Fi, giudica- fisiologico il rallentamento che il testo unico sta subendo al senato. Il guaio -, ammette – è che più questa legge resta in giacenza, più si moltiplicano i delitti contro gli animali. Sarebbe una beffa, - osserva – che il per cercare il meglio finiamo col penalizzare il bene.- In difesa del lavoro del senato e dei suoi tempi- scende in campo il verde Giampaolo Zancan, relatore della legge a Palazzo Madama – Questo è un testo tecnicamente difficile perché l’animale fino ad ora non è mai stato trattato in un corpo organico di legge-. Il relatore nega inoltre l’ostruzionismo del senato contro la recrudescenza delle pene – L’impianto sanzionatorio è stato conservato nella sostanza, è stato solo un po’ armonizzato.- spiega Zancan, che assicura – Se non ci saranno moltio elementi, contiamo di approvare la legge entro luglio.- Un emendamento però c’è già e arriva dal governo. Presentato ieri in commissione Giustizia del senato dal sottosegretario al ministero della salute con delega alla tutela degli animali, Cesare cursi, il teso propone di punire i maltrattamenti con la detenzione da tre mesi a un anno o con una multa di 2.500 a 10.000 euro. La seconda parte introduce l’istituzione del Comitato tecnico nazionale per la tutela del benessere degli animali con funzione consultiva cui partecipa anche il ministero delle Politiche agricole, del Comitato di bioetica per l’utilizzazione degli animali da sperimentazione, del Comitato per la tutela del benessere degli animali da reddito (vendita e competizione). Il ministro inoltre, intende vietare l’addestramento finalizzato ad "esaltare la naturale aggressività e potenziale pericolosità del quattrozampe – che possano danneggiare la salute - , vieta il doping sugli animali e qualsiasi operazione di selezione o incroci di razze che abbia lo scopo di esaltare l’aggressività. L’emendamento, infine, introduce l’obbligo di denunciare alla prefettura tutti i cani di proprietà e di assicurare quelli potenzialmente pericolosi, di cui il ministero della salute provvederà a definire l’elenco, razza per razza. – Tendiamo in questo modo a fissare limiti ben precisi a chi desidera possedere cani di un certo tipo,- spiega Cursi – garantendo la sicurezza dei cittadini, ma anche la tutela del benessere degli animali.-