PDA

Visualizza Versione Completa : NEL 2004 UN LIGURE in EUROPA



uomolibero
26-06-03, 08:00
Un candidato ligure alle prossime elezioni europee
Vorremmo lanciare una proposta. Ci piacerebbe che per le prossime elezioni europee tra i candidati della Casa delle Libertà ci fosse un ligure.
Possibile che la nostra regione non abbia una persona in grado di rappresentarci in Europa.
siamo stufi di lombardi e piemontesi.
Voi cosa ne pensate?
http://www.uominiliberi.blogspot.com/

Stonewall
27-06-03, 22:01
Non basta che sia ligure. Deve essere anche presentabile. E questo esclude, più o meno, tutti gli esponenti di spicco della CdL in Liguria... :(

Josto
28-06-03, 00:48
E' un problema che abbiamo anche noi: nelle ultime due legislature non è stato eletto al Parlamento europeo nemmeno un sardo (il solo Mariotto Segni è stato una eletto volta, ma in un altro collegio!).
In poche parole: la Sardegna è stata inserita nell'immondo collegio Sicilia-Sardegna (con tutto il rispetto per quell'isola) con la Sicilia che ha 5,5 milioni di abitanti e la Sardegna che ne ha 1,65 milioni.
I conti ovviamente sono presto fatti: 9 eletti siciliani su nove, ad ogni votazione un cappotto in piena regola. :mad:
Vi lascio soltanto immaginare come questi "nostri" eletti possano difendere a Bruxelles interessi tipicamente sardi come la continuità territoriale, la zona franca, la difesa delle lingue minoritarie, dei nostri prodotti tipici ecc...
Mi fa piacere quindi che ci siano altre "piccole" Regioni dove il problema è sentito.
Da noi si avverte una profonda ingiustizia perpetrata nei nostri confronti, che può essere evidentemente sanata solo con la regionalizzazione dei collegi nelle quali vi sia almeno un eletto per Regione (come proposto tempo fa dall'Union Valdotaine).
Sono però assolutamente scettico sul fatto che il Parlamento modificherà questa legge elettorale entro il 2004, dato il totale disinteresse che c'è nel mondo politico e nel Paese, per non parlare della pressione in senso contrario da parte dei parlamentari che rappresentano le Regioni più popolose.

Scusate per l'"intrusione" e buon proseguimento di thread.

Spirit
07-07-03, 01:47
Si tratta di una questione rilevata più volte anche dal Movimento Indipendentista Ligure. Nella prospettiva di un parlamento europeo gradatamente sempre più influente ( e auspicabilmente, annuncio, visto che si tratta dell'unica struttura rappresentativa dell'Unione Europea), nella prospettiva di forti contraltari regionali ai processi di globalizzazione, sarebbe auspicabile che a Strasburgo siedano non uno ma due liguri (vengono eletti in Europa 87 parlamentari italiani, e fatte le debite proporzioni alla Liguria spettano due "deputati"), eletti da liguri nella speranza che l'autentica questione sociale della senilità, la questione di un'interazione positiva fra uomo e ambiente e quella relativa ai prodotti tipici e quindi alla produzione agroalimentare trovino in loro efficienti "cinghie di trasmissione". Purtroppo in Europa si vota con il sistema proporzionale, che ora tornerà anche per le politiche. E' questo il vero inghippo: la rappresentanza non viene concepita a partire dalla discriminante della persona che chiede consenso all'interno di un territorio omogeneo (provincie, comunità montane, agglomerati urbani), seppur nel contesto di un progetto ad ampio respiro, ma in vista dei giochi di partito, degli equilibri di potere, che con la concretezza e drammaticità dei problemi reali hanno poco da spartire. Se vogliamo un diverso rapporto fra potere e cittadini, dove la dimensione dell'appartenenza non sia pura semplificazione burocratica, è necessario adottare il maggioritario dalle elezioni comunali (dove bisognerebbe estendere a tutti i comuni la legge elettorale di quelli inferiori a 15.000 abitanti) a quelle europee, garantendone il portato attraverso norme "a difesa dell'elettore": in primis l'obbligo di residenza, in secondo il doppio turno o il voto d'opzione, in terzo l'istituzione di un foglio informativo istituzionale che istruisca periodicamente (almeno ogni anno) i cittadini sull'attività nei parlamenti e nei consigli (presenze, interrogazioni, proposte di legge come firmatario, cofirmatario etc) dei propri eletti.