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S.P.Q.R.
26-06-03, 12:28
«Little Albania», nasce un'associazione

PESARO — E' un gesto importante per l'integrazione e la convivenza. Si è costituita a Pesaro l'unione degli albanesi.
C'è stato un forte segnale, domenica scorsa, al Comune di Pesaro. Un consistente gruppo di albanesi, da anni residenti nella nostra città, lavoratori, impiegati, studenti, ha costituito l'unione degli albanesi a Pesaro.
Si tratta di un'operazione culturale e sociale di notevole importanza, sia per la città che per la stessa collettività albanese.
Esiste, oggi, una legittimazione di questo importante gruppo di cittadini che va al di là degli altri gruppi stranieri presenti a Pesaro.
La legittimazione, necessaria e dovuta, parte dalla analisi di questa componente, con la propria storia di integrazione difficile in un territorio che, istintivamente e grazie ad una montagna di luoghi comuni idioti, diffidava di loro. Gli anni hanno dimostrato la capacità e la voglia della convivenza civile e del rispetto verso le istituzioni. Fenomeni di devianza sono endemici e concettivi, riguardano tutto e tutti.
Per questo, come dice il presidente della neonata Unione, Shtepani Lulzim, questo atto è un forte segnale per la città e per tutti gli albanesi residenti a Pesaro.
«Vogliamo far conoscere la nostra tradizione culturale — ha illustrato il presidente dell'associazione albanesi di Pesaro, Shtepani Lulzim — confrontarci con la vostra, trovare momenti comuni e, da questi, partire per costruire insieme».
Un connubio, quello auspicato dalla neonata associazione albanesi, in nome dell'integrazione. Tra due popoli con una storia in comune.


:eek: :mad:

Fante d'Italia
12-06-05, 01:24
In Origine Postato da S.P.Q.R.
«Little Albania», nasce un'associazione

PESARO — E' un gesto importante per l'integrazione e la convivenza. ........Un connubio, quello auspicato dalla neonata associazione albanesi, in nome dell'integrazione. Tra due popoli con una storia in comune.
:eek: :mad:
Mi sa che sta storia del connubio a Pesaro... la sarà 'na molighena dura.... e poi, ...azzzo, io non sapevo d'avere una storia in comune con l'Albania, se si prescinde dal breve periodo in cui il mio fu anche il loro Re.

Folgore
25-06-05, 12:40
quando dicevamo che gli immigrati si sarebbero costituiti in movimenti, associazioni, partiti ci ridevano dietro: "ma no, si integreranno, voteranno per i partiti già esistenti, blabla.."
O tempora, o mores!

Gallo Senone
30-11-05, 17:32
Mi sa che sta storia del connubio a Pesaro... la sarà 'na molighena dura.... e poi, ...azzzo, io non sapevo d'avere una storia in comune con l'Albania, se si prescinde dal breve periodo in cui il mio fu anche il loro Re.

Tra la fine del '300 e la fine del '500, le Marche settentrionali, o meglio il Ducato di Urbino ed il Riminese, furono ripopolate da albanesi e da Croati, chiamati nelle ns Terre dai Montefeltro e dai Malatesti di Rimini. Per la verità, contemporaneamente a queste popolazioni balcaniche si chiamarono nelle Alte Marche ed in Romagna anche popolazioni Lombarde, allora tutto ciò che proveniva da oltre Bologna era "lombardo". Numericamente la popolazione albanese e croata non fu marginale, ma si presume che rappresentasse almeno il 30% della polazione rurale e si può considerare completamente integrata già alla terza generazione. C'è inoltre da dire che i balcanici che vennero da noi erano di religione cattolica e scppavano per sfuggire sia alla fame che alla violenza dei turchi.
I lombardi pesavano per almeno un altro 10% e si integrarono più tardi, almeno in alcune realtà abitate esclusivamente da loro. Un esempio di ciò è rappresentato da Santa Maria Nuova in prov. di Ancona dove, ancora oggi, sono numerose le famiglie che si riconoscono come lombarde.
Ergo, gli albanesi di Pesaro non hanno sparto una ca°°°°ta affermando della storia comune, almeno un pò, con i marchigiani ed i romagnoli.

Fante d'Italia
01-12-05, 01:58
Tra la fine del '300 e la fine del '500, le Marche settentrionali, o meglio il Ducato di Urbino ed il Riminese, furono ripopolate da albanesi e da Croati, chiamati nelle ns Terre dai Montefeltro e dai Malatesti di Rimini. Per la verità, contemporaneamente a queste popolazioni balcaniche si chiamarono nelle Alte Marche ed in Romagna anche popolazioni Lombarde, allora tutto ciò che proveniva da oltre Bologna era "lombardo". Numericamente la popolazione albanese e croata non fu marginale, ma si presume che rappresentasse almeno il 30% della polazione rurale e si può considerare completamente integrata già alla terza generazione. C'è inoltre da dire che i balcanici che vennero da noi erano di religione cattolica e scppavano per sfuggire sia alla fame che alla violenza dei turchi.
I lombardi pesavano per almeno un altro 10% e si integrarono più tardi, almeno in alcune realtà abitate esclusivamente da loro. Un esempio di ciò è rappresentato da Santa Maria Nuova in prov. di Ancona dove, ancora oggi, sono numerose le famiglie che si riconoscono come lombarde.
Ergo, gli albanesi di Pesaro non hanno sparto una ca°°°°ta affermando della storia comune, almeno un pò, con i marchigiani ed i romagnoli.
Interessantissimo! Devo trovare il tempo per saperne qualcosa di più. E di questo stimolo Ti ringrazio.
Rimane il fatto che i miei Concittadini, a me sembra già di per sé un poco... riservati, non sono molto predisposti al cosmopolitismo. :-01#40

Gallo Senone
01-12-05, 12:41
Interessantissimo! Devo trovare il tempo per saperne qualcosa di più. E di questo stimolo Ti ringrazio.
Rimane il fatto che i miei Concittadini, a me sembra già di per sé un poco... riservati, non sono molto predisposti al cosmopolitismo. :-01#40

Se vuoi approfondire l'argomento, ti suggerisco alcune libri scritti da Sergio Anselmi, già professore di Storia Economica all'Università di Urbino e fondatore del Museo della Mezzadria di Senigallia. In particolare ti suggerisco: Storie di Adriatico, sono due piccoli ed economici volumi pubblicati alla fine degli anni '90 ed un volume monografico dal titolo "Italia Felix" che tratta esclusivamente dell'immigrazione balcanica nelle Alte Marche ed in Romagna nel periodo afferente il mio post. Quest'ultimo volume è stato pubblicato su Proposte e Ricerche, una collana legata al citato Museo dell'Agricoltura. I primi due volumi li puoi trovare presso la libreria Sapere Nuovo di Senigallia, C.so 2 Giugno, ma penso che tu li possa trovare anche a Pesaro. Il saggio su "Italia Felix, io l'ho trovato presso lo stesso Museo dell'Agricoltura di Senigallia. Fra l'altro questo Museo non è la solita raccolta raffazzonata di oggetti strani ad uso di turisti da fine settimana e di bocca buona, ma si tratta di una raccolta importante di oggetti, e del loro uso, inseriti in un percorso strutturato in maniera scientifica e ben rappresentativo di quella che era la società contadina nella antica Legazione Metaurense.
Un ulteriore precisazione, nelle Alte Marche ed in Romagna arrivarono essenzialmente albanesi di etnia Ghega, popolo con caratteristiche morfologiche e somatiche prettamente adriatiche e come già scritto di religione cattolica. Mentre la coeva immigrazione albanese in Bassitalia era composta essenzialmente da Tosci, gli albanesi del Sud aventi caratteristiche somatiche con componenti mediterranee. Le stesse etnie che restarono in Albania a causa della plurisecolare dominazione turca, subì un importante processo di mescolamento che altre popolazioni balcaniche e con i turchi stessi.

P.S. - se vuoi approfondire puoi contattarmi in pvt. Saluti