S.P.Q.R.
27-06-03, 13:22
Le scarpette di Batistuta saranno
Le scarpette di Batistuta saranno vendute a 22 euro, la maglia di Toldo a 15, i pantaloncini di Nuno Gomes a 6. Più Iva e diritti Isveg, l'Istituto vendite giudiziarie, pari al 30,80%. Ma resta pur sempre convenientissimo portarsi a casa per poche decine di euro, un pezzo di storia della della vecchia Fiorentina e della nostra città.
La vendita al dettaglio, in via Poggio Bracciolini 26, ci sarà inizialmente tre giorni: mercoledì 9 luglio, giovedi 10 e venerdì 11, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Non ci sarà l' asta, nè l'esposizione della merce. Si entra all'Isveg, si guarda la merce esposta col prezzo e si passa alla cassa a pagare.
Ci sono indumenti usati, come le scarpette o le maglie di Repka, Cois, Morfeo e tanti altri campioni, ma la stragrande maggioranza delle merci — circa diecimila oggetti — è nuova. Ci sono palloni di cuoio a 30 euro, accappatoi a 19 , slip a 3 euro e 60, borse e borsoni, T-shirt, scarpe da calcio, ma anche da corsa, pantaloncini, calzettoni, giacconi da panchina,kway, parastinchi, numeri da applicare a pantaloncini e maglie, borracce. C'è di tutto. Perfino la carta igienica. Che comunque non sarà venduta al dettaglio, ma in un'asta successiva. Solo i saponi liquidi per lavatrice sono sistemati in sessanta scatoloni.
Al lavoro per organizzare la vendita che ci sarà fra dodici giorni c'è Franco Mariotti con altri due colleghi.
«Il materiale — ha detto ieri — era nel magazzino della Fiorentina, allo stadio. E' stato tutto raggruppato dai periti in 600 lotti. Ogni lotto è formato da tanti oggetti. Ma il tribunale, anzi il giudice delegato al fallimento, Raffaele D'Amora, ha disposto la vendita al dettaglio. Si entra e si compra un solo oggetto. Le merci sono tantissime. Abbiamo già caricato due camion. Ma ce ne vorranno altri due per completare il trasferimento dallo stadio all'Isveg di via Poggio Bracciolini».
Non è dato sapere, per ora, quanto si potrà ricavare da questa vendita. Il danaro incassato servirà per pagare i creditori della Fiorentina.
di Nicola Coccia
Le scarpette di Batistuta saranno vendute a 22 euro, la maglia di Toldo a 15, i pantaloncini di Nuno Gomes a 6. Più Iva e diritti Isveg, l'Istituto vendite giudiziarie, pari al 30,80%. Ma resta pur sempre convenientissimo portarsi a casa per poche decine di euro, un pezzo di storia della della vecchia Fiorentina e della nostra città.
La vendita al dettaglio, in via Poggio Bracciolini 26, ci sarà inizialmente tre giorni: mercoledì 9 luglio, giovedi 10 e venerdì 11, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Non ci sarà l' asta, nè l'esposizione della merce. Si entra all'Isveg, si guarda la merce esposta col prezzo e si passa alla cassa a pagare.
Ci sono indumenti usati, come le scarpette o le maglie di Repka, Cois, Morfeo e tanti altri campioni, ma la stragrande maggioranza delle merci — circa diecimila oggetti — è nuova. Ci sono palloni di cuoio a 30 euro, accappatoi a 19 , slip a 3 euro e 60, borse e borsoni, T-shirt, scarpe da calcio, ma anche da corsa, pantaloncini, calzettoni, giacconi da panchina,kway, parastinchi, numeri da applicare a pantaloncini e maglie, borracce. C'è di tutto. Perfino la carta igienica. Che comunque non sarà venduta al dettaglio, ma in un'asta successiva. Solo i saponi liquidi per lavatrice sono sistemati in sessanta scatoloni.
Al lavoro per organizzare la vendita che ci sarà fra dodici giorni c'è Franco Mariotti con altri due colleghi.
«Il materiale — ha detto ieri — era nel magazzino della Fiorentina, allo stadio. E' stato tutto raggruppato dai periti in 600 lotti. Ogni lotto è formato da tanti oggetti. Ma il tribunale, anzi il giudice delegato al fallimento, Raffaele D'Amora, ha disposto la vendita al dettaglio. Si entra e si compra un solo oggetto. Le merci sono tantissime. Abbiamo già caricato due camion. Ma ce ne vorranno altri due per completare il trasferimento dallo stadio all'Isveg di via Poggio Bracciolini».
Non è dato sapere, per ora, quanto si potrà ricavare da questa vendita. Il danaro incassato servirà per pagare i creditori della Fiorentina.
di Nicola Coccia