S.P.Q.R.
27-06-03, 13:24
L'ingiustizia è durata a lungo: 113
. L'ingiustizia è durata a lungo: 113 anni. Ma adesso Antonio Meucci, dopo la risoluzione approvata dal Congresso americano nel giugno 2002, è ufficialmente l'inventore del telefono. Ma la storia travagliata di Antonio Meucci, nato nel 1808 a Firenze e morto in miseria nel 1889 negli Usa, è stata ricordata ieri in Palazzo Vecchio alla presentazione del libro «Meucci, l'uomo che ha inventato il telefono» del giornalista Franco Capelvenere, edizioni Vallecchi. «Un libro — ha ricordato l'autore — uscito nel 1989 nel centenario della morte ma che non aveva avuto grande audience. Oggi dopo la decisione del Congresso Usa il libro è stato pubblicato con una nuova prefazione». Presto Meucci, che ha già una lapide in via dei Serragli, dove era nato, avrà l'onore di avere una lapide in S.Croce. L'assessore Giani ha detto che si aspetta l'ok della Soprintendenza. E una mostra verrà allestita nella primavera 2004 al museo di storia della scienza e poi volerà a New York. Un po' di giustizia è fatta.
Patrizia Lucignani
. L'ingiustizia è durata a lungo: 113 anni. Ma adesso Antonio Meucci, dopo la risoluzione approvata dal Congresso americano nel giugno 2002, è ufficialmente l'inventore del telefono. Ma la storia travagliata di Antonio Meucci, nato nel 1808 a Firenze e morto in miseria nel 1889 negli Usa, è stata ricordata ieri in Palazzo Vecchio alla presentazione del libro «Meucci, l'uomo che ha inventato il telefono» del giornalista Franco Capelvenere, edizioni Vallecchi. «Un libro — ha ricordato l'autore — uscito nel 1989 nel centenario della morte ma che non aveva avuto grande audience. Oggi dopo la decisione del Congresso Usa il libro è stato pubblicato con una nuova prefazione». Presto Meucci, che ha già una lapide in via dei Serragli, dove era nato, avrà l'onore di avere una lapide in S.Croce. L'assessore Giani ha detto che si aspetta l'ok della Soprintendenza. E una mostra verrà allestita nella primavera 2004 al museo di storia della scienza e poi volerà a New York. Un po' di giustizia è fatta.
Patrizia Lucignani