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Visualizza Versione Completa : I miei primi quarant'anni da vegetariano



Davide (POL)
07-07-03, 00:02
Un certo progresso c'è stato. Ha cessato finalmente di essere oggetto di curiosità e di stupore. L'alimentazione vegetariana oggi è compresa da tutti quantunque adottata da un'infima minoranza. In modo stretto, infatti, da pochissimi. Si sono perse, intorno a me, le domande che per lungo tempo ho patito, persecutorie: Perché? In che modo sostituisci? Dove prendi le proteine? È per motivi igienici o sentimentali? Neppure ogni tanto? Come! Neanche il pesce? Non ti viene mai voglia di una bistecca?.

Bistecca è sempre accompagnata dall'aggettivo bella L'italiano automatico dice una bella bistecca. Non so a quale grado di bellezza assegnarla, mi pare lontana dalla Beatrice di Guido Reni e dalla cattedrale di Trani una bistecca. Allora, sì, una barba essere costretti a rispondere, dal momento che i rapporti umani sono per più di tre quarti chiacchiera, e la chiacchiera è per più di tre quarti risposta a domande (per lo più idiote). Non dico che non mi facciano più del tutto domande del genere ma "fui giovane e ora sono vecchio" (Salmo 37) quel fiore di zanzara si fa vivo di rado...

Anche nei ristoranti non vegetariani il cliente che dichiara di non volere carni ha cessato di essere visto come uno scarafaggio. È stata una via crucis, ora è resurrezione. C'è stato un cambiamento di quelli che nei discorsi superelevati sono definiti epocali È già, davvero, New Age Chi viene a prendere gli ordini non storce più la bocca in un indicibile disgusto per il pidocchioso che non rema in un mare di Belle Bistecche. Ma quante umiliazioni! Quanti imbarazzi! Eri perfino obbligato, a volte, di giustificarti: - Sa, il mio fegato... - Un fegato da fare invidia a un merluzzo eppure al cameriere, al maitre bisognava mostrare una lastra di sfacelo, tutta colpa del fegato... Non eri molto creduto, ma ottenevi un minimo di accettazione.

E con quest'anno, io sono arrivato al mio quarantesimo di regime vegetariano, con soddisfazione - quanto a questo almeno - del corpo e dello spirito. Il nostro eccellente medico di famiglia scuoteva la testa e mi preannunciava una prossima anemia di esito mortale. Avevo intorno facce preoccupate: - Ma non smetterai mica di colpo Non ti riprenderesti mai più! Non ero l'asceta Ramakrishna: smisi gradualmente, senza neppure la certezza che avrei smesso del tutto.La carne, cucinata in certi modi, non mi dispiaceva. Solo per il pesce nutrivo, fin da prima di nascere, un'invincibile avversione. Con i poverissimi mangiatori di patate di Van Gogh posso sentire qualche affinità, ma i mangiatori di pesce (metà del mondo e anche più) li vedo, pur non negandogli, se occorre, qualche parola umana, come alieni. Tuttavia mi attirano le friggitorie marinare, per attrazione del gorgo della vita, perché c'è traffico di esistenze, perché vivere è la stessa cosa che essere fritti e non c'è padella che basti.

C'è stato anche un altro progresso - voglio lodarne questa stuzzicante seconda metà del secolo: la comparsa dappertutto, di ristoranti esclusivamente vegetariani! Le città che ne sono prive sono città morte. La sosta in un ristorante vegetariano, in mezzo alle atrocità urbane, è una carezza rianimatrice. Quanti ne ho visti nascere! Ahimè, parecchi non hanno resistito e sono stati falciati dalla spietatezza ambientale, dallo scoraggiamento, forse, degli stessi pionieri, dei loro battistrada... Ma ormai la via è aperta e all'incirca piana...

Per lo più si tratta di Club, e dietro ci sono associazioni e anche idee... L'eurovegetarianismo è variatissimo, a seconda dei climi e dei gusti locali. Chi non prova non sa cos'è vera cucina, perché spesso in quei modesti spazi si annidano cuochette da Paradiso Deliciano! Piatti griffati. Dolci da nostalgie, senza l'infame strutto, senza fiumi di glucosio, senza colesterolo in agguato... Con prezzi a misura studentesca, quasi sempre, e un servizio che non fa disperare per la lentezza, oppure il passa-col-piatto-e-prendi, che è un modo ideale. Ingredienti biologici, ma solo in qualche caso. La maledizione dei trattamenti chimici non è esorcizzabile facilmente.

L'apice del meglio si ha quando, nel locale vegetista, c'è la regola aurea del Non Fumare. Mangiare vegetariano tra nuvole di fumo è come mangiare una fettina annerita. Che si accendano sigarette a tavola mi sembra inconcepibile, salvo che nelle cene aziendali e politiche, in cui tutto è nuvola di fumo.

Al vegetarianismo inclinano molti, tra i giovani, e sempre più numerosi sono quelli che lo accolgono definitivamente. Se dovessi assumere per lavoro, darei la preferenza a giovani di stretta osservanza vegetariana. Non per accecamento ideologico o intolleranza del conformismo onnivorista (bisogna pur conviverci sia pure con diffidenza, con gli onnivori) ma perché mi danno qualche garanzia di nonviolenza e di rigore morale. Sono meno intossicati, forse hanno perfino un cuore Meno impurità metabolica, meno durezza di cuore. Il rispetto per la vita dell'animale è un discrimine, forte. Da meditare, attuali sempre, i Four Stages of Cruelty di William Hogarth: il torturatore di animali finisce assassino di donne, impiccato e sul tavolo anatomico, tra lo spasso dei medici che lo frugano. Ma anche l'indifferenza per le stragi bovine eccetera, il non-pensarci, la rimozione del macello, è un sintomo grave di occlusione morale. Le aziende spiano, s'informano: io suggerirei, di nascosto dal Sindacato, di vedere prima di tutto come mangiano i giovani da assumere.

Il piatto è rivelatore. Lo psicologo,se non interroga il piatto, vaga nelle balle. Lo stesso il medico: a che serve tormentare tanto Sangue e Urina, se non fai l'Anamnesi del Piatto? lo ebbi la rara fortuna d'imbattermi in medici intelligenti: tutti contenti di sapermi strettamente vegetariano, nessuno contrario, almeno da un quarto di secolo in qua Significativo dell'avvenuto progresso cui accennavo. Se non sbaglio, a raccomandare il regime Vegetariano c'è anche Umberto Veronesi; credo, anche Georges Mathè, e Cesare Maltoni. L'oncologo deve possedere l'Occhio dell'Elefante: se ha questa vista, vede i pericoli dell'onnivorismo e lancia barriti di avvertimento.

Credere che vegetariani si diventi è uno dei tanti inganni del Logos, come linguaggio e come logica. Apparentemente è così: in realtà, si nasce Non importa il quando questa vocazione congenita, questa caratteristica anteriore si manifesti, la nascita non cessa mai di manifestarsi nell'esistenza che muore. Ci sono dei segni. Poichè il mondo com'è, l'organizzazione sociale, tarpano a tutti con un'illimitata perentorietà sterminatrice LE ALI (al confronto di questo delitto, la castrazione freudiana è uno scherzo), gran parte di queste illuminazioni nascoste non arrivano a rischiarare il buio della vita. Perciò gli ostacoli invisibili sulla via del vegetarianismo sono più forti dei visibili.

Indiscutibilmente, rispetto alle tre grandi religioni monoteistiche, il cui dominio sulle anime è tuttora fortissimo, specie nei riflessi comportamentali, in tutto l'Occidente e buona parte dell'Oriente e dell'Africa, il Vegetarianismo è un colpo di lancia eretica. La storia dell'astensione dalle carni è una storia, anche, di sangue umano sparso a causa della disobbedienza. Nelle famiglie autenticamente, quanto all'obbedienza, cristiane, il figlio vegetariano fu sempre mal tollerato: prima o poi infatti si sarebbe staccato dal corpus Christi perché la tavola unisce e la tavola separa. Come il letto e più del letto. Grande e terribile cosa.

L'onnivorismo cristiano è figlio della romanizzazione (della Roma imperiale) della Chiesa. Come eresia del giudaismo (Paolo) il cristianesimo adottò la via onnivora per segnare l'abbandono e il superamento radicale della Legge mosaica, carnivorista purtroppo ma con una quantità d'interdetti. (Oggi da noi si alleva perfino lo struzzo, per macellarlo: lo struzzo è proibito dalla Torah). L'onnivorismo cristiano ebbe anche un significato guerriero e antipagano, nelle terre che conquistava: l'ecatombe cristiana depopulante della vita animale obbligava a ritirarsi il superstite sacrificio sporadico umano. Dopo l'arrivo di Guglielmo il Conquistatore, la New Forest, fortissima di animali selvatici, dove avvenivano ogni tanto immolazioni umane, divenne riserva di caccia e nessun animale fu escluso dai banchetti reali.

Le eresie hanno lottato e perso. Ma non si sono mai perse del tutto, perché c'è in loro il seme del Giusto, un lievito ignoto. Nelle visioni vincenti, tutte totalizzanti, la perdita di tutto è segnata... Le eresie hanno tentato l'impossibile: una risacralizzazione del mondo, desacralizzato dalle religioni abramiche, a partire dal loro interno refrattario. (Desacralizzatore è anche il buddismo rigoroso, per la sua eccessiva astrattezza). Il cristianesimo eretico manicheo, un'onda pervasiva che dai Pirenei occidentali arrivava fino al mare della Cina, fu portatore di un messaggio angelico: sciagura averlo respinto, punito coi roghi e le stragi di popoli...

Il vegetarianismo fu uno dei cardini della Chiesa eretica; è a tutt'ora sospetto perché il ricordo del grande attacco perdura. Ripeto: la tavola separa, porta nelle famiglie e nei conventi una spada. Sembrano cose remote, eppure basta niente, eccola schiume del presente, Polemos inestinguibile... Quando si parla degli agnelli che insanguinano stupidamente i pranzi consumistici della Pasqua cristiana i vescovi insorgono: è ancora il perduto serpente dell'eresia dualista a morderli. Perché l'eresia catarina è l'ombra di Banquo della Chiesa d'occidente: sempre ritorna...

Mettere troppo ordine nelle idee, non averle flessibili, è rinunciare a pensare, ma in qualche punto, in specie quando si tratta di questioni dell'agire e non agire, è necessario averle nette e non annacquate. Così io pongo, nei confronti di tutte le Chiese, le rivelazioni, le confessioni, le dottrine, le sette, questa fondamentale pietra d'inciampo: accettate o rifiutate il Macello? Considerate leciti divinamente legittimati, l'allevamento intensivo di bestiame, la fabbricazione di animali da esperimento, le tecniche d'ingrasso, la sperimentazione medica su animali vivi, la macellazione rituale, l'economia centrata e prosperante sulla sofferenza e la distruzione di animali? Ritenete accettabile la convivenza, la contemporaneità della vostra preghiera e del pubblico Mattatoio?

Se la vostra risposta è sì, la mia strada e la vostra non s'incontreranno. Sei stato giudicato e trovato mancante. Dolcemente, ma fermamente: non insieme, non sulla stessa via... I vostri Misteri mi attirano, ma c'è quella macchia, quella bruttura non eliminata, e voi non siete delle guide per uscir fuori dalle tenebre del mondo o per riscaldarle.

Guido Ceronetti