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Visualizza Versione Completa : Roma Antica, Fascismo e concezioni Giudaico-Cristiane!



claudio simeoni
13-07-03, 00:20
Ho visto spesso coniugato quanto viene chiamato come Fascismo al mito di Roma Antica, tanto che qualcuno elabora dei sinonimi confondendo Roma Antica, Società Romana, Religione Romana senza distinguerne i periodi espressivi né le specificità di riferimento.
Coloro che fanno questa operazione, magari chiamando sé stessi "Pagani" riferendosi alla società di Roma Antica e considerando questo come espresso dal Fascismo, non si pongono alcune SEMPLICI domande.
In primo luogo non si chiedono come ha potuto il Fascismo identificarsi nelle antiche vestigia romane, attraverso quale percorso; non si chiedono quale fosse la percezione di inizio secolo delle antiche vestigia romane e quale fosse la conoscenza che ALLORA si aveva dell'Antica Religione; infine non si chiedono quanti degli elementi enunciati fossero effettivamente appartenuti alla religione Romana Antica (mi riferisco al mito del sangue e della discendenza di specie o di razzao di etnia!).
Dal momento che mi sono capitati fra le mani alcuni dati, diciamo subito che la coniugazione Fascismo e Antica Roma fu un'OPERAZIONE GIUDAICO-CRISTIANA!
L'artefice di questa operazione è tale Margherita Sarfatti nata Grassini, un'ebrea veneziana, critica d'arte e animatrice di un importante salotto della Roma degli anni '20. La Scarfatti e Mussolini si erano conosciuti nel 1912 nella redazione del quotidiano socialista L'Avanti. La Sarfatti aveva una forte personalità e quella preparazione artistica-culturale-storica che mancava a Mussolini. E' lei che fa appassionare Mussolini alla storia di Roma e sparisce dalla vita di Mussolini quando arriva Claretta Petacci.
Qual era la percezione che ne ha la Sarfatti dell'Antica Roma e che trasmette a Mussolini?
Altro non è che una proiezione mentale della visione del dio bibblico!
Roma assume, nell'immaginario della Sarfatti, la stessa funzione che il dio dei giudei-cristiani ha nella bibbia! La sindrome di onnipotenza dell'Impero Romano padrone del mondo quale trasposizione della sindrome da onnipotenza del dio padrone della bibbia..
In realtà né Mussolini, né la Sarfatti sanno nulla dell'antica Religione di Roma, sanno solo ciò che di quella religione raccontano i cristiani: solo che su quella forma riversano i principi cristiani.
E' successa la stessa cosa per il Superuomo di Nietzsche! Mentre per Nietzsche il superuomo è colui che stringendo denti e pugni e affrontando le difficoltà che si presentano porta un salto qualitativo nella vita degli uomini (il nostro Antenato quando uscì dal brodo primordiale; Prometeo che porta il fuoco agli uomini; Saturno che insegna l'agricoltura e le relazioni della civis ecc.), per i giudaici e i cristiani il superuomo è il padrone che fa quello che vuole, come vuole, quando vuole e nessuno può sindacare la sua attività: è colui che manda il diluvio universale, quello che fa la strage di Sodoma e Gomorra, quello che ordina "fermati vento" o quello che ordina di sgozzare gli avversari politici (quelli che non volevano che lui diventasse il loro padrone).
Il Fascismo proietta su Roma Antica il concetto di dio padrone dei cristiani. Come il dio padrone dei cristiani è il padrone degli Esseri umani, così Roma Caput Mundi intesa come Roma Padrona del mondo.
Dell'antica Religione Romana non vi è traccia e soprattutto non c'è traccia del sistema Giuridico di Roma Antica che con le 12 tavole iniziò quel processo di trasformazione sociale che Silla prima (ma questo si poteva anche ovviare), Augusto poi (e anche questo per quanto duro ce l'avremmo fatta con le religioni misteriche) aprirono la strada al cristianesimo che avendo alla propria base il concetto secondo cui gli uomini sono oggetti di proprietà del dio padrone, nessuna trasformazione sociale diversa fu più possibile.
Il concetto di appartenenza di razza, di stirpe e di sangue è un concetto prettamente Bibblico e non si trova nelle Antiche religioni e negli Antichi Sistemi Sociali, fu proprio la Margherita Sarfatti, ebrea veneziana, a porlo alla base della sua dottrina.
Meditate attentamente: Dumezil propende per l'idea che sia la religione dell'Antica Roma che quella dei Druidi abbiano la stessa radice Vedica (ricerche sulle assonanze strutturali e fonetiche). La stessa cosa si potrebbe ipotizzare sia per le religioni orientali che per quella Greca dove ogni cultura ha proceduto, poi, in modo autonomo ad elaborare il proprio sentire religioso col mondo in cui viveva.
Ricordate sempre: in politica si può dire qualunque stupidaggine e può non succedere nulla. Quando si tratta di religione ogni leggerezza ed ogni menzogna ha un effetto distruttivo.
Ciao

Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

carbonass
13-07-03, 11:48
due sono le cose
o scatenerai il putiferio
o sarai completamente e volutamente ignorato
in ogni caso
il Tuo destino
...è quello di rompere!.........:)

carbonass
14-07-03, 19:37
(Ti invio la risposta che mi è arrivata dal gruppo Fronte della
Tradizione)
--------------------------------
Claudio, una teoria interessantissima. Tra l'altro non è la prima volta
che leggo cose del genere. Ad ogni modo ti prego di segnalarmi le fonti
bibliografiche di questa tua ricerca. Dalla mia posso dirti che la
"religione" romana non era religione, ma senso del sacro. Il concetto
di religione si è avuto dopo (proprio con l'avvento della religione
giudaico cristiana). Giusto invece il distinguo sui periodi e le
specificità.

Ti consiglio intanto "Il fascismo visto da Destra" di Julius Evola,
un'ottima lettura almeno per capire quanto distanti siano le nostre
posizioni per tutti quei fermenti "rivoluzionari" o "reazionari"
postumi alla rivoluzione francese.

carbonass
14-07-03, 19:51
sai perchè mi sono appassionato al tuo post?
perchè Tu
da posizioni lontanissime
stai arrivando alle stesse conclusioni dei
"tradizionalisti radicali"

claudio simeoni
15-07-03, 04:23
Originally posted by carbonass
(Ti invio la risposta che mi è arrivata dal gruppo Fronte della
Tradizione)
--------------------------------
Dalla mia posso dirti che la
"religione" romana non era religione, ma senso del sacro. Il concetto
di religione si è avuto dopo (proprio con l'avvento della religione
giudaico cristiana). Giusto invece il distinguo sui periodi e le
specificità.



La posizione è assolutamente condivisibile.
Non solo in tutte le Antiche Religioni, ma nella Roma Antica in modo particolare. Ha molto colpito l'assenza, o quasi del mito, inteso come imprese di DEI umanizzati. Solo Dumezil ( a quanto ne so) ha scoperto (direi e con ammirazione) ha scoperto l'ovvio: il mito era nella quotidianità, nel manifestarsi delle cose che scaturivano dal sacro della vita quotidina.
In Cio' che Porta a Diventare Eterni nell'Antica Religione Romana (è tutto su Internet tanto è scritto talmente male che nessun editore lo pubblicherebbe) quando si parla del contadino che semina, ogni sua azione e ogni azione del chicco nel crescere è il venir in essere di una divinità (poi l'Agostino dei cristiani dice che scemi che sono i Romani hanno mille dei quando basterebbe loro un dio solo per FARE tutto!) e così in tutta la vita quotidina. Da qui nasce il concetto che gli DEI vivono nelle nostre azioni, vengono espressi dalle nostre azioni, alimentano e si alimentano dalle nostre azioni.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

Vahagn
16-07-03, 10:23
Scusa se non scendo molto nei particolari, ma per smentire questa tesi della giudaico-cristianità della romanità (possibile che sia tutto "giudaicocristiano", anche ciò che venne prima di esso?), della Sarfatti come istigatrice alla romanità del Duce, e delle altre presunte accuse a Roma,
ti consiglio, se non l'hai già fatto, la lettura di Guido De Giorgio: sia "La tradizione romana" (Ed. Mediterranee), ovviamente, che il recente "Prospettive della Tradizione" (Ed. Il Cinabro).

claudio simeoni
16-07-03, 16:14
Originally posted by Vahagn
Scusa se non scendo molto nei particolari, ma per smentire questa tesi della giudaico-cristianità della romanità (possibile che sia tutto "giudaicocristiano", anche ciò che venne prima di esso?), della Sarfatti come istigatrice alla romanità del Duce, e delle altre presunte accuse a Roma,
ti consiglio, se non l'hai già fatto, la lettura di Guido De Giorgio: sia "La tradizione romana" (Ed. Mediterranee), ovviamente, che il recente "Prospettive della Tradizione" (Ed. Il Cinabro).

Probabilmente non ci capiamo, oppure diamo importanza a dei fattori diversi.
Proverò a chiarire quanto ho scritto, anche se tu, citandomi "La tradizione Romana" di Guido De Giorgi non fai altro che confermare quanto ho scritto.
Provo a chiarire il primo concetto partendo da quanto hai inserito fra parentesi che dice: "possibile che sia tutto "giudaicocristiano", anche ciò che avvenne prima di esso?". IO non ho mai affermato, né affermerò MAI che quanto avvenne prima del cristianesimo sia di matrice o affine a elementi sociali o religiosi giudaico-cristiani, nemmeno per gli Antichi sistemi mediorientali da cui i gli ebrei assunsero abbondante materiale per la loro bibbia.
Il mio discorso è diverso e dice che: l'interpretazione di quanto è antico nelle società precristiane viene letto e interpretato con gli schemi ed i parametri di giudizio del condizionamento educazionale che l'interprete ha subito. In pratica, aziché leggere la società romana e la religione di Roma Antica per quello che era la religione di Roma Antica si interpreta quella religione con le categorie del Sistema Educazionale che oggi si subisce: le categorie giudaiche-cristiane.
Del resto, piegare tutta la storia precristiana quasi fosse un prologo del cristianesimo è arte di truffa emozionale affinata nel corso dei secoli dai cristiani che trova un esempio al limite del ridicolo in Orosio "Le Storie contro i Pagani". Affermo che un cristiano quando pensa a Roma Antica altro non fa che proiettare su Roma Antica la concezione di potere e i rapporti socio-religiosi che ha imparato dalla sua bibbia e dal suo Gesù! Tutti gli uomini, per un cristiano, hanno sempre creduto negli DEI nello stesso modo in cui egli, cristiano, crede nel suo dio!
Questo io affermo!
Per quanto poi riguarda La tradizione Romana di Guido De Giorgio, trascrivo un piccolo pezzo dal capitolo 4° LA TRADIZIONE PRIMORDIALE (tanto per comprendere la tradizione primordiale cui Fe Giorgio si riferisce): "La verità di Dio non può essere che una come il tutto è uno, come il principio del ritmo è il silenzio, della voce l'ineffabile, delle forme l'informale, ma le vie per giungere a Dio sono varie perché tutto è in Lui ed ogni punto della circonferenza è equidistante dal centro, cioè purché sia nell'asse centripeto che chiameremo asse tradizionale. La tradizione quindi è la confluenza di tutte le vie in Dio e la determinazione integrativa delle vie che conducono a Dio affinché Dio sia veramente il termine che si vuol raggiungere e l'uomo il punto di partenza di questo ritorno al ciclo divino. Se in un senso tutte le vie conducono a Dio nessuna di esse è sicura se non è stata percorsa, conosciuta come verace, accentrata diremo così, rettificata secondo l'asse tradizionale che costituisce la circolarità centripeta, la dipendenza dell'uomo da Dio, il convalidamento di questa dipendenza e la certezza del ritorno realizzatore."
Mi sembra che possi bastare: DAVVERO PENSI CHE NELL'ANTICA RELIGIONE DI ROMA QUESTO SOPRA CENTRI QUALCHE COSA?
Questa è una volgare cristianizzazione dei concetti espressi da Plotino nelle Enneadi. E' vero che Plotino fu a Roma, ma i Neoplatonici sono la continuità con l'Accademia di Athene e i concetti espressi risentono già del potere sociale che il dio unico impone sugli Esseri Umani. Abbiamo intuito che Ratzingher (non so se è scritto giusto) il Cardinale che gestisce l'ufficio inquisitore dei cattolici che tentava di usare Plotino per dare un minimo di dignità al suo dio. Se in rete cerchi Enneadi di Plotino trovi anche le pagine con cui confutiamo il pensiero di Plotino dal punto di vista del Paganesimo Politeista (sono linkte sia dal portale di Filosofia dell'università di Bari che dall'Istituto Internazionale di Studi Neoplatonici, così, tanto per la cronaca).
Per quanto riguarda la Sarfatti, ti ricordo che fu lei a spingere musolini alla marcia su Roma e che venne messa da parte perché in quanto ebrea la sua presenza diventò imbarazzante per l'alleanza con la Germania.
Il primo libro che ho notizia di Guido de Giorgio è del 1928 e si intitola Ur.
E' mia precisa opinione che tutti i teorizzatori di Roma Antica nel ventennio si sono attivati proprio sull'onda della Sarfatti e il loro modo di vedere la società di Roma Antica era quello che i cristiani per secoli avevano insegnato tanto che gli studi negli ultimi 20 anni hanno modificato completamente la visione dell'antica Roma, sia per quanto riguarda la Religione che per quanto riguarda l'organizzazione sociale (vedi per es. il discorso Patrizi e Plebei) oppure il discorso sugli schiavi e la sociatà di Roma Antica ecc.).
Io non accuso Roma, semmai accuso qualcuno del tentativo di ridurre Roma Antica al proprio immaginato.
Spero di aver chiarito e, per favore, ognuno abbia le proprie predilezioni, ma non confondiamo De Giorgio o Guénon con le Antiche religioni!
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

Vahagn
16-07-03, 19:48
Ora ci capiamo meglio.
Avevo equivocato nell'addebitare a te la riduzione della romanità a giudeocristianesimo. E' evidente che la romanità (come le altre tradizioni antiche) era una religiosità di tipo diverso da quello religioso poi venuto a prevalere. E che la religione vincitrice ha interpretato quella romana come una provvidenziale fase preparatoria (il che, nella pratica, non è che la semplice verità - che ci piaccia o no).
Quanto al resto, cominciano le divergenze.
In pratica è la polemica anti-tradizionalista con cui l'ambiente neo-pagano pretenderebbe di cassare pure la Tradizione Unica Primordiale (!), oltre al cristianesimo (sua forma particolare e tarda).
In pratica, nientemeno che Plotino e tutti i sostenitori del perennialismo (non mi piacciono le definizioni, ma per capirci), non potendo rientrare nella dialettica "dèi vs dio unico" (dialettica più da collezionisti di figurine che altro: "a me piace più Thor!", "Gesù è brutto!", "No, Iuppiter farà il culo a tutti!") vengono ficcati pure loro d'ufficio nel calderone del nemico assoluto dei neopagani: il giudeocristianesimo.
Non è per rigirare la frittata, ma è proprio questo che è cristianesimo trasposto: i "pagani" resuscitati come da vignetta dei preti; edonisti; che s'inchiappettavano senza sensi di colpa; immersi nella natura come babbei rousseauiani, da cui non avrebbero saputo trarre le dovute distanze; incapaci di concepire l'Assoluto ma solo di fermarsi alle manifestazioni particolari del divino; e via dicendo...
Scusa, ma questo è proprio il cristiano represso.
Qualunque iniziato ai misteri antichi (e non solo ai Grandi Misteri ma anche ai Piccoli Misteri) avrebbe riso come un forsennato se gli avessero detto che i suoi campioni del futuro avrebbero concepito il paganesimo in questa maniera.

claudio simeoni
16-07-03, 20:33
Originally posted by Vahagn
Ora ci capiamo meglio.
.
In pratica è la polemica anti-tradizionalista con cui l'ambiente neo-pagano pretenderebbe di cassare pure la Tradizione Unica Primordiale (!), oltre al cristianesimo (sua forma particolare e tarda).
In pratica, nientemeno che Plotino e tutti i sostenitori del perennialismo (non mi piacciono le definizioni, ma per capirci), non potendo rientrare nella dialettica "dèi vs dio unico" (dialettica più da collezionisti di figurine che altro: "a me piace più Thor!", "Gesù è brutto!", "No, Iuppiter farà il culo a tutti!") vengono ficcati pure loro d'ufficio nel calderone del nemico assoluto dei neopagani: il giudeocristianesimo.
concepito il paganesimo in questa maniera.

Innanzi tutto diciamo che io a discutere a questo livello non mi abbasso! La rissa da osteria non mi piace.
Io ti ho mandato a leggerti delle pagine web che chiariscono questo aspetto proprio in polemica con Plotino. Che tu le legga o non le legga a me non interessa, però è scorretto che tu tenta di proiettare delle tue fantasie sul mio pensiero e sulla mia pratica.
Se tu hai l'idea che esista un Assoluto a cui qualche cosa tenda dimostralo! E' un falso sia nell'enunciazione cristiana, come è un falso in ogni altra enunciazione più o meno filosofica o esoterica! E' falso perché è solo ARTE DIALETTICA (inteso all'Aristotelica) DELL'INGANNO FINALIZZATO ALL'APPROPRIAZIONE E ALLA SOTTOMISSIONE DELL'INDIVIDUO DI CHI SI SPACCIA PER INVIATO E PORTAVOCE DI QUELL'ASSOLUTO!
E' estraneo a tutte le religioni misteriche (salvo a quelle di origine giudaica) il concetto di Assoluto.
Infatti, in tutte le antiche religioni, il presente, comunque si voglia concepirlo, non è il prodotto di una volontà o di una intelligenza, ma sono gli oggetti del presente che trasformandosi in DEI attraverso l'uso della propria volontà vanoo a COSTRUIRE LA COSCIENZA UNIVERSALE. Cioè, la COSCIENZA UNIVERSALE altro non è che il prodotto della trasformazione di tutta l'Energia Vitale presente nell'universo dal proprio stato di INCONSAPEVOLEZZA, ad uno stato di CONSAPEVOLEZZA attraverso una serie di trasformazioni al cui centro c'è l'uso del nous e della volontà di ogni soggetto presente in questomomento nell'universo.
Da quest'insieme nasce il concetto degli DEI ed ha senso sia le triadi dell'Antica Roma (Liber-Libera-Cerere - Marte-Quirino-Giove Minerva-GiunoneGiove) perché sono tutti momenti attraverso i quali gli Esseri Umani (solo perché siamo Esseri Umani, ma vale per tutto l'Essere Natura, tutti i figli di Giunone-Hera) hanno la possibilità di trasformarsi in DEI! La sottomissione delle religioni monoteiste blocca lo sviluppo dell'energia vitale e della volontà soggettiva dell'individuo e gli impedisce di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso: gli impedisce di bussare alle porte dell'Olimpo (o chiamalo come vuoi) per essere riconosciuto come un DIO!
Tutte le Antiche Religioni misteriche (parlo solo di quelle Pagane Politeiste) tendevano SOLO a questo.
Ripeto ancora, io sono disponibile a discutere con tutti, ma non con le chiacchiere vuote da osteria!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

Vahagn
16-07-03, 22:31
Eddai, Gran Guardiano, non c'è bisogno che ti arrabbi.
Guarda che se in questo thread c'è qualcuno che ha alzato la voce come in osteria, quello non sono io ... (tra l'altro sono l'unico che ti sta dando retta, cosa vuoi di più.)
E' anzi mia intenzione prendere parte molto seriamente a questa disputa (tempo permettendo), e gli argomenti che ho portato nell'ultimo post non sono certo disimpegnanti (nonostante l'agettivazione un po' easy - ma non siete voi gli anti-bacchettoni?).
Quanto ai "link", sono ansioso di leggerli, ma non potresti postare l'url già linkato?
A presto, con la confutazione del tuo ultimo, clamoroso "auto-ipse dixit" ("L'Assoluto non esiste!" - sic).


Originally posted by claudio simeoni
Innanzi tutto diciamo che io a discutere a questo livello non mi abbasso! La rissa da osteria non mi piace.
Io ti ho mandato a leggerti delle pagine web che chiariscono questo aspetto proprio in polemica con Plotino. Che tu le legga o non le legga a me non interessa, però è scorretto che tu tenta di proiettare delle tue fantasie sul mio pensiero e sulla mia pratica.
Se tu hai l'idea che esista un Assoluto a cui qualche cosa tenda dimostralo! E' un falso sia nell'enunciazione cristiana, come è un falso in ogni altra enunciazione più o meno filosofica o esoterica! E' falso perché è solo ARTE DIALETTICA (inteso all'Aristotelica) DELL'INGANNO FINALIZZATO ALL'APPROPRIAZIONE E ALLA SOTTOMISSIONE DELL'INDIVIDUO DI CHI SI SPACCIA PER INVIATO E PORTAVOCE DI QUELL'ASSOLUTO!
E' estraneo a tutte le religioni misteriche (salvo a quelle di origine giudaica) il concetto di Assoluto.
Infatti, in tutte le antiche religioni, il presente, comunque si voglia concepirlo, non è il prodotto di una volontà o di una intelligenza, ma sono gli oggetti del presente che trasformandosi in DEI attraverso l'uso della propria volontà vanoo a COSTRUIRE LA COSCIENZA UNIVERSALE. Cioè, la COSCIENZA UNIVERSALE altro non è che il prodotto della trasformazione di tutta l'Energia Vitale presente nell'universo dal proprio stato di INCONSAPEVOLEZZA, ad uno stato di CONSAPEVOLEZZA attraverso una serie di trasformazioni al cui centro c'è l'uso del nous e della volontà di ogni soggetto presente in questomomento nell'universo.
Da quest'insieme nasce il concetto degli DEI ed ha senso sia le triadi dell'Antica Roma (Liber-Libera-Cerere - Marte-Quirino-Giove Minerva-GiunoneGiove) perché sono tutti momenti attraverso i quali gli Esseri Umani (solo perché siamo Esseri Umani, ma vale per tutto l'Essere Natura, tutti i figli di Giunone-Hera) hanno la possibilità di trasformarsi in DEI! La sottomissione delle religioni monoteiste blocca lo sviluppo dell'energia vitale e della volontà soggettiva dell'individuo e gli impedisce di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso: gli impedisce di bussare alle porte dell'Olimpo (o chiamalo come vuoi) per essere riconosciuto come un DIO!
Tutte le Antiche Religioni misteriche (parlo solo di quelle Pagane Politeiste) tendevano SOLO a questo.
Ripeto ancora, io sono disponibile a discutere con tutti, ma non con le chiacchiere vuote da osteria!
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

Mjollnir
17-07-03, 00:34
Vediamo di fare un pò di chiarezza, dopo interventi così fluidi ed estesi:


sulla romanità: non è tutto da buttar via ciò che dice Simeoni - almeno se ne ho colto bene il senso - anche se effettivamente la sua esposizione proteiforme può indurre in malintesi. Cioè: il richiamo dei totalitarismi novecenteschi alle radici primordiali è comunque "viziato" dal semplice fatto che questi stessi totalitarismi si posero come surrogati laici di una specifica forma religiosa, cioè il cristianesimo. Il che inficia certamente la possibilità di una comprensione "limpida" e totale del mito fondatore a cui di volta in volta ci si è riferiti. Era un dubbio che ci eravamo già posti in altre occasioni, ossia se le civiltà di cui sopra si sarebbero sostanzialmente riconosciute nei loro pretesi eredi. E la risposta tendeva ad essere no. Ho capito bene ?
non si può però certo affermare che l'acquisizione di questo carattere della romanità, ossia la mancanza o estrema povertà di miti cosmogonici, sia stata una cosa banale, visto che intere generazioni di storici delle religioni ci hanno sbattuto la testa essendo convinti di dover trovare in un modo o nell'altro l'estrema ricchezza che si ha per la Grecia, per poi invece dare ai Romani dei totemisti o degli animisti;
l'errore di ridurre Roma antica al proprio immaginato è semmai di tentativi come quelli di De Giorgio o Guenon stesso, che forzano ogni singola tradizione reale per farla rientrare nel quadro preconfezionato della unità metafisica e della continuità; ricordo solo ad es la clamorosa storpiatura della figura di Giano, che viene fatto detentore delle 2 chiavi (spirituale e temporale) per poi poter affermare che i papi cristiani ne sono gli eredi metafisici;
non capisco però come si possa negare che qualsiasi forma religiosa, politeistica o monoteistica che sia, non cerchi il ricongiungimento all'Assoluto secondo la modalità che gli è peculiare.
c'è però un'incomprensione da parte di Vahagn nell'attribuire al politeismo un "orizzonte limitato" dalla dialettica della contrapposizione; il suo carattere peculiare è anzi il rapporto che esso instaura tra unità e molteplicità, identità e differenza, che lo differenzia radicalmente dai monoteismi creazionistici. Del resto questa accusa è piuttosto singolare se si pensa che fu proprio un esponente pagano - Giuliano Augusto - a dimostrare come il monoteismo esclusivo etnocentrico proprio degli Ebrei non potesse essere che una divinità minore propria di una "giurisdizione" periferica e limitata, e come il dio biblico non potesse affatto identificarsi con la Divinità Suprema ordinatrice del cosmo.


Infine, capisco l'esigenza di semplificare, ma non così all'osso...;)

claudio simeoni
17-07-03, 23:15
Originally posted by Mjollnir
Vediamo di fare un pò di chiarezza, dopo interventi così fluidi ed estesi:

[list=1]

non capisco però come si possa negare che qualsiasi forma religiosa, politeistica o monoteistica che sia, non cerchi il ricongiungimento all'Assoluto secondo la modalità che gli è peculiare.


Ciao
Messo in questi termini non posso che assentire, anche se, devo aggiungere, "secondo la sua peculiare concezione dell'assoluto!".
Il problema che si pone non è tanto di concepire un Assoluto, ma le qualità che storicamente vengono attribuite all'Assoluto per definirlo tale, dove si colloca l'Assoluto rispetto all'esistente, il ruolo che ha l'Assoluto rispetto al presente.
Non è che io nego qualunque forma di Assoluto: io nego una visione dell'assoluto che abbia volontà, scopo, direzione, progetto. Cioè negol'esistenza di un soggetto che abbia determinato il presente nella qualità che si presenta e a cui il presente tende.
Se poi mi si dice che l'Assoluto è il TUTTO! Io posso accettare che il tutto, nell'attimo presente, possa essere considerato come Assoluto, ma solo perché per un istante lo considero immoto e senza trasformazioni. Se una sola trasformazione avviene in quell'Assoluto, non si tratta più di un Assoluto, ma di un tutto in modificazione che non può essere considerato un Assoluto in quanto è soggetto a modificazioni.
Da come si pensa la collocazione di un Assoluto rispetto al presente, così si organizza la vita dei soggetti, i loro ideali, ciò a cui tendono nella loro quotidianità.
Io conosco una sola condizione che posso definire col termine Assoluto nel significato che "il tutto è l'Assoluto" ed è l'Energia Vitale. Che cos'è l'Energia Vitale? E' un termine volutamente generico che sta ad indicare quella che possiamo definire la particella più piccola esistente in natura (al di là che sia scoperta o meno dalla scienza), che costituisce il mattone primo del presente e che ha la caratteristica che in "determinate" condizioni "produce" delle concentrazioni di Energia Vitale che riconoscendo sé stesse diverse dal circostante cominciano ad usare la loro volontà per dilatarsi nel loro mondo. Questa Energia Vitale, come mattone primo dell'universo, la possiamo considerare come ASSOLUTO. Nel senso che TUTTO quello che esiste è formato da essa!
Questa Energia Vitale non ha progetto, non ha scopo, non stabilisce un "fato" per gli Esseri che nascono, non ha intelligenza e non ha libertà, non ha volontà come non ha determinazioni. Ha seplicemente la caratteristica di produrre la vita. Noi, che siamo divenuti all'interno di tutte le contraddizioni che la vita ha generato ci giriamo indietro e diciamo: "Ma guarda che grande progetto ha fatto l'Assoluto, ha generato me!" Nell'affermare questo priviamo l'esistente delle sua qualità divine per attribuirle ad un ente esterno all'esistente. Fingiamo di non vedere che tutto l'esistete è divenuto PER ADATTAMENTO SOGGETTIVO ALLE VARIABILI OGGETTIVE CHE I SINGOLI ESSERI HANNO INCONTRATO!
Ora, dal momento che l'Assoluto cui mi riferisco è l'Energia Vitale che non ha progetto, non ha scopo e non ha volontà ne consegue che l'Assoluto non è in grado di interferire su chi ha scopo, intelligenza e volontà e perciò: NON ESISTE (naturalmente secondo la mia concezione della vita).
E allora perché condivido quanto affermato da Mjollnir?
Perché esiste un Assoluto cui il presente tende ed è il processo di trasformazione di tutto l'Universo in una Coscienza di Sé!
Ed è verso quella trasformazione che tutto il presente tende, ogni soggetto attraverso le proprie peculiarità, sfruttando le proprie occasioni e manifestando attraverso la propria volontà le proprie determinazioni (ciò che egli è).
Però in questo momento non esiste un Assoluto che sia in grado di agire nel presente. Gli stessi DEI del Paganesimo non sono delle divinità statiche, ma sono in trasformazione e la loro trasformazione va in quella direzione. Proprio perché la loro trasformazione va in quella direzione Tellus, Elios e Zeus (l'atmosfera) hanno costruito le condizioni affinché Hera venisse in essere (l'Essere Natura) e i suoi figli si trasformassero alimentando i suoi percorsi verso "l'infinito dei mutamenti" e, nel farlo, fornisce ai suoi stessi figli un'opportunità per percorrere un sentiero verso "l'infinito dei mutamenti". Dove, per "infinito dei mutamenti" si intende la formazione della Coscienza Universale unico oggetto che può comprendere tutti gli attributi che vengono spesso usati per definire la concezione comune di Assoluto.
Da qui si comprende il vivere con un comportamento eroico, il vivere con passione, il prendersi nelle proprie mani la responsabilità dell apropria vita, il non sottomettersi, lo stringere alleanze con gli DEI con i quali camminare assieme. Si comprendono anche le specificità delle varie religioni Antiche il cui scopo era quello di allearsi con gli DEI vicini alla propria sensibilità per camminare assieme.
Ciao
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
P.S. Questo post è anche per Vahagn e non mi sono arrabbiato perché, comunque, la diversità è vita.
Ti mando un link al commento delle pagine su Plotino. Le altre pagine le trovi tornando all'indice, oppure sostituendo il numero in lettere dopo plotino. http://it.geocities.com/paganoit/plotino8.html
Ciao
Claudio Simeoni