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Visualizza Versione Completa : SVP: Süd Tirol non è italia



Shaytan (POL)
13-07-03, 12:54
Zeller: «Ma il Südtirol non è Italia»
Invece Di Puppo lancia la macroregione dalla Baviera a Mantova


TRENTO. Secondo l'onorevole Karl Zeller della Svp «l'Alto Adige non è Italia» e il suo prodotto turistico deve differenziarsi da quello nazionale dopo le polemiche suscitate dalle affermazioni dell'ex sottosegretario Stefani. In una nota, il deputato del partito di raccolta degli altoatesini di lingua tedesca afferma che «è un fatto storico che l'Alto Adige non ha aderito spontaneamente all'Italia». Perciò - scrive Zeller «è un errore fare pubblicità all'estero legando i termini Südtirol ed Italia, dato che, così, si suscitano false associazioni». Presentandosi invece soltanto come Südtirol - conclude - «l'Alto Adige in futuro non si dovrà sentire in dovere di scusarsi per ogni sciocchezza imbarazzante che un qualunque membro del governo possa dire».
E così la Svp continua nella sua offensiva «indipendentista» sferrata per primo dal presidente Luis Durnwalder in un'intervista al Trentino in cui tornava a chiedere le «due Regioni» di Trento e di Bolzano.
Diversa ma pur sempre rivoluzionaria l'impostazione del vicepresidente italiano della provincia di Bolzano, Michele Di Puppo, che in un'intervista al Giornale ieri ha lanciato l'idea di una «macroregione» dalla Baviera a Mantova. In un servizio dedicato alla crisi della Regione, Di Puppo afferma tra l'altro: «Vedo una macroregione che vada dalla Baviera alla provincia di Mantova, con interessi economici omogenei. L'Autobrennero, gli aeroporti di Verona e Montichiari e la nostra università trilingue - scrive il giornale - dimostrano che questa entità esiste già. «Che cosa vuole che importi a noi - dice Di Puppo - dell'olio d'oliva o della pesca nel Mediterraneo? Quelli sono problemi da discutere con Spagna e Grecia. I nostri interessi sono quelli di Verona, Mantova e Monaco».


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Michele64
24-07-03, 09:20
Mi dispiace ma l'Alto Adige eccome se è Italia, perché fino a prova contraria fa ancora parte dello Stato italiano... se gli altoatesini di lingua tedesca vogliono la secessione (ma non credo, visto che non godrebbero mai dello stesso tenore di vita), che propongano un referendum e lo vincano, ma che si astengano, per favore, dal dire corbellerie...

Shaytan (POL)
15-08-03, 14:32
Il Sudtirolo è italiano. Parola di Hitler
Nel seguito di «Mein Kampf» scriveva: i tedeschi sono una minoranza

di Mirco Marchiodi

BOLZANO. Adolf Hitler era disposto a sacrificare la questione altoatesina sull'altare dell'alleanza con Benito Mussolini. E' quanto emerge dal «Secondo libro di Hitler», testo del 1928 che viene considerato il seguito di «Mein Kampf». La cui traduzione integrale viene ora pubblicata negli Usa a cura del professor Gerhard Weinberg.
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BOLZANO. «Hitler's second book - Il secondo libro di Hitler». Si intitola così l'inedito testo scoperto tra gli archivi tedeschi trasferiti in Usa dalle forze armate americane. A farlo venire alla luce era stato il professore emerito della North Carolina Gerhard L. Weinberg nel 1958.
L'edizione tedesca uscì nel 1961, la traduzione in inglese anche, ma incompleta. Ora il testo è stato ripubblicato interamente da Weinberg (che lo considera ancora più importante di «Mein Kampf», di cui lo definisce il seguito) e il Corriere della Sera ne ha pubblicato alcuni stralci nelle edizioni di ieri e di oggi. Stralci in cui si parla dell'Italia e del Sud Tirolo in particolare. Con Hitler che ribadisce senza tanti giri di parole che il confine è quello col Brennero. Perché? Hitler scrive che la terra è popolata a maggioranza da italiani, forse pensando già (siamo nel 1928) alla possibile alleanza con Mussolini. Il Führer considera infatti Sud Tirolo l'odierno Alto Adige, ma anche il Trentino. E tra gli italiani erano compresi anche i ladini. La zona a maggioranza tedesca era valutata poco importante e quella completamente tedesca si restringeva a una popolazione di 160.000 abitanti. Delle rivelazioni contenute in queste pagine abbiamo parlato con Giorgio Delle Donne, storico bolzanino.
Delle Donne, qual è l'importanza di queste pagine sull'Alto Adige?
A dire il vero non ci sono grosse novità. Per Hitler la questione altoatesina poteva essere tranquillamente sacrificata in nome dell'alleanza con Mussolini. Lo aveva già teorizzato nello scritto «La questione sudtirolese e il problema tedesco delle alleanze» che scrisse prima di «Mein Kampf».
Eppure questa posizione sembra mal conciliarsi con il suo nazionalismo...
Si tratta effettivamente di un elemento di contraddizione e Hitler lo sapeva, ma bisogna anche considerare che all'epoca Mussolini era già al potere e per Hitler costituiva l'esempio da imitare.
E quando anche Hitler arrivò a guidare il proprio Paese, la sua posizione cambiò oppure no?
Nel marzo del 1938, dopo l'annessione dell'Austria alla Germania, ribadì a Mussolini che la frontiera con l'Italia era quella del Brennero. E lo dichiarò solennemente anche nel suo discorso del 7 maggio 1938, a Palazzo Venezia.
Nonostante queste prese di posizione ufficiali e non, in Alto Adige c'è sempre stato chi sperava in una "liberazione" da parte della Germania. Come mai?
La posizione di Hitler era contraddittoria. Basti pensare che se negli anni Venti era la chiesa cattolica che finanziava la resistenza - ad esempio attraverso le "Katakombenschulen" - negli anni Trenta l'egemonia della resistenza al fascismo era nazista. In molti sognavano la "grande annessione".
E la Germania come la pensava? Hitler dice che dopo un primo momento di calma, dovette «subire attacchi aperti circa la mia politica verso l'Italia».
L'annessione dell'Alto Adige all'Italia aveva scatenato diverse proteste. Anche in Italia, dove la sinistra di Salvemini si era detta contraria a questa operazione. Ma l'inasprimento arrivò dopo il 1922, con l'avvento del fascismo. Fu allora che la situazione cambiò radicalmente.
L'argomentazione di Hitler si basa su una «proporzionale etnica» favorevole agli italiani. Come mai?
Perché Hitler considerava l'intera Regione, quella che allora era la Venezia Tridentina che assieme al Veneto e al Friuli costituiva il regno delle Tre Venezie. Ma c'è anche un altro elemento di interesse nei dati citati dal libro.
Quale?
Quando Hitler parla dell'area circoscritta del Tirolo del Sud a maggioranza tedesca, mette di fronte 190.000 tedeschi e 64.000 italiani e ladini. Il fatto di accomunare italiani e ladini all'epoca era una consuetudine sia politica che linguistica, visto che il ladino veniva considerato un dialetto italiano.


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Mitteleuropeo
31-08-03, 22:35
Ma siete sicuri che quel libro non sia un clamoroso falso, tipo il diario di Hitler pubblicato 8 anni fa da "Der Spiegel"?

Hitler sara' stato un criminale, ma, come austriaco, le cose di questo genere non poteva non conoscerle.
Inoltre gli era chiarissimo che, anche se qualcosa aveva imparato da Mussolini, la Wehrmacht stava all' esercito dell' itaglietta come la US Army sta oggi alla Bundeswehr.

Indeghiamo, ragazzi, indaghiamo...

FREIHEIT FUER SUEDTIROL :)

Michele64
01-09-03, 17:17
Non vedo cosa c'entrino con l'argomento in questione i deliri di un genocida che ha sterminato sei milioni di ebrei ed ha causato la morte di altre decine di milioni di persone, né vedo di quale "libertà" possa avere bisogno un Alto Adige che al giorno d'oggi gode come è giusto di un'ampissima autonomia...

Mitteleuropeo
01-09-03, 22:28
...quanto sa di sale lo pane altrui
e quanto e' duro calle
lo scendere e il salir per l' altrui scale.


:p

Michele64
02-09-03, 14:38
...parole un po' oscure... ad ogni modo sfido chiunque a dimostrare che l'Alto Adige attualmente non faccia parte della Repubblica Italiana...

Aleri
03-09-03, 04:51
O Miale, ma proprio qui vieni a discutere delle nazionalità altrui??

Semmai io, da sardo, sono convinto che il Sudtirol meriti tutto lo spazio e l'indipendenza che gli serve: sicuramente a livello turistico e di immagine non gli serve a nulla (come neanche a noi) essere legato al carrozzone "itàlia" dal quale si discosta in maniera evidente.
L'Europa dei popoli e delle nazionalità storiche merita un futuro (e noi lo sappiamo bene); non è una questione di confini (che tempo fa includevano l'Eritrea e il Dodecanneso!!) ma di storia e di cultura, e soprattutto, di lingua.

Forse non so molto della situazione Sudtirolese, ma di sicuro non sarò lì a difendere i "sacri" confini figli dell'espansionismo piemontese di due secoli fa! La nostra storia è troppo lunga per dare importanza a 2 o 3 guerre di invasione. Eh!

Michele64
03-09-03, 09:01
Caro Aleri,

mi fa piacere trovare un tuo messaggio anche qua...

La realtà dell'Alto Adige è molto diversa da quella della nostra Sardegna...

Quella provincia, che io non metto assolutamente in dubbio che sia storicamente più tedesca o austriaca che italiana, fu annessa all'Italia in seguito ad una guerra di aggressione portata avanti dagli austriaci, non certo per un'invasione da parte degli italiani (questo neppure i più accesi filoaltoatesini lo hanno messo in dubbio in questo forum)...

Poco tempo dopo venne il fascismo, che come tutti i regimi totalitari, di qualsiasi segno, represse le minoranze...

Adesso però il regime fascista è finito da quasi sessant'anni e certo non è giustificabile l'atteggiamento profondamente arrogante che certi dirigenti tedescofoni dimostrano nei confronti della popolazione di lingua italiana, così come sono poco edificanti certi eccessi che vengono dall'altra parte...

Io non avrei nulla in contrario ad una secessione dell'Alto Adige con successiva unione all'Austria, ma il fatto è che attualmente gli altoatesini di lingua tedesca, per la grande maggioranza, preferiscono continuare a vivere in un contesto di ampia autonomia e non di indipendenza, perché sanno che in caso di unione all'Austria non potrebbero godere dello stesso tenore di vita...

Auguro comunque all'Alto Adige un brillante futuro ed una piena risoluzione di tutte le controversie ed incomprensioni, risultato che può essere ottenuto solo con gli sforzi di entrambe le parti...

Saluti - Michele.

Michele64
03-09-03, 09:43
Aggiungo che una parte non trascurabile della popolazione di lingua italiana in Alto Adige è in realtà di lingua sarda (moltissimi sono i sardi che fanno parte delle forze dell'ordine), e che sarebbe belissimo se anche i sardi residenti in quella provincia riuscissero a valorizzare come si deve la nostra lingua...

Aleri
03-09-03, 13:57
Te l'immagini, lingue ufficiali: tedesco e sardo! Non sarebbe male!!
Dài che glielo proponiamo! Ci sono già gli scritti di Wagner per integrarsi!
;)

Cristianu
03-09-03, 20:41
Originally posted by Aleri
Te l'immagini, lingue ufficiali: tedesco e sardo! Non sarebbe male!!
Dài che glielo proponiamo! Ci sono già gli scritti di Wagner per integrarsi!
;)

Spero stiate scherzando! :)
Comunque di caramba sardi io non ne ho mai visti... e nemmeno in Sardinnya... infatti là si trovano solo caramba "meridios"... :)
Comunque iniziamo a portare avanti il BILINGUISMO PERFETTO in Sardinnya, poi penseremo all'espansionismo... :)
Ah, in fatto di bilinguismo i sudtirolesi avrebbero molto da insegnarci!
Comunque, tralasciando i confini politici, non penso di essere l'unico a NON considerare i sudtirolesi italiani, così come non considero italiani nemmeno i valdostani, i ladini, i friulani e i sardi.

Il tedesco non lo so, quindi lo dico in sardo:

iBIVAT SU BASçU TIROLU! / Viva il Sud-Tirolo!

Cristianu

Mitteleuropeo
03-09-03, 23:24
Concordo perfettamente con gli amici Sardi. La guerra di aggressione austriaca contro il Sudtirolo esiste solo nella fantasia di chi si abbevera alla fonte dei mass media itagliani.
Non si tratta di un fenomeno solamente fascista, anche se il fascismo ne fu l' iniziatore. E' un dato di fatto che l' itaglia, di qualunque colore sia il governo, ha un rispetto delle minoranze simile a quello che l' acqua ha per l' olio.
Come si spiegherebbe senno' che viene ancora proibito (sic) parlare del lager di Gonars (UD), dove, ben prima che arrivassero i nazisti trovarono la morte e la tortura centinaia di Sloveni e Croati (e Antifascisti di madrelingua veneta)??
Se l' itaglia rispetta le minoranze, e' solo quando le viene imposto, sotto pena di sanzioni, di farlo, senno' "Italien bis zum Brenner".
In quanto ai Sardi in servizio in Suedtirol, massimo rispetto a chi si uniforma alle disposizioni di chi gli da' da mangiare, ma considerarli "indigeni" sarebbe come considerare "indigeni" i Croati di una volta a Milano (g. Giusti, S. Ambrogio, "Entro e ti trovo un pieno di soldati, di que' soldati settentrionali, come sarebbe Boemi e Croati, messi qui nella vigna a far da pali").
Se, per strano caso (ma vi siete mai chiesti perche' cio' non avviene?) Sudtirolesi fossero mandati in servizio in Sardegna, credo che ai Sardi si rivolterebbe lo stomaco - con ragione - ad accettare il Tedesco come seconda o terza lingua ufficiale nella loro Regione.

W la Sardegna, hoch lebe Suedtirol!

Saluti

Michele64
04-09-03, 07:52
Infatti io non ho parlato di indigeni, ho unicamente voluto sottolineare che anche in Alto Adige ci sono tanti sardi e che potrebbero sforzarsi di valorizzare la loro (cioè la nostra) lingua, ovviamente nell'ambito dei circoli culturali sardi, chi ha ipotizzato tedesco e sardo come lingue ufficiali dell'Alto Adige ovviamente lo ha fatto in senso scherzoso... è evidente che le lingue ufficiali della provincia devono rimanere italiano e tedesco, nonché il ladino nelle zone dove si parla...

Colgo l'occasione per ribadire che l'antitalianismo di maniera (a volte perdipiù condito con patetiche nostalgie per il trapassato remoto) è sbagliato e non serve a nulla... cerchiamo di accettarci gli uni con gli altri senza tirarci continuamente per i capelli e senza rinfacciarci questo o quel fattaccio a ogni pié sospinto, altrimenti non la finiamo più...

Parlando pacatamente e senza acredine (come io sono abituato a fare), può darsi che l'interesse da parte delle autorità italiane per le minoranze (fermo restando che, come ho già sottolineato, la vera valorizzazione della lingua e della cultura di queste ultime alla fin fine dipende soprattutto da loro stesse) non sia il massimo, ma ci sono posti in cui la situazione è ancora peggiore, basti pensare alla Francia...

Cristianu
04-09-03, 18:45
Originally posted by Mitteleuropeo

Se, per strano caso (ma vi siete mai chiesti perche' cio' non avviene?) Sudtirolesi fossero mandati in servizio in Sardegna, credo che ai Sardi si rivolterebbe lo stomaco - con ragione - ad accettare il Tedesco come seconda o terza lingua ufficiale nella loro Regione.

W la Sardegna, hoch lebe Suedtirol!

Saluti

Concordo con te pienamente sulla questione linguistica.
So che nel Sudtirolo la situazione "etnica" è molto critica: infatti gli "indigeni" tedeschi non vanno daccordo con una quantità esorbitante di italiani (soprattutto veneti e meridionali), e di appartenenti a minoranze non italiane (come i sardi e i ladini per esempio). Faccio notare comunque che i sardi in Sardinnya sono solo 1.600.000, ovvero pochissimi se si pensa che regioni simili in dimensioni o anche molto più piccole sono popolate da almeno il doppio o il triplo o il quadruplo degli abitanti: come la Sicilia 5.100.000, il Piemonte 4.300.000, la Lombardia 9.000.000, la Campania 5.800.000.
I sardi emigrati in Italia o all'estero quindi non possono che essere in valore assoluto molto pochi e molto sparpagliati, ciò ha avuto come effetto che, a differenza della cultura meridionale, la cultura sarda non si è mai sovrapposta alla cultura delle zone d'immigrazione. Ma anzi, a meno di appositi circoli, si è subito persa in brevi periodi di tempo.
Lo stesso penso valga per il Sudtirolo: i sardi in confronto agli altri abitanti (tedeschi, italiani del nord, italiani del sud e ladini) penso siano molto molto trascurabili.
Sbagli a pensare che in Sardinnya non esista immigrazione! Infatti da sempre esiste un'immigrazione occupativa dal sud (sembra strano ma la Sardinnya, terra di emigrazione, è terra di immigrazione per i meridionali) riguardante i posti pubblici, e recentemente un'immigrazione da tutta italia (nord, centro, sud e penso quindi anche Sudtirol) per vivere nelle incantate coste. Peccato che se tutta Italia vuole avere una casa estiva o trasferirsi definitivamente sulle coste sarde, tra un po' di decenni queste assomiglieranno a quelle romagnole... Per ora l'edilizia ha abbondato solo in Costa Smeralda e in poche altre località e in modo "poco invasivo" (non alberghi ma villette in muratura stile-nuragico o mediterraneo), spero che si fermi lì e che non tocchi le zone inaccessibili e selvagge...

Dopo questa chiacchierata, ADIOSU A TOTTUS!
Cristianu

:)

iBivat sa Sardinnya!
iBivat su Basçu Tirolu!

Vincent
04-09-03, 21:28
Originally posted by Mitteleuropeo
In quanto ai Sardi in servizio in Suedtirol, massimo rispetto a chi si uniforma alle disposizioni di chi gli da' da mangiare, ma considerarli "indigeni" sarebbe come considerare "indigeni" i Croati di una volta a Milano (g. Giusti, S. Ambrogio, "Entro e ti trovo un pieno di soldati, di que' soldati settentrionali, come sarebbe Boemi e Croati, messi qui nella vigna a far da pali").
Se, per strano caso (ma vi siete mai chiesti perche' cio' non avviene?) Sudtirolesi fossero mandati in servizio in Sardegna, credo che ai Sardi si rivolterebbe lo stomaco - con ragione - ad accettare il Tedesco come seconda o terza lingua ufficiale nella loro Regione.

W la Sardegna, hoch lebe Suedtirol!

Saluti

Le uniche minoranze che meritano pieno riconoscimento e tutela giuridici da parte di uno Stato sono quelle storiche, cioè quelle insediate in un dato territorio da secoli, ad esempio in Sardegna tre minoranze storiche sono i catalani ad Alghero, i genovesi a Carloforte, i corsi nella Gallura.
Anche la legge 428 del 99 è titolata "Legge di tutela delle minoranze linguistiche storiche" e non a caso.
Tutte le minoranze di recente o recentissimo insediamento è bene che trovino forme di autotutela come ad esempio le scuole private e altro.

Michele64
04-09-03, 22:09
Pienamente d'accordo con Vincent... è chiaro che una cosa sono le minoranze autoctone residenti nel territorio da secoli, un'altra quelle di recente immigrazione... comunque secondo me entrambe, se veramente vogliono, possono trovare il modo di valorizzare appieno la loro lingua (usandola effettivamente nel parlato e nello scritto e non chiacchierando soltanto nella lingua dominante) e la loro cultura...

Mitteleuropeo
04-09-03, 23:14
Per Cristianu: hai pienamente ragione, l' itaglia ha sempre mandato i suoi peggiori elementi a colonizzare Patrie altrui.
Io suppongo di sapere perche': l' itaglia attuale (e anche quella "storica") e' talmente in mano della mafia, sia corleonese che altro, ormai il malvezzo e' diffuso, che manda suoi emissari fedeli dove presume ci siano infedeli. Terronizza gli infedeli e poi li dichiara "carialquore di tutti gli itagliani"

iBivat sa Sardinnya!
Hoch lebe Suedtirol!
Vive la Valle'e d' Aoste
Es lebe das adriatische Kuestenland!
Vive al Friul!

Michele64
05-09-03, 08:57
Solite generalizzazioni sciocche ed inaccettabili che fanno soltanto male alle minoranze... l'antitalianismo di maniera alla fin fine risulta non meno indigesto del centralismo sfrenato...

"Es lebe das adriatische Küstenland" poi non ci azzecca proprio nulla...

Cristianu
05-09-03, 18:10
Originally posted by Mitteleuropeo

iBivat sa Sardinnya!
Hoch lebe Suedtirol!
Vive la Vallèe d' Aoste!
Es lebe das adriatische Kuestenland!
Vive al Friul!

:)
Finalmente le ligue minoritarie italiane accostate, tutte diverse ma tutte bellissime! E che vivano a lungo, più a lungo di quanto molti si augurano... se è possibile che vivano in eterno, al dilà degli stati che le governeranno! :)

Cristianu
05-09-03, 18:24
Originally posted by Vincent
Le uniche minoranze che meritano pieno riconoscimento e tutela giuridici da parte di uno Stato sono quelle storiche, cioè quelle insediate in un dato territorio da secoli, ad esempio in Sardegna tre minoranze storiche sono i catalani ad Alghero, i genovesi a Carloforte, i corsi nella Gallura.
Anche la legge 428 del 99 è titolata "Legge di tutela delle minoranze linguistiche storiche" e non a caso.
Tutte le minoranze di recente o recentissimo insediamento è bene che trovino forme di autotutela come ad esempio le scuole private e altro.

Ti do TOTALMENTE ragione, solo una cosa: parlando di Sardinnya hai fatto un'analisi perfetta solo che... mancherebbero i SARDI... :)
In Sardinnya non sono ovviamente una minoranza, ma in Italia sono la minoranza storica più numerosa!

Comunque le minoranze storiche riconosciute dallo Stato Italiano in Sardinnya sono unicamente i SARDI e i CATALANI di L'Alguer/Alghero (in sardo si chiama S'Alighera). Sia i TABARKINI (ovvero i liguri di Carloforte e Calasetta) che i CORSI, sono considerati dall'Italia come italiani a tutti gli effetti, la cui lingua madre è l'italiano.
La Regione Autonoma però con una legge regionale si permette di tutelare a sua volta questi "italiani" della Sardinnya, agendo in modo da evitare che questi debbano essere sardizzati col bilinguismo sardo/italiano, e agendo in modo da mettere a livello regionale le parlate italiane sullo stesso livello del sardo e del catalano.

Eccoti le minoranze storiche tutelate dalla 428/99, sono stimati anche gli individui appartenenti al rispettivo gruppo etnico minoritario, e la loro percentuale sul territorio in cui la legge verrà attuata:

http://freeweb.dnet.it/liberi/min_it/image002.jpg

Cristianu
05-09-03, 18:29
Originally posted by Cristianu

http://freeweb.dnet.it/liberi/min_it/image002.jpg

Le minoranze più consistenti sono, in ordine di numerosità:

*SARDI (1.269.000)
*FRIULANI (526.000)
*TEDESCHI (290.000)

Molto consistenti sono anche i FRANCOPROVENZALI, i LADINI, gli OCCITANI, gli ALBANESI e gli SLOVENI. Nonchè i ROM che però sono un caso separato e poco controllabile perchè per ovvie ragioni non risiedono in una particolare area geografica.

Michele64
05-09-03, 22:31
Le minoranze sono in realtà quattro, dal momento che due delle cinque scritte sono redatte nella stessa lingua, il tedesco, e che la seconda delle due è del tutto fuori posto riferendosi ad una minoranza inesistente, i fantomatici tedescofoni del litorale veneto-giuliano e del "Porto dell'Austria"...

Mitteleuropeo
06-09-03, 22:07
Cristianu, un abbraccio! :)

Dimenticavo:

Vive al Friul!
Zivio Kras!


:K