Jaki
13-07-03, 23:09
Vannino Chiti
Alla fine del secondo millennio, alla vigilia dell'ingresso nel terzo, la Toscana è oggi impegnata in una sorta di ritorno alle origini, per rintracciare nell'età medievale le radici di una storia segnata nel codice genetico delle sue popolazioni, che tuttora ci parla attraverso segni più o meno noti, raramente conosciuti. Si parla molto, da alcuni anni, della Via Francigena. Se ne parla per rievocare antichi cammini, viaggi in paesaggi remoti, incontri tra popoli diversi, pellegrinaggi, crociate, migrazioni. Credo che questo bisogno di ridefinire la propria identità a partire dalle sue esperienze costitutive, dalle sue radici più antiche, nazionali ed europee, abbia un grande significato. Si ricercano nella storia i percorsi delle civiltà, delle culture, della conoscenza. E' significativo che ciò avvenga alla fine di un millennio: rappresenta una sorta di bilancio critico che nello stesso tempo proietta nel futuro tradizioni, saperi, concezioni del mondo.
In Toscana "Francigena" significa Medioevo: è a partire dal complesso sistema viario, economico e culturale della Via Francigena che i nostri territori si sono strutturati, assumendo forme e configurazioni che continuano a parlarci di quei tempi antichi, così presenti nel nostro immaginario.
Con la pubblicazione dello studio di fattibilità, il progetto regionale dedicato al Medioevo in Toscana, "riletto" a partire dal sistema della Via Francigena, entra nella sua fase propriamente operativa. Lo studio di fattibilità, risultato di precise indagini scientifiche che hanno tenuto conto delle ricerche e delle conoscenze acquisite nei più diversi settori, permette ora di sviluppare il lavoro di progettazione sia in direzione di un organico e unitario progetto di recupero e valorizzazione delle emergenze storiche e monumentali e della loro piena fruizione pubblica, sia in direzione di programmi culturali che propongano alla società toscana e al turismo nazionale e internazionale la ricchezza straordinaria di una fase fondamentale della storia della Toscana.
Il progetto regionale, costruito secondo il metodo della progettazione "dal basso", con un ampio coinvolgimento delle competenze scientifiche e amministrative, dei Comuni, delle Province, delle Soprintendenze, delle Diocesi, delle Università e degli Istituti culturali, è per la Regione Toscana un progetto strategico di lungo periodo: avviato nel 1995, è destinato a svilupparsi ben oltre l'anno 2000, nei primi anni nel terzo millennio. Su questo terreno la società toscana sta manifestando una sensibilità particolare: si vanno moltiplicando le iniziative locali, dai convegni di studio alle mostre, alle pubblicazioni, alle attività di ricerca. Il ricco calendario delle iniziative del 1996 ne è stato una dimostrazione eloquente. Il progetto regionale costituirà quel quadro coerente e unitario che valorizzerà le singole iniziative, e soprattutto presenterà all'Unione Europea un disegno rigoroso e convincente. Il nostro obiettivo principale è infatti la presentazione in sede comunitaria, entro il 1998, di un organico progetto strutturale sul quale mobilitare risorse consistenti. Lo stesso ricco programma di iniziative attuato nel corso di quest'anno ha avuto non solo il significato della moltiplicazione di mostre, convegni, interventi teatrali e musicali "lungo l'itinerario della Via Francigena" e sui percorsi storici e culturali della Toscana medievale, per animarli e farli rivivere, ma anche la funzione di concentrare attenzioni e volontà di tanti soggetti istituzionali sull'obiettivo principale: il progetto comunitario. Lo sviluppo di grandi processi di produzione culturale e la creazione di flussi turistici mirati, sul tema della Toscana medievale, favorirà a nostro avviso l'incontro tra il progetto regionale e l'Unione Europea. E del resto la nostra Regione sta già svolgendo un ruolo attivo proprio in sede comunitaria, perché il progetto toscano siaconcretamente inserito nella sua dimensione europea.
Il progetto si sviluppa dunque in due fasi: fino al 1998, essenzialmente attraverso il coordinamento delle risorse regionali, provinciali e comunali, l'itinerario culturale della "Toscana nel Medioevo" a partire dal sistema della Via Francigena rivivrà attraverso manifestazioni culturali, iniziative di ricerca e interventi di recupero strutturale di edifici monumentali; dal 1998, grazie a investimenti comunitari sul progetto complessivo, inizieranno gli interventi sistematici su monumenti, siti e territori, secondo piani annuali che prevederanno precise priorità; in questa seconda fase sarà possibile avviare nuovi processi di sviluppo economico, in particolare nei settori della formazione professionale e delle attività produttive.
Alla fine del secondo millennio, alla vigilia dell'ingresso nel terzo, la Toscana è oggi impegnata in una sorta di ritorno alle origini, per rintracciare nell'età medievale le radici di una storia segnata nel codice genetico delle sue popolazioni, che tuttora ci parla attraverso segni più o meno noti, raramente conosciuti. Si parla molto, da alcuni anni, della Via Francigena. Se ne parla per rievocare antichi cammini, viaggi in paesaggi remoti, incontri tra popoli diversi, pellegrinaggi, crociate, migrazioni. Credo che questo bisogno di ridefinire la propria identità a partire dalle sue esperienze costitutive, dalle sue radici più antiche, nazionali ed europee, abbia un grande significato. Si ricercano nella storia i percorsi delle civiltà, delle culture, della conoscenza. E' significativo che ciò avvenga alla fine di un millennio: rappresenta una sorta di bilancio critico che nello stesso tempo proietta nel futuro tradizioni, saperi, concezioni del mondo.
In Toscana "Francigena" significa Medioevo: è a partire dal complesso sistema viario, economico e culturale della Via Francigena che i nostri territori si sono strutturati, assumendo forme e configurazioni che continuano a parlarci di quei tempi antichi, così presenti nel nostro immaginario.
Con la pubblicazione dello studio di fattibilità, il progetto regionale dedicato al Medioevo in Toscana, "riletto" a partire dal sistema della Via Francigena, entra nella sua fase propriamente operativa. Lo studio di fattibilità, risultato di precise indagini scientifiche che hanno tenuto conto delle ricerche e delle conoscenze acquisite nei più diversi settori, permette ora di sviluppare il lavoro di progettazione sia in direzione di un organico e unitario progetto di recupero e valorizzazione delle emergenze storiche e monumentali e della loro piena fruizione pubblica, sia in direzione di programmi culturali che propongano alla società toscana e al turismo nazionale e internazionale la ricchezza straordinaria di una fase fondamentale della storia della Toscana.
Il progetto regionale, costruito secondo il metodo della progettazione "dal basso", con un ampio coinvolgimento delle competenze scientifiche e amministrative, dei Comuni, delle Province, delle Soprintendenze, delle Diocesi, delle Università e degli Istituti culturali, è per la Regione Toscana un progetto strategico di lungo periodo: avviato nel 1995, è destinato a svilupparsi ben oltre l'anno 2000, nei primi anni nel terzo millennio. Su questo terreno la società toscana sta manifestando una sensibilità particolare: si vanno moltiplicando le iniziative locali, dai convegni di studio alle mostre, alle pubblicazioni, alle attività di ricerca. Il ricco calendario delle iniziative del 1996 ne è stato una dimostrazione eloquente. Il progetto regionale costituirà quel quadro coerente e unitario che valorizzerà le singole iniziative, e soprattutto presenterà all'Unione Europea un disegno rigoroso e convincente. Il nostro obiettivo principale è infatti la presentazione in sede comunitaria, entro il 1998, di un organico progetto strutturale sul quale mobilitare risorse consistenti. Lo stesso ricco programma di iniziative attuato nel corso di quest'anno ha avuto non solo il significato della moltiplicazione di mostre, convegni, interventi teatrali e musicali "lungo l'itinerario della Via Francigena" e sui percorsi storici e culturali della Toscana medievale, per animarli e farli rivivere, ma anche la funzione di concentrare attenzioni e volontà di tanti soggetti istituzionali sull'obiettivo principale: il progetto comunitario. Lo sviluppo di grandi processi di produzione culturale e la creazione di flussi turistici mirati, sul tema della Toscana medievale, favorirà a nostro avviso l'incontro tra il progetto regionale e l'Unione Europea. E del resto la nostra Regione sta già svolgendo un ruolo attivo proprio in sede comunitaria, perché il progetto toscano siaconcretamente inserito nella sua dimensione europea.
Il progetto si sviluppa dunque in due fasi: fino al 1998, essenzialmente attraverso il coordinamento delle risorse regionali, provinciali e comunali, l'itinerario culturale della "Toscana nel Medioevo" a partire dal sistema della Via Francigena rivivrà attraverso manifestazioni culturali, iniziative di ricerca e interventi di recupero strutturale di edifici monumentali; dal 1998, grazie a investimenti comunitari sul progetto complessivo, inizieranno gli interventi sistematici su monumenti, siti e territori, secondo piani annuali che prevederanno precise priorità; in questa seconda fase sarà possibile avviare nuovi processi di sviluppo economico, in particolare nei settori della formazione professionale e delle attività produttive.