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Davide (POL)
05-08-03, 11:22
Quanto faticoso sia al giorno d'oggi trovare una abitazione ad un prezzo accessibile e senza dover per forza passare attraverso le agenzie immobiliari, non è un mistero. Se poi c'è chi sogna di avere in affitto a prezzo popolare una casa in mezzo alla natura ma vicino al centro della città, in cui magari non sia un problema la particolare composizione del nucleo di conviventi («non siamo una famiglia, siamo un gruppo di amici, donne e uomini insieme, nessuno di noi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato...») dove magari avviare dei progetti a lungo termine, allora ci si sente rispondere sempre lo stesso: al massimo un bilocale di 30 mq, al massimo per un anno, minimo 1000 euro. C'è poco da sperare. Forse non è per lo stesso motivo, ma in Germania hanno deciso di fare da soli e dev'essere una idea che funziona, visto che esperienze di questo genere si stanno moltiplicando velocemente. Così succede che individui con medesime necessità riunendosi in gruppo si costituiscono in cooperativa abitativa del tipo «a proprietà indivisa». Il capitale che serve lo recuperano per gran parte attraverso annunci sui giornali: «Fondiamo una cooperativa a proprietà indivisa, il cui fine è di generare spazi abitativi autogestiti basati sulla solidarietà, costruiti con materiali eco-compatibili, in cui si sperimentano sistemi di energia alternativa. Ci volete sostenere? Diventate anche voi soci, investendo una parte dei vostri risparmi nella costituzione di un modo nuovo di abitare».
I soci sono di due tipi: il primo vive nell'abitazione e paga, oltre ad una quota associativa, un canone di godimento o affitto commisurato al proprio reddito e al numero di figli, inferiore ai prezzi di mercato, che può ulteriormente ridurre prendendo parte attivamente alla costruzione o al risanamento dell'edificio. Il secondo nell'edificio non ci abita: è un socio sostenitore, investe nell'idea una certa somma che verrà utilizzata per coprire le prime spese e ridurre il ricorso ai prestiti bancari e che dopo un certo numero di anni gli verrà restituita. Nel frattempo gli avrà fruttato un rendimento annuo molto alto grazie ai contributi per l'edilizia abitativa agevolata finanziati dai Länder (rendimenti per i soci fino al 10,8% annuo per 8 anni, a seconda della quota investita e in considerazione del numero di minori a carico). In questo modo si riduce al minimo il prestito bancario, i cui interessi proibitivi rappresentano la gran parte dei costi, e si riduce la speculazione sui prezzi dei terreni e sul diritto alla casa.
Alla costruzione di nuovi edifici si preferisce il risanamento di quelli già esistenti, sia perché il recupero degli edifici ha un impatto meno pesante sull'ambiente, sia perché i contributi in questo caso sono maggiori, si abbattono i costi di edificazione riciclando materiali da costruzione usati (vecchie tegole, vecchi mattoni, vecchie travi di legno) e nella scelta dei materiali nuovi necessari si considera, prima di tutto, l'impatto ambientale: quindi legnami che provengono dalla regione, «terra cruda», niente cemento, coperture e rifiniture fatte con materiali a base di cellulosa e sughero, colori e collanti di origine naturale.
Si risparmia energia attraverso una migliore qualità dell'isolamento, una migliore esposizione delle finestre, dotandosi di pannelli solari, collegandosi agli impianti eolici. E poi si incentiva l'utilizzo comune di alcuni elettrodomestici, si costruiscono vasche per la raccolta dell'acqua piovana, si ricicla l'acqua grigia per i wc, si sperimenta il sistema di «compost-toilette».
In queste cooperative sono accolte le forme di convivenza più varie: famiglie, singoli e gruppi di diversa composizione, nella misura in cui l'utilizzo comune delle cucine, delle sale di ricreazione, delle stanze dei giochi per i bambini promuove un risparmio energetico e un risparmio di spazio a favore delle stanze da letto e nella misura in cui queste promuovono forme di solidarietà e aiuto tra i soggetti che vi abitano.

Per tutta la vita. Una meraviglia.

Roberto Calcina