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Davide (POL)
07-08-03, 12:22
Mucca pazza, morta la ragazza siciliana
E’ la prima vittima italiana. Ammalata dal 2001, era in coma da 8 mesi dopo il viaggio della speranza a Londra

ROMA - È morta ieri, la ragazza siciliana affetta dal morbo della Mucca Pazza. L’unico caso in Italia. Aveva 27 anni, gli ultimi due per lei sono stati un calvario. È morta nel primo pomeriggio, a Milano, all’Istituto neurologico «Carlo Besta», dov’era seguita da mesi dall’ équipe del professor Orso Bugiani. Centro all’avanguardia nella lotta contro le encefaliti più gravi e le malattie da prioni. Purtroppo, però, non c’è stato niente da fare. Già oggi, forse, verrà eseguita l’autopsia. «Poveretta, la sua è stata un’agonia lunghissima, in coma dalla fine del 2002 - racconta al telefono, dalla sua casa di Palermo, Federico Piccoli, un altro professore che ha cercato di salvarla -. L’ultima volta che la vidi fu l’estate scorsa, le feci i complimenti per la sua laurea, ma già allora stava molto male». «Ci si sente perdenti, in un momento come questo - commenta Piccoli, direttore della cattedra di Neurologia dell’Università di Palermo -. Fa male pensare che oggi non siamo ancora in grado di fare niente di fronte alla variante umana della Bse. L’unica cosa possibile è mantenere alta la guardia, continuare la guerra alla macellazione clandestina, tenere lontana la carne infetta dalle nostre tavole».
Già, la carne infetta. La ragazza di Menfi (Agrigento) mangiò sull’isola la carne di manzo contaminata. Resta questa, infatti, la più probabile spiegazione del contagio avvenuto. Quando la cosa avvenne, però, è impossibile stabilirlo. Il periodo d’incubazione del morbo varia da 5 a 20 anni.
Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, appresa la notizia, si è detto «profondamente addolorato e vicino alla famiglia». Il ministro ha voluto ricordare il colloquio telefonico avuto con la giovane durante la malattia: «Ne apprezzai il coraggio, la voglia di vivere e il suo grande impegno nel frequentare l’università, nonostante tutto».
Per evitare allarmismi e psicosi, Sirchia ha comunque precisato che il caso della giovane siciliana «rimane l’unico in Italia», dovuto probabilmente a carne importata. «I controlli continuano e i test di positività sui bovini per la Bse sono in diminuzione», ha concluso il ministro. Segno che la carne è sicura. Intanto, però, il bilancio delle vittime nel mondo della variante della malattia di Creutzfeldt Jakob si aggrava: alla fine del 2002 erano state 115 solo nel Regno Unito; altre 5 in Francia; una negli Stati Uniti e una adesso anche in Italia. Nel nostro Paese dal gennaio 2001, quando iniziarono i test sui bovini e venne scoperto il primo caso di Bse a Pontevico, nel Bresciano, sono state eseguite oltre 1 milione di analisi: 104 i casi riscontrati di positività, l’ultimo tre giorni fa a Reggio Emilia.
«Una cosa è certa - ragiona il professor Piccoli - la giovane si ammalò nel settembre 2001 e nel 1996 in Sicilia c’erano in giro tante mucche malate, nutrite con le farine animali. Mucche inglesi, finite poi nei macelli clandestini. Milioni di bistecche a rischio che sono state mangiate da tanta gente». «Purtroppo - sospira il professore - dal dicembre 2001 quando le venne diagnosticata la malattia, il peggioramento delle condizioni fisiche e psichiche della ragazza è stato lento e inesorabile. Neppure il viaggio a Londra nel febbraio 2002, neppure quel farmaco sperimentale, la chinacrina, è servito a salvarla. Sapevamo che sarebbe finita così».

Fabrizio Caccia
Corriere della Sera 7 08 03

fede2377
07-08-03, 14:18
http://www.inclasse.it/img_schede/SchemaCellule.jpg

ENCEFALOPATIA SPONGIFORME BOVINA (Bse: Bovine Spongiform Encephalopathy): si tratta di un morbo che aggredisce e distrugge le cellule nervose del cervello.

Questo per quanto riguarda i bovini, ma qualcosa di simile può capitare anche all'uomo: si tratta del MORBO DI CREUTZFELD JACOB, di cui si ignorano le cause e che colpisce solo le persone anziane. Negli anni Ottanta tuttavia una variante di questa malattia comincia a colpire anche le persone più giovani, nasce così il sospetto che esista una correlazione tra il morbo e il consumo di carne infetta.

IL MORBO DI CREUTZFELD JACOB E LA SUA VARIANTE
Si tratta di una malattia neurologica appartenente alla famiglia delle encefalopatie spongiformi umane, un morbo incurabile e mortale che colpisce l'uomo. Si può presentare in due forme differenti: la CJD (Creutzfeld Jacob Disease) classica e la V-CJD, una variante individuata solo recentemente. La prima si manifesta quasi esclusivamente nelle persone anziane, la seconda invece, individuata in Gran Bretagna tra il 1994 e il 1995, colpisce pazienti giovani (età media 29 anni) e il suo decorso è più breve.

da: http://www.inclasse.it/inclasse_scheda.php?ID=373

fede2377
07-08-03, 14:29
I PRIONI sono proteine patogene derivate da un'altra proteina assolutamente normale, la proteina prionica, presente nelle cellule del cervello di tutti i mammiferi, legata alla membrana che delimita la cellula. I prioni, per certi versi, hanno assunto caratteristiche tipiche dei virus: in particolare possono replicarsi pur senza avere quel materiale genetico (Dna o Rna) necessario ad ogni struttura vivente per riprodursi. Secondo la teoria conosciuta come "teoria della sola proteina", proposta dallo stesso Stanley Prusiner, ad un certo punto la catena amino acidica della proteina prionica si ripiega in un modo diverso, anormale, originando così il prione, che è patogeno perché in questa nuova configurazione acquista la capacità di autoreplicarsi. Legandosi ad altre proteine prioniche normali, le costringe cioè ad assumere la sua stessa struttura anomala. A loro volta i nuovi prioni funzionano da stampo per la conversione di altre proteine prioniche e così via, in un processo autocatalitico che alla fine fa morire le cellule nervose che li contengono.

http://www.enpaprato.it/prione.gif
La struttura tridimensionale proposta per il prione normale PrPC (a) e per il derivato patogeno PrPSc (b)


da: http://www.enpaprato.it/prione.htm

Wyatt Earp
07-08-03, 21:41
Se non altro adesso i controlli sulla carne ci sono,questo è l'importante.
Saluti Padani

Davide (POL)
08-08-03, 08:40
Originally posted by Wyatt Earp
Se non altro adesso i controlli sulla carne ci sono,questo è l'importante.
Saluti Padani

Un fenomeno prevalentemente diffuso nel Sud Italia. Eccoti un articolo dal Mattino del gennaio di quest'anno. Ciao

Senza scrupoli e senza rispetto. Avevano messo su una vera e propria organizzazione criminale. Smerciavano carni infette, macellavano bovini morenti, somministravano agli animali cocktail medicinali anabolizzanti. Nell'esercito del malaffare erano arruolati anche alcuni veterinari.
La notte scorsa i carabinieri dei Nuclei antisofisticazione (Nas) hanno condotto una vasta operazione in Campania contro un'organizzazione criminale dedita alla macellazione clandestina e al commercio di bovini e suini affetti da verie patologie. Ai capi d'allevamento venivano anche somministrati cocktail medicinali anabolizzanti e cortisonici.
I militari dell' Arma hanno eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Tra gli indagati figurano anche tre veterinari di Asl locali. L'operazione ha portato anche al sequestro di quattro negozi di macelleria, di sette allevamenti e di tre macelli clandestini, nonché di circa 800 capi di bestiame per un valore complessivo di circa due milioni e 500 mila euro.
Quanta gente ha mangiato la carne del clan e con quali rischi? Indagini più approfondite dovranno rispondere alla domanda. Con l'operazione messa a segno oggi sono stati riaccesi i riflettori sulla cupola del bestiame, che gestisce un business che nel 2001 ha raggiunto i 250 milioni di euro, con 700 persone denunziate, di cui 30 arrestate, 50 milioni di euro evasi al fisco, 50 milioni di truffe alla Cee, 10.000 capi di bestiame rubati che hanno fruttato circa 25 milioni di euro.
A fare il punto sull'industria della "bistecca connection" è la Lega anti-vivisezione, che plaude all'operazione portata a segno dai Nas e lancia l'allarme sulla farine animali: «Sulle 300 tonnellate ancora da smaltire, perché non ci sono abbastanza strutture idonee ad accoglierle e distruggere un animale malato può costare fino a 1.500 euro; questo rischia di far immettere sul mercato illegale animali pericolosi per la salute».
Insomma, i continui sequestri di macelli clandestini, di carne infette sono la conferma di effettive falle nella difesa del consumatore. Per dare più garanzie ai consumatori, evitando così drammatici crolli del mercato alimentare, è necessario arrivare subito ad una integrale tracciabilità dei prodotti alimentari, ad etichette complete e trasparenti, a protocolli d'intesa che rendano l'industria alimentare a prova di mucca pazza restituendo gli animali a ritmi di vita più naturali .
«La criminale collocazione sul mercato di carne infetta - ha commentato Legambiente - ripropone in tutta la sua drammatica attualità la necessità di consolidare un sistema di controlli capaci di garantire sicurezza alimentare per i consumatori». La pulizie della macelleria, l'affidabilità del commerciante e il costo del prodotto , consigliano gli ambientalisti, sono i primi requisiti da seguire da parte del consumatore per la sua tutela.
Ma non basta. Spesso nel mirino della camorra finiscono proprio i piccoli commercianti, che comprano il prodotto a basso costo e lo rivendeno a prezzo pieno o quasi, mentre la grande distribuzione è meno soggetta a questo rischio. «Difficilmente la criminalità organizzata impone l'acquisto di un certo tipo di carne alla grande distribuzione italiana - conclude Legambiente - Ad ogni modo icommercianti seri espongono i certificati di provenienza della carne in vendita».

fede2377
08-08-03, 12:34
L'incredibile vicenda di una mandria con tre capi infetti ed abbattuti di proprietà di un killer mafioso, sequestrata ma a lui affidata dalle autorità sanitarie incapaci di gestire un' emergenza nuova: una mandria misteriosamente scomparsa di notte e reimmessa, «con ogni probabilità - dice il procuratore di Sciacca - attraverso i circuiti della macellazione clandestina, nel mercato alimentare delle province occidentali della Sicilia». Carne, cioè, finita sulle tavole dei siciliani di Palermo, Trapani e Agrigento. La singolare vicenda è stata ricostruita dalla magistratura saccense che non ha potuto che applicare la prescrizione per i reati ipotizzati: prescritta la diffusione di cibi nocivi, contestata al proprietario della mandria, Agostino Lentini, killer al soldo di Giovanni Brusca, arrestato a Bergamo nel settembre del '95, prescritte le «incredibili» leggerezze di chi, tra i funzionari dell'Usl, decise di restituire i bovini acquistati in Inghilterra ai proprietari, nominandoli custodi. I bovini affetti da Bse, provenienti dalla Gran Bretagna, furono infatti scoperti nel '94 a Castellamare del Golfo nell' allevamento del padre di Lentini, allora latitante, accusato di 17 omicidi, e coinvolto tra l' altro nel rapimento e nell' uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito Santino. Tutto partì da un controllo effettuato dal servizio veterinario dell' Unità sanitaria locale di Alcamo, dopo una segnalazione del proprietario dell' allevamento. L' ispezione accertò che tre capi presentavano i sintomi del morbo della mucca pazza. Un successivo test in Piemonte risultò positivo, confermando la diagnosi. I tre animali furono abbattuti; gli altri 16 capi furono invece lasciati in custodia al titolare dell' allevamento a causa di un contenzioso tra la Usl, che ne sollecitava la soppressione e l' istituto zooprofilattico, che voleva sottoporli a ulteriori esami per motivi di ricerca. I bovini fuggirono una notte, recitò la versione ufficiale dei mafiosi; quella ufficiosa, più vicina alla verità, è stata pazientemente raccolta dal procuratore Petralia utilizzando i collaboratori di giustizia, per una volta ascoltati su macellazioni bovine e non su atrocità umane. Petralia ascoltò, tra gli altri, Giuseppe e Vincenzo Ferro, padre e figlio, e ricostruì i movimenti di quei sedici capi di bestiame, rivenduti dagli allevatori mafiosi agli addetti ai lavori della macellazione clandestina. L' indagine ha riservato altre, singolari, sorprese. Nello stomaco di alcuni mucche sospette macellate su ordine della Usl venne trovato un contenitore cilindrico in metallo, lungo quasi 15 centimetri: alcuni veterinari lo riconobbero come un magnete utilizzato dagli allevatori per isolare i bulloni ed i chiodi eventualmente inghiottiti dall'animale durante i suoi “pasti”, investigatori ipotizzarono uno scenario “giallo” con le pance delle mucche a fare da schermo a traffici illeciti di stupefacenti. Il mistero non è stato mai svelato.

(venerdì 8 agosto 2003) Gazzetta del Sud online (http://www.gazzettadelsud.it/index.asp?Pagina=edizioni.asp&Edizione=edz-si.asp&ART=013)

SCOVOLGENTE :eek:

Wyatt Earp
08-08-03, 21:05
Infatti,grazie per le testimonianze che avete postato...confermano che i controlli ci sono.Da me ogni anno vengono controlli delle usl della mia zona,la guardia forestale,inoltre controlli da parte delle usl delle "zone" vicine più controlli fatti fare dalle associazioni di allevatori.Prima di vendere una bestia da vita bisogna avvisare l'usl che fà un prelievo del sangue,se l'esito è positivo,la si può vendere e appena arrivata nella stalla/alpeggio/pascolo di destinazione,sia che sia stessa USL che un'altra,di nuovo viene fatto un prelievo.
Purtroppo al sud,come in tutte le altre cose c'è una sorta di anarchia....non solo negli allevamenti,ma in tutto,dall'abusivismo edilizio alla vendita di giornali nelle edicole.Questo è riasputo ed è un'altro discorso.Giusto per fare un esempio,un caso di qualche mese fà,dove alcuni commercianti di bestiame,con la complicità di alcuni veterinari(tutti Piemontesi,non ho problemi a dirlo) falsificavano documenti,commerciavano bestie malate e il tutto finiva nei macelli del sud,nel napoletano.Logicamente la questione riguardava società,cooperative non semplici allevatori.
Frodi alimentari ci sono purtroppo dappertutto...parlate con gli allevatori che hanno fatto i blocchi alle frontiere,per la mucca pazza o per le quote latte....chiedete quanti camion di frutta e verdura "biologica", e "coltivata in italia" arriva dall'estero...
quanti camion caricati metà a verdura e frutta e metà a bulloni o ferraglia simile,ferraglia sotto e verdura sopra e robe peggiori....
Idem nel mercato nazionale....onesti e ladri ci sono dappertutto.Riporto due esempi veloci....una volta una bestia che avevo venduto a un macellaio stava per finire alla distruzione(senza contare le multe) perchè avevamo sbagliato a compilare un documento...
Un'altra volta avevo venduto delle manze(razza Piemontese) a un allevatore di una vallata di montagna "vicino" a me,in questa zona chi si mette ad allevare vacche di razza Piemontese riceve un contributo dalla comunità montana.Ebbene,per una di queste manze non ha preso il contributo,perchè la nonna materna(non stò contando palle,potete informarvi presso le associazioni di allevatori o presso le comunità montane) non era di razza Piemontese e quindi niente contributo.
Chi compra un toro per tenerlo da monta,per avere il "permesso" (parlo sempre per la salvaguardia della razza) di monta da parte delle associazioni deve subito comunicare l'acquisto del toro....dopo pochi giorni viene un addetto che preleva alcuni campioni di peli dalla coda del toro e tramite questi si risale al dna,per vedere se è effettivamente figlio dei genitori dichiarati dai fogli.
Insomma,non voglio fare propaganda,voglio solo dire che i controlli esistono anche nel mondo degli allevamenti.
L'unica maniera per essere sicuri al massimo della genuinità della roba che mangiamo,sarebbe quella di coltivare/allevare quello che mangiamo.Anche se anche nelle cose da coltivare "l'incubo" OGM è sempre più presente.
Saluti Padani

fede2377
28-09-03, 13:49
Nella sindrome di Creutzfeldt-Jakob, la variante umana della cosiddetta 'mucca pazza', sono i neuroni intestinali che fanno da ponte fino al cervello.

Scoperta forse la strada mortale che nell'uomo conduce i prioni dalla bocca al cervello negli sfortunati che hanno mangiato carne infetta col morbo della mucca pazza. I prioni, le proteine anormali che devastano il cervello, trovano una via d'accesso tramite i neuroni simpatici associati all'intestino e a quelli dei glangli simpatici. Questi neuroni condurrebbero i prioni, secondo il primo studio su pazienti umani deceduti per aver contratto la variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob disease(VCJD), fino al sistema nervoso centrale.

A riferirlo sulla rivista Nature Medicine è un gruppo di esperti francesi capeggiato da Stephane Haik del Raymond Escourolle Neuropathology Laboratory, presso la Association Claude Bernard del Pitié-Salpêtrière Hospital di Parigi. Finora la rotta dei prioni dalla bocca al cervello era stata oggetto di indagine solo in animali da laboratorio in cui si erano mostrate alcune evidenze del coinvolgimento del sistema simpatico a partire dal tessuto linfoide intestinale fino al cervello e al midollo spinale, mentre i dati sull'uomo erano scarsi.


NEWTON 25 sett 2003 (http://www.newton.rcs.it/PrimoPiano/News/2003/09_Settembre/22/Prione.shtml)