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Ulrich Realist
14-08-03, 09:36
Parigi, luglio 03
IL DEGRADO, PERCHE ?

Lo Specchio

In un recente articolo del Corriere, Umberto Eco cita Montesquieu, dicendo che per poter capire il nostro Paese, occorre farlo descrivere da uno straniero.

Io vado oltre, affermando che gli emigrati in Paesi avanzati dovrebbero fare da specchio al Paese. In tal modo essi darebbero agli Italiani d’Italia un’occasione per capire le ragioni di molte difficoltà e insuccessi attuali. Ed un’occasione per apprendere quello che gli emigrati in Paesi avanzati hanno già appreso all’estero.

La Situazione

Alla fine del secolo la società italiana ha subito una rapida e profonda trasformazione. La mia ricostruzione di tali evoluzioni é nello allegato “Evoluzioni”.

Nello stesso periodo le evoluzioni di molti Paesi della U.E. sono state mirate ad adattare società ed economie nazionali al nuovo scenario Comunita europea + Villaggio globale. Direi semplicisticamente che quei popoli che sanno condizionare il proprio futuro hanno riflettuto e cercato di trasformare regole e patto sociale in modo da permettere all’economia di migliorare, o almeno di non arretrare.

Il sistema Italia, com’é divenuto oggi, é sotto gli occhi di tutti. Anche della stampa europea, la quale nota cose che in Italia forse sfuggono. Infatti in Europa la soglia dei comportamenti accettabili é rimasta alta, mentre da noi essa é scesa molto giù (come succede in genere nei Paesi che sono confusi).

Ci sono molti segni che il Paese si sta ammalando, o é già malato. Un emigrato da venti anni direbbe che il Paese attraversa una crisi di “delirio confusionale” (vedere l’allegato “La Barca va”). Altri esempi di delirio confusionale si ritrovano in Paesi che hanno subito traumatici cambiamenti di regime politico. Tali società, alla ricerca di nuovi paletti e patti sociali, hanno avuto accessi di febbre, talvolta delirii. Ad esempio la Germania Est, ma anche altri Paesi che si sono scrollati di dosso la dittatura comunista.

Nel caso dell’Italia, direi che i cambiamenti della società che hanno accompagnato o determinato il delirio confusionale, indicano una cattiva ricerca di nuovi equilibri.

Parecchi attori della attuale società italiana (incluso il settore politico) hanno alcune caratteristiche che io chiamerei “non costruttive”. Si sono infatti diffuse nel nostro Paese, in alcune regioni e settori, le abitudini qui sotto indicate:
- grigiore, approssimazione, vaghezza di programmi e del comportamento di personaggi pubblici. Nel senso di indeterminazione, mancanza di chiarezza, assenza di opinioni solide o troppo rapida trasformazione delle stesse.
- rarefazione dei valori di base del patto sociale, se non in certi casi loro disparizione. Tutto, o quasi tutto é ormai permesso. Il rigore, la coerenza, li lasciamo ai Francesi o ai Tedeschi.
- conseguente vita sociale caratterizzata da: frequenti emergenze, difficoltà di costruire, gestire, trasformare i corpi sociali. Cio’ non deve sorprendere se nella società tutto é confuso o cambia dall’oggi al domani (flessibilità a 360°)
- frequenti alterchi o lotte fra parti avverse in politica, le quali sembrano indicare che molti politici danno priorità alle lotte di clans piuttosto che alla gestione del Paese (che dovrebbe essere il loro ruolo).
- progressiva ignoranza dell’obbligo di rispettare legge e regolamenti, anche da parte di enti e servizi pubblici. Incremento del numero di persone ed enti che ignorano la legge.

I motivi probabili per cui queste evoluzioni negative sono avvenute sono discussi nello allegato “Evoluzioni “ (per non allungare troppo questo brodo).

Quale Futuro

Ricerca di nuovi equilibri e definizioni di nuovi patti sociali non possono da noi essere condotte, se prima lo società stessa non inizia colle due fasi seguenti:
- riconoscimento della anormalità italiana nella U.E.;
- riflessione, allo scopo di identificare nuovi paletti di riferimento, in modo realistico ed efficace ( possibile farlo in un Paese per cui le regole sono formali e non sostanziali, talvolta sono da ignorare ?).

In sintesi direi che:
- lo stato confusionale del sistema Italia appesantisce molto la competitività della economia; i nuovi comportamenti non sono sempre compatibili collo sviluppo;
- non ci sono ancora i presupposti per uscire dalla confusione attuale. Per uscire dal grigiore diffuso ci vorrebbero sia le due fasi su citate che un improvviso benefico restringimento della nota flessibilità italiana. Bisognerebbe passare dalla flessibilità totale (tutto é permesso) a flessibilità limitate, nel quadro di regole chiare.

Non so se saremo capaci di tanto, visto il cammino che han fatto recentemente l’approssimazione e la faciloneria. Sono pessimista, ma spero di sbagliarmi.

Per finire, la citazione di Socrate, proposta da Adriano Sofri in un articolo: “Pensi che possa sopravvivere, e non essere sovvertita, una città in cui le sentenze pronunciate non hanno efficacia e possono essere invalidate da privati cittadini ?”.

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo

P.S. Quesiti e reazioni per alimentare la discussione faciliteranno la mia testimonianza di emigrato in un Paese avanzato.

Allegati (saranno spediti su richiesta):
E la Barca va
Evoluzioni, Tangentopoli
Grigio Italiano