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Visualizza Versione Completa : La crocefissione e l'Areté (virtus)!



claudio simeoni
23-08-03, 18:42
I cristiani inventarono la truffa della crocefissione del loro millantato profeta.
Da dove presero l'idea di questa morte?
Proviamo a leggere da Religione Antica di Karl Kerenyi!
Il fatto:
"L'occasione del componimento poetico [di Aristotele] fu la crocefissione di Ermia, il signore filosofo della città di Atarneo in Asia Minore. Egli fu crocefisso nella capitale persiana Susa, nel 342 o nel 341 a.c.. I persiani lo catturarono secondo una pratica invalsa anche in seguito presso i despoti assoluti: lo attirarono fuori della città, che egli governava, per un incontro e lo presero prigioniero [tradimento]. Sottoposto a tortura non rivelò nulla di ciò che aveva progettato contro di loro insieme al re Filippo di Macedonia. Il re Persiano ne rimase impressionato, la tortura venne interrotta e gli fu chiesto che cosa desiderasse quale ultima grazia. Erma rispose: "Dite ai miei amici e ai miei compagni che non ho commesso nulla che fosse indegno della filosofia né turpe!". I suoi amici e compagni erano Erasto e Corisco - che lo avevano avvicinato alla filosofia di Platone, col quale ebbe anche un rapporto epistolare - e Aristotele. Quando Ermia morì sulla croce, Aristotele era già in Macedonia come precettore di Alessandro. Sua moglie Pizia era nipote e figlia adottiva di Ermia. La realtà dell'Areté [virtus] fu confermata per Aristotele da una morte sulla croce nella propria famiglia."
In seguito a questa morte Aristotele compose un Inno all'Areté in onore di Ermia che veniva cantato nell'Accademia prima dei pasti da tutti i partecipanti. La vicenda divenne tanto famosa in quanto fu portata in medio oriente dalle legioni di Alessandro e i truffatori cristiani ne hanno preso lo spunto per descrivere la morte del loro dio-profeta. Nel loro dio-profeta non c'è VIRTUS, è solo un agnello sacrificale da vendere come esempio agli uomini affinché anch'essi sacrifichino sé stessi a maggior gloria dei loro pastori. Aristotele fu accusato di empietà in quanto quest'Inno è assimilabile ad un Peana che viene composto SOLO in onore al DIO Apollo (gli eroi cantano sé stessi, non gli altri!) e Aristotele, in seguito a questo dovette abbandonare l'Accademia.
Resta significativo l'Inno composto da Aristotele che voglio riportare sotto anche se preferisco l'eroismo nella quotidianità della vita (significa FARSI APOLLO e cantare un Peana) piuttosto che l'eroismo dell'autodistruzione:

"INNO ALL'ARETE' [virtus]: IN MEMORIA DI ERNIA DI ATERNEO!
Arete, fonte di tanto affanno alla stirpe mortale,
la più bella preda per la vita,
per la tua figura virginale
anche morire è, nell'Ellade, destino anelato
e sopportare senza sosta fatiche spossanti:
tale è il frutto che allo spirito assegni,
pari all'immortalità
e più prezioso dell'oro
e degli antenati e del sonno dal tenero splendore.
a causa tua Eracle, nato da Zeus,
e i figli di Leda
hanno molto sopportato, con le loro imprese,
inseguendo ciò che tu puoi.
Per il desiderio di te
morirono Achille e Aiace,
per amore della tua bella figura anche l'uomo di Aterneo
privò di sé la luce del Sole.
Perciò le sue imprese lo rendono degno di canto,
e immortale lo celebreranno le Muse,
figlie di Mnemosine,
accrescendo il timore di Zeus ospitale
e l'onore della salda amicizia."
Tutto qua.
Si tratta di ribadire i principi religiosi Pagani Politeisti.
Ciao (sono tornato dalle ferie)
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

Shambler
28-08-03, 15:55
più che guardiano dell'anticristo direi guardiano della sinagoga.

Otto Rahn
28-08-03, 16:09
beh stiamo lì Shamblo

Shambler
28-08-03, 20:39
Shamblo? brutto bogomilo..

claudio simeoni
28-08-03, 23:35
Tutto qua?
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

Shambler
29-08-03, 00:41
OYOYOYOYOYOYOYOYOYOY.:K :K

carbonass
29-08-03, 08:20
Claudio
Ti sei beccato del "filo israeliano"
...mai avresti immaginato tanto!......:D
(dopo essere stato picchiato dalla
Cia dal Mossad e dalla Digos)

Otto Rahn
30-08-03, 03:51
Io non volevo intendere che Claudio Simeoni fosse un filo-israeliano ma che tra i termini "anticristo" e "sinagoga" ci fosse una sorta di corrispondenza.

saluti

carbonass
30-08-03, 12:45
No Otto
la cosa non regge...
allora, per lo stesso motivo,
metti nella pentola anche il vecchio Nietzsche!

Otto Rahn
30-08-03, 17:28
regga o meno intendevo quello, non stavo dando del filogiudaico a Simeoni.
Spero sia chiaro.

Mjollnir
31-08-03, 17:19
Bene, l'equivoco è chiarito.

Mi chiedo: la crocifissione non era una pena molto diffusa nell'ambito dell'Impero, in quel periodo ? Perchè dubitarne ?

claudio simeoni
01-09-03, 01:39
Dalla sequenza di post mi sembra chiaro come nelle persone manchi troppo spesso quel minimo di Virtus, Onore o Areté che distingue una parsona da una casella di posta.
In fondo era una delle cose che si voleva dimostrare con questo post. Mentre la storia di Ermia porta ad indicare un comportamento coraggioso e coerente con sé stesso davanti ad una situazione drammatica; la stessa situazione drammatica viene usata per indicare un comportamento vile e rinunciatario nei confronti della vita.
La situazione indicata è drammatica.
Se però noi nell'usare quella situazione estendiamo il comportamento del singolo individuo in tutta la sua vita, in ogni momento della sua esistenza, ciò che viene indicato da Ermia e ciò che viene indicato da Gesù è un comportamento diametralmente opposto. Mentre Ermia indica il coraggio attraverso il quale affrontare la propria esistenza, Gesù indica la sottomissione come accetazione degli eventi quali manifestazione della provvidenza.
Quando queste due posizioni vengono interiorizzate dagli Esseri Umani sono portatrici di due comportamenti differenti. L'uomo coraggioso affronta i problemi della sua vita e tenta di risolverli; l'uomo sottomesso davanti ai problemi diventa un pavido. Solo davanti ai problemi della sua esistenza manifesta la sua pavidità. Manifesta una inazione continua meno quella di tentare di colpire alle spalle l'uomo coraggioso.
E' quanto è avvenuto nel corso di tutta la storia: chi si identificava con la sottomissione doveva distruggere gli altri per poterli sottomettere alla sua stessa sottomisione.
L'unica novità portata sulla scena della storia dal cristianesimo sono state le guerre per sottomettere i popoli al loro dio e i campi di sterminio per scopi religiosi.
L'uomo coraggioso non necessita di sottomettere gli altri, è forte del suo!
Questa è una delle tante cose che si possono imparare sulla storia di Ermia! Solo che il coraggio e la pavidità non sono cose innate, ma si conquistano con le proprie scelte in ogni istante della propria vita: sono ciò che l'uomo ha voluto essere al di là delle condizioni che lo hanno costretto ad essere.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo