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Visualizza Versione Completa : Intervista a Rosa Russo Jervolino



Livio
16-09-03, 15:55
Da www.liberazione.it

Sindaca Jervolino, in Campania ci sono quasi 6.000 costruzioni abusive. Cosa può fare un amministrator


Sindaca Jervolino, in Campania ci sono quasi 6.000 costruzioni abusive. Cosa può fare un amministratore per risanare il territorio e tutelare la legalità, se passano leggi come quelle volute nell'85 da Craxi, nel '94 da Berlusconi e ora, di nuovo, dal governo di centrodestra?
Praticamente un sindaco può soltanto protestare. Io lo faccio con piena convinzione perché naturalmente solo con gli atti amministrativi noi non possiamo superare le disposizioni di legge. E già le leggi precedenti avevano contribuito a degradare il territorio in modo terribile. Da noi l'abusivismo edilizio non è soltanto un problema di uso non corretto del territorio dal punto di vista legale o dal punto di vista estetico; è anche un pericolo, perché abbiamo un terreno in cui il sottosuolo è degradato, è franoso, devono esser fatti una serie di studi per capire che tipo di peso e di costruzioni può sopportare.


Questo nuovo condono non è un colpo basso per chi, come lei, deve ricondurre un territorio a condizioni di vivibilità e di sicurezza?

Non è un colpo basso: è bassissimo. Questo è un colpo mortale. Da noi l'abusivismo edilizio, soprattutto il piccolo abusivismo, si realizza d'estate, quando i controlli sono un po' più allentati, così abbiamo provato a rovesciare l'andamento, facendo di agosto un mese dedicato all'abbattimento delle costruzioni abusive. Alcune volte ci siamo riusciti, altre volte - come alla Gaiòla - abbiamo avuto un'inimmaginabile sospensiva del Tar. Se ci arriva addosso un altro condono, sul piano pratico, ed anche sul piano della costruzione di una mentalità che pensi di rispettare le leggi, per noi è un colpo mortale.


Tremonti pensa di ricavare dai 2 ai 5 miliardi di euro, ma strade, luce, acqua, gas, fogne, eccetera, graveranno sulle casse dei Comuni. Le amministrazioni locali con quali soldi pagheranno le opere primarie?

In pratica non possono pagarle, anche per un'altra ragione. Mi auguro che non succeda mai, ma quando ci troveremo di fronte ad altre alluvioni, come quella che c'è stata a Napoli nel 2001, la Protezione Civile ci ha certificato 350 miliardi di danni, e poi il Ministero del Tesoro ce ne ha pagati 25. Quindi, non solo prendono i soldi del condono, mettendo in pericolo la stabilità della città e la percorribilità delle strade, ma se qui succedono guai non ci aiutano nemmeno.


Che parte giocano, nel giro della speculazione, i grandi costruttori, le finanziarie immobiliari, la camorra?

Io credo che più che le finanziarie immobiliari o i grandi costruttori qui purtroppo giochi la camorra. In genere non si tratta di grandi edifici, ma di piccole costruzioni edificate in posti di grande valore paesaggistico. Oppure in posti non controllabili, come le zone agricole, fra l'altro sfornite di opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Quindi c'è anche un pericolo per l'igiene di chi poi andrà a vivere in queste case. Allora si farebbe molto meglio a lasciar fare ai Comuni la lotta all'abusivismo edilizio e poi mettersi attorno a un tavolo, governo e amministrazioni locali, per trovare le soluzioni sul territorio. Tenga conto, fra l'altro, che noi abbiamo appena approvato, alla fine di luglio, con grande fatica e dopo alcune decine di anni, il Piano Regolatore Generale. Con un altro condono rischiano di mandarci a pallino anche il Piano Regolatore perché, piano o non piano, se ognuno sa che può costruire dove e quello che vuole, perché tanto poi paga una cifra irrisoria al Ministero del Tesoro, noi possiamo regolare tutto quello che vogliamo, ma rimarrà solo sulla carta.


Ci sono responsabilità dell'amministrazione che non riesce a rilasciare le licenze edilizie nei tempi necessari?

Una parte dipende anche dai ritardi burocratici. Noi abbiamo messo su un sistema per velocizzare la corresponsione delle licenze edilizie. Ma non c'è dubbio che la grandissima parte è dovuta a speculazioni e non a ritardi.


Campania, Sicilia, Puglia e Calabria rappresentano il 55% dell'abusivismo nazionale. Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Umbria mettono assieme appena il 2%, e la Val D'Aosta non ha neppure un edificio fuorilegge. Secondo lei perché il minor rispetto della legge e dell'ambiente avviene nel Mezzogiorno?

«Si può anche rovesciare la domanda, chiedendosi perché il maggior rispetto avvenga in regioni come il Trentino. Lì siamo in presenza di un catasto e di una amministrazione che risente ancora dell'efficienza austriaca. Io sono figlia di una trentina, e da quelle parti non viene in mente di tirar su neanche un canile abusivo. Poi sono regioni più piccole e dove c'è un rispetto della natura molto più forte che da noi. Noi abbiamo cominciato a capire adesso che costruendo stabilimenti siderurgici a Bagnoli avvelenavamo il posto più bello della città. Invece sono decenni e forse secoli che l'Alto Adige e la Val D'Aosta sono impegnati a difendere la loro natura, assieme a una maggiore efficienza delle amministrazioni.


C'è una responsabilità di chi governa le regioni meridionali, nell'emanare o meno e nel far rispettare o meno le norme locali per la tutela del territorio e dell'ambiente?

Per quanto riguarda la nostra regione sono solo quattro anni che Bassolino governa la Campania, e per quanto riguarda il comune di Napoli il centrosinistra lo amministra da otto anni. Per il resto io credo che una cultura di sfruttamento del territorio sia certamente più del centrodestra che del centrosinistra. Noi possiamo avere delle defaillance sull'efficienza delle amministrazioni, ma il fatto che all'interno della coalizione di centrosinistra ci siano i Verdi, ci fa più attenti al controllo del territorio. Nel centrodestra, per il semplice fatto che non ci sia una forza ambientalista e ci siano invece altre forze, più speculative, si pongono in una posizione diversa, dove l'attenzione all'ambiente è molto sacrificata.

Gemma Contin

Autarkico
17-02-04, 11:59
Il condono io non lo volevo, è stata una manovra discutibile, e su questo siamo d'accordo.
Ma la Jervolino, prima di lamentarsi dei pochi soldi sganciati dal Governo, si interroghi sui debiti enormi accumulati dal Comune di Napoli e dalla Regione (Bassolindo docet), nonché sull'enorme numero di multe non notificate in tempo e sulle croniche inefficienze amministrative.
L'abusivismo edilizio è soprattutto frutto della diffusa cultura dell'illegalità e del lassismo (o connivenza) delle istituzioni locali.
Ma la Regione, invece di spendere fondi per quelli che vogliono lasciare le case nelle zone a rischio, perché non li investe nella tutela dell'ambiente?
Sento puzza di bruciato in questa faccenda.